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Autore: TheHardestPart    07/07/2013    4 recensioni
Mi catapulto sul ciglio della strada e fermo il primo taxi di passaggio. Anche se col traffico che c'è per la pioggia spenderò un capitale non mi va di arrivare in disordine e rischiare di fare una brutta impressione a prima vista. Dico l'indirizzo al tassista e quello scuote la testa e quasi mi sembra di sentirlo sbuffare, ma associo tutto al traffico e ad una distanza troppo lunga. Certo non avrei mai pensato che il taxi si fermasse proprio davanti alla sede principale della fabbrica di talenti. Scendo dal taxi e ricontrollo l'indirizzo: corrisponde. Sono così incredula e scossa che non ho nemmeno aperto l'ombrello, rischiando di bagnarmi. Mi avvio velocemente verso l'entrata. SM Entertainment è scritto proprio al di sopra della porta principale.
Non ci credo.
Genere: Angst, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, Crack Pairing | Personaggi: Eunhyuk, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 10




"Allora a domani, oppa!" Lei saluta agitando la mano e si allontana. Eunhyuk continua a sorriderle, forse per qualcosa che ha detto in precedenza; con un cenno della mano ricambia il saluto e si chiude la porta alle spalle, ritornando in sala.

Ed io? Io sono ferma ancora dietro quest'angolo, con la testa sporta quel po' che serve per riuscire a guardare senza essere vista, mantenendomi forte alla ringhiera delle scale.

Sento come se il mio stomaco si stesse ripiegando su se stesso, lo sento contorcersi. La voce di lei riecheggia nella mia testa e stringo più forte la presa, inevitabile se non voglio rischiare di correrle dietro, strapparle i capelli uno per volta e urlarle di tenere giù le mani dal mio Eunhyuk.
 

Il mio Eunhyuk? 

E poi cos'è questa violenza repressa?

Hyuri, diamine, cosa ti prende?

Mi viene da ridere. Mi sento una pazza e una stupida al tempo stesso, ho voglia di urlare, ma non so con chi prendermela. Perché vorrei inseguire lei tanto quanto vorrei arrabbiarmi con lui e dirgli di sorridere in quel modo solo a me.

Sono sempre stata consapevole, o, per meglio dire, mi sono convinta col tempo di quanto sia normale per gli idols avere flirt e relazioni segrete. E, per essere precisa, ho sempre sospettato che Eunhyuk, in particolare, ne avesse svariate. Mi ha sempre dato quest'impressione, probabilmente perché è un tipo sveglio, è socievole ed ha sempre la battuta pronta; perché l'ho visto spesso fare il marpione con le ragazze durante qualche programma. Inoltre, con gli anni, ha acquistato sicurezza in se stesso: non è più un'acciughina, adesso ha un corpo decisamente sexy e lo sa benissimo, visto che non perde occasione di ricordarlo a tutte noi fans.

Soprattutto poi ho sempre sospettato che fosse una ballerina -sapere di IU è stato traumatico per me. Non saprei spiegare il motivo, mi sembrava solo molto plausibile che fosse qualcuna con cui condivideva ore di lavoro o semplicemente una passione.

Tuttavia quando lo vedevo sul palco praticamente circondato non ho mai avuto reazioni eccessive. Provavo invidia, morivo di rabbia e sicuramente mi dava fastidio, ma è sempre stato perché il mio sogno, quello di diventare una professionista e riuscire a ballare con lui anche solo una volta, era andato in mille pezzi in pochissimo tempo. Quindi, per quanto provassi gelosia nei confronti di Eunhyuk come uomo, non era certo quello il sentimento principale. In fondo lui era lì, su un palco o in televisione, ed io ero una delle milioni di elf. Niente di più.

Invece adesso è differente: viviamo addirittura sotto lo stesso tetto, per un fortuito scherzo del destino. E a me piace. Lee Hyukjae mi piace veramente tanto. Mi piace perché ha la battutina sempre pronta, ma al tempo stesso sa essere una persona seria e sa cosa sono le responsabilità sia verso la famiglia che nei confronti del gruppo, soprattutto ora che fa le veci del leader; sa ascoltare parole e silenzi ed ha un gran cuore. Mi piace il suo sorriso che lo fa tornare all'età di sei anni e gli illumina il viso così come illumina la mia giornata; quando balla, invece, cambia completamente espressione e lo ammiro per tutta la passione che mette in ciò che fa. Mi piace perché è sexy, tanto, anche appena sveglio, ancora mezzo addormentato. Poi amo guardarlo mangiare: è un pozzo senza fondo e mangerebbe l'impossibile. Inoltre mi piace quando pronuncia il mio nome e il mio cuore batte forte o anche quando mi fa arrabbiare. Mi piacciono tante cose di lui, gli occhi, la bocca, le mani. Tante, troppe cose.



Sbollita la gelosia -anche se l'immagine di lei che si allontana agitando i lunghi capelli corvini è ancora saldamente impressa nella mia mente, mi accorgo che non si sente nemmeno più una nota provenire dalla sala. Dovrei appofittare. Sicuramente adesso non rischierei di interromperli.

Così abbandono la ringhiera e mi avvicino, intenta a bussare finalmente. Poggio la mano sulla maniglia, mentre l'altra è a mezz'aria chiusa in un pugno.

"E dai!" Sono sicura che qusta voce non appartiene nè a Hyukjae nè a Donghae, ma, anche se arriva ovattata, mi sembra di averla già sentita. Mi fermo istantaneamente e rimango in ascolto. "Hyung, dici la verità!" 

"Te l'ho detta." Dice scocciato Eunhyuk.

"Ma non ci credo! E' impossibile..."

So che non dovrei stare in questo modo, acquattata sulle ginocchia e con l'orecchio poggiato alla superficie riverniciata di bianco: se aprissero la porta di scatto mi farei un gran male e un enorme livido sulla fronte.

"Riprendiamo?" Chiede spazientita un'altra voce.

"Prima Eunhyuk hyung deve confessare." Ripete ancora l'altro.

"Ma cosa dovrei confessare?"

"Che vai a letto con la ballerina, quella Yangmin."

"Ssshhh." Eunhyuk lo zittisce e riprende a parlare a voce più bassa. "No, non vado a letto con la ballerina."

"Ci andavi però." Insiste l'altro. Sento la risata di Donghae intanto.

"Nemmeno." Eunhyuk frena l'entusiasmo del suo interlocutore.

"Aish... Non credevo fosse possibile, ma IU ti ha proprio fatto perdere la testa."

Donghae non riesce più a trattenersi e scoppia in una grassa risata. Posso immaginarlo piegato in due a tenersi la pancia.

"Che diavolo ti ridi!" Eunhyuk si sente preso in giro, ma l'altro non accenna a voler smettere.

"IU!" Ripete Donghae tra le risate.

"Non vai a letto nemmeno con IU?" Chiede scandalizzata la voce che prima intimava loro di continuare le prove.

"Non più." Lo corregge la dancing machine dei Super Junior.

Sento Donghae ridere ancora mentre io ho solo voglia di prendere a pugni Eunhyuk ed IU.

"E allora?" Silenzio.

"Non vedo perché debba raccontarvi queste cose." Conclude sbrigativo Eunhyuk. "E tu smettila di ridere!"

"Non me la racconti giusta."

"Allora riprendiamo?"

Oh, no. Se riprendono quando potrò ancora interromperli? Poi devono mangiare, altrimenti mi si sciupano. 

Mi affretto a bussare e prima di spalancare la porta mi affaccio, facendo spuntare a malapena gli occhi e il naso. Il mio sguardo viaggia su tutto il perimetro della sala. Quando mi soffermo sui ragazzi noto che, non solo Donghae ed Eunhyuk, ma anche Yunho, Taemin, Minho, Kai e Lay -rigorosamente incorniciati da fiori brillantinati come nei migliori anime- mi stanno guardando incuriositi ed anche un po' straniti; decido di mostrarmi, ma rimango sull'uscio senza entrare realmente.

Donghae mi sorride. "Hyuri!"

La mia attenzione viene catturata facilmente da Taemin che per primo si avvicina; le sue labbra piene sono stirate in un sorriso. "Piacere di conoscerti. Donghae hyung ha parlato davvero tanto di te."

Si avvicina anche Minho. "Hyuri-ssi, allora esisti davvero, pensavamo inventassero tutto." Una delle voci di poco prima la riconosco come sua. "Quindi davvero vivi con loro?"

Gli sorrido e noto che piano piano sono stata accerchiata dai ragazzi. Kai e Lay mi guardano come se venissi da un altro pianeta. Io, una comune umana; non è certo mia la storia dell'albero della vita e le dodici forze.

"Si." Risponde Donghae al posto mio ridendo del mio silenzio. "Sono quasi due mesi ormai."

"Davvero, credimi..." Riprende il flaming charisma. "La tua fama ti precede." 

La mia, certamente.

Sorride e sembra sinceramente contento di conoscermi. Il mondo va a rotoli.

"Sei diventata popolare quando Donghae ci ha detto che gli hai fatto i biscotti." Taemin sorride e mi afferra la mano. "Noona- posso chiamarti così, vero? Per favore, fai i biscotti anche a me."

Aegyo. Taemin.

Il più giovane degli SHINee ride alla mia espressione. Mi rendo conto che mi sta prendendo in giro anche se non a voce alta. Potrei prendermi in giro da sola se non fossi tanto inebetita.

Annuisco a tutto, a prescindere, tanto il mio cervello si è fermato alla parola noona. Se le persone normali hanno le scimmiette che suonano i piatti nella testa, io in questo momento ho l'immagine di un piccolo Taemin che balla e canta 'Noonan nomu yeppeo'. Li guardo tutti e mi accorgo che stanno parlando, a raffica, uno sull'altro. Afferro poco, troppo distratta dalla canzone nella mia testa. Sento un "Cucina bene" da qualche parte. Se è riferito a me, non ha potuto parlare altri che Donghae. Sento anche "E' mezza italiana." Cerco Eunhyuk con lo sguardo mentre qualcuno cerca di spiegare a qualcun altro dove si trova l'Italia; parole come 'Colosseo' e 'pasta' vengono fuori.

Eunhyuk è lì che ride insieme a Yunho a qualche battuta che io non ho sentito. Il Taemin nella mia testa smette di cantare e senza volerlo mi ritrovo a sorridere. Ho già detto che mi piace la sua risata?

"Come mai sei qui? Sentivi la nostra mancanza?" Donghae mette un braccio intorno alle mie spalle.

"Non proprio. Anzi per niente." Faccio una smorfia che Minho trova divertente. "Mi ha semplicemente chiamata il vostro manager per portarvi il pranzo."

Parte il borbottio. Minho si gira verso Taemin e Kai verso Lay chiedendosi se qualcuno avesse mandato il pranzo anche a loro. Lay guarda perplesso Kai e scuote la testa. Yunho nemmeno si pone la domanda.

"Emh... Io credo di averlo portato a tutti." Anche se mentre cucinavo non avrei mai immaginato che fossero per loro quei pranzi a sacco. L'animo di tutti si risolleva e vengo praticamente trascinata fuori la sala prove.

Li guardo perplessa mentre non si curano di chiudere la porta, per niente preoccupati che qualcuno possa prendere le loro cose lasciate incustodite, e si fiondano velocemente lungo il corridoio. Minho è già alle scale. Chiudo la porta e a passo svelto li seguo. Supero Eunhyuk, l'ultimo del gruppo, per raggiungere Donghae, ma in quell'istante mi ferma, afferrandomi un polso e tirandomi dietro l'angolo prima delle scale. E' questione di attimi: mi ritrovo contro il muro e lui mi tiene ferma per le spalle, lo guardo con gli occhi fuori dalle orbite del tutto spiazzata e colta di sorpresa, arrossisco violetemente e lui, ancora più a disagio, toglie di scatto le mani dalle mie spalle. Colgo l'occasione al volo, o almeno ci provo, e faccio per sgusciare via, ma lui mi sbarra la strada con il suo corpo.

"Che c'è?" Gli chiedo esasperata. 

"Parliamo."

"Io non ho nulla da dirti" 

"Io sì."

"Tipo? 'Scusami se ho insinuato fossi una poco di buono? Dovrei inginocchiarmi ai tuoi piedi per ricevere il perdono!' "

Non trattiene una risatina.

"Che ridi?" Vorrei mollargli un pugno sul naso.

"Non l'avrei detto proprio così, però..."

"Invece è proprio così che devi dirlo! Perché sei un cretino e non capisci niente e non sai niente. E sei pure stronzo! Ma dico, come ti permetti? Tu! Con quella faccia! A dare della poco di buono a me!" Gli punto l'indice contro il petto. "Tu! Che nemmeno un mese fa sei stato sorpreso con IU, mentre ora te la spassi le ballerine." Eunhyuk apre la bocca per dire qualcosa voltando la testa a destra e sinistra, allarmato che ci possa essere qualcuno che stia ascoltando. "Non pensare che io non senta o non veda, perché non è assolutamente così. Quindi prima di parlare degli altri guarda bene i fatti tuoi!"

Eunhyuk sospira. "Mi dispiace, davvero. Non penso assolutamente che tu sia una poco di buono."

"Ci mancherebbe! Perché allora sprechi fiato?"

Allarga le braccia per poi farsele ricadere lungo i fianchi in un moto di esasperazione. "Perché ero geloso!" Urla quasi.

"Eh?"

"Eri nel letto di Siwon... Ero geloso." Spiega abbassando la voce e lo sguardo.

Lui?

"Eh? Non prendermi in giro."

"Non lo faccio." E in risposta alla mia faccia incredula, si avvicina e mi bacia. Ma non è quello stesso bacetto casto, sulla guancia, che gli diedi al buio della mia camera. Questo è un vero bacio sulle labbra.

Stringe la presa sulle mie spalle, allo stesso modo tiene premute le sue labbra contro le mie; sento la gelosia di cui parlava, sento il perché di quelle parole che mi avevano fatto male.

Si stacca appena; il suo respiro caldo contro le mie guance. Apro appena gli occhi e incontro i suoi; passa un secondo, un minuto, un'ora forse; è difficile dirlo. Poi con un movimento che a me è sembrato estramente lento, lo vedo richiudere gli occhi e raccoglie le mie labbra tra le sue; le mani non stringono più le mie spalle: una percorre piano la mia schiena, l'altra è ferma sulla mia nuca.

Questo bacio lento, morbido, è carico di emozioni completamente diverse da quelle di poco fa. Non saprei descriverle o dare loro un nome, non so nemmeno se sono solo le mie o percepisco anche le sue. So solo che vorrei duri per sempre e non vorrei si allontani mai più da me.

Di slancio allaccio le braccia intorno al suo collo e il bacio prende una piega diversa. Dischiudo le labbra e lui accetta al volo il mio invito. Ci stringiamo forte e capisco che lui aspettava questo momento tanto quanto me. 

Ci stacchiamo solo quando entrambi abbiamo bisogno di ossigeno. Le sue guance sono rosse, le mie in fiamme; le mani mi tremano e urlerei di gioia. Ma come due stupidi finiamo col sorriderci, imbarazzati e felici.

Il telefono di Eunhyuk squilla. Lo vedo tentennare, indeciso se rispondere o meno; alla fine decide che quello non è il momento giusto e torna ad avvicinarsi al mio viso e alle mie labbra. Giro la faccia e le sue labbra si poggiano sulla mascella. Sorpreso si tira indietro e mi guarda accigliato.

Slaccio le braccia dal suo collo. "Avresti dovuto rispondere."

"Era sicuramente Donghae."

"Appunto. Si staranno chiedendo che fine abbiamo fatto. Dovremmo raggiungerli."

Mette su un finto broncio. "Prima dammi un altro bacio." Ed anche se queste sue labbra rosse, morbide ed umide che mi invitano a cedere, non riesco a far a meno di pensare ai guai in cui potremmo cacciarci. Gli do un veloce e casto bacio sulle labbra prima di slacciarmi dalla sua presa.

Eunhyuk sbuffa. "Andiamo!" Sbattendo i piedi a terra si incammina con me dietro di lui.
 



** 



E' il ventiquatto dicembre. La vigilia di Natale. Pensavo che saremmo stati insieme, almeno i rimanenti: con la partenza di Kyuhyun, Yesung e Ryeowook per il Giappone i membri dei Super Junior sono sempre di meno. Ho anche detto a mia madre e a mio padre di non aspettarmi, che avrei festeggiato qui con tutti loro.

Sospiro. A quanto pare mi sbagliavo.

Verso l'ora di pranzo il primo ad andare via è Eunhyuk, diretto al Tous Les Jours. Stupidamente non avevo considerato le loro famiglie.

Poi è la volta di Shindong. "Vado da Nari, festeggio con lei oggi." Sorride mettendosi il borsone in spalla. "Poi vado direttamente in radio." Riesco a malapena a salutarlo prima di vedere la porta richiudersi.

La giornata, alla fine, passa nella solita routine, non sembra nemmeno festa. I ragazzi devono lavorare lo stesso, basti pensare ai tre che hanno preso un volo per fare un concerto a Tokyo e quelli impegnati con la radio. Abbiamo anche cenato presto per permettere a Sungmin di poter mangiare con calma e in compagnia prima di fuggire ai suoi impegni.

"Guido io." La voce di Siwon è fredda e sicura. Non vuole sentire ragioni.

"Ma... Dai! Io non prendo mai la macchina!" Si lamenta Donghae.

L'altro inarca il sopracciglio alla perfezione. "Ma secondo te perché? No, ti prego, non rispondere: è una domanda retorica. Quando imparerai a guidare come una persona normale forse verrò in macchina con te. Ma fino ad allora... Guido io."

"Dove andate?" Chiede un Kangin distratto dallo zapping.

"Messa!" Trilla Donghae.

Ovvio no? E' la sera del ventiquattro ed è in compagnia di Siwon. C'era anche da chiedere?

"Ah! Hyuri, vedi che Eunhyuk non torna stasera."

Arrossisco senza motivo. "P..perché lo dici a me?"

Donghae sorride e fa spallucce. "Per evitare che ti preoccupi se non lo vedessi tornare."

Siwon ghigna sotto i baffi che non ha. "Beh, allora noi andiamo."

Non appena il santone e il suo discepolo sono fuori dal dormitorio corro in camera mia per recuperare il mio portatile e tornare nuovamente in sala da Kangin. Apro forum, pagine facebook, fansite. Qualsiasi cosa che mi faccia riuscire a capire dove sia Eunhyuk. Ma oltre a foto e fancam di oggi al negozio e qualcuna di lui che lascia lo stabile con la madre non c'è niente. Nessuna informazione utile.

Ed io come faccio a sapere cosa sta facendo? Soprattutto come faccio a sapere con chi sta? In questo momento potrebbe trovarsi con un'altra ragazza. E non avrebbe tutti i torti visto il modo in cui l'ho evitato nelle ultime quarantotto ore. Spengo il computer e, rassegnata, sospiro infossandomi nel divano.

Kangin mi guarda di sottecchi. "Quando sospiri così c'entra sempre Eunhyuk."

"Mmm."

"Avete litigato?"

"No." Sospiro ancora e poggio la testa sulla sua spalla. "Credo solo di aver fatto un errore."

"Cosa è successo?"

"Un bacio."

"Nooo!" Kangin con un moto di stizza spegne la televisione e butta il telecomando sull'altro divanetto. Lo guardo stranita: la cosa gli dispiace così tanto? Per me? O per Eunhyuk? "Non ci credo. Devo dare mille won a Siwon!" Si lamenta. "Lo sapevo! Non dovevo dare retta a Donghae!"

"Mi stai dicendo che avete scommesso?"

Kangin annuisce. "Ho scommesso che non sarebbe successo niente tra voi prima di Natale... Comunque, non dovresti essere contenta del bacio? Cos'è questa cosa che hai sbagliato?"

E che non sono più così convinta di aver sbagliato.

L'acqua calda continua a scorrere. Io sono immobile sotto di essa. Ripenso al bacio, alle braccia che mi stringevano; al pizzicotto che mi sono data -ma era tutto reale; e ancora al bacio, quelle labbra e quelle braccia.
Sono così felice. Vorrei urlare di gioia. O piangere di gioia. Vorrei poterlo raccontare a qualcuno. Ma non posso e non ho nemmeno nessuno a cui dirlo.
Quando finalmente esco dal bagno il dormitorio è completamente al buio; l'unica luce proviene dalla stanza di Eunhyuk perché la porta è leggermente aperta. Faccio per andare in camera mia, ma, non appena passo avanti alla sua, apre la porta e mi tira dentro.
"Hey!" Non nascondo che mi abbia fatto prendere un colpo.
"Sssh." Ride e chiude la porta. Mi prende le mani, ne accarezza delicatamente il dorso e poi se le porta sulle spalle, mentre lui allaccia le sua braccia intorno alla vita e mi stringe forte. Unisce delicatamente le sue labbra con le mie e mi sorride contento. "Non avevi detto che avresti dormito con me?"
"Q...Quando l'avrei detto?" La sua mano percorre la mia schiena, mi tira delicatamente i capelli costringendomi ad alzare la testa per avere accesso al mio collo più facilmente. Lo sento sorridere a contatto con la mia pelle.
"Non l'avevo detto questa mattina? Un corridoio, un bacio..."
Cerco di concentrarmi su quello che dice, ma è davvero difficile quando un paio di mani calde, bollenti, ti si infilano sotto la maglia e ti accarezzano delicatamente la schiena e i fianchi; brividi scuotono il mio corpo: freddo, paura, eccitazione. Trattengo il respiro quando una delle due mani passa sull'addome e, non so quanto casualmente, sfiora il borso dei pantaloni poco sexy del pigiama.
Scuoto la testa. "N...No, n...non abbiamo detto niente del genere... Non abbiamo nemmeno parlato."
"Allora ti faccio l'invito ufficiale." Soffia nel mio orecchio ed io sento le mie gambe farsi molli. "Vuoi dormire con me?" Lascia un bacio umido sulla pelle sensibile dietro l'orecchio mentre la mano prende quota lentamente e lascia l'ombelico per risalire l'addome.
"No!" Facendo pressione sul suo petto lo allontano. "No, no, no. i..io me ne torno in camera mia."
Eunhyuk prova a fermarmi. "Hey! Hey, Hyuri!" Ma io sono già alla porta. E quando mi giro lui ha messo su un'espressione da cucciolo abbandonato. "E non mi dai nemmeno la buonanotte?"
"Buonanotte!" Mi chiudo la porta alle spalle, sbattendola quasi.

Kangin è pensieroso. "Certo che è proprio un cretino! Ma cretino forte!" Sospira, esasperato dal suo dongsaeng precipitoso. "Saltarti addosso così, come se non vedesse una donna chissà da quanto... Quando tutti sanno che non è così."

Kangin, tu si che sai dire le parole giuste.

"Pure per scommessa poi..."

"Eh? Oh, no, no, Hyuri, non è come pensi. La scommessa non riguardava niente del genere e non è scaturita da quel cretino, ma dal suo compare. Probabilmente Hyukjae non ne sa niente."

Annuisco, poco convinta.

"E tu perché lo hai evitato?"

Come glielo spiego? "Paura."

Kangin sbarra gli occhi e mi guarda a bocca aperta. "Sei v-"

Lo fulmino lo sguardo; non smentisco nè confermo. "E' paura delle conseguenze."

"Figli??"

Ma stasera ci è o ci fa? "Fino a pochi giorni fa mi ero ripromessa che qualsiasi cosa provassi non sarebbe mai venuta fuori. Questo stato di grazia in cui ho la possibilità di vederlo -di vedervi- non durerà in eterno. Ad aprile probabilmente vi lascerò per impegni miei. Non sono famosa, non ci vedremo dietro le quinte di nessuno spettacolo, non capiterà mai di essere ospiti allo stesso programma. Vederci equivale a creare scandali."

"Ma è anche vero che così ti precludi qualcosa che può essere bello"

"Lo so."



** 



"Buongiorno!" Dopo ventiquattro ore Eunhyuk è finalmente tornato a casa. Lo vedo stiracchiarsi e buttare il cappotto sullo schienale del divano a pochi centimetri da Kangin. "Hyung!" Da una pacca sulla spalla del più grande. "Già pronto? Anche tu, Donghae?!" Guarda il grande amico vestito di tutto punto con tanto di camicia e giacca mentre gioca all'xbox.

Donghae annuisce distrattamente. "Muoviti anche tu, che appena torna Siwonnie dalla messa andiamo."
 

Eunhyuk annuisce e fa per andare in camera sua, ma poi si ferma di scatto. "Ma non entriamo tutti in macchina.." Conta i membri sulla mano, confuso.

"Io vengo con la mia. Accompagno Hyuri dai suoi, passo a prendere Leeteuk e vi raggiungo."

Eunhyuk non chiede neanche perché non volessi andare a pranzo con loro dai genitori di Sungmin nonostante me l'abbiano proposto più volte. 

La smetto di guardarlo dal corridoio in cui mi ero immobilizzata vedendolo entrare e, a grandi falcate, raggiungo la sala. Lo saluto con poco calore e lui a stento mormora qualcosa; mi guarda, squadrandomi dal basso all'alto. Adesso che ci penso mi ha quasi sempre vista in tenuta da casa o molto casual. Oggi invece... Ammetto che ci ho messo tutta la buona volontà nel prepararmi: ho fatto le onde ai capelli, ho perso tutto il mio tempo nel creare due linee di eyeliner uguali, ho scelto gli skinny jeans che mi stanno meglio. 

Ravvivando i capelli nel passare accanto ad Eunhyuk e, giusto per non lasciare le cose a metà, sculettando anche sotto il suo sguardo, vado a sedermi accanto a Kangin. "Sono pronta, possiamo andare quando vuoi."

Kangin si alza riuscendo a malapena a camuffare la risata con un colpo improvviso di tosse, si aggiusta la camicia ed infila la giacca.

"Lee Hyukjae!" Donghae grida. L'interpellato scuote la testa. "Vatti a preparare!"

Eunhyuk annuisce; si allunga a recuperare il cappotto e fa per andarsene. "Ah! Donghae, prima che mi dimentico..." L'altro mette il gioco in pausa -tanto stava perdendo- e si gira curioso. "Yangmin mi ha mandato un sms."

La ballerina.

"Voleva sapere se per te va bene domani. E poi ha detto che porta Minseon sempre se per te va bene."

Donghae annuisce. "Finché sa cosa deve fare una vale l'altra."

Una vale l'altra.

Credo di aver sentito troppo per oggi. Basta, è ora di andare via. Mi alzo e vado dritta alla scarpiera, recupero le scarpe col tacco e all'entrata le infilo, pronta ad andarmene. Lancio anche uno sguardo supplice a Kangin intimandogli mentalmente di muoversi, ma sembra non notarmi, anzi, si avvicina ad Eunhyuk e gli mette un braccio intorno al collo; col sorriso sulle labbra gli chiede chi sia questa Yangmin. 

"Ma come?!" Eunhyuk, bloccato dal braccio di Kangin, riesce appena a dargli una pacca sul fondoschiena. "La ballerina! Non te la ricordi? Dicesti pure che era carina... Demenza senile in arrivo con i trenta?"

L'espressione di Kangin cambia immediatamente. Stringe la presa attorno al collo dell'altro e gli assesta un pugno in testa che credo abbia proprio fatto male. "Demenza senile un corno! Semplicemente se mi interessa qualcuno non ricordo i nomi di tutte le altre che mi circondano." Lo lascia.

Perché sei innamorato di Yesung?


 





Con questo capitolo si conclude la revisione. Adesso spero di riuscire a portare a termine questa fanfic senza ulteriori intoppi. Spero che l'ispirazione -quel poco che c'è- non mi abbandoni ;_;

   
 
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