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Autore: StrychnineTwitch    07/07/2013    4 recensioni
Testo per un concorso di scrittura creativa
Non mi hanno fatto più sapere nulla quindi faculo, lo pubblico su EFP così qualcuno lo considererà (I hope so).
Il Wilhelm di cui si parla è Fink, la parte peggiore di Billie se così vogliamo dire.
Ciò che ne è rimasto.
Genere: Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Billie J. Armstrong, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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»Titolo: The lights of San Francisco.
»Autore: StrychnineTwitch
»Rating: Verde
»Personaggi: Wilhelm Fink (nuovo personaggio)
»Words: 631 (one-shot)
»Note: Ho scritto questo testo per un concorso di scrittura creativa tra le scuole. Non mi hanno fatto più sapere nulla quindi faculo, lo pubblico su EFP così qualcuno lo considererà. Evidentemente per loro faceva troppo schifo, ma vabbé, a me piace, mi ci sono messa per scriverlo. 
Il Wilhelm di cui si parla è Fink, la parte peggiore di Billie se così vogliamo dire. Ciò che ne è rimasto. 
»Diclaimer: Questi personaggi non mi appartengono purtroppo e questa storia è scritta senza scopo di lucro alcuno.
 



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Abbandonati al dolce sussurro dell'angelo nel tuo incubo, lascia che con le sue flebili dita sfiori la tua pallida pelle, permettigli di trascinarti nella valle del sogno e dell'illusione, dove su uno sfondo d'ombre, tu sei l'unico su cui puoi contare.

Hai mai avuto paura di addormentarti?

Chiuso nella tua stanza, rintanato nel tuo letto, circondato da una densa tenebra che muta il tuo quotidiano ambiente in uno sconosciuto antro, hai mai temuto che tutto sarebbe sfuggito al tuo controllo?

Se quello che ti aspetta dall'altra parte non è altro che un incubo, come credi di cavartela?

Eppure, nonostante queste incessanti paure che ti tormentano quando sei solo con te stesso, i sogni sono il luogo dove più spesso ti rifugi quando cerchi conforto dalla vita quotidiana. Solo quando avverti quella sensazione extracorporea ti senti libero dalle catene della prigione che tu stesso hai costruito giorno dopo giorno. Percepisci la sensazione di libertà assoluta, nel solo mondo dove puoi fare ciò che desideri senza conseguenze, ricostruire la tua vita senza errori di percorso, ricominciare quando vuoi. Tutto ciò che ti circonda è talmente fragile da poter scemare come la schiuma di mare sulle onde che increspano la superficie azzurra. Il potere di creare, il potere di distruggere, di trasformare, tutto è nelle tue mani, solo in questa finzione vedi emergere il vero te.

Solo dopo aver chiuso gli occhi riesci ad essere come vorresti, improvvisamente hai una famiglia che ti capisce, che appoggia ciò che fai, riesci a prendere tutto il coraggio necessario e compiere azioni che realmente non riusciresti nemmeno a immaginare. Solo in un sogno puoi concederti momenti importanti. Tutto per una limitata durata di tempo, dopo la quale ritorni ad essere l'insospettabile vittima della tua esistenza.

Hai mai pensato di unire alcuni capitoli della tua vita e farne un libro? Solo per vedere cosa ne esce, solo per sapere se era tutto un inferno come l'avevi dipinto tu.

Wilhelm si svegliò nel mezzo della notte, proprio mentre l'antico orologio a cucù, il regalo che sua madre aveva fatto a lui e alla moglie il giorno del matrimonio, suonava le quattro. Facendo leva sugli avambracci si mise a sedere tra le coperte madide di sudore. Si sentiva febbricitante, l'influenza era stata aggravata dall'incubo di quella notte, l'ennesimo da quando in quella casa viveva solo. Raggiunse la finestra, l'aprì e come sempre il panorama notturno offerto da S. Francisco gli regalò un'immensità di luci che si riflettevano brillanti nell'oceano: insegne al neon, finestre dei palazzoni che si stagliavano in alto e in alto. Guardò nel cielo in cerca anche lì di qualche punto splendente, ma senza risultati. Sentiva la mancanza della fattoria isolata dove viveva da bambino. La sera, senza quell'artificiosità, si scovavano bagliori scintillanti in ogni centimetro del concavo cielo ed era incantevole rimanere a fissare quei minuscoli puntini per ore e ore provando a individuare figure tra questi. Ora, dalla città, l'universo sembrava inaspettatamente romito.

L'uomo rivolse una distratta occhiata alla stanza che lo circondava, così scura e privata d'ogni sentimento. Ogni momento vissuto lì se n'era andato con la moglie e parte di lui anche. Ormai era diventato un uomo diverso, era martoriato dalla vita disastrata, perseguitato dagli incubi che lo intrappolavano la notte. Non uno spiraglio di luce rischiarava la sua esistenza. Si era convinto di esser rimasto vittima di un sogno fatale, di aver lasciato questo mondo mentre dormiva e non essersi più svegliato. All'inizio c'era stata una terribile paura, poi col tempo questa era svanita ed era sopraggiunta la rassegnazione.

Decise di tornare a letto, una fiammella di speranza di risvegliarsi bruciava ancora dentro di lui; diede un'ultima occhiata alla città movimentata di cui lui non si era mai sentito parte e chiuse la finestra.

Ogni cosa buona era morta lì, persino le stelle.

 

   
 
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