Anime & Manga > Dragon Ball
Segui la storia  |       
Autore: ciuiciui    19/01/2008    6 recensioni
“La mamma sembra arrabbiata con te … cosa le hai fatto questa volta papà?”gli chiese sussurrando con un tono esasperato.
“La vuoi sapere la cosa bella? Il punto è che non lo so …”
“Tu non lo sai mai perché mamma è arrabbiata” gli sussurrò asciutto con sguardo critico.
“Eh, eh … è vero figliolo. Ma questa volta non ho la più pallida idea. Hai presente? Zero. “espletò la risposta con un sospiro e un “Ah le donne” ancora più malinconico.
Una raccolta di oneshot dedicata alla coppia Goku-Chichi e alla famiglia Son, ritratti nella loro quotidianità.
Genere: Generale, Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Chichi, Gohan, Goku, Goten
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Tu parli troppo!

 

 

E’ una cosa comune straparlare, e in senso stretto pure parlare a vanvera e farneticare nel sonno.
Dicono che il sonno sia veicolo di verità, di cose celate al proprio inconscio con piccoli sotterfugi psicologici, ricordi rimossi, ricordi che non si vogliono annoverare nei lieti eventi.
Ma riaffiorano. E di certo una bocca ciarliera come quella di Son Goku non può certo fare eccezione. Ma cosa succede se un’insonne Chichi ascoltasse tutto?
Eh sì … cose che capitano del resto.

 

Quella mattina, Goku si era alzato tardi e come tutte le mattine aveva una fame da lupi che neanche le derrate dell’esercito imperiale l’avrebbero saziato. Ma mancava così poco al pranzo e aveva così fame che si sedette, stiracchiandosi la schiena e le braccia.
Chichi dal canto suo era già da parecchio alzata, e sembrava avere un cipiglio più arrabbiato del solito.
“Buon giorno Chichi” scherzò e sorrise il saiyan  attendendo la sua colazione.
“Ciao” gli rispose fredda Chichi. Sì era decisamente arrabbiata.
“C-chichi ?” deglutì il saiyan annusando l’aria di tempesta.
“Cosa ho fatto?” chiese innocente, perché era scontato che fosse colpa sua. Sì, le aveva fatto qualcosa. Anzi, ora che ci pensava tutte quelle paranoie era la prima volta che se le faceva!
“Niente, mangia e taci, almeno per buon gusto!”gli rispose di rimando la donna mentre gli metteva sotto gli occhi con un gesto assai sgraziato una ciotola.
“Ma questo è riso”battibeccò il ragazzo mentre guardava con un cipiglio bieco la ciotolina canuta sotto i suoi occhi.
“Se non ti va bene fattelo!”
Oh urka! Cosa gli avrò fatto?
Gli ho chiesto scusa per la tuta strappata l’altro ieri, sono sicuro.
La mente del saiyan annoverava tutte le ragioni per cui Chichi poteva essere arrabbiata con lui, anche perché lei sembrava intenzionata a non dirglielo.
“Oh Chichi … lo so sono stato imperdonabile, mi scuso tantissimo” si scusò non avendo la benché minima idea di che cosa doversi scusare.
“Ma taci che neanche sai cosa hai fatto”
“Oh, Chichi davvero io …”
“Gohan! Vieni ad apparecchiare tavola, che è quasi pronto!” eluse la mezza scusa del saiyan che rimase ad assistere alla scena in maniera passiva.
“Ciao papà! Ti sei alzato tardi questa mattina” constatò il primogenito.
“Sì sai avevo sonno …”ridacchiò ridanciano Goku mentre si torturava i capelli corvini.
“Gohan dai dammi una mano …” propose il padre cogliendo quella piccola occasione per farsi perdonare.
“La mamma sembra arrabbiata con te … cosa le hai fatto questa volta papà?”gli chiese sussurrando con un tono esasperato.
“La vuoi sapere la cosa bella? Il punto è che non lo so …”
“Tu non lo sai mai perché mamma è arrabbiata” gli sussurrò asciutto con sguardo critico.
“Eh, eh … è vero figliolo. Ma questa volta non ho la più pallida idea. Hai presente? Zero. “espletò la risposta con un sospiro e un “Ah le donne” ancora più malinconico.
“Beh, ti devi far dire cosa hai fatto”rispose laconico il figlio maggiore.
Lo sguardo di Goku fece un moto strano con gli occhi che si incrociarono ad indicare che era un’impresa pressoché disperata.
“Può darsi che si confidi con me o con Goten …” e con uno sguardo eloquente finì la frase come a dire “te lo verremo a riferire”. Ma Chichi si girò e brandendo un mattarello infarinato in mano minacciando i due uomini.
“Scansafatiche che non siete altro, vi volete sbrigare?”
“Oh, s-scusa tesoro!” balbettò Goku.
Quando c’era di mezzo  un litigio con Chichi quello che ci rimetteva nove volte su dieci era il saiyan. Gli prometteva di saltare gli allenamenti, gli doveva promettere di portarla al centro commerciale e seguirla facendogli bellamente da attaccapanni mentre lei si accapigliava per i vestiti con altre donne.
Gli venne alla mente quando Vegeta gli aveva dato dell’allocco. A ragion veduta, si capiva. Bulma andava con sua figlia e da quando c’era Bra le sue giornate erano senz’altro più tranquille. Eccezion fatta quando Bra chiedeva a lui di fare shopping.
“Kakaroth sei un allocco. Le donne ti tengono il broncio solo per farti fare solo quello che vogliono”. E Vegeta era un esperto di bronci, oh sì che lo era. Anzi si poteva dire che in quel caso era il re dei bronci.

 

A quel pensiero buffo gli si increspò il labbro con un sorrisetto socchiuso.
Mentre vagava con la mente guardò diritto davanti a sé soffermandosi con lo sguardo fuori dalla finestra.
Era una bella giornata di sole, e ne avrebbe approfittato anche per allenarsi, magari con Goten che nel frattempo aveva trovato spassoso rincorrere le farfalle o aizzare le api nel loro alveari.
Ma quel pomeriggio qualcosa gli diceva che avrebbe saltato l’allenamento pomeridiano, se non nella remota ipotesi di farsi odiare da Chichi. Almeno non senza aver prima chiesto perdono per qualsiasi atto criminoso e lesivo nei confronti di sua moglie avesse operato.
“Dai Chichi, cosa ti ho fatto!?” gli rispose ad un tratto il saiyan che non sopportava il rumore di quel silenzio tra loro due.
“Ti ho già detto che non ce n’è bisogno che te lo spieghi. A tempo debito saprai.”
“Sì come no …” borbottò esasperato Goku.
“E’ pronto Goku … vai a chiamare Goten in giardino” gli ordinò perentoria la donna brandendo questa volta un cucchiaio di legno che aveva usato per rimescolare  le cibarie che bollivano inquiete sui fornelli.
“Goten, figliolo, è pronto!” gli gridò dal ciglio della porta il saiyan.
“Vengo!”gridò di felicità Goten che si precipitò in casa.

 
Appena mise piede in casa la voce della madre lo assalì urlandogli di vergognarsi delle mani sporche di terra e di correre a lavarsi le mani, al che il povero Goten ci rimase malissimo.
“Goten hai undici anni e ancora giochi come i bambini piccoli, io di questa famiglia sono stufa! Non studi mai”
“Cosa ha mamma?”sussurrò il secondogenito con un tono complice nell’orecchio del padre.
“Ah è arrabbiata ma non si sa per quale ignoto motivo.”

 ***

I tre saiyan e Chichi a tavola di certo non facevano complimenti e per un momento si scordarono di quel brutto battibecco con la madre, anche se quest’ultima rimaneva impettita e piuttosto fredda.
“Levatevi il piatto davanti e aiutatemi” ordinò a pranzo finito.
“Gohan, Goten, lasciate stare ci pensiamo io e la mamma. Andate in camera vostra”
I due figli squadrarono il padre in evidente imbarazzo.

 “Gohan io voglio sentire …” disse Goten rintanato in camera sua e non sentendo una parola di quello che stavano discutendo suo padre e sua madre.

“Per una volta Goten, fatti gli affari tuoi.”
“Facile per te che ti metti a studiare! Eh bel fratello che sei!”gli sbeffeggiò in faccia il fratello minore.
“Fallo anche tu …”

Ma Goten per ringraziarlo della premura lo ricambiò con uno sguardo gelido e assassino, e intuendo che la parola “noia” e la parola “studiare” per suo fratello non potevano essere l’una complementare all’altra lasciò stare.

 

“Oh Gohan io ho voglia di origliare!”
“Che sfacciato … sembra che ci godi a vederli litigare!”
“Ma certo che no! Però in effetti papà che litiga con la mamma è troppo buffo.” Ammise saggiamente il fratello minore.
“Fai quello che vuoi e lasciami un po’ stare”

 ***

“Chichi mi devi dire perché oggi sei arrabbiata con me”
“Non ho fatto niente, mi sono alzato tardi è vero, ma ho apparecchiato, non ho strappato tute negli ultimi due giorni, non ho allenato Goten da almeno tre giorni … Davvero dimmi tu”
“Pensaci bene, eroe dei miei stivali!” e così dicendo Chichi sbatacchiò in faccia al saiyan lo straccio per asciugare i piatti.
“Ok, pensa Son Goku, ok pensa” mormorava tirandosi un leggero pugno sulla tempia destra.
“Senti io mi ricordo quello che ho fatto, e non ti ho fatto niente, quindi a meno che  non sono sonnambulo o ho detto qualcosa nel sonno io non ho fatto niente”
“Esattamente” Annuì Chichi sedendosi e portandosi le braccia conserte.
“Esattamente cosa?”
“Quello che hai detto per ultimo … hai parlato nel sonno, ecco” si girò di scatto Chichi dando le spalle al saiyan.
“C-cosaa?” gli fece eco il saiyan incredulo.
“Sì hai parlato nel sonno e …”
“E …?” completò con tono interrogativo Goku sempre più curioso.
“Sai cosa dicevi, caro mio Son Goku?” riprese a dire Chichi facendosi più spavalda e camminando verso il saiyan a passi ben larghi.
“N-no …” e Goku a quella domanda deglutì perché di cose imbarazzanti ce ne erano sin troppe …
“Parlavi di una certa principessa del serpentone …”
“Devo raggiungere Re Kaioh …” continuava a fargli in verso intercalando la parlata con sbadigli tipici del sonno.
Chi è questa principessa?” scoppiò furibonda tutta la gelosia velenosa di Chichi.
“Ah … ah … eh” cominciò a ridacchiare e a balbettare Son Goku nel tentativo di superare lo sguardo truce di sua moglie.
Intanto Goten si era avvicinato e dallo stipite della porta del salotto si gustava la scena mentre una furibonda Chichi prendeva un mattarello e un Goku continuava a ridacchiare e a chiedere pietà con una nota di imbarazzo.
“Era una principessa che in realtà era un mostro …”precisò Goku al che Chichi parve calmarsi poggiando   il mattarello che stava brandendo.
“E mi voleva tenere con sé con l’inganno … mi addormentò, mi diede da mangiare ma alla fine, oh sì più risoluto che mai mi sono liberato di lei e sono andato per la mia strada … dovevo andare da Re Kaioh.”

“Ciao Goten”
“C-ciao papà …” e così dicendo il giovane sbucò fuori.
Ma in quel momento Chichi si era placata e con un sospiro di mestizia lo perdonò.
“Va bene Goku … sei perdonato e la prossima volta mettiti un cerotto sulla bocca così eviti anche di russare” al che Goku cominciò a ridere preso da un leggero imbarazzo.
“Dai papà … io voglio sapere tutta la storia”
E Goten si mise seduto e prese ad ascoltare suo padre, del lungo viaggio del serpentone  di Re Kaioh, dei saiyan … ma noi oramai quei fatti li conosciamo anche sin troppo bene!

Angolino autrice:

questa one shot è nata per caso, perché ne ho scritta una giusto qualche giorno fa, di gelosia e di 'punzecchiamenti' tra Shikamaru e Temari di Naruto. Non temete, non abbandonerà certo i piccioncini!*__*

Spero vi piaccia, nel qual caso lasciatemi la vostra impressione!

Un bacio *Chiara*
Per chi se lo chiedesse la frase in introduzione è una oneshot, l'ultima che è già stata scritta e che fungerà da chiusura.

  
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Dragon Ball / Vai alla pagina dell'autore: ciuiciui