Amleto prese un attimo fiato,
interrompendosi dal duello
-Perché fai
così, Laerte?
-E tu perché hai ucciso
mia sorella?
C’era forse una risposta?
Sì, ed era più grande di loro. Era
una questione enorme, anzi una serie di questioni e problemi che erano
andati
creandosi.
Ed ora erano lì, ad
affrontarsi a duello, loro che un tempo
erano amici. Un tempo, quando non c’era quell’aria
avvelenata al castello,
quando era tutto dorato ed erano piccoli e tendevano gli agguati alle
lucertole
insieme e lui aveva promesso a Ofelia che l’avrebbe sposata.
Poi erano cresciuti, Amleto aveva
scoperto cose che non
avrebbe mai voluto venire a sapere e aveva imparato a non fidarsi. In
quel
luogo di specchi, lusso e falsità c’era ancora
posto per la parola amicizia,
per il termine “affetto”?
Perché Laerte lasciava che
lui si chiedesse questo? Si
stavano affrontando, e colui che un tempo chiamava amico puntava ad
ucciderlo,
d’accordo con suo zio-con quell’assassino.
E lui-il ragazzo lanciò
un’occhiata al polso-brandiva
un’arma e sapeva che con quella l’avrebbe ucciso.
Perché
provocarmi?
Un tempo vi amai. Ma
non importa
(Atto V, Scena II)
Avrebbero potuto diventare grandi
insieme. Creare un
esercito, dirigere un regno, diventare cognati-se solo lei
fosse stata viva.
Non avrebbe voluto trovarsi a quel
punto, ma ormai poteva
solo andare avanti.
-Dicesti che eravamo amici, che su di
te potevo
contare-Disse il principe, stringendo gli occhi-Un amico non viene ad
uccidermi.
-Guardati! Parli così solo
per farmi abbassare le difese!
-No Laerte, non mentirmi! Hai le
nocche bianche da quanto
stai stringendo la spada!
Non sapeva più chi aveva
davanti, ma sapeva che i fatti
contano.
Laerte non l’aveva
perdonato, lui non era andato a
spiegarsi-avrebbe solo complicato le cose, avrebbe detto frasi
terribili.
Qual era il crimine che aveva
commesso, difendersi? Il suo
era stato un comportamento malvagio, dal momento che tutto aveva
iniziato a
vertere su di lui per farlo fuori?
-Se uscissi di scena ne
guadagneresti, certo- sussurrò il
danese in un ultimo tentativo- ne gaudagneresti agli occhi di chi ha il
potere
in questo posto. Ma cosa conta ora Laerte, cosa è per te
più importante?
Il tuo prestigio in solitudine o la
vita di un amico a cui
volesti bene?
Laerte gettò uno sguardo
veloce al fioretto, cercando di
pensare a cosa fare. Ma aveva scelto.
Non c’era stato spazio per
il perdono, e ora sarebbe andata
come entrambi sapevano.
Amleto si avventò su di
lui, e dal lampo che saetto nei suoi
occhi seppe di non averlo mancato.
Liam si svegliò di colpo,
il battito a mille.
Mai
più addormentarsi
davanti alla tv, pensò spegnendo il programma
teatrale dedicato alle
tragedie di Shalespeare. La colonna sonora cessò di colpo e
la stanza tornò nel
buio.
Cercò di calmarsi e
riprendere fiato, ma aveva riconosciuto
gli occhi su quel volto di vecchio amico, mentre addolorato nel sogno
gli dava
il colpo di grazia.