Fanfic su attori > Coppia Downey.Jr/Law
Segui la storia  |       
Autore: Haibara Stark    07/07/2013    1 recensioni
[Storia ripresa il 7/7/13 Leggera modifica di stile] Rimbalzo sul petto di quel povero cristo che ha avuto la sfortuna di trovarmi sulla sua strada e alzo la testa.“Mi scusi-” No. E’ uno scherzo vero? Sì, dai, dov’è la videocamera nascosta? “Ehi, ma tu non sei la ragazza dell’altro giorno?”
E’ luiiiii! E’ quel figo mostruoso- ehm,cioè,volevo dire,il ragazzo cui sono andata addosso a scuola.“Sì. Sì lo sono” Rispondo imbarazzata.Mi sorride. Dio,ma che sorriso ha?!?“Finisci sempre addosso a tutti i ragazzi o devo sentirmi onorato?”
Arrossisco violentemente. “N- no, solitamente non mi succede mai…” “Allora ne sono onorato!” Ride leggermente. “Io sono Jude”
Genere: Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
- Questa storia fa parte della serie 'Walking in an Alternate Universe.'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
*chiede perdono in arabo*
Sono una persona orribile!
Non aggiorno da… *controlla* dal 5 Aprile 2011!
C***o.
Mi dispiace tantissimo. Veramente.
Sono dispiaciuta oltre l’inverosimile.
Ma non riuscivo più a scrivere questa storia.
Avevo già iniziato questo capitolo, ma poi l’ho lasciato andare perché non mi piaceva e non sapevo bene come continuare -  o meglio, non sapevo come scrivere quello che avevo in mente.
Stasera (stanotte?) non so cosa sia successo.
Ho aperto Word e l’ho scritto tutto.
È un po’ breve, ma era questo che avevo in mente per la conclusione delle prima parte.
Spero che ci sia qualcuno ancora interessato alla storia e che il capitolo non sia troppo deludente.
Ho cambiato un po’ il modo di scrivere in questi anni e spero di essere migliorata XD

Basta. Credo sia tutto.
Grazie di essere qui.
Enjoy it.

Haibara Stark




La mattina dopo la nostra litigata Robert è uscito di casa prima che mi svegliassi. Ha continuato questa routine per due giorni, evitando anche di parlarmi, finché, la mattina del terzo giorno l’ho trovato seduto al tavolo della cucina ad aspettarmi. “Sei una stupida”, mi ha semplicemente detto ed io sapevo che era il suo modo di reclamare una tregua. Non mi chiederà mai scusa, non finché riterrà di avere ragione, ma ha capito fosse meglio smettere di darci addosso. Ed è quello che penso anch’io.
Sono passate ormai due settimane e, nonostante Jude sia un ragazzo d’oro, lui continua a rimanere della sua idea e a restare sulle sue quando usciamo in gruppo. Non ho ancora avuto il coraggio di fare un’amichevole uscita a tre. Non con il ricordo del loro primo incontro sempre vivido nella mente.
Non avrei mai creduto di trovarmi davanti a questo. Si è rivelato tutto così difficile da affrontare. A volte mi domando se sia giusto che rimanga con Jude e mi rispondo che non posso negarmi l’opportunità di essere felice perché Robert non lo approva. È un po’ come quando cerchi l’approvazione dei tuoi genitori: c’è la possibilità che il tuo compagno non gli vada a genio, ma se vi amate davvero non puoi lasciarti influenzare. Solo che qua non si tratta dei miei. Si tratta del mio migliore amico. Quel ragazzo che conosco come le mie tasche e con cui condivido gioie e dolori da anni ed anni. Quel ragazzo senza cui non potrei stare.
Mi auguro che tutto si risolva per il meglio.

*

“Come ti sembra questo?”
Per svagarmi un po’ sono andata a fare shopping con Cath. Ah, lo shopping! C’è forse qualcosa di meglio? Comprare, comprare e comprare! È sempre un piacere prendere cose nuove per se stessi o per la casa!
“Secondo me ti starebbe meglio beige.” Risponde lei guardando l’abito color canna da zucchero che ho tra le mani.
“Dici? Non ne sono convinta.”
“Dovresti provarteli entrambi.”
“Credo che lo farò.” Prendo i due capi ed entro in un camerino libero. Ho appena finito di tirare la tenda che sento la voce di Catherine giungermi dal di fuori:
“Allora. Con Robert come vanno le cose a casa? È sempre immusonito?”
“No,” appendo gli abiti per le grucce per poi iniziare a spogliarmi. “quando è a casa è tutto normale. Almeno che Jude non mi telefoni o roba simile. A quel punto diventa evasivo e spesso si rinchiude in camera. Io non so più che fare. Non può chiedermi di scegliere!” Infilo il primo abito, quello beige. “Lo adoro, è il mio migliore amico, ma non ho mai incontrato nessuno come Jude e sono sola da veramente tanto, troppo tempo.” Chiudo la zip ed apro la tenda. “Come sto?”
Cath mi squadra per un attimo. “No. Non mi piace.” Mi spinge dentro il camerino e chiude la tenda. “Comunque, non credo che lui voglia spingerti a scegliere. È preoccupato per te e vuole solo che tu stia attenta.”
“Ma io non sono una stupida sprovveduta! Per chi mi ha preso? Per la zoccola della situazione?” Mi tolgo il vestito di dosso, un po’ stizzita.
“Che dici! Certo che non lo pensa! È abbastanza ovvio che ha preso Jude per quello furbetto che si approfitta delle brave ragazze.”
“E non ne capisco il motivo…”
“È solo un po’ geloso. Vedrai che gli passerà.”
“Lo spero tanto.” Prendo un bel respiro e provo quello carta da zucchero. Apro nuovamente la tenda e aspetto. “Allora?”
La mia amica mi guarda con attenzione per poi sorridere. “Ti sta d’incanto. Con questo lascerai Jude senza fiato!”
Ridacchio. “Addirittura!”
“Certamente!”


*

Dieci e trenta del mattino. Maledetta sveglia e le sue pile! Sarei dovuta essere a lezione alle nove! Ripeto: alle nove! Oggi non è decisamente giornata! Uscendo di casa mi si è anche rotta la tracolla e tutto il materiale mi è allegramente rotolato giù per le scale. Santa pazienza. Ti prego, Signore, dammi la forza di resistere, perché altrimenti non ci arrivo viva a stasera.
Forse è il caso che tagli per il parco, sennò raggiungerò il college tra mille anni luce. Svolto a destra invece che a sinistra, mentre mi infilo praticamente tutta la brioches in bocca. Devo apparire una pazza isterica dall’esterno: cammino a passo spedito con la felpa mezza di traverso sulle spalle e la borsa, ormai rotta, tra le braccia, mentre cerco di fare velocemente colazione. Spero di non strozzarmi. Sarebbe un bel proseguimento di mattina.
Attraverso l’entrata del parco e sento i muscoli dei polpacci contrarsi appena. Giuro che mi iscriverò in palestra… Lo giuro! Ruoto leggermente il polso per leggere l’ora. Dieci e quarantacinque… Con la coda dell’occhio vedo due figure familiari a qualche metro di distanza da me, alla mia sinistra. Rallento di riflesso e mi volto verso di loro. Il mio cuore perde un battito nel riconoscerli e mi fermo di colpo: sono Rob e Jude. Cosa ci fanno qui? E cosa ci fanno insieme? Che stiano cercando di risolvere le cose pacificamente?
Lo stomaco si contorce per l’ansia. Ingoio a vuoto ed indietreggio leggermente per paura che mi vedano. Robert pare agitato: gesticola ed ha la fronte corrugata. Jude, invece, è calmo. Mi domando se lo faccia per innervosire Bob.
Mi mordo il labbro inferiore. Che faccio? Resto a guardare? Mi avvicino? No, questo no. Forse dovrei andarmene. Ma sì, devo andarmene e poi dire loro, in separata sede, che li ho visti per caso e chiedergli cosa si sono detti. Sì, farò così. Sto per voltarmi e continuare a camminare quando accade: Jude afferra Robert per le braccia e lo tira verso di sé, poggiando le labbra sulle sue.
Resto di pietra. Non riesco a muovermi. Ho gli occhi sgranati che si riempiono di lacrime e le labbra socchiuse per lo stupore. Non può essere vero. Non è successo. E, cazzo, non devo piangere! Robert aveva ragione. Non dovevo fidarmi di lui.
Bob cerca di spingerlo via a più riprese, ma alla fine si arrende al bacio. È come se la lama di un coltello stesse lacerando la carne del petto fino a raggiungere e perforare il cuore. Abbasso lo sguardo respirando a fatica, guardandomi le punte delle scarpe in modo appannato. Robert… Che stai facendo? Perché mi stai facendo questo? Tu lo detesti Jude. Eri tu quello a non fidarsi! Eri tu a ripetermi che dovevo lasciarlo perdere!

“È solo un po’ geloso. Vedrai che gli passerà.”

Oddio. Ma di chi eri geloso? Nel momento in cui raggiungo questa conclusione sento il mio corpo prendere fuoco sotto la fiamma del dispiacere. Mi rifiuto di credere che Robert mi abbia detto quelle cose solo per poter avere Jude per sé. Lo conosco. Quello che provava era rancore puro e tutto ciò che ha detto quella volta da Starbucks aveva l’intento di ferire e colpire a fondo. Ora, però, non so più cosa pensare. Non so più a cosa credere. Perché lo sta baciando?
“Signorina, si sente bene?”
Alzo la testa di scatto, presa alla sprovvista. Un signore si è avvicinato a me ed ora mi guarda con aria preoccupata. Mi passo una mano sul volto per asciugare le lacrime.
“Sì. Sì, la ringrazio.” Sorrido appena. “Sono in ritardo…”
Mi volto e ricomincio a camminare velocemente verso il college. Non credo che andrò a lezione oggi.

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Coppia Downey.Jr/Law / Vai alla pagina dell'autore: Haibara Stark