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Autore: Tamar10    03/07/2013    3 recensioni
Capitan America si mette a fare domande scomode e Occhio di Falco capisce cosa significa per lui l'amore. Poi se ci si mette di mezzo anche Tony Stark il risultato non può che essere imprevedibile.
[Post-The Avengers] [Clintasha]
Dalla storia:
L'ascensore si arrestò e le porte cominciarono ad aprirsi.
“Ricorda: poche parole, più fatti. Alle donne piace così” gli sussurrò velocemente Stark. “E... Clint?”
“Sì?” chiese Barton che stava cercando di recuperare un po' di fiducia.
“Cerca di sopravvivere”
Poi lo spinse fuori e chiuse le porte.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Clint Barton/Occhio di Falco, Natasha Romanoff/Vedova Nera, Steve Rogers/Captain America, Tony Stark/Iron Man
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questa storia è dedicata a Ilovelarry,
grazie per tutta la tua pignoleria :)



“Barton?”
Occhio di Falco era appoggiato alla ringhiera del balcone e scrutava il traffico qualche piano più in giù. Era passato a far visita a Capitan America nella sua nuova casa per chiedergli qualche parere in vista della prossima missione.
“Mh?” mugugnò distrattamente.
“Come si fa...sì, insomma...come fai a sapere quando sei innamorato?” domandò impacciatamente Steve cercando di dissimulare l'imbarazzo.
Clint non si girò, ancora perso nei suoi pensieri. Solo dopo qualche istante sembrò comprendere la vera ragione di quella domanda.
“Oh!” esclamò girandosi con un ghigno, “Non dirmi che il bel Capitano ha trovato una ragazza che gli fa battere forte il cuore”
Steve diventò rosso come un pomodoro, mentre il ghigno di Clint si allargava. Quello era davvero uno scoop, forse anche Capitan America si sarebbe riuscito ad accasare. Nel profondo Barton si accorse di provare un po' d'invidia. Ormai quasi tutti gli Avengers aveva trovato la ragazza dei loro sogni (fatta eccezione per Banner che era praticamente sposato con la scienza), mentre lui l'unica donna con cui aveva legato era la sua collega Vedova Nera.
“Come si chiama la fortunata pulzella?” lo canzonò riscuotendosi dai suoi pensieri.
Cap balbettò qualcosa di incomprensibile, tant'è che Occhio di Falco gli dovette chiedere di ripetere.
“Abita nel mio stesso palazzo” scandì meglio Steve, “È una ragazza dolce e carina, però lei...ehi! Che stai facendo?!”
Corse a fermare Clint che si era già diretto verso la porta dell'appartamento.
“Devo vedere la fantomatica ragazza che ha stregato il tuo cuore!” rispose lui con ovvietà mentre cercava di oltrepassare il biondo che gli bloccava la strada.
Steve sospirò seccato.
“Primo: non mi ha stregato il cuore, cioè non ne sono sicuro. Insomma è di questo che volevo parlarti! E secondo: smettila di parlare e ascoltami. Quando fai così sembri Stark!”
Occhio di Falco chiuse la bocca e si sedette tranquillo su una poltrona del salotto rivolgendo tutta la sua attenzione a Capitan America. Ormai non c'era nessun insulto peggiore di 'sembri Stark' nel vocabolario degli Avengers.
“Allora?” domandò l'agente Barton cercando di non scoppiare a ridere.
“Stavo dicendo...cos'è per te l'amore?”
Clint aprì la bocca, indeciso se dire la prima idiozia che gli passava per la testa o cercare di rispondere seriamente, poi davanti all'espressione di Cap ritenne fosse meglio optare per la seconda.
Si portò una mano al mento mentre raccoglieva le idee.
“L'amore...-quando pensava all'amore gli veniva in mente il rosso- è passione. -Improvvisamente il rosso divenne freddo, un gelo gradito- È quando nevica e tu sei talmente emozionato e felice che neanche te ne accorgi, -il rosso divenne morbido, un corto caschetto di capelli fiammanti- è quando vorresti svegliarti e trovare lei di fianco a te, -sotto i capelli ci sono degli occhi verdi magnetici- quando passeresti le giornate semplicemente a fissarla negli occhi, -le labbra risaltavano rosse e piene in contrasto con la pelle candida- quando ti sorprendi a sognare i suoi baci e le sue carezze, -si chiese, per un breve momento, perché gli stesse venendo in mente quel viso così famigliare- quando capisci che non puoi perderla...”
Si interruppe mentre nella sua mente si delineava chiaramente l'immagine di Natasha ferita a morte, così come appariva nei suoi peggiori incubi. Si era ripetuto migliaia di volte che -accidenti!- quello era il loro lavoro, doveva essere professionale e pronto a qualsiasi eventualità.
“...che non potresti vivere senza di lei” concluse in un sussurro, fissando il vuoto rapito nei suoi pensieri.
In quel preciso istante, anche solo davanti a quell'incubo, avvertì un vuoto in fondo al cuore ed ebbe la consapevolezza che le cose senza Nat non sarebbero più state le stesse.
“Devo andare!” esclamò l'arciere alzandosi di colpo dalla poltrona.
“Clint, sei sicuro di sentirti bene?”
“Alla grande. Ci vediamo” rispose distrattamente.
Uscì dall'appartamento correndo e si precipitò giù dalle scale. Arrivato in strada si guardò intorno smarrito, incurante dei passati che lo guardavano stupiti.
Sentiva l'adrenalina scorrergli nelle vene. Una strana eccitazione gli faceva battere forte il cuore. Sentiva di doversi muovere, anche se la sua fretta era totalmente irrazionale. Lui ci aveva messo così tanto tempo per capire. Non sarebbe cambiato niente se avesse aspettato ancora un po', eppure non voleva perdere neanche un secondo.
Con questa consapevolezza iniziò a correre per le vie di New York, anche se non sapeva dove andare.
Dopo qualche isolato fu quasi investito da una Maserati verde limone. Si stava per rimettere a correre, quando fu richiamato da una voce familiare.
“Robin Hood! Se mi hai ammaccato la macchina chiamerò lo sceriffo di Sherwood!”
Occhio di Falco lanciò un'occhiata sorpresa al guidatore della Maserati.
“Tony! Avrei dovuto immaginarlo, solo tu potresti comprare un auto di così pessimo gusto. Adesso sono di fretta. Sto cercando una persona.”
Tony Stark lo squadrò da sopra gli occhiali da sole.
“Natasha?”
“Come diavolo fai a saperlo?!”
“Era anche ora!” sbottò Tony contento, “Sali in macchina. Io so dove si trova”
Dopo un attimo di esitazione Clint prese posto sul sedile del passeggero.
“È per il colore vero?” domandò Stark dopo un po'.
“Eh?” chiese Clint, ancora perso a pensare a Natasha e a quello che provava per lei.
“Il colore dell'auto. È quello che non ti piace?”
“Non piacerebbe nemmeno ad un cieco”
Tony scrollò le spalle aggiustando lo specchietto retrovisore.
“Sei tu che non hai stile, Babbano”
Clint non perse tempo a ribattere, ormai aveva imparato che on Tony non aveva senso discutere.
“Dov'è Natasha?”
“Alla Stark Tower, ovviamente. È buffo come tutto riconduca sempre lì”
“Speriamo allora che finisca meglio dell'ultima volta” ripose Barton lugubre, “Per il bene della torre”
 
L'ascensore stava salendo troppo velocemente.
Improvvisamente Cint non era più sicuro di quello che stava per fare. Era pura follia, perché mai Natasha avrebbe dovuto amarlo? O meglio perché lui la amava?
Non aveva una risposta, però sapeva che era così. Un fatto immutabile, come la terra che gira intorno al sole -quasi scontato- poi un giorno uno scienziato lo scopre e tutto cambia radicalmente. Così era stato per lui. Quel giorno aveva scoperto -sì scoperto, perché in realtà c'era sempre stato- l'amore che provava per Natasha.
“Se le mi dice di no?”
Si sentiva un'idiota a fare una simile domanda, tanto più a Tony Stark il playboy senza cuore, ma aveva assolutamente bisogno di una rassicurazione.
“In quel caso sei fregato” rispose Tony. La faccia di Occhio di Falco sbiancò. “Ma ormai è troppo tardi per tirarsi indietro, Legolas. Dimostra tutto il tuo valore da elfo!”
L'ascensore si arrestò e le porte cominciarono ad aprirsi.
“Ricorda: poche parole, più fatti. Alle donne piace così” gli sussurrò velocemente Stark. “E... Clint?”
“Sì?” chiese Barton che stava cercando di recuperare un po' di fiducia.
“Cerca di sopravvivere”
Poi lo spinse fuori e chiuse le porte. Il quadrante luminoso indicava che l'ascensore stava scendendo. L'arciere si sentiva maledettamente in trappola.
Natasha gli dava le spalle. Era da sola al centro della stanza e stava controllando qualcosa al computer. Non sembrava essersi accorta del suo arrivo, ma Clint sapeva che era impossibile per un'agente addestrata come lei.
Infatti chiuse lo schermo del computer e gli si avvicinò.
“Clin! Cosa ci fai qui? C'è qualche problema alla base?” domandò preoccupata.
Lui aveva il cervello bloccato, concentrato su quello che doveva dire e con le ultime parole di Tony ancora in mente.
“Ti senti bene?” aggiunse lei.
“Sono stato peggio” si costrinse a rispondere Occhio di Falco.
Prese un respiro profondo, proprio come quando doveva prendere la mira per un bersaglio. E lui non sbagliava mai nessun colpo.
“Nat, io...”
Poche parole, più fatti. Gli sembrò quasi di risentire la voce di Stark.
Colmò la distanza che c'era fra loro con un passo e la baciò.
Era fantastico, meglio di ogni immaginazione. Una gioia immensa gli esplose nel petto e si propagò fino al cervello, stordendolo.
Poi la Vedova Nera si stacco e lui si accorse di qualcos'altro che sostituiva la gioia.
Il dolore era talmente forte che dovette accasciarsi a terra.
 
“Almeno sei sopravvissuto” commentò Stark divertito.
Clint si spostò faticosamente sul lettino dell'infermeria sistemando meglio il ghiaccio sui genitali.
“Oh, certo!” borbottò “Un calcio nelle palle è proprio l'ideale per cominciare una relazione!”
“Quindi state insieme?” domandò Banner.
“A quanto pare gli agenti faranno finalmente coppia fissa” si intromise Stark “Sai, è stata davvero una scena epica: lui si avvicina per baciarla, lei contraccambia e poi...Bam! Ginocchiata nei genitali. Provo dolore per te amico” disse poi rivolto ad Occhio di Falco.
“Ma se tu neanche l'hai vista la scena!” si lamentò Barton.
Stark sorrise malefico.
“Come no? Telecamere di sorveglianza.” disse mostrando orgogliosamente un piccolo chip “Qui sopra c'è tutto il filmato”
“Dammi subito quella registrazione Stark, altrimenti le cose finiranno molto male per te!”
“Disse l'uomo che non poteva muoversi a causa di colpo nelle parti basse da parte della sua fidanzata! Tanto il video ormai è già su Youtube”
Clint si accasciò sul lettino con un gemito.
Provava un dolore immenso nel basso ventre, Stark l'avrebbe preso in giro a vita e tutto il mondo sapeva della sua figuraccia.
Eppure era irrimediabilmente felice. Natasha gli aveva detto di sì, certo l'aveva colpito nelle palle ma poi gli aveva detto di sì.
Questo valeva più di tutto il dolore del mondo.
 
“Nat?” le disse qualche ora dopo quando poterono parlarsi finalmente da soli.
“Ti fa ancora tanto male?” chiese lei con faccia falsamente contrita.
“Se non potremo avere figli sarà solo colpa tua”









Autrice:
Ehilà!
Comincio puntualizzando alcune cose:
-il titolo non ha molto senso, è il primo che mi è venuto in mente .-.
-inizialmente la storia doveva essere una cosa seria (cioè fermarsi al dialogo con Capitan America) ma poi si è messo in mezzo Tony e la stupidità è dilagata...spero che la storia sia venuta bene lo stesso ^^
-babbano (anche se spero che tutti lo sappiano) è un termine di Harry Potter per indicare una persona che non sa cos'è la magia (come voi! Muahahahah)
Grazie a chi recensirà/leggerà/qualsiasi cosa questa fic, perchè una storia non ha senso che sia raccontata se non c'è nessuno pronto ad ascoltarla.
Vi lovvo tutti <3
  
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