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Autore: MyLarryArmy    04/07/2013    4 recensioni
Kurt prese la crema, e iniziò a spalmarsela, lentamente. Non si rendeva conto di quanto sensuale fosse con quei semplici movimenti e Sebastian stava letteralmente impazzendo, lottando con se stesso per distogliere lo sguardo.
«Lo stai facendo apposta» sentenziò allora Sebastian. Kurt aveva chiaramente capito che non si trattava di una domanda, eppure non riusciva a intendere il motivo di quella affermazione.
«Cosa?» domandò ingenuamente, captando lo sguardo lascivo che Sebastian gli lanciò.
Smythe si alzò, con molta calma e si avvicinò a Hummel; come un leone che lentamente si avvicina alla preda, studiandola.
Fu percorso da mille brividi, Kurt, e non poté evitare di irrigidirsi leggermente.
BUON KURTBASTIAN DAY A TUTTE LE PINGUSTE.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Kurt Hummel, Sebastian Smythe
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ah, il caldo

Oneshot pubblicata per il Kurtbastian Day, ovvero l’anniversario dell’ultimo capitolo di ACITW.

Tema: Estate

Pairing: Kurt & Sebastian


***


«È una giornata perfetta, sono così contento che stiamo andando in piscina, Sebastian!» Esclamò Kurt al culmine della felicità mentre osservava dalla finestra il calore disperdersi nella grande città di New York.

Da un po' di anni ormai aveva un lavoro stabile alla Vogue.com e divideva un bellissimo e spazioso appartamento con Sebastian, suo fidanzato.

Non poteva essere più felice di quanto già non fosse, per la vita che stava conducendo, ma ovviamente quel giorno costituiva un'eccezione.

Kurt, tempo addietro, era decisamente restio nel mostrarsi in pubblico solo con un misero costume addosso, eppure da qualche anno – grazie ai continui complimenti di Sebastian – aveva imparato a vincere questa debolezza e a oltrepassare le sue paure.

 Cercando di non metterci troppo tempo - essendo così meticolosamente attento - Kurt preparò due succulentissimi pranzi al sacco e finì di prepararsi, mentre Sebastian sistemò le creme e gli asciugamani in un borsone.

Sembravano due bambini, così ingenuamente eccitati per la giornata, così diversa dal solito, che li attendeva.

Si scambiarono una lunga occhiata, dove entrambi si domandarono tacitamente se avessero dimenticato qualcosa; si capivano così tranquillamente.

«Penso che abbiamo preso tutto, andiamo?» Kurt non rispose, non vi era bisogno di nessuna risposta d'altronde, perché si catapultò fuori della porta con quattro balzi; non stava più nella pelle, evidentemente.

Sebastian sospirò, per niente seccato o irritato, solamente gli era complicato comprendere per quale motivo Kurt fosse così eccessivamente impaziente.

Montarono in macchina e in - circa - quindici minuti di strada arrivarono ad una delle migliori piscine di New York: la Relax Pool[1].

L'arredamento della piscina era decisamente di ottimo gusto, raffinato ed elegante un pizzico di tocco giovanile molto invitante.

I due affittarono un paio di sdraio e un ombrellone in seconda fila, non troppo distanti dalla vasca della piscina né troppo vicini evitando così il rischio di esser bagnati dagli spruzzi d'acqua causati dai tuffi degli altri bagnanti.

Subito Sebastian si spogliò, pavoneggiandosi e congratulando se stesso per quanto fosse fico. Kurt di certo non smentì, ma preferì non gonfiare ancor di più l'ego del suo ragazzo quindi tacque.

Sebastian ormai era già in costume, gettò i vestiti alla rinfusa sullo sdraio e repentinamente si armò di crema protettiva.

Kurt, invece, si spogliò con molta calma - oh dannazione, con fin troppa calma! Dov'era finita tutta la sua felicità?! - piegando maglietta e pantaloni e adagiandoli delicatamente nel borsone.

Non possono farne a meno, si fissano, ammaliati.

Sebbene si conoscessero a memoria, nulla poteva impedir loro di provare sempre una carica di eccitazione più forte ogni volta che si guardavano.

Kurt aveva un corpo perfetto, la pelle è liscia come l’avorio e leggermente pallida (ragion per cui pretendeva una giornata di completo relax dove avrebbe potuto crogiolarsi al sole), i capelli erano liberi e leggermente scompigliati ma gli donavano ugualmente. Indossava un costume a boxer lungo quasi fino alle ginocchia – da buon vergognino – e di un color azzurro acqua che faceva risaltare le sue iridi splendenti.

Sebastian invece era un po’ meno “bambolo” ma era similmente perfetto, la pelle non era totalmente liscia ma, Kurt lo sapeva, incredibilmente morbida al tatto e fresca. I capelli erano “il solito casino” – Kurt adorava chiamarli in questo modo – disordinati e sparati per aria. Eppure era comunque sexy.

Il suo costume era verde, di un verde accesissimo, quasi accecante. E gli stava a pennello, lungo – o per meglio dire corto – fino a metà coscia.

Spesso quando Kurt lo fissava pensava “Dannazione Smythe!” e poi gli si lanciava addosso, ma li non poteva; non era mai stato tipo da effusioni spinte in pubblico. Amava la riservatezza.

Smisero di fissarsi, insomma, non volevano mica che li buttassero fuori per atti osceni; Sebastian non poteva resistere poi così tanto, mettendo da parte il solito orgoglio, aveva intenzione di mangiarsi Kurt al più presto. Ed erano appena arrivati!

Kurt prese la crema, e iniziò a spalmarsela, lentamente. Non si rendeva conto di quanto sensuale fosse con quei semplici movimenti e Sebastian stava letteralmente impazzendo, lottando con se stesso per distogliere lo sguardo.

«Lo stai facendo apposta» sentenziò allora Sebastian. Kurt aveva chiaramente capito che non si trattava di una domanda, eppure non riusciva a intendere il motivo di quella affermazione.

«Cosa?» domandò ingenuamente, captando lo sguardo lascivo che Sebastian gli lanciò.

Smythe si alzò, con molta calma e si avvicinò a Hummel; come un leone che lentamente si avvicina alla preda, studiandola.

Fu percorso da mille brividi, Kurt, e non poté evitare di irrigidirsi leggermente.

«Lo sai che non mi devi provocare, Kurt,» sussurrò Sebastian al suo orecchio, «adesso per punizione non ti parlerò più per il resto della giornata.»

Non era per niente arrabbiato, solo calmo orribilmente calmo.

Kurt rimase stupito, ma accettò le condizioni del suo ragazzo, probabilmente gli avrebbe spiegato successivamente ogni cosa.

Passarono tutto il giorno in silenzio, Kurt non faceva altro che girarsi per affinare la sua abbronzatura, mentre Sebastian ogni tanto vagava per la piscina, o si fermava al bar, o faceva un tuffo.

Sorprese più volte Kurt che lo osservava mentre risaliva dall’acqua con la scaletta, sembrava così.. rapito. E come biasimarlo!

Le gocce gelide scendevano lente dai capelli di Sebastian, e Kurt si concentrò su una in particolare; passo le tempie, il mento, il petto, l’addome scolpito, fino ad infrangersi nell’elastico del costume. Elastico che, in quel momento, Kurt avrebbe volute decisamente eliminare.

Hummel non si tuffò mai, solo prima d’andar via passò sotto il getto d’acqua per rinfrescarsi. E Sebastian non ne fu scontento, di certo si sarebbe risparmiato un po’ di gelosia. Era certo che se solo Kurt fosse uscito dall’acqua zuppo, nessuno - proprio nessuno – sarebbe stato in grado di distogliere lo sguardo dal suo ragazzo. Così perfetto, era il sogno di ogni uomo, e di ogni donna!

Anche il ritorno in macchina fu silenziosissimo, e Kurt iniziava ad inquietarsi.

Una volta arrivati a casa decise che era ora di metter fine a quel giochetto da bambini delle elementari.

«Sputa il rospo. Altrimenti stasera non ceni.» Ah beh, molto maturo un ricatto, complimenti Kurt! «E non sto scherzando» si affrettò ad aggiungere notando il ghigno canzonatorio che Sebastian aveva fatto affiorare sulle labbra.

Smythe si girò e se ne andò a farsi una doccia, lasciando Kurt a bocca aperta, ridendo apertamente, quasi l’altro gli avesse appena raccontato una barzelletta.

Hummel dal canto suo iniziava a spazientirsi, sistemò le cose che avevano portato via – solo le sue, quelle di Sebastian le lasciò lì – e si mise a preparare una piccola cenetta; infondo doveva mangiare da solo, meglio non esagerare.

Proprio mentre Kurt stava per sedersi a tavola Sebastian fece capitolino in cucina e si sedette al solito posto, guardando Kurt con un sorriso giocoso.

Non parlò, non fece nulla, non si prese del cibo. Anzi, non cenò affatto.

Ma che diavolo sta facendo?! Si chiese Kurt, leggermente infastidito per lo sguardo – onnipresente – di Sebastian che si sentiva addosso.

Si alzò da tavola ancora più infastidito e, proprio mentre stava per lasciarselo alle spalle e andare in camera, venne fermato da una presa solida.

Gli aveva afferrato il braccio.

«Sebastian, non mi piacciono questi giochetti sai?» asserì Kurt, arrabbiatissimo.

«Ti voglio.» disse semplicemente Sebastian, quasi non fosse successo nulla. Hummel ne rimase sorpreso, quella voce roca, quelle mani che gli stringeva il busto saldamente. Ma che stronzo! Come avrebbe fatto a resistergli?!

Oh, al diavolo, perché avrebbe dovuto resistergli?!

Girò su se stesso e lo baciò con asporto, trovandolo già pronto ad accogliere la sua lingua. Non avrebbe mai compreso Sebastian interamente, sapeva solo che l’amava e che lo voleva.

Quella notte avrebbe dimenticato il comportamento misterioso di Sebastian, quella notte avrebbero dimenticato ogni cosa, sarebbero stati solo loro Kurt & Sebastian.

Un intreccio fatale di un destino imprevedibile.

Un unione improbabile ma semplice, perché erano loro stessi.

E andava bene così.

 

***

Qui parla l’autrice piena di feels:

Buongiorno, BUON KURTBASTIAN DAY. *piange copiosamente*

Allora, innanzi tutto volevo chiarire che sono pienamente a conoscenza del fatto che non ha senso questa Fic! Btw, spero che vi sia piaciuta lo stesso…

Lasciatemi un commentino daii *fa gli occhioni dolci* e se mi dite che ne vale la pena POSSO ANCHE PENSARE DI FARE UN CAPITOLO 2 SUPER SMUT, dove vi illustro il continuo ;)

 

Chiarisco il punto [1]:

La Relax Pool è di mia invenzione. Non esiste nella realtà di New York una piscina pubblica con questo nome, almeno credo.

 

As usual vi lascio i miei contatti, nel caso voleste chiedermi qualcosa, oppure insultarmi :D

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Un bacione a tutti e spero che passiate una bella giornata.

Vale :)

   
 
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