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Autore: Chocolate_senpai    06/07/2013    0 recensioni
Chi pensa che la vita di un dio sia facile, ha assolutamente torto. Figuriamoci se è facile quella di un dio con due figli! Tra problemi di parentela, di eredità e liti fra fratelli, vi presento la vita movimentata che si cela fra le mura del castello di Asgard!
...(dal terzo capitolo)
- Non conosci il mio passato? Ma Thor … noi siamo fratelli!-
- Veramente tu sei stato adottato-
Il mondo cadde addosso a Loki.
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Loki, Odino, Thor
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Cap. 6: Quell’idiota di mio fratello

Era appena terminato il banchetto che festeggiava Thor come nuovo sovrano di Asgard, e il padre l’aveva già diseredato. Sì, perché nel momento in cui il biondo e la sua allegra combriccola si ubriacavano a spese di Odino, un gruppo di serial killer di Jotunheim aveva penetrato le difese ferree del palazzo di Asgard per rubare la “sfera del potere”, o qualcosa di simile.

Odino camminava avanti e indietro nell’antro buio e umidiccio dei sotterranei che, eludendo ogni sorta di difesa, i nemici avevano raggiunto probabilmente solo per far capire quanto fossero futili i tentativi di quei fessacchiotti di Asgard di difendersi. Difatti i due inviati da Jotunheim erano morti, e tutto sommato a Odino questo bastava per accantonare la faccenda.

Ma a Thor no.

Mentre imprecava come una zitella isterica, il primogenito si stava già dando da fare per organizzare una spedizione verso il mondo nemico, con la sola intenzione di polverizzarlo.

- … e ci porteremo dei super cannoni “sparapalle di fuoco”!Ptium! Ptium! – ripeteva gesticolando in modo alquanto ossessivo verso un servitore che era lì per caso, e prendeva nota in un post-it di tutte le cavolate che sparava.

Odino sospirò rassegnato, ancora un po’ tocco per l’eccessiva euforia della festa.

- Thor, figliolo, non credi che … -

- Silenzio, vecchio! Come nuovo re di Asgard … -

Odino rimase fermo al suo posto per un istante.

“Vecchio?”

Nessuno si era mai permesso di chiamarlo in quel modo, tanto meno quella mezza calzetta del suo quasi ex figlio! Come osava? Gli aveva rubato il lavoro, gli avrebbe scippato anche l’eredità e ora, ora che non aveva più nulla di interessante di cui potersi appropriare, era diventato … vecchio?

Il volto di Odino si rabbuiò, divenendo improvvisamente più minaccioso, ma Thor, troppo occupato a dare ordini a gente a caso, non se ne accorse nemmeno.

L’unico che ci fece caso fu Loki, entrato nella stanza in quel momento attratto dagli strilli isterici del fratello. Il secondogenito (adottato) riuscì a percepire l’aria pesante anche nella penombra della stanza, e fece per precauzione qualche passo indietro, per avere la porta a tiro di ritirata, in casi estremi.

Odino si schiarì la voce.

- Thor … -

- Insomma, cosa c’è?- La risposta seccata del figlio riuscì ad ottenere l’effetto più ovvio, anche se non proprio desiderato.

“Adesso comincia lo spettacolo” Pensò Loki, appiattendosi verso la porta per non farsi vedere e non essere messo in mezzo alla discussione.

Il seguito venne messo a conoscenza di tutti gli abitanti di Asgard, non tanto perché la notizia arrivò velocemente alle orecchie di tutti, piuttosto la causa fu lo stesso Odino che, tra l’ebbrezza della festa e la voglia di prendere il figlio a calci, non riuscì a trattenersi ed esternò i suoi sentimenti urlando direttamente in faccia a Thor che lui era un’idiota, che l’avrebbe sbattuto fuori casa al primo accenno di ostilità verso gli altri mondi e che l’avrebbe mandato a fare il lavavetri perché dell’eredità non gli lasciava un centesimo.

Inoltre quei soldi sarebbero andati in beneficenza al “Ritrovo dello gnomo abbandonato”, in quanto, sempre a detta di Odino, persino un formichiere con l’artrite sarebbe stato più utile del figlio.

Soddisfatto della scenata, a Odino non restava che osservare la reazione di Thor che …

Non arrivò. Come un bambino mise il broncio e uscì dai sotterranei commentando quanto Odino fosse stato cattivo.

Loki rimase traumatizzato quanto il padre dalla figura da idiota che aveva fatto il fratello, tuttavia la questione gli suggerì l’idea giusta per potersi riprendere il trono di Asgard. Uscì dalla stanza anche lui, lasciando il padre a ponderare sui suoi errori di genitore, e si sfregò le mani con malvagità, riflettendo su tutta la sua figaggine.

Trovò il fratello nella sala del banchetto, semi distrutta, con la sua allegra combriccola che, infischiandosene di tutto, stava solo scroccando altro cibo.

- Ehm … Thor … -

Quest’ultimo, raggomitolato in un angolo della parete, non si degnò nemmeno di dare segni di vita.

- Bè .. volevo dirti che sono d’accordo con te. Cioè, questo affronto non deve restare impunito, e anche se nostro padre  non sarebbe d’accordo … cioè, tecnicamente il nuovo re sei tu, quindi … potresti organizzare un attacco a Jotunheim.-

Concluso il discorso Loki alzò lo sguardo verso Thor, e quello che vide fu l’espressione sorridente del fratello guardarlo con entusiasmo, mentre gli occhi gli brillavano dalla felicità.

Loki si allontanò con discrezione.

- Lo pensi davvero?- Domandò Thor trepidante, mentre metteva già mano all’impugnatura del suo martello.

- Ehm … s-sì … -

Senza farselo ripetere, Thor si alzò di scatto e con entusiasmo raccattò tutti i membri della sua allegra comitiva annunciando che Jotunheim li aspettava. Ovviamente nessuno si rese conto della gravità di quello che stava dicendo, e, esattamente due minuti dopo si trovavano già davanti al portale.

 

Arrivati al portale Thor cercò di abbindolare il custode per eludere la sua sorveglianza e, quando gli disse che aveva le scarpe sgonfie, alche l’imperturbabile guardia si distrasse; ora si poteva anche spiegare come avessero fatto i nemici a penetrare con tanta facilità nel castello, nonostante “l’efficienza” dei sistemi di sicurezza.

Chissà se anche loro avevano usato il metodo della scarpe sgonfie.

Infine, nonostante la partenza gagliarda, la spedizione fu, come era ovvio, un’immane disastro. L’allegra combriccola fu subito scovata, anche perché non si erano nemmeno dati la pena di nascondersi, e se non fosse stato per Odino ora loro sarebbero ridotti a degli insaccati. Tutti tranne Loki, che ovviamente aveva spifferato al padre (adottivo) tutta la faccenda.

Tuttavia il suo piano di conquista del potere non andò comunque a buon fine, e il martello rimase a quell’idiota di Thor, ma a Loki importava relativamente.

Aveva sempre saputo di essere un genio del male, e ne aveva dato un’ennesima prova.

Camminò gagliardo per i giardini tessendo le proprie lodi per l’intera giornata, mentre la sua autostima raggiungeva il culmine massimo. Non riuscì a deprimersi nemmeno quando scivolò su una buccia di banana e dovette interrompere la sua risata malvagia, perché ormai sapeva che un giorno avrebbe conquistato il potere.

… Forse.

Non appena fosse riuscito a dimostrare che non apparteneva ad una famiglia di troll.

……………………………….

Nda:
Buondì, sono la senpai! È mia ferrea convinzione che il livello dei miei capitoli cali dal secondo in poi, quindi non mi aspetto un risultato comico come quelli raggiunti in precedenza, ma sono abbastanza soddisfatta di questa prima ff su Thor. Con l’augurio di avervi fatti divertire almeno un po’, ringrazio tutti coloro che hanno apprezzato la mia storia e, senza dilungarmi oltre, vado a vedere i cartoni animati!

Buon viaggio a vederci! ; )

Chocolate_senpai

 


  
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