I passeggeri degli aerei non si libravano in volo. Vibravano nelle atrofie tumefatte di una metropolitana vuota in attesa di un binario che profanasse loro i genitali in una detersione di ruggine -tanto per condividere uno stadio di ossidazione- e percepire l’accento del convoglio in arrivo per audio-lesionarsi l’apparato digerente e defecare merce genuina senza controindicazioni.