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Autore: LUcy__    07/07/2013    2 recensioni
L'Olimpo è diviso in due fazioni. Da una parte Zeus, con Atena, Ares, Era, Dionisio e Demetra. Dall'altra Poseidone, Apollo, Artemide, Efesto, Afrodite e Ermes. Solo Ade è rimasto neutrale e entrambe le fazioni aspirano ad averlo come prezioso alleato. Colpa della sua calma apatica e dell'interesse che ha ad avere così tanti morti.
Così, mentre la guerra infuria fra mari e cieli, nell'Olimpo i semidei vivono con tensione la situazione.
In particolare Louis, figlio insicuro e isolato di Poseidone, Harry, giovane figlio di Zeus, Olympia, la solitaria e inquietante figlia di Ade, Niall, freddo e un poco cattivo fratellastro di Harry, Liam, l'intelligente figlio di Atena e Zayn, quel misteriosissimo figlio di Ermes che nasconde qualcosa di oscuro.
{Harry/Louis, Zayn/Liam, Niall/Nuovo personaggio.}
Genere: Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Nine.

 

Afrodite era una donna alta, bionda e con gli occhi blu, il sorriso gentile e le labbra rosse e carnose; indossava una tunica bianca con ricami d’oro, la sua cintura* e centinaia di fiori di mille specie adornavano i suoi capelli biondi, lasciati sciolti sulla schiena.
Louis sì inchinò al suo cospetto, attendendo il permesso per poter parlare. La Dea gli rivolse un bellissimo sorriso e acconsentì con un cenno.
Louis aveva davvero bisogno di fare chiarezza su quello che provava davvero; non sapeva esattamente se poteva aprirsi con Harry, e lei... beh, era la dea dell'amore, era l'unica persona che avrebbe potuto dargli un aiuto che fosse davvero utile.
"Afrodite, io necessito del tuo aiuto..." iniziò, tenendo un tono rispettoso verso di lei, perchè farla arrabbiare era l'ultimo dei suoi progetti. Lei sorrideva ancora, ma lo interruppe.
"Oh, il giovane figlio di Poseidone è innamorato?" chiese e lui annuì. "Del bel figlio di Zeus, quello più piccolo? Oh, è un buon partito..."
"Come fate a... a saperlo?" domandò. Rimase sconvolto sentendo la Dea parlare, lei non poteva sapere. Se lo sapeva lei allora anche gli altri...
"Mantieni la calma, ho le mie fonti. Nessuno sa." lo rassicurò lei. Poi perse un po' dell'elegante serietà che aveva assunto fino a quel momento e fece un sorriso sognante. All'inizio il semidio non capì cosa stesse facendo o cosa stesse pensando, ma decise di attendere finchè lei non decise di ricominciare a parlare. "Amore... amore tenuto nascosto... questa può essere una storia d'amore appassionante..." fece, mantenendo l'espressione beata.
"Non so se lo amo."
"Beh, io lo so!"
"Mi illumini, o Afrodite."
Lei fece ancora un sorriso.
Li vide quando erano così vicini che le loro mani si sfioravano appena, ma per lei era sbagliato che non si stessero stringendo, quelle due mani. Sembravano fatte apposta per potersi stringere.
E i loro sguardi... oh, se quello non era puro amore, di quello più bello, lei non ne avrebbe trovato mai di migliore. Sembrava così... così puro, così bello, così dolce. Lei non sapeva nemmeno cos'era l'amore vero, non l'aveva provato sulla propria pelle nemmeno con Ares, ma al solo vedere quei due ragazzi si era sentita empatica. Più che mai.
Afrodite gli diede la risposta.
 
Così Louis corse, corse, sperando di trovare ancora Harry là dove l'aveva scorto l'ultima volta, cercandolo attentamente con lo sguardo.
Se era la Dea dell'amore a darti la sua opinione, dovevi ascoltarla.
"Harry!" chiamò, non avendo ancora risposta; era come aver urlato all'aria pura, perchè non c'era nessuno. E per fortuna, se l'avessero sentito...
Scacciò via il pensiero della probabile punizione e si sedette, stanco. Attese per vari minuti, i primi passati ad ansimare per la corsa, in assoluto silenzio.
Poi due mani si posarono delicate sui suoi occhi. Lui le prese, ma non le scostò dal proprio volto; le tastò, invece. Erano grandi e morbide. Fece un grande sorriso.
"Se urli al vento, il vento ti sente." disse la voce roca e calda di Harry. Le mani si scostarono volontariamente e il riccio gli apparì davanti, sorridendo. I suoi sorrisi erano fatti di miele. Louis amava pensarlo.
"E tu parli con il vento?"
"Anche con la pioggia a volte. Ma suppongo che preferisca rispondere a te piuttosto che a me."
"Volevo parlarti."
"L'avevo intuito."
Afrodite gli aveva detto che il loro era, o sarebbe presto stato, amore. Quell'amore che esisteva e basta. Che lui lo amava anche se non lo sapeva e che l'amore "a prima vista" di Harry era una cosa dolce e plausibile. Aveva detto che sembravano creati per stare insieme, bastava guardarli.
Lo disse ad Harry.
Lui fece uno sguardo a metà tra il divertito e il dubbioso, prima di chiedergli "Hai bisogno che te lo dica una Dea che mi ami?", con un tono di voce che sembrava un poco esasperato.
Louis rise ma scosse la testa.
"Ho bisogno che qualcuno mi apra gli occhi sulla realtà. Me l'hai detto tu che vivo in una fortezza blindata." sorrise anche se malinconico per la verità contenute in quelle parole, pronunciate solo qualche tempo prima.
"Mi bacerai se te lo chiedo?" domandò Harry, avvicinandosi velocissimo. Lasciò sfiorare appena le punte dei loro nasi e lo guardò dritto negli occhi blu.
"Magari sì..." rispose Louis, con un fil di voce.
"Posso baciarti?" chiese allora l'altro, dopo qualche secondo di silenzio. A quel punto Louis annuì.
Le loro labbra si incontrarono con un bacio a stampo, delicato. Le mani di Harry attorno alla vita di Louis lo tenevano stretto, premuto sul suo petto.
Il castano schiuse leggermente le labbra, permettendo l'accesso al figlio di Zeus, che intanto aumentò la sua presa. Ma non fu niente di passionale o irruento o famelico. Erano due bocche che si incontravano in modo dolce e tenero. Lento, in modo da godersi ogni istante. Qualcosa di atteso da tanto tempo...


"Dimmi cosa mi dovevi dire..." sussurrò Niall, tenendo la mano nivea di Olympia; gli faceva strano avere tanto contatto fisico, ma l'aveva dovuta sedurre per poter ottenere ciò che voleva...
"Ade..."mormorò lei. Non sorrideva, ma non era nemmeno dispiaciuta. Nessun espressione solcava il suo volto quel giorno; Niall, però, intuì che il Dio aveva preso una decisione definitiva.
"Parla, sì!" incitò lui, afferrandole strette le mani, con una foga mai vista in lui, il cuore che gli batteva forte forte perchè gli mancava così poco a raggiungere il suo scopo, pochissimo... una risposta negativa l'avrebbe distrutto.
"Ha detto di sì, Niall..." disse Olympia e Niall stava per saltare di gioia pura; "Entrerà in guerra." finì, e il biondo si lasciò andare in un esclamazione di esultanza, lasciandosi prendere dalla felicità.
E fu allora che, fuori controllo, prese il volto di Olympia tra le mani e con velocità fece incontrare, per l'ennesima volta in quei giorni dal loro primo bacio, le loro labbra. Non aspettò nemmeno di avere il permesso di poter approfondire il bacio, con eccitazione e irruenza riuscì anche a sollevarla in aria, le proprie mani strette alla vita di lei.
E Olympia non capiva più niente. Le girava la testa, era in pura confusione... rimaneva immobile. No, non si era mossa di un millimetro, ma si sentiva mossa da Niall come se fosse stata una bambola tra le sua braccia.
Ed era tutto così strano, come stare in una bolla d'aria dalla quale non si capiva cosa succedesse all'esterno.
Così strano...
 
Niall guardò la schiena nivea di Olympia, rannicchiata dall'altra parte del letto. Il movimento del busto tipico della respirazione era impercettibile, sembrava morta.
Fu tentato di andarsene, come faceva sempre dopo una scopata, ma stranamente non se la sentì.
Da dormiente gli sembrò più piccola. Le palpebre abbassate nascondevano gli occhi di ghiaccio, redendola molto meno inquietante del solito.
Allungò la mano per sfiorarle il braccio, per vedere se era ancora fredda come la notte prima. Al contatto la ragazza ebbe un leggero fremito spalancò gli occhi di scatto.
"Ehi..."salutò lui, afferrandola e avvicinandosela al petto con un unico movimento fulmineo.
Olympia si rese conto di cosa era successo. Niall la stava tenendo tra le sue braccia e lei ci aveva da poche ore fatto... quel che aveva fatto.
"Se i nostri padri sapessero..."le sussurrò nell'orecchio. La sua voce le metteva i brividi. "Ade sarebbe sconvolto nel sapere che la sua bambina non è poi più così dolce e innocente." disse ancora, a voce bassa, mentre le accarezzava il fianco.
Nemmeno lui sapeva cosa stava facendo con esattezza; non era parte del piano quella. Nulla di quello avrebbe mai dovuto accadere.
Ma lei... oh, lei non stava bene. Niall le piaceva da tanto tempo, ma lui l'aveva baciata troppo poco tempo prima per poterla già avere, ma lei si era lasciata andare troppo, scossa dalle troppe rivelazioni della giornata. "Mio padre entra in guerra. Io e Niall... oh dei, è tutto così confuso, aiuto!"
E c'era qualcosa di sinistro e inquietante nell'atmosfera. Qualcosa di non buono, come le era sembrato prima, ma di diverso, terribilmente diverso.
 
 
Il senso di colpa che Zayn non provava lo provava Liam al suo posto. Un pensiero fisso, continuo, rimbombava nella sua testa. "Non posso tenerlo nascosto agli Dei." E no, non poteva.
L'istinto di correre da sua madre lo avvolse. Si voltò e cominciò a correre, allontanandosi più che poteva da lì. Doveva solo fuggire; una scelta a cui non aveva pensato due volte, era stato istintivo per la prima volta nella sua vita, lui era quello che rifletteva molto e spesso, era un figlio di Atena, avrebbe dovuto starci a pensare, a osservare le conseguenze della sua azione, ma non volle.
Si sarebbe sentito in colpa, un complice.
Non se lo poteva permettere.
Corse, corse finchè non andò a sbattere forte contro qualcosa, o qualcuno. Fu nel momento in cui stava cominciando a pensare a cosa sarebbe successo a Zayn. Esilio, nel migliore dei casi. E di certo sarebbe stato un dannato per sempre, agli Inferi. Poseidone avrebbe potuto farlo rinchiudere nelle sue celle sottomarine, o far torturare dai tritoni...
Come avrebbe mai potuto permetterlo? Lui amava Zayn...
Ed erano le braccia di Zayn che ora stavano stringendo quelle del castano? Liam alzò il viso e si trovò gli occhi scuri del moro che si scontravano con i suoi. Erano maledettamente vicini.
"Non lo farai." mormorò questi, non allentando la presa.
"Devo..."
"No!" urlò allora, stringendo ancora di più; Liam si lamentò del dolore, ordinandogli ripetutamente di lasciarlo, avrebbe potuto liberarsi da solo ma gli avrebbe fatto del male, e lui non ne era capace. Non sapeva fare del male..
"Ok, non dirò nulla!" esclamò, facendo sì che Zayn lo lasciasse andare. Si fidava ancora di lui. "Ma sono così confuso..." disse, esasperato.
Le braccia di Zayn si avvicinarono un' altra volta al suo corpo, abbracciandolo forte. "Un giorno capirai' Liam. Se vorrai restare dalla mia parte..."
Ma Liam voleva davvero stare dalla sua parte?





*cintura: È il Dio Efesto, marito di Afrodite, a forgiare I gioielli della Dea, tra cui anche la cintura, che la rendeva ancora più irresistibile agli uomini.
 

The writer is IN
 
Allora!
Salve a tutti e scusate se ci ho messo molto, ma la mia ispirazione è periodica ed è tremendo a volte c.c
Il capitolo però è piuttosto... intenso? Diciamo di sì.
Scusate solo per gli eventuali errori, l'ho scritto di notte.
 
1. BACIO LARRY SIGNORI E SIGNORE. Afrodite, inguaribile romantica, fa capire a quello scemo di LouLou che ama Harry e probabilmente lo amerà sempre. Ma non possono comunque stare insieme, non ancora, non cantate vittoria!
2. Diciamo che non sto correndo troppo, so bene quello che faccio. Molte ragazze vengono usate come Niall usa Olympia, senza ritegno, senza vergognarsi di sè stessi e Olympia ora è rimasta travolta da un uragano biondo senza poterci fare nulla, ma lei non ha ancora capito che lui finge... ma finge davvero?
3. Piccolo spezzone Ziam, che mostra ancora il problema del terribile atto che Zay ha compiuto. Liam non dirà nulla a sua madre, ma il suo senso di giustizia lo porterà a fare di tutto per far sparire la guerra.
 
Ora che siete arrivati miracolosamente fino a qui, che ne dite di lasciarmi un parere qua sotto, spazio recensioni?
(Siamo sempre a 2 recensioni, ho paura che la storia stia facendo un po' schifo. O forse il problema sono io e i miei tempi c.c)
Non aggiornerò presto manco stavolta, perchè devo prepararmi per partire per Londra, appena ritornerò mi metterò al lavoro!
 
Alla prossima,
.Lu
  
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