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Autore: Heart InRussia    07/07/2013    2 recensioni
premessa:Dopo di questa ho capito che devo prendermi una pausa dal mondo delle fanfic!
introduzione: e se potessi ritrovarti, dopo tutto questo tempo senza parlarci, saresti cambiato?
Il tuo volto sarebbe lo stesso forse, ma tu forse un'altra persona? Mi parleresti come prima, saresti te stesso o fingeresti?
Spesso ritroviamo le persone con cui vorremmo parlare nei nostri pensieri, ma se stavolta realmente ci trovassimo faccia a faccia?
Se avessi la possibilità di riappacificarti la coglieresti?
Genere: Generale, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Liam Gallagher, Noel Gallagher
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Amleto prese un attimo fiato, interrompendosi dal duello

-Perché fai così, Laerte?

-E tu perché hai ucciso mia sorella?

C’era forse una risposta? Sì, ed era più grande di loro. Era una questione enorme, anzi una serie di questioni e problemi che erano andati creandosi.

Ed ora erano lì, ad affrontarsi a duello, loro che un tempo erano amici. Un tempo, quando non c’era quell’aria avvelenata al castello, quando era tutto dorato ed erano piccoli e tendevano gli agguati alle lucertole insieme e lui aveva promesso a Ofelia che l’avrebbe sposata.

Poi erano cresciuti, Amleto aveva scoperto cose che non avrebbe mai voluto venire a sapere e aveva imparato a non fidarsi. In quel luogo di specchi, lusso e falsità c’era ancora posto per la parola amicizia, per il termine “affetto”?

Perché Laerte lasciava che lui si chiedesse questo? Si stavano affrontando, e colui che un tempo chiamava amico puntava ad ucciderlo, d’accordo con suo zio-con quell’assassino.

E lui-il ragazzo lanciò un’occhiata al polso-brandiva un’arma e sapeva che con quella l’avrebbe ucciso.

 

Perché provocarmi?

Un tempo vi amai. Ma non importa

(Atto V, Scena II)

 

 

Avrebbero potuto diventare grandi insieme. Creare un esercito, dirigere un regno, diventare cognati-se solo lei fosse stata viva.

Non avrebbe voluto trovarsi a quel punto, ma ormai poteva solo andare avanti.

-Dicesti che eravamo amici, che su di te potevo contare-Disse il principe, stringendo gli occhi-Un amico non viene ad uccidermi.

-Guardati! Parli così solo per farmi abbassare le difese!

-No Laerte, non mentirmi! Hai le nocche bianche da quanto stai stringendo la spada!

Non sapeva più chi aveva davanti, ma sapeva che i fatti contano.

Laerte non l’aveva perdonato, lui non era andato a spiegarsi-avrebbe solo complicato le cose, avrebbe detto frasi terribili.

Qual era il crimine che aveva commesso, difendersi? Il suo era stato un comportamento malvagio, dal momento che tutto aveva iniziato a vertere su di lui per farlo fuori?

-Se uscissi di scena ne guadagneresti, certo- sussurrò il danese in un ultimo tentativo- ne gaudagneresti agli occhi di chi ha il potere in questo posto. Ma cosa conta ora Laerte, cosa è per te più importante?

Il tuo prestigio in solitudine o la vita di un amico a cui volesti bene?

Laerte gettò uno sguardo veloce al fioretto, cercando di pensare a cosa fare. Ma aveva scelto.

Non c’era stato spazio per il perdono, e ora sarebbe andata come entrambi sapevano.

Amleto si avventò su di lui, e dal lampo che saetto nei suoi occhi seppe di non averlo mancato.

Liam si svegliò di colpo, il battito a mille.

Mai più addormentarsi davanti alla tv, pensò spegnendo il programma teatrale dedicato alle tragedie di Shalespeare. La colonna sonora cessò di colpo e la stanza tornò nel buio.

Cercò di calmarsi e riprendere fiato, ma aveva riconosciuto gli occhi su quel volto di vecchio amico, mentre addolorato nel sogno gli dava il colpo di grazia.

 

  
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