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Autore: Silvia_sic    07/07/2013    6 recensioni
“[...] -Ho preso una decisione e non ho intenzione di cambiare idea.- disse secco.
-Certo. L'azienda è sua e può fare quello che vuole, non sarò io a farle cambiare idea. Ma... la conosco troppo bene, Tony, e sono sicura che è stato qualcosa a farle prendere questa scelta. È vero?- domandò, guardandolo negli occhi scuri come le tenebre.
Tony si ammutolì e distolse lo sguardo da quello di lei, credendo che quegli occhi cerulei potessero leggergli dentro. Si sistemò meglio nella vasca, sollevando leggermente il petto sopra il pelo dell'acqua e Pepper notò immediatamente la lucina blu che si sprigionava dal suo torace.
La donna si inumidì le labbra con la lingua, deglutendo faticosamente, incerta se porre una domanda o meno. Alla fine prese coraggio.
-Cos'era quella luce?- Tony la guardò negli occhi, insicuro nel rispondere, ma d'altra parte cosa poteva pretendere? Era sicuro che prima o poi l'avrebbe scoperto. Fece uscire dall'acqua la parte superiore del torace, manifestando il reattore arc al centro del suo petto. -È quel qualcosa che mi ha fatto prendere quella decisione...- ammise amaramente.”
Remake del primo film di Iron Man con qualche sostanziale cambiamento che porterà Tony a prendere importanti decisioni.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James 'Rhodey' Rhodes, Obadiah Stane, Tony Stark, Virginia 'Pepper' Potts
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 33

 

La pioggia cadeva fitta dalle nubi scure e dense di quel grigio spento privo di ogni vitalità. Gocce umide si abbattevano sul suo corpo inerme inginocchiato a terra, mentre le esili mani tremanti premevano sul viso nel tentativo di attenuare i singhiozzi che la percuotevano interamente.

 

Era tutto diverso. Adesso aveva paura. Paura di non farcela, la consapevolezza che quello che stava affrontando era troppo grande perfino per lei si illuminò davanti ai suoi occhi facendole capire di essere sola.

 

Lei stessa non aveva mai preso in considerazione il fatto che Tony accettasse una simile responsabilità e infatti aveva sin dal principio tenuto l'uomo a distanza, sperando che la dimenticasse e che a sua volta lei dimenticasse lui. Non era successo.

 

E allora sotto quel temporale si sentì svuotata dalla voglia di vivere, perchè ai suoi occhi quell'amara verità era apparsa con lo sguardo sconvolto di Tony e infine le sue spalle allontanarsi.

 

Il suo corpo vulnerabile tremò sotto il freddo della pioggia cupa e Pepper desiderò che fosse tutto un terribile incubo. Avrebbe voluto svegliarsi quella mattina in cui le avevano riferito il ritrovamento di Tony nel deserto per reprimere e soffocare poi tutti i sentimenti che erano nati nel rivederlo di nuovo sano e salvo.

Respirò l'aria fredda che entrando nei polmoni riuscì ad attenuare i continui singhiozzi. Il picchiettio persistente della pioggia prese il sopravvento nelle sue orecchie, lasciando solo quel rumore e nient'altro; ebbe uno strano effetto rilassante su di lei tanto che le ci vollero un paio di secondi per realizzare che le umide gocce avevano smesso di colpire la sua pelle delicata.

 

Si asciugò gli occhi dalle lacrime salate mischiate con l'acqua insapore del cielo, le bastò sollevare appena lo sguardo per scoprire la causa del mancato scrosciare della pioggia sul suo corpo.

 

Affianco a Pepper in piedi con un ombrello aperto in mano Tony osservava la ragazza con una strana luce negli occhi e le labbra incurvate lievemente verso l'alto, inizio del manifestarsi di un sorriso.

 

Gli occhi azzurri di lei, si immersero in quelli scuri di lui. Lo fissò incredula, incapace di distinguere se quello che stava vivendo fosse realtà o finzione e finalmente, dopo attimi di immobilità, Tony si accovacciò arrivando alla sua altezza, si limitò a sorridere per poi scostare una ciocca di capelli ramati appiccicati sulla guancia della donna, che inspiegabilmente non riusciva a far altro che ammirare i suoi occhi. -Se non ce la fai a stare là dentro, è meglio munirsi di ombrello, perchè avremo molto di cui parlare.- parlò dolcemente, postando per qualche secondo lo sguardo sul ventre della donna.

 

Pepper riemerse dall'abisso in cui era caduta e senza pensarci qualche istante di troppo buttò le braccia intorno al collo dell'uomo, stringendosi a lui come se fosse la sua unica ancora di salvezza. Per l'impeto dell'abbraccio lui cadde seduto, l'ombrello venne portato via dalla leggera brezza appena levata e Tony poté tornare a stringere Pepper tra le braccia.

 

-Perdonami.- sussurrò lei tra i singhiozzi.

 

Tony le carezzò la testa cercando di calmarla. -Andrà tutto bene, te lo prometto. Andrà tutto bene.- Le lasciò un bacio sulla tempia e chiuse gli occhi, beandosi di quel momento che da troppo tempo desiderava rivivere.

 

********************************************************************************

 

Si lasciò cadere sul letto a peso morto, i suoi occhi scuri si fissarono sulle assi superiori del laboratorio, intervallate da impalcature trasversali in ferro battuto. Ultimamente aveva avuto parecchio tempo per studiare quella determinata e ordinata sequenza, ma contrariamente alle altre volte il suo sguardo era fisso nel vuoto più assoluto e Tony quasi perse la cognizione del tempo.

 

I capelli ancora leggermente umidi giacevano scomposti sulla testa adagiata sul piumino color crema che ricopriva l'intero materasso. Inspirò profondamente, tenendo per qualche secondo l'aria nei polmoni per poi svuotarli in un colpo solo.

 

Era difficile da assimilare, non aveva mai affrontato notizie simili e quantomeno credeva che la maggior parte delle persone non scoprisse in quel modo che da lì a poco tempo sarebbe diventato genitore. Solitamente quelle situazioni si programmavano dopo un saldo rapporto coniugale. Lui poteva avvicinarsi al rapporto coniugale, ma di certo non poteva definirsi saldo: lei era scappata, prendendo la decisione di tenergli nascosto forse il più importante fatto della loro vita.

 

Tony non voleva perderla. Per nulla al mondo l'avrebbe più lasciata andare, dovevano affrontare quello che stava succedendo insieme, solo così sarebbe potuto diventare lietamente indimenticabile.

 

Il rumore dell'asciugacapelli cessò e lo schiudersi della porta del bagno attirò l'attenzione dell'uomo che si mise immediatamente seduto, volgendo lo sguardo in direzione della donna che con movenze delicate chiudeva la porta alle proprie spalle. Rimase per qualche secondo a fissare come quegli abiti rendessero il suo corpo così minuto ed esile, tanto che Pepper abbassò lo sguardo per osservare anche lei cosa attirasse l'attenzione dell'uomo. La grande felpa blu non lasciava intravedere la poca pancia che presto o tardi si sarebbe gonfiata ulteriormente e per qualche strano motivo lei ne fu lieta. -Sono un po' larghi, ma sono sempre meglio che niente.- Ruppe il silenzio con un lieve sorriso dipinto sulle labbra, mentre raccoglieva i capelli ramati tutti da un lato, cercando quantomeno di attenuare l'ansia e impegnare le mani in qualcosa di utile che non prevedesse una tortura incessante tra loro.

 

-Ti stanno bene, forse meglio che a me.- scherzò, spostando l'attenzione dalle sue gambe spoglie, protette da semplici pantaloncini che le arrivavano al ginocchio, a quegli occhi azzurri che lo fissavano con un misto di smarrimento e inquietudine. -Stai bene?- le domandò preoccupato, notando come lei restasse immobile.

 

Pepper annuì, abbandonando le braccia lungo i fianchi e decidendo finalmente di avvicinarsi a lui per la prima volta senza esitazione. -Forse dovrei essere io a farti questa domanda.- affermò sedendosi accanto a lui, sospirando contemporaneamente. Si fissò dapprima le mani abbandonate in grembo per poi alzare gli occhi verso di lui alla ricerca di una risposta.

 

-Scosso è il termine giusto per descrivere il mio stato d'animo. Ma in senso buono, eh!- si preoccupò di chiarire per non ferire l'animo della donna.

 

Stranamente Pepper rise. -Non sei cambiato molto dall'ultima volta, dopotutto.- constatò, lasciando la frase in sospeso. Rannicchiò le gambe sul materasso, continuando subito dopo. -Non si può essere scossi in senso buono, è assurdo perfino per uno come te.-

 

-Bhè... in verità... quello che cerco. No. Non è poi così assurdo pensare che. Cioè...- iniziò a balbettare in preda alla confusione totale. Si fermò trattenendo il fiato, immergendosi nello sguardo della ragazza leggendone in un certo senso una sfumatura di divertimento. -Hai capito no?-

 

-Per quanto possa sembrare strano che io riesca a capire quello che vuoi dire, sì, ho capito.- Lui non si mosse. -Sei terrorizzato, Tony, è una cosa molto più che pertinente in questo caso.- affermò comprensiva

 

-No, io non sono-

 

-È normale-

 

-terrorizzato! È solo che-

 

-andare nel panico-

 

-è successo tutto così in-

 

-quando scopri-

 

-fretta. Fino a poche ore fa ti-

 

-che diventerai padre, ma io-

 

-credevo chissà dove con-

 

-non voglio che tu ti senta obbligato.-

 

-chissà chi! ...Come?- domandò sperando di aver capito male.

 

Pepper abbassò gli occhi, sospirando appena. -Non voglio che tu ti senta in obbligo di prenderti cura di me e del bambino. Ho sbagliato tutto sin dall'inizio. Non sarei dovuta scomparire in quel modo e non dovevo tenertelo nascosto; era un tuo diritto saperlo, ma sappi che non sono disposta a sentirmi come un peso per te.- Prese qualche secondo di silenzio. -Io credo sia meglio non- Tony le prese una mano senza preavviso stringendola tra le sue.

 

-Non dirlo. Non voglio tornare nell'inferno.- Pepper lesse nei suoi occhi una richiesta d'aiuto quasi come la supplica di non lasciarlo solo. -Io ti voglio con me e lo vorrò sempre. Questo bambino è anche mio e voglio crescerlo con te.- affermò determinato. -E, ti avverto, che sono disposto a tutto pur di ottenere quello che voglio. Non so proprio come tu possa anche solo pensare che io mi senta obbligato a stare con te!- sbatté le palpebre più volte, puntando poi un dito verso gli schermi che occupavano la sua scrivania. -Il giorno stesso in cui te ne sei andata, mi sono predisposto a creare un collegamento con tutti i satelliti, telecamere di video-sorveglianza, tabulati telefonici e molto altro solamente per trovarti e chiederti scusa per tutto quello che ho fatto. Adesso non puoi convincermi che io non voglia stare con te! È assolutamente illogico! Avrò vagoni di difetti e paranoie, ma di sicuro non sono schizofrenico!-

 

Gli occhi di Pepper si inumidirono involontariamente di lacrime. -Già. Non sei per niente schizofrenico.- Si asciugò una lacrima che impertinente le era scivolata lungo la guancia, sorrise commossa per quelle parole.

 

Tony si avvicinò maggiormente a lei, mettendosi seduto a gambe incrociate sul materasso e facendo combaciare la propria fronte con quella della donna coperta dalla leggera frangetta. -Io non ho nessuno se non te.- le sussurrò appena, trattenendosi il più possibile dalla voglia di baciarla.

 

-Oltre a me, adesso avrai un'altra persona che ti amerà incondizionatamente per tutta la vita.- Tony sorrise, felice di averla convinta ad imboccare quella strada che gli avrebbe consentito di accompagnarla nel cammino. -Credo che tu abbia il diritto di sapere alcune cose, perciò... vai con le domande.-

 

-Oh sì, giusto!- esclamò, mettendosi diritto col busto. Giocherellò un po' con la mano di Pepper che sorrise per la goffaggine dell'uomo in quel momento, poi sembrò aver trovato la fatidica domanda da porre, ma si spense subito dopo, riflettendo se fosse opportuno o meno. Seguirono attimi di silenzio che Pepper rispettò paziente, fino a quando Tony si decise a chiedere quello che voleva sapere. -Com'è successo?-

 

Quella era l'unica domanda che mai si sarebbe aspettata, lo guardò per un paio di secondi basita, non capendo se l'uomo stesse scherzando, ma dagli occhi smarriti di Tony afferrò che quella domanda necessitava assolutamente di una risposta. -Tony... c'eri anche tu e credo che tu sia abbastanza grande per essere consapevole che i bambini non crescano sotto i cavoli.- affermò arrossendo visibilmente.

 

Solo a quella risposta, Tony si rese effettivamente conto come quella domanda posta in quel determinato modo poteva essere di gran lunga fraintesa. -No no no! Lo so. Lo so. Mi sono spiegato male. Cioè... come hai fatto a rimanere incinta se... bhè...- cominciò leggermente imbarazzato, astenendosi dal guardarla negli occhi. -Mi avevi detto che prendevi la pillola, no?- chiese conferma, poco informato in quel campo.

 

-Ah! Sì, giusto. Ho fatto molti esami a proposito di questo e il medico ha detto che il mio corpo ha inspiegabilmente annientato l'effetto dell'anticoncezionale, non è riuscito a darmi una spiegazione fondata... ci sono varie cause, quella per adesso più plausibile è la mia assunzione di antibiotico, ma per adesso non so ancora nulla.-

 

Tony annuì per tutto il tempo, ascoltando attentamente le parole di Pepper. -Quando l'hai scoperto? Di essere incinta intendo.- chiarì, salvo evitare altri inconvenienti.

 

-Tutto sommato da poco... tre settimane.- sussurrò torturandosi le dita e ricordando perfettamente il terrore e la paura provata nel momento in cui ne era venuta al corrente.

 

-E adesso sei di...?-

 

-Undici settimane e mezzo.-

 

Tony sembrò abbastanza sorpreso per quella risposta. -Non te ne sei accorta prima?-

 

Pepper fece spallucce, stringendosi le braccia in quella felpa che aveva preso il profumo deciso ma al contempo delicato di lui. -Non sei stato l'unico a passare un brutto periodo...- disse accennando un debole sorriso per mascherare la tristezza. -Ho scambiato i sintomi della gravidanza per semplice malessere. Solo dopo che mia madre mi ha costretto a fare esami del sangue ho scoperto di aspettare lui.- Nel dirlo si poggiò una mano sul ventre e sul suo viso si accese pura gioia, prova di tutto l'amore che nutriva per quella piccola vita che cresceva in lei.

 

L'uomo sussultò appena e i suoi occhi brillarono di luce. -È maschio?- domandò speranzoso.

 

Lei si morse il labbro inferiore nel tentativo di trattenere un sorriso. -Con “lui” mi riferisco in generale al termine neonato e non al sesso.- mentì, volendolo tenere sulle spine. -Perchè? Avresti qualche preferenza tra maschietto e femminuccia?- lo provocò un poco curiosa di vedere la reazione.

 

Per la prima volta da quando si erano visti Tony arrossì. -Bhè... non che ci abbia mai pensato veramente, ma...- Si grattò la nuca con un gesto del tutto impacciato e abituale di quando si trovava in imbarazzo. -...era giusto per sapere se avrei dovuto comprare una bella mazza da baseball oppure un tutù per ballerina professionista.- tentò di salvarsi all'ultimo.

 

-Viviamo in un secolo dove sono pienamente tollerati i ballerini maschi e giocatrici di baseball femmine. Qualunque cosa tu decida andrà benissimo.-

 

Tony annuì ripetutamente, impazzendo ora dalla curiosità e non trovando così strana quella situazione. -Ma tu lo sai?-

 

Pepper arricciò una ciocca di capelli intorno ad un dito. -Probabile...-

 

-E non vuoi dirmelo?- chiese assottigliando lo sguardo.

 

-Sono più che sicura che troverà una maniera per convincermi, signor Stark.-

 

Tanto era lo stupore per quell'uscita che Tony spalancò la bocca, riproducendo un suono del tutto gutturale e strozzato sul nascere, sbatté le palpebre più volte, prendendosi qualche attimo per realizzare se tutto quello che stava vivendo non fosse solo frutto della sua immaginazione. Un sorriso sornione si manifestò sulle sue labbra leggermente umettate dalla punta della lingua. -Signorina Potts, noto con piacere che siamo entrambi tornati alle nostre usuali mansioni.- affermò facendo leva sulle mani chiuse a pugno, puntate ai lati delle gambe spoglie della ragazza per sporgersi maggiormente verso di lei, che indietreggiò di poco col capo senza che quel sorriso pieno di luce sul suo viso si spegnesse.

 

Decise di tenergli il gioco. -Non è propriamente corretto... Ho presentato le dimissioni.-

 

-Che sono state saggiamente respinte.- la canzonò lui con un sorrisetto sghembo. -In questi tre mesi per il consiglio di amministrazione, lei ha continuato, vigile ed operosa, il suo indispensabile lavoro nell'assistermi ventiquattr'ore su ventiquattro e credo che qualche dirigente abbia cominciato a sospettare in una reclusione forzata qui dentro. Anche se...- si interruppe mentre i suoi occhi rimasero immersi in quelli blu e confusi di Pepper, che alzò un sopracciglio e inclinò leggermente la testa, prova del suo più completo smarrimento.

 

-Anche se?- lo invitò a continuare.

 

-Anche se potrei benissimo decidere di tenerti in ostaggio se ti ostini a tenermi nascosto questo dettaglio abbastanza rilevante.- Senza che lei potesse anche solo pensare di rispondere, Tony la prese per i fianchi, alzandola senza troppa difficoltà e gettandola al centro del letto per poi sovrastarla col corpo.

 

La risata di Pepper echeggiò nel laboratorio, riportando vita tra quelle mura che per troppo tempo avevano visto solo tristezza e disperazione. Fu come una ventata di aria fresca in una torrida giornata d'estate: breve, capace di portarti in paradiso e condurti verso la dipendenza, volendo rivivere quell'attimo ancora e ancora.

 

Pensò questo mentre la ammirò sorridere, beandosi di quel suono che per lui era diventato quasi angelico. Lei si interruppe quando notò lo sguardo assorto dell'uomo che la sovrastava, mentre lei era completamente distesa con i capelli sparsi disordinatamente sul piumone.

 

-Mi è mancata così tanto.- disse dopo un po' Tony.

 

-Che cosa?- domandò curiosa.

 

-La tua risata...- rivelò senza alcun imbarazzo, contrariamente da Pepper che arrossì, abbassando lo sguardo e continuando a torturare una sventurata ciocca ramata.

 

Starle lontano era sempre più difficile e impossibile da rispettare, l'impulso di baciarla lo stava completamente dominando. Posò gli occhi sulle labbra della donna, che ora lo fissava senza dire una parola, uno strano brivido gli attraversò la spina dorsale quasi come una scossa elettrica che si disperdeva deliziosamente lungo ogni centimetro di pelle.

 

Passò alternativamente lo sguardo delle sue labbra sottili e socchiuse agli occhi blu che colsero immediatamente le attenzioni ricevute. Pepper sospirò appena e di conseguenza il suo petto prima si abbassò poi si alzò, permettendo all'aria di invaderle la gola ed infine i polmoni. Tony si chinò lentamente su di lei, rendendo sempre più corta la distanza dei loro visi, poteva sentire con certezza il suo respiro regolare, forse trattenuto, a sfiorargli il mento. Si fermò a pochi centimetri dalle sue labbra vogliose, quasi con timore e preoccupazione. -Cosa vuoi fare?- domandò improvvisamente lei, sperando di smuovere le incertezze di Tony, che le sembrò stranamente provato dalla situazione.

 

L'uomo deglutì, osservando gli occhi lucidi della giovane. -Vorrei baciarti...- lo disse come se fosse bloccato da qualche strana forza maggiore che gli impedisse di realizzare i suoi voleri.

 

Si mosse lei, passandogli entrambe le mani sulla linea muscolosa del collo. -Fallo.-

 

-...per tutta la vita.- sussurrò adorante, sfiorandole le labbra con le proprie.

 

-Per tutta la vita.- ripeté lei, abbassando le palpebre sulle iridi cielo, finché le labbra di Tony non si schiusero sulle sue e Pepper tornò a sentire la vita scorrergli sotto la pelle come se solamente quel contatto tra loro potesse riportarle la felicità.

 

Tony si beò delle carezze delle labbra di Pepper sulle sue; non c'era niente di frettoloso o avventato nel modo in cui la baciava. Lento, accorto, prudente e squisitamente dolce quasi lo stesse provando per la prima volta. Sentì una deliziosa stretta al petto che poi si diffuse in tutto il corpo, provocandogli un leggero tremore quando passò cauto le dita sulla guancia di lei.

 

Quando interruppero il bacio, si guardarono a lungo negli occhi, quelli che erano secondi sembrarono ore, giorni, mesi... Un semplice sguardo in grado di colmare magicamente tutto quel tempo che avevano passato separati.

 

-Pepper, io-

 

-Non ricordavo che fosse così-

 

-meraviglioso.- terminò lui la frase, mentre lei ancora provata dal bacio si limitò ad un sospiro ed ad annuire ammaliata.

 

Con le mani ancora dietro la sua nuca, lo attirò a sé, avvicinandosi ulteriormente lei stessa. Tony emise un verso a metà tra un sussulto sorpreso e un sospiro appagato, mentre sfiorò con delicatezza le labbra di lei con le proprie, muovendole con placida risolutezza. Pepper mugugnò soddisfatta per poi applicare una lieve pressione sulla bocca dell'uomo fino a farla dischiudere nel tentativo di approfondire quel bacio diventato troppo indolente. Fu in quel momento che Tony cambiò, da timido e cauto, un impeto lo colse: la attirò a sé, stringendola al proprio corpo, insoddisfatto del mancato contatto dei rispettivi petti ancora divisi da alcuni strati di tessuto, passò un palmo aperto al centro della schiena di lei che si inarcò, sollevandosi appena, mentre con le braccia gli cinse il collo.

 

Data la precaria condizione di equilibrio sulle ginocchia di Tony, entrambi scivolarono di lato e improvvisamente le posizioni si invertirono, portando Pepper sopra il corpo di lui. Le loro risate si unirono in simbiosi proprio come le loro labbra che continuarono a plasmarsi dolcemente a vicenda.

 

Pepper fece scivolare le mani morbide sul tessuto blu della camicia di lui arrivando a sfiorare con i polpastrelli i bottoni che tenevano uniti i lembi dell'indumento. Solo quando le dita di lei sfiorarono la pelle bollente alla sommità del suo petto, Tony si irrigidì all'istante, spalancando gli occhi e allontanandosi dalle labbra della donna, che lo fissò confusa per l'immediata lontananza. -Va tutto bene?- domandò guardinga, passandogli una mano sulla guancia leggermente ispida.

 

Tony puntò le braccia all'indietro per sostenere il busto, mentre Pepper lo guardava incerta, seduta a cavalcioni sulle sue gambe. L'uomo annuì ripetutamente prima, scuotendo il capo subito dopo, grattandosi la nuca con fare imbarazzato. -Pep... io... bhè ecco... avrei... avrei qualche problemino di controllo ai piani bassi.- la informò con una risatina nervosa. -E con tutti questi baci non credo di riuscire a...- sospirò pesantemente. -...resistere.- Deglutì a fatica, cercando di riprendere quantomeno il controllo.

 

Pepper si limitò a sorridergli dolcemente per tutta quella prudenza e timore. -Possiamo senza alcun problema.- lo rassicurò.

 

-Davvero? Anche se sei...- tentennò prima di pronunciare l'ultima parola, non ancora abituato all'idea. -...incinta?-

 

Lei prese una mano di Tony intrecciando le dita con le sue leggermente callose in alcuni punti. -Tony, non credi che io stessa mi sarei fermata se ci fossero stati problemi?-

 

-Già... è vero.- constatò lui, giocherellando con le dita di lei. -Sei sicura di volerlo veramente? Altrimenti potrei fermarmi.- affermò serio, anche se non sapeva per quanto ancora avrebbe potuto reprimere tutti i sentimenti e la voglia di sentirla sua.

 

Pepper sorrise, mostrando i denti perfetti, si sporse in avanti, facendo combaciare la propria fronte con quella di lui. -Amami.- gli soffiò sulle labbra. -Fammi sentire tua. Solo tua.- sussurrò appena, prima che le labbra di Tony catturassero le sue.

 

Con estrema dolcezza scivolò sul mento di lei, sfiorando la pelle con la punta del naso, lasciandole qualche leggero bacio sulla linea cedevole del collo dalla pelle candida e delicata. Inspirò il suo profumo inebriandosi di quello che era lei e baciò con assoluta riverenza l'osso sporgente della clavicola, dedicando particolare attenzione ad ogni lembo di pelle del suo petto, che si alzava e abbassava a ritmo del respiro via via sempre più affannato.

 

Nel frattempo Pepper si preoccupò di slacciare definitivamente la camicia di Tony, facendogliela scivolare lungo le braccia. Tony sollevò il capo e si sporse per far incontrare ancora le loro labbra, con maggior decisione e più frenesia. Con i polpastrelli leggermente ruvidi si insinuò sotto la pesante felpa, seguendo la scia che la spina dorsale disegnava lungo la schiena di Pepper.

 

Una potente e allo stesso tempo ignota scarica elettrica le attraversò il dorso e si ritrovò a stringere tra le dita qualche ciocca castana dell'uomo, dalla quale bocca ne uscì un suono squisitamente gutturale che si mischiò al sospiro appagato di lei.

 

Quasi con timore tornò con le dita callose ai lembi della felpa, li afferrò facendo sgusciare il tessuto dalle braccia di lei. I loro occhi si fusero in un tutt'uno per qualche secondo, poi Tony si concesse di abbassare lo sguardo dove il loro cucciolo era custodito. Pepper osservò attenta i movimenti dell'uomo che senza quasi rendersene conto stava avvicinando una mano al suo ventre rigonfio, lo sfiorò dapprima con la punta delle dita per poi aprirci sopra la mano, quando sollevò il capo il sorriso che aveva impresso sulle labbra riuscì a folgorare la donna tanto che sentì il cuore aumentarle di battito. Le iridi scure appena un po' più lucide tornarono su quelle di Pepper, mentre l'altra mano si poggiava sulla sua guancia.

 

Ciò che le disse dopo fu vero, sincero, sentito dal profondo e sopratutto speciale. Proprio come lei se l'era più volte immaginato in passato per poi udirlo in quel presente che mai avrebbe dimenticato. -Ti amo.- Pepper sorrise e gli occhi le brillarono ancora di più.

 

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La prima cosa che sentì fu quel dolce e accogliente tepore che l'avvolgeva teneramente; la pelle dei loro corpi a contatto la riportò alla realtà. Si concesse qualche secondo prima di sbattere ripetutamente le palpebre sulle iridi cielo e scoprire l'uomo placidamente assopito con la testa sul suo petto. Lo osservò attentamente dai capelli scuri che sbarazzini stavano scomposti sul capo, alla bocca leggermente socchiusa che ti tanto in tanto emetteva un sospiro più profondo, premettendole di sentirlo contro la pelle sensibile dei seni. Sorrise serena, rilassata e piacevolmente indolenzita in alcuni punti, il rumore delle onde che si abbattevano sugli scogli dava segno dell'ancora mare mosso, ma la tranquillità che si respirava nell'aria le fece presagire l'effettiva interruzione della pioggia torrenziale.

 

Girò il capo tanto da immergere metà viso nei capelli morbidi e profumati di Tony; il fresco piumone avvolgeva i loro corpi da poco più di metà busto, nascondendo solo allo sguardo quello che Pepper percepì col tatto. Si ritrovò a sorridere nuovamente, trasportata da un impulso del tutto spontaneo, per il piacevole contatto della mano di Tony aperta sul suo basso ventre come un leggero scudo, poco efficacie materialmente, ma forte e impenetrabile idealmente.

 

Con delicatezza passò le dita affusolate sulla nuca dell'uomo in una tenera carezza, giocherellando con qualche ciocca scura alla base, e senza volerlo riuscì a svegliarlo: Tony si mosse impercettibilmente, sfregando appena la guancia sul petto morbido e lattiginoso di lei che bloccò il respiro e qualsiasi altro movimento, colpevole per aver destato l'uomo dal suo sonno tranquillo.

 

Tony inspirò a fondo, tenendo sempre gli occhi chiusi, e quando riconobbe il profumo dolce della pelle di lei, un sorriso increspò le sue labbra. Nascose il viso nell'incavo del suo collo e, inebriandosi di quell'essenza così squisita, posò timido le labbra sulla sua pelle, lasciandole un bacio riverente alla base del collo. -Buongiorno.- mugugnò, non separandosi di neanche un millimetro da lei.

 

Pepper tornò a sciogliersi tra le sue braccia. -Buongiorno.- rispose teneramente, continuando a giocherellare con qualche ciocca al termine della sua nuca. -Scusa, non volevo svegliati.- disse dispiaciuta.

 

-Non potevo chiedere risveglio migliore...- affermò umettandosi appena le labbra. -...e non dormo così bene da così tanto tempo che mi sembrano secoli.- affermò completamente rilassato, dimenticandosi temporaneamente la posizione della sua mano, che, per quanto potesse essere dolce e di certo non casuale, era pur sempre un gesto imbarazzante per uno come lui.

 

-Posso dire la stessa cosa.- sostenne lei, passandogli le labbra sulla fronte. Solo in quel momento Tony prese atto della situazione e tentò di ritirare con disinvoltura la mano posata sulla pancia della donna, che sorprendentemente lo bloccò, poggiando la propria mano su quella dell'uomo. -Non mi dà fastidio.- lo avvertì dolce, ritirando successivamente le dita, lasciando così a Tony la più completa libera scelta, dopotutto era già tanto quello che aveva fatto e Pepper non si sentì nella posizione di calcare maggiormente il fatto seppur ormai evidente e accettato.

 

Tony rimase immobile con le dita a sfiorarle il fianco e ormai gli occhi perfettamente aperti e persi nel vuoto ancora contro il collo della donna, che percepì immediatamente il suo corpo irrigidito. Gli ci vollero un paio di secondi per elaborare quei pochi attimi, prima di tornare a rilassarsi su di lei, mentre la mano dalla pelle leggermente ruvida si riposizionò sul ventre rigonfio, tramutando quel movimento in una dolce carezza, entrata a far parte della numerosa serie di contatti avvenuti la notte passata, dove si erano amati ancora e ancora.

 

-Vorrei stare così per il resto della vita.- sussurrò appena, grato a Pepper per non aver evidenziato il suo strano comportamento a parole.

 

-Sai che non è possibile.- affermò, ridendo tra sé per il solletico provocato dal respiro di Tony sul suo collo.

 

-Noi possiamo tutto, splendore.- Rimasero in silenzio con i propri pensieri, deliziandosi del suono constante e preciso delle onde sullo scoglio accompagnato dai loro respiri quasi sincroni. Pepper chiuse gli occhi, continuando a sfiorare il collo dell'uomo con le dita scendendo verso la schiena per poi risalire, effettivamente non era del tutto da escludere il rimanere lì per ancora un bel po' di tempo.

 

-Baseball o balletto?- Fece improvvisamente lui, solleticandole con le labbra il collo.

 

Pepper corrugò la fronte non riuscendo a capire il senso delle parole di Tony. -Come?-

 

-È baseball, vero?- Nel ripeterlo più chiaramente la sua mano si mosse sul ventre della donna, lasciando non più una carezza timida e leggera, bensì un contatto deciso e dolce, aprendo tutto il palmo per vezzeggiare completamente l'accennato rigonfiamento.

 

Lei capì e non poté fare a meno che sorridere, sinuosamente scivolò da sotto di lui per mettersi su un fianco e guardarlo direttamente in viso. Poggiò delicatamente il capo sul guanciale, immergendo gli occhi in quelli di Tony dallo sguardo ancora leggermente assonnato, ma allo stesso modo appagato; passò le dita affusolate tra i ciuffi ribelli di lui, tirandoglieli indietro e terminando la carezza sulla guancia ispida per la barbetta.

 

-Baseball o rugby, a seconda della preferenza.- annuì e non poté fare a meno di sorridere per la reazione di Tony, che spalancò gli occhi socchiudendo appena la bocca e sollevandosi di poco facendo leva con un braccio.

 

-No squadre femminili?- domandò sbattendo le palpebre. Pepper scosse il capo divertita mentre i capelli ramati si disperdevano sul cuscino. Il sorriso di Tony si aprì come non mai e senza preavviso prese tra le mani il viso della giovane, avvicinandosi alle sue labbra per baciarle. Era una delle notizie più belle e che avesse mai desiderato segretamente tanto da non riuscire a contenere la contentezza. Si staccò dalle labbra morbide di lei per guardarla negli occhi, facendo combaciare le loro fronti. -Ti amo.- lo sussurrò appena quasi fosse un segreto e sopratutto non più timoroso come le prime volte in cui avrebbe voluto dirlo.

 

Pepper sorrise. -È gran parte merito tuo, sai?-

 

-A prescindere dal fatto che sia maschio o femmina, per una volta ho fatto qualcosa di buono nella mia vita.- affermò convinto, stringendola in un abbraccio. Più passavano i minuti e più se ne convinceva; ciò che per era successo casualmente adesso si stava dimostrando la cosa migliore in assoluto: quel bambino li aveva riavvicinati e uniti ancora di più.

 

Lei sorrise appena e abbassò gli occhi un po' imbarazzata dallo sguardo intenso e vivido rivoltale, la sua attenzione fu subito catturata dal bagliore azzurrognolo che si sprigionava fievole dal petto dell'uomo. I ricordi si fecero subito vividi nella sua mente, che tornò a quella sera sul terrazzo dello stabilimento delle industries, dove aveva fatto tutto ciò che disponeva pur di mantenere costante quella luce blu. Inconsciamente passò le dita sul cerchio metallico, mentre i suoi occhi rimasero fissi e incantati su quello che metaforicamente era il cuore di Tony.

 

Lui notò immediatamente l'attenzione ricevuta. -Rhody, mi ha detto che è stato merito tuo.- Pepper alzò subito lo sguardo, ancora leggermente perso, non capendo a cosa si stesse riferendo. -Bhè... sai... quella notte sul tetto. Sei stata tu a...- Si interruppe qualche attimo un po' impacciato. -...a sostituire il reattore.-

 

Pepper accennò un debole sorriso, tornando con gli occhi azzurri sulla lucina della stessa tonalità. -Sono quasi morta di paura quando ti sei gettato addosso a Stane. Ho... ho creduto che- Le parole le morirono in gola e si strinse maggiormente all'abbraccio dell'uomo, poggiando la fronte sul suo petto.

 

Tony le carezzò dolcemente i capelli, sentendosi maledettamente in colpa; lui, quando l'aveva vista varcare la soglia della porta sul terrazzo, non aveva esitato per più di un secondo e si era gettato contro il nemico impedendogli di farle del male. -Mi dispiace averti coinvolto, ma sono grato che tu fossi stata lì... Mi hai salvato... come sempre dopotutto.- affermò mentre le sue labbra ebbero un guizzo simile ad un sorriso.

 

Passarono attimi di silenzio prima che Pepper parlasse. -Sai... da quel giorno ho cominciato ad associare questa lucentezza blu alla vita.- disse sincera, sfiorandolo con le dita.

 

Tony si fermò qualche attimo a pensare quanto i loro pensieri fossero simili per certi aspetti e nel contempo del tutto differenti. Anche per lui la vita corrispondeva ad un bagliore azzurro, non comparabile però con quello sprigionato dal suo petto, era del tutto differente: mai persistente, ma unico e raro, capace di sbigottirlo, sorprenderlo e meravigliarlo ogni qualvolta riuscisse a scorgerlo. Erano i suoi occhi. Di quell'azzurro così intenso e magnetico, impossibile da non rimanerne folgorati. Era certo che di tanto in tanto le sue iridi cielo venissero investite da un bagliore di gioia contagiosa e quei momenti erano diventati per lui tesoro.

 

Quegli occhi che sapevano leggergli dentro e che lui a sua volta aveva lentamente imparato ad interpretare; quegli occhi che riuscivano a trasportarlo in paradiso qualsiasi situazione vivesse; quegli stessi occhi che lo avevano fatto innamorare. -Sei tu la mia vita.- glielo disse senza esitazione con il cuore in tumulto nel petto e sicuro che lei se ne sarebbe accorta per la dolce vicinanza.

 

Pepper non poté evitare la nascita di un sorriso. Si chinò maggiormente sul petto dell'uomo, poggiando riverente le labbra sul metallo freddo del reattore, lasciò un bacio lungo, sicuro e dolce prima di sollevare il capo e fondere i loro sguardi in un tutt'uno.

 

Sbatté le ciglia sulle iridi cielo. -Ti amo.- E la vita le attraversò gli occhi in un bagliore azzurro.

 

Fine

 

NdA:

E siamo arrivati alla parola fine... *ora piange* no, non devo piangere! .... ma.... è finitaaaa D': inevitabilmente mi vien sempre il magone >.<
Bhè... questa è la ficcy più lunga che io abbia mai scritto e ci tengo moltissimo xD 33 capitoli come l'inferno di dante, togliendo il canto di introduzione xD ma lasciamo perdere questi paragoni inutili... ora passiamo a tutto quello che devo dire su questo chappy... il punto è che 2 settimane fa prima di partire sapevo perfettamente cosa dire ed era tanta roba... adesso... xD non mi ricordo più nulla ahahahah
Dunque... vediamo di partire dall'inizio... o meglio: dalla fine dello scorso chappy u.u
Shiii vi ho fatto uno scherzetto con Tony che se ne va D: maaaa lui è andato a prendere l'ombrello no? Pioveva! Sesese sogniamo! Diciamo che si è preso un colpo e ha fatto il codardo, poi però ha rimesso la testa sulle spalle ed è tornato da lei *w* ammmmori loro! <3
Per quanto segue forse Tony è leggermente ooc in alcune parti xP non sono proprio riuscita ad evitare la fluffaggine a livelli estremi xD potrebbe anche sembrare strano che Tony si abitui all'idea di diventare padre così in fretta... io ho cercato di mettere qualche accenno di titubanza, ma non ho esagerato proprio perchè volevo evitare che qualcuno pensasse male xD
Tornando all'argomento gravidanza già trattato la volta scorsa... :) a 11 settimane, da quanto mi sono informata, non si può sapere il sesso del bambino... ma! Andando con la fantasia, anche xk parliamo chiaro e tondo: se Tony vive con una calamita nel petto, se un uomo è rimasto congelato per anni per poi ritrovarsi a new york e conosciuto come capitan america, se un tipo si incazza diventa un mostro verde rabbioso e se dei di altre dimensioni arrivano sulla terra attraverso un portale... allora qualcuno avrà pure inventato un metodo per scoprire il sesso del nascituro il prima possibile no? XD in caso contrario promuoviamo il metodo sic xD
Uuuuuu la frase: "non ho nessuno se non te" non potevo non metterla, no? Era una delle poche cose carine che c'erano nel film xD ho già tolto la scena del ballo per sostituirlo ad una disgrazia xP la frase sono riuscita ad imbucarla xD
Poi.... abbiamo inaugurato il laboratorio! HANNO inaugurato! XD siamo solo stati partecipi all'evento per lo più censurato xD era l'unica stanza mancante dopotutto ahahah devo dire che all'inizio ero un pochetto titubante nel mettere o meno la scena, poi dopo ore di scrivi e cancella, scrivi e cancella... ho scritto e lasciato xD
Ora siamo arrivati a spiegare la parte fondamentale: il collegamento evidenziato tra titolo e storia u.u
Quando ho trovato il titolo, ossia: Life is a Shine Blue, ho pensato inizialmente a gli occhi azzurri di Pepper e quindi la frase trovava come soggetto Tony e come oggetto lei... quella stessa sera sono andata a letto e mi son messa a fissare il muro, muro con poster gigante di iron man 2 xD e l'occhio dove mi cade?!? Sulla luce del reattore arc! Mi sono tirata su come un'indemoniata urlando: è azzurra anche quella!
Potete ben immaginare che per l'euforia non ho più dormito eheheh xD nonostante il fatto che questo particolare l'ho maggiormente evidenziato nell'ultima parte, ha avuto i suoi sprazzi anche al centro della trama anche se poco rilevanti u.u
Dopo questa spiegazione potete ben capire il mio totale disappunto per il finale di Iron man 3, cavolo ero nera di rabbia quando Tony ha lanciato il reattore arc nel mare xP alla fine del film l'ho mandato a 'fanculo, tanto che la mia amica si è girata verso di me esterrefatta ahahah e dentro di me ribollivo di rabbia verso shane xD tanto che ho borbottato per i successivi 20 minuti "ecco, ma bravo shane che mi rovina tutto! Io metto al centro della storia il reattore arc e lui che me lo lancia dallo scoglio?!" Sta di fatto che ho pure tolto tutti i bestemmioni che tiravo ogni 3 sillabe ^^"
Poi devo dire di aver anche pesato ad un finale tragico che lascia con l'amaro in bocca ahahah ma ci ho ripensato subito pensato a tutto il disappunto che avrei innalzato xD vabbè ora xò ve lo dico lo stesso... bhè... nella scena dove sono nel letto accoccolati e Peps dice a Tony che ha cominciato ad associare il reattore alla vita... ecco... avrei concluso con la frase di Tony: -il palladio del reattore mi sta uccidendo...- D:
Ma ceeeerto! E poi sarei morta io per mano della vostra ira e anche x il fatto di ritrovarmi costretta a fare un remake anche di iron man 2 xD per l'amor del cielo! Ormai da mesi sto lavorando ad una teorica versione di "iron man 3" post avengers con una collega ed è da gennaio che ci siamo bloccate xD ora direi di finire quella no? XD
Come sempre mi sono dilungata un po' troppo ^^ perdonatemi xD come sempre ringrazio coloro che hanno recensito lo scorso chappy: _BertAdor_, Anne White, Fipsi, mirianval e _M4R3TT4_ :)
E questa volta un grazie di cuore alle 56 persone che l'hanno aggiunta tra le seguite, alle 34 che l'hanno aggiunta ai preferiti e i 4 tra le ricordate **
Davvero, credetemi dal profondo, che sono grata a tutti voi lettori che hanno letto questa storia aspettando il sabato notte :') mi commuove solo il pensiero :)
Grazie, grazie e ancora grazie a tutti! :D
Mi rivedrete in giro presto xD non credete di esservi sbarazzati di me xD 

   
 
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