Fanfic su artisti musicali > 30 Seconds to Mars
Segui la storia  |       
Autore: R Artemis    05/07/2013    2 recensioni
Angeli e demoni. L'eterno conflitto tra bene e male. Ma chi ha deciso cos'è il bene e cos'è il male?
L'amore, puro sentimento umano, è bene o male?
Gwen, protagonista di un mondo più grande di lei, non sa trovare risposta a ciò.
Entrambe le fazioni sembrano opporsi a lei e ad un batterista che entra nel suo mondo per caso.
Che lo scontro abbia inizio.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Shannon Leto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
"Cosa succederà ora?"
"E' tutto finito.."
"Ma lei si riprenderà, non è così? Lei deve svegliarsi, deve tornare da me, lei...mi ha salvato la vita, è tutta colpa mia."
Un sussulto. "Non è colpa tua. Si sveglierà, te lo prometto. E' più forte di quel che sembra..."
"Lo so.."
Continuava a sentire piccoli pezzi di conversazione. Sentiva la voce di Matt, di Arianne, di Tomo e perfino quella di Jared. Sentiva Shannon sussurrarle di svegliarsi, di tornare da lui...e lei non desiderava altro, ma ogni volta che ci provava, ricadeva nel buio più profondo, lontano da tutto.
"Dovresti portarla all'ospedale."
"No...non posso. Ha solo bisogno di riposo."
"E' così da quattro giorni! Non migliora e tu peggiori, si, lo vedo Shan, non hai ancora dormito, dico bene?"
"Si sveglierà Jared, vedrai."
 
Sentiva il dolce tocco di una mano che le sfiorava il viso, solo un attimo, poi svanì. Riconosceva quel piccolo tocco, quella dolce mano.
Cercò di muovere le dita della mano e...ci riuscì. Finalmente, ci era riuscita. L'oblio era terminato. Aprì lentamente le palpebre e quella luce che tanto aveva desiderato di rivedere la invase, accecandola per un secondo, poi si abituò e vide qualcuno davanti a lei. Quel volto che aveva sognato, quel volto che era l'ultima cosa che aveva visto...
Shannon, davanti a lei, aveva le palpebre abbassate, un'espressione preoccupata dipinta sul viso. Il petto si alzava e abbassava ad intervalli regolari, una mano a pochi millimetri dalla sua.
Gwen restò ad osservare quella meraviglia davanti a lei, quei capelli ormai così lunghi che gli ricadevano sul viso, finchè lui non aprì gli occhi. Per un attimo vide un'esplosione negli occhi così verdi del batterista, vide la sorpresa, l'incredulità, l'immensa felicità ed il sollievo. Solo per un attimo, perchè subito dopo lui la baciò, un bacio dolce ed intenso, passionale e disperato.
Oh, quanto gli erano mancate quelle labbra, quella sensazione e quei brividi...gli era mancata lei.
Shannon rise poco dopo, sulle labbra di Gwen e lei, contagiata dalla sua risata, lo seguì.
"Sei sveglia."
"Vedo che te ne sei accorto." scherzò la ragazza, facendo sorridere ancora il batterista.
"Per un attimo ho pensato di averti persa..."
Ora erano seduti al centro del letto, il lenzuolo che ancora ricopriva Gwen. Lei poggiò il palmo della mano sulla guancia di Shannon e lui la coprì con la sua mano. Gwen si immerse in quegli occhi che ora nascondevano un po' di paura, quegli occhi dai diversi colori che sapevano leggerle fin dentro l'anima, quegli occhi che l'avevano incantata. "Sono qui ora..." Shannon strinse ancora un po' la mano di Gwen, sorrise e con un piccolo slancio abbracciò la ragazza che si rifugiò nelle sue possenti braccia.
"Dio, Gwen, mi hai fatto spaventare a morte. Se solo non mi avessi guarito quella notte..."
"Lo rifarei sempre."
Un colpo di tosse li interruppe. 
I due si allontanarono mentre Gwen osservava Jared appoggiato alla porta. 
"Non si può avere neanche un minuto di privacy?"
Jared rise "Iniziava quasi a mancarmi il tuo caratteraccio, sai? Stai bene?" Gwen annuì sorridendo. "Vado a dare la notizia agli altri!" e così dicendo, uscì dalla stanza e sentirono i suoi passi sulle scale mentre scendeva al piano di sotto.
Pochi secondi dopo Matt era già nella camera da letto, Tomo ed Emma al seguito.
"Cosa è successo dopo.."
"Ne parleremo dopo." la interruppe Matt. Parlavano sottovoce, mentre gli altri intorno erano impegnati in una discussione. "Sei stata bravissima." le disse, poggiandole un piccolo bacio sulla fronte.
 
 
 
"E' davvero morta?" chiese Gwen la sera stessa, a Matt. Loro due erano seduti al tavolo della cucina, in casa di Shannon, mentre l'umano era in sala registrazioni con il fratello. Riuscivano a sentire il forte suono della batteria da lì.
"Si, certo. Quando sono arrivato io, ho visto solo una luce abbagliante, poi il corpo di Lilith che cadeva. Dopo ho controllato, e sia la ragazza, sia il demone erano morti. Ho paura che l'anima della ragazza in realtà fosse morta quando Lilith aveva preso il suo corpo.."
"In realtà non pensavo che quel mio potere fosse in grado di fermarla, ma poi, sul memento mi è sembrata l'unica cosa possibile. Come se lo avessi sempre saputo..e poi..."
"Poi?" chiese Matt incoraggiandola a proseguire, dopo il silenzio improvviso della ragazza. 
Gwen stava per ricordare di quando le sue ali erano diventate rosse, come il colore del sangue appena versato..di quando lei era diventata una di loro, un demone, non solo per le ali, ma lo aveva sentito dentro di lei, aveva sentito che qualcosa era cambiato, che quel flebile equilibrio si era spezzato. Ora, però le sembrava tornato tutto alla normalità. E Matt non sembrava essersi reso conto di quel cambiamento, quella notte, quindi decise di non farne parola con lui, per ora.
"Tu, invece?" chiese la ragazza cercando di cambiare argomento. "Voi cosa avete fatto? Pensavo andaste nel covo di Lilith e invece non eravate lì..."
"Ci hanno teso una trappola" rispose prontamente Matt, "in quell'edificio c'erano centinaia di demoni pronti per combattere, ma nessuna traccia di Lilith. Abbiamo combattuto fino alla fine. Molti dei nostri sono caduti...ma abbiamo vinto. Abbiamo scoperto che quello era il luogo dove tenevano i prigionieri, quindi li abbiamo liberati, poi siamo corsi fuori alla ricerca di Lilith e...abbiamo trovato te."
"Quindi state bene? Arianne sta bene, non è così?" Matt annuì. "Allora è davvero tutto finito? Insomma non sono così ingenua, i demoni continueranno ad attaccare, dovremmo sempre difendere gli umani dal male, ma...il problema 'Lucifero' è chiuso, vero?"
Matt sospirò, rivolgendole un sorriso triste. "Spero di sì, ma non ne possiamo essere completamente sicuri. Lilith è andata, ma ho paura che qualcun altro potrebbe prendere il suo posto..non voglio illuderti, per ora non c'è pericolo, ma resterai sempre sotto la mia custodia." L'angelo si avvicinò a Gwen e le poggiò il braccio sulla spalla, proprio quando la musica di sottofondo cessò. "La mia piccola Gwen, sei stata davvero in gamba...ma ora hai bisogno di riposo. Hai dato i tuoi ultimi respiri a quell'umano, e lui non si è allontanato da te neanche un attimo, mentre dormivi. Ha vegliato su di te forse più di quanto sarei stato in grado di fare io. Penso che tu e lui ora abbiate bisogno solo di un po' di tempo insieme..."
"Ma..."
"Niente ma" subito fermò il tentativo di obiezione della ragazza. "Devi riposare e sono sicura che lui si prenderà cura di te." le disse, mentre sentivano delle voci provenienti da altre stanze avvicinarsi.
 
 
 
"Davvero non hai mai mangiato giapponese?"
"Giuro! Questa è la prima volta!"
Gwen e i due fratelli Leto erano seduti per terra, in sala, intorno al tavolino dove erano posate le piccole porzioni di cibo giapponese fatte arrivare direttamente a casa.
La ragazza sorrideva osservando i due uomini intenti con le loro bacchette per mangiare, mentre scherzavano ricordando vecchi episodi divertenti durante i precedenti tour. Gwen li ascoltava assorta, mentre quei racconti sembravano svolgersi davanti ai suoi occhi man mano che raccontavano. Osservava i loro sorrisi, si soffermava su Shannon. Sembrava così stanco, ma allo stesso tempo sereno e tranquillo. La stanza risuonava delle loro risate e Gwen non poteva far a meno di seguirli nelle loro avventure e ridere con loro.
"Coraggio Gwen, non hai ancora assaggiato nulla!" la incoraggiò Jared, non appena finì di raccontare di un passato compleanno di Shannon a  Dubai.
"Non riesco ad usare queste!" obiettò la ragazza fingendo un piccolo broncio indicando le bacchette che effettivamente ancora non capiva come tenere in mano. I due fratelli scoppiarono a ridere e lei si finse ancora più offesa.
Shannon le mostrò il modo corretto per tenerle, ma poi prese un piccolo sushi e imboccò la ragazza.
Jared notò le guance di Gwen colorirsi leggermente e sorrise davanti a quella scena.
"Allora cosa ne pensi?"
"Ma è buonissimo!" affermò la ragazza entusiasta, una volta ingoiato il boccone.
"Te l'avevo detto, è il mio preferito! Ora prova queste..." Shannon indicò un altro tipo di sushi e Gwen riuscì a prenderlo con le sue bacchette. Jared continuava ad osservare come fosse uno spettatore esterno, ammirava lo sguardo con cui il fratello guardava la ragazza, quello sguardo che non aveva mai visto rivolto a nessun'altra. Lo stesso sguardo si rifletteva negli occhi azzurri di Gwen, così dolci e penetranti. Si guardavano come se non ci fosse altro che importasse, come se negli occhi dell'altro ci fosse tutto ciò che avevano sempre sognato e...in effetti forse era così.
Si chiese se anche lui avesse lo stesso sguardo quando guardava Sam. Sorrise solo pensando a lei...tra poche ora l'avrebbe rivista, dopo così tanto tempo.
Qualcosa vicino alla mano lo riscosse dai suoi pensieri.
"Sky!" affermò la ragazza non appena vide il piccolo cane che leccava indisturbato le dita del cantante. Il cucciolo quando sentì la sua voce, corse da Gwen in cerca di coccole.
"Ormai ha dimenticato di aver un padrone..." disse Shannon fingendosi triste, ma con un piccolo sorriso guardando Sky che si rotolava per terra mentre Gwen lo accarezzava.
Jared guardò il blackberry e saltò in piedi. "Sono in ritardo!"
"Dove devi andare?" chiese la ragazza, osservando il cantante raccogliere in fretta la sua giacca ed il cappello.
"Paris!" disse cercando con scarsi risultati di imitare l'accento francese "Ho un aereo che mi sta aspettando! Ragazza," rivolgendosi prima a Gwen, "non combinare troppi guai. Fratellone," continuò rivolgendosi a Shannon, mentre lo accompagnava alla porta d'ingresso "ci sentiamo presto!"
"Salutaci Sam!" riuscì ad urlare la ragazza, ridendo, prima che Jared le cacciasse la lingua e poi si chiudesse la porta alle spalle.
Quando Shannon tornò in sala, trovò la ragazza che accarezzava dolcemente Sky, accoccolatosi vicino a lei. Il batterista restò prima un attimo ad osservare la scena, poi si sedette al fianco della ragazza.
"Posso rubartela un attimo?" disse lui, rivolgendosi a Sky, come a chiedergli scherzosamente il permesso, poi si voltò verso la ragazza, si avvicinò a lei e poggiò dolcemente le labbra sulle sue.
"Non sai quanto mi sei mancata." sussurrò lui a fior di labbra. Notò le guance della ragazza tingersi di rosso e sorrise. "Stai bene, vero? Voglio dire...davvero bene?"
Gwen annuì, allontanandosi un po' da lui. "Tu invece non hai una bella cera...Oh, Shan, mi dispiace, è tutta colpa mia." Lei abbassò lo sguardo, ma continuò subito, prima che lui potesse interromperla. "Ti ho messo io in pericolo...se non ci avessero visti insieme, ora tu non avresti affrontato tutto questo. Ti hanno rapito e fatto del male...per colpa mia, volevano me. Non avrei dovuto lasciare che accadesse tutto questo...scusami..."
Shannon sentì il sangue gelarsi nelle vene. Lei si sentiva così, così male, per lui? Dopo che aveva affrontato quel demone, per lui, dopo che aveva speso le sue ultime energie, per guarirlo del tutto..
"E' da quando ci conosciamo che continui a scusarti. Basta, ok? Basta sentirsi in colpa per tutto. Tu mi hai salvato la vita...e non è la prima volta. Sono stati i demoni e rapirmi, non tu, loro mi hanno ferito, non tu! Tu hai combattuto contro di loro...ti sei quasi fatta ammazzare! Se solo potessi proteggerti in qualche modo.."
"Ma tu fai così tanto per me!" ribattè invece Gwen "Nessuno era mai riuscito a farmi sentire così, come fai tu, semplicemente standomi accanto. Quando sono tra le tue braccia mi sento nel luogo più sicuro al mondo...Tu non sei scappato, quando ti ho raccontato chi sono veramente, e anche dopo tutto quello che è successo, tu sei ancora qui...non so come tu faccia, ma grazie."
Shannon, colto di sorpresa da quelle parole, poggiò una mano tra i capelli della ragazza, avvicinandola a lui finchè le labbra non arrivarono a sfiorarsi.
"Basta sensi di colpa inutili?"
"Basta." confermò Gwen, anche se non avrebbe mai saputo cancellare quei sentimenti, e si perse in quel bacio.
Sky abbaiò, facendo saltare Gwen per lo spavento. Shannon rise e così anche la ragazza, che ora era occupata a coccolare Sky che sembrava quasi geloso ogni volta che Shannon si avvicinava a lei.
"Ora è tutto finito? Insomma...potremmo stare insieme, tu potresti stare qui, con me...no?" chiese il batterista, riprendendo a mangiare qualcosa che aveva lasciato Jared. "Voglio dire, Matt mi ha raccontato tutto di quella notte, Lilith è morta...quindi non ci sono più pericoli...a proposito, è molto simpatico Matt, anche se è troppo legato a te..."
Gwen sorrise "Lui è come un fratello per me, ormai. Praticamente mi ha cresciuta...tutto quello che so, tutto quello che sono, lo devo a lui. Comunque già, Lilith non c'è più, ma con lei non ho distrutto tutti i demoni sulla Terra. Ci sarà ancora del lavoro da fare, per me..."
"Ma tutta quella storia di Lucifero, della profezia..è finita, dico bene?"
Come avrebbe potuto dirgli che in realtà, nulla era finito, che chiunque altro demone avrebbe potuto prendere il potere da un momento all'altro e volerla morta, per risvegliare Lucifero? Ma per il momento non sarebbe successo, per il momento lei avrebbe potuto vivere una vita normale...quindi preferì non allarmarlo, e mentì. "Giusto, è finita."
"Allora dobbiamo festeggiare!"
Gwen non fece in tempo a voltarsi verso di lui, confusa, che sentì due forti braccia sollevarla di peso. Sentì il petto di Shannon al suo fianco, il suo cuore martellare contro il petto. Poco dopo la poggiò delicatamente sul bordo della piscina, mentre lui si tuffò senza pensarci due volte, con tutti i vestiti, schizzandola tutta.
Quando riemerse, Shannon osservò la ragazza ridere, seduta tranquillamente, con solo i piedi immersi nell'acqua. Fino a quella mattina aveva avuto paura di non sentire più quel dolce suono, e forse quella paura non l'avrebbe abbandonato mai, conoscendo la vita della ragazza. Ma si sarebbe goduto ogni momento con lei, trascinandola via ogni volte che poteva, da quel mondo pieno di demoni, per farla sentire semplicemente se stessa, libera.
"Coraggio, vieni!"
La ragazza fece segno di no, continuando a ridere. Osservava il cielo, pieno di stelle che illuminavano l'oscurità della notte serena e tranquilla, gli alberi che circondavano la casa, il cui suono delle foglie mosse dal vento faceva da sottofondo, il riflesso della luna nell'acqua della piscina. Ed infine lui, quell'umano che le aveva cambiato la vita, con quel dolce sorriso.
All'improvviso Shannon si avvicinò a lei, sott'acqua, riemerse ed in un attimo riuscì ad afferrare la ragazza e portarla sott'acqua con lui.
Quando riemersero, lui portò la ragazza verso il bordo della piscina, fece aderire la sua schiena al marmo, con le braccia la intrappolò, poi la baciò con passione, come se quella fosse stata l'ultima volta che avrebbe potuto assaporare quelle labbra. Gwen si lasciò trasportare, ancora stupita, da quel bacio, mentre stringeva a sè il corpo del batterista fino a sentirne il petto contro il suo, con l'acqua che li circondava.
Shannon si allontanò solo un attimo, per riprendere fiato, e venne rapito da quegli occhi dello stesso colore dell'acqua, così pieni di stupore e meraviglia, ma notò anche quella scintilla che era sicuro si potesse vedere anche nei suoi occhi.
Gwen osservò l'uomo, le gocce d'acqua che scorrevano sul suo viso e scendevano giù, sul collo, sul petto e poi tornavano nella distesa d'acqua in cui erano immersi. Lei mise una mano tra i capelli di Shannon, accarezzandoli dolcemente, respirando a fatica. "Mi piace il tuo modo di festeggiare..." sussurrò, ma subito dopo le labbra di Shannon furono di nuovo sopra le sue, mentre accarezzava sott'acqua il suo corpo, le gambe di lei ora incrociate intorno al suo bacino. In poco tempo i vestiti finirono sul bordo della piscina, completamente bagnati.
Le labbra di Shannon sfioravano le labbra, poi il collo della ragazza, mentre l'acqua si mischiava alla loro passione.
Erano solo loro, due corpi che si muovevano allo stesso ritmo, mentre tutto il resto del mondo era scomparso. I gemiti della ragazza erano spesso soffocati dalle labbra di Shannon, ma altre volte lui lasciava che quei suoni lo invadessero, così come quando sussurrava il suo nome, e lui quello di lei.
Una volta arrivati al culmine, lui continuò a circondarla con il suo corpo, e a baciarla. "Non te ne andrai, vero?"
"Mai."
Ripreso completamente fiato, Shannon prese di nuovo tra le braccia la ragazza e la portò fuori dalla piscina, poi dentro casa, non curante del fatto che stavano bagnando tutto il pavimento, su per le scale fino ad arrivare alla sua camera, dove passarono la notte, con la passione dei loro corpi che sembrava non svanire mai.
 
"Sei il mio angelo." sussurrò Shannon sulle labbra di Gwen. Erano seduti al centro del letto, le lenzuola li circondavano.
"Oh, io non sono un angelo..." rispose abbassando lo sguardo. "Forse 'diavolo' sarebbe più adatto. Mi sono trasformata, Shannon. Quando ho combattuto contro Lilith, mi sono trasformata in un demone. Le ali rosse come sangue, l'ira e l'odio che scorrevano nelle mie vene.."
Shannon riuscì a percepire la paura di Gwen e capì in qualche modo che aveva tenuto tutto questo per sè, fino a quel momento. "Cosa provi adesso?"
Gwen alzò lo sguardo ed incontrò quegli occhi così verdi che la osservavano senza timore. Amore, provava solo amore, per lui.
"Ho visto quando mi hai curato, quella notte. Le tue ali erano bianche, completamente bianche, neanche le solite sfumature rosse. Quella notte ho visto un angelo, te lo assicuro. E quello stesso angelo ora è qui, di fronte a me."
Quelle parole la sorpresero. Non mentiva, ne era sicura, lo vedeva. Forse aveva ragione, forse il demone non aveva vinto. Forse era proprio grazie a quell'uomo che sangue angelico scorreva ancora dentro di lei.
Gwen sorrise dolcemente e subito dopo si trovò circondata dalle braccia dell'uomo, come quella stessa mattina. Si tranquillizzò, sentendo il suo cuore battere così velocemente. Il cuore di nessun altro batteva come quello di Shannon e mai avrebbe potuto.
"Ti amo, angelo." sussurrò lui, con il viso ancora tra i capelli della ragazza. Poi sciolse l'abbraccio e subito le labbra di Gwen furono sulle sue, assaporandole dolcemente. "Ti amo, umano" aveva sussurrato lei, tra un bacio e l'altro.
Shannon sorrise, quel sorriso dolce che dedicava solo a lei e che la faceva impazzire, poi portò di nuovo la ragazza distesa sul letto, lui sopra di lei.
"La notte non è ancora finita." le aveva sussurrato all'orecchio, prima di lasciarle piccoli baci sul viso, poi sul collo e poi, pian piano, sempre più giù.
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > 30 Seconds to Mars / Vai alla pagina dell'autore: R Artemis