Atto
II
La
Ragazza del Coyote Ugly
“Don't you know, don't you know, that you can't
fight the moonlight, no you can't fight it, it's gonna get to your
heart. There
's no escape from love.”
Prendo il telecomando e alzo il volume delle stereo.
“You can try to resist, try to hide, from my kiss ,but
you know, but you know that you, can't fight the moonlight.”
“Jenny.”
“No matter what you do, the night is gonna get
you…”
“JENNY.”
“Underneath the starl…” Sposto i capelli
di lato e… la
musica smette. Che accidenti è successo? Riapro gli occhi e
mi accorgo della
mia migliore amica che, di fronte allo stereo, mi fissa scuotendo la
testa.
“Charlotte.”
Scendo dal divano e mi sistemo il vestito. “Non ti ho
sentito… cioè hai usato le chiavi?”
“Jenny, davvero? Le ragazze del Coyote Ugly?
“E allora? Era il nostro film preferito.”
“Ma credevo avessi superato questa ossessione assurda per
diventare una di loro.”
“Non è un’ossessione,
Charlotte.”
“Ah, e il Coyote che ti sei fatta tatuare sul
fianco?”
“Ero ubriaca e non è carino
ricordarmelo.”
Mi siedo sul tavolino e Charlotte si mette davanti a me
sul divano.
“Allora che succede?” Visita non prevista. Vediamo
che ha
combinato stavolta.
“Dimmelo tu, Jenny. Che succede?”
Oh, no. Non parleremo di me. E poi che succede a me?
Niente, di niente. Assolutamente niente. “Charlotte. Ti ha
dato l’anello.”
Lei aggrotta la fronte. “Eh?”
“L’anello. Sì, mio dio è
enorme. Ma quando… Cioè.”
Mi allunga la mano e io fissa lo smeraldo all’anulare. Porca miseria.
“Ieri sera e te l’ho detto per telefono, Jenny. Non
cambiare discorso.”
“Non sto cambiando discorso ma vederlo di persona.
Cioè è
stupendo, sicuro che l’ha scelto da solo?”
“Sì, credo di sì.” Ritira la
mano ed io sospiro. “E
comunque non sono qua per parlare del mio stupido anello”,
continua lei.
“Lotte, uno smeraldo non è mai stupido.”
“Allora non sono qua per parlare del mio, non stupido
anello, ma di te. Quando mi volevi dire che tu e Mark vi siete
baciati?”
Chiudo gli occhi. Il bacio. Mark. Non avevo stabilito che
non era mai successo? E ora cosa ne sa lei?
“Sì, ma non ci siamo davvero baciati...
cioè, non sembra
ma sa baciare benissimo! No, va be', che cosa? Lotte, ma che fai, ti
immagini
le cose? Mica l'ho baciato! Ok, un piccolo bacio... oddio, smettila,
non è
successo niente!”
Oddio perchè mi fa male il petto? Mi trema pure la voce.
Charlotte sospira e poi mi prende la mano. “Lo sapevo che
sarebbe successo prima o poi. Dove sono i sali?”
“Non mi servono i sali, Lotte. Sto bene, sto benissimo.
Ero un po’ scossa l’altra sera per Jordan
e… ok va bene, ci siamo baciati.”
L’ho detto perfetto. Ci siamo baciati , ho baciato Mark,
l’idiota. E mi è pure
piaciuto.
“Ok. Hai baciato Mark e…”
“E niente io non sono come te. Mille mila paranoie,
voglio ma non posso. No, non sono così.”
“Scusa ma mi stai offendendo?”
“No, ti sto dicendo le cose come stanno. Tu sei quella
delle seghe mentali, io sono quella che agisce.”
Agire, agire, agire, e quindi che faccio adesso?
“E quindi che fai adesso?”
“Quello che non faresti tu. Allora, se io fossi te adesso
starei a chiedermi che pensa lui, che penso, io e che non è
possibile che Mark
lo conosco da troppo tempo, e so che ha sempre avuto una cotta per me,
perché
io a differenza tua, cara la mia signorina mi sposo,
le cose le capisco.
Ed era palese che Taylor ti morisse dietro ma tu, no. Non ti accorgi
delle cose
finché non ci sbatti contro e invece io, io lo sapevo e ok,
era anche
divertente e che lui è buffo, ed è anche carino a
suo modo. Mi dice sempre
quelle cose dolci, mi sta sempre dietro e porca miseria bacia in una
maniera
incredibile e sì, non ha un gran fisico e ha pure
l’aria un po’ da sfigatello
ma...”
“Ma insomma, Jenny, ti piace o no?”
“Sì mi piace.” Oh porca miseria,
davvero? “Anzi ora
glielo vado a dire.”
Mi alzo in piedi e prendo la giacca, mica sono del tutto
certa di quello che sto facendo, ma ho appena detto che io sono un tipo
deciso
e non mi rimangio la parola.
“Gli vai a dire cosa e dove?”
“Oggi è mercoledì, sarà al
college. Vado là e gli dico...
se lo ribacio e basta?”
“Cioè, vuoi bussare alla sua stanza e saltargli
addosso?”
“Esatto. Grazie, Charlotte, ottima idea.”
Borsa, chiavi della macchina.
“Jenny, almeno hai la biancheria abbinata addosso?”
Il rossetto dove l’ho messo? “Sì credo
di sì. Oddio è
Mark, non è importante.”
“Jenny…”
“Vado sì, vado.” E se poi va male? Oh
andiamo è Mark non
può andare male. “Tu mi aspetti qua,
vero?”
Si alza in piedi e mi raggiunge. “Non ne hai bisogno ma
buona fortuna.”
Centoquattro, centocinque, centosei. Scorro i numeri
sulle porte delle stanze e poi mi blocco. Non era la centocinque?
Perché le
stanze in questo college sono tutte uguali? Insomma, nel mio non era
così , se volevo
vedere uno bastava che… ok, sto divagando. La stanza di
Mark, devo bussare alla
stanza di Mark.
Centocinque eccola qua.
Do un'altra passata di rossetto, sistemo l’orlo del
vestito e busso.
La porta si apre quasi subito e io trattengo il respiro
finché non lo vedo. Sgrana gli occhi.
“Jenny?”
Agire. Agire, devo agire. Mi alzo sulle punte e … lo
bacio. Sì, decisamente lo sto baciando.
Passa le mani dietro la mia schiena e mi stringe un po’
di più. Ma dove accidenti ha imparato a baciare
così… a saperlo prima.
Mi stacco per riprendere fiato e lui sorride. “Wow e io
che avevo appena sperato arrivasse una pizza. Direi che
tu…”
“Mark? Non parlare.”
“Perché?”
Scuoto la testa e lui mi da un altro bacio.
“Perché
adesso mi fai entrare, facciamo l’amore e poi... non so
probabilmente lo
facciamo un'altra volta. Non abbiamo tempo per parlare.”
“Jenny, scusa però questo devo dirtelo. Sei
davvero la
donna della mia vita.”
Lo bacio. Questa volta è stato lui a lasciarmi senza
parole.
Angolo autrice.
Ancora una volta, con tutto il cuore GRAZIE per aver
fatto parte di questo viaggio.
Al prossimo mondo immaginario.
Con affetto
Noemi