Anime & Manga > Katekyo Hitman Reborn
Segui la storia  |       
Autore: Kiri94    07/07/2013    3 recensioni
AVVISO: la storia è stata completamente revisionata e riscritta in un modo più gradevole: per qualsiasi feedback vi invito a mandarmi un messaggio personale!
---------------------------------------------------------------------------------------
La storia è ambientata 25 anni dopo la storia di Katekyo Hitman Reborn!: i protagonisti di questo "seguito" sono Kurai e Mirai, due gemelli figli di Mukuro e Chrome.
Chi sono e che poteri hanno? Cosa incontreranno sul loro cammino e quali avversità dovranno superare?
In questa Arc di presentazione introdurrò i personaggi principali e getterò le basi per la macrostoria ed alcune sottotrame che andranno a svilupparsi nelle Arc successive. Buona lettura!
Genere: Azione, Comico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
- Questa storia fa parte della serie 'Katekyo Hitman Reborn! - Kiri no Gemini'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Cliccate per vedere altre immagini riguardo questa Fanfic!

Kurai socchiuse gli occhi, venendo immediatamente accecato dalla luce che filtrava dalla finestra inondando la stanza e richiudendoli subito.

Dopo qualche istante, tuttavia, decise di riaprirli con calma lasciando che la vista si abituasse gradualmente almeno all'intensa luce emanata da un faretto al neon sopra al soffitto, decisamente sprecato in una stanza già illuminata dal sole.

Disorientato, si guardò intorno riconoscendo immediatamente il luogo: una stanza d'ospedale - Ma... cosa... cosa ci faccio qui...? Oh! - si voltò di scatto, incrociando lo sguardo con quello della sorella - Mirai-nee! Che ci fai anche tu qui?! - urlò stupito.

Mirai squadrò il fratello come se fosse pazzo - Kurai...nii? Ma che stai dicendo? Davvero non ti ricordi il motivo per cui siamo qui? - mormorò incredula, indicando con un cenno degli occhi i loro bendaggi.

Tuttavia, ancora frastornato, Kurai non riuscì ad ingranare e si limitò ad un sorriso imbarazzato - Ehm... sono caduto mentre scendevo le scale e... e ti ho travolto? - tirò ad indovinare.

Mirai scosse la testa con disapprovazione - Ah... beh, se prima avevo dubbi ora ne sono sicura: sei completamente andato! - esclamò con una punta di rassegnazione nella voce.

Poi, d'un tratto, parve cadere vittima dell'apprensione: sgranò gli occhi portandosi spaventata le mani alla bocca esclamando - Oddio! Non sarà che hai picchiato la testa troppo forte e...! Kurai-niiiiiii! - si gettò con un balzo dal proprio letto su quello del fratello, guardandolo con gli occhi gonfi di lacrime - Kurai-nii!!! Ti prego, dimmi qual'è il tuo ultimo ricordo! Oddio cosa cazzo faccio se gli è venuta un'amnesia?! TI PREGO, KURAI-N...! - ma venne bruscamente interrotta da una terza voce proveniente dall'uscio della porta - Piantala di frignare, Mirai! Non hai pensato che magari è solo ancora tramortito per via del fatto che è stato usato come straccio per pulire i pavimenti?! - esclamò una figura in ombra.

I due gemelli si voltarono istintivamente di scatto in direzione dell'ingresso della stanza, rimanendo fin troppo sorpresi di vedere la figura varcare la soglia - Kumo...? Che cosa ci fai tu q... - ma venne nuovamente interrotta prima di poter concludere la frase, questa volta dal fratello - TU! LURIDA PICCOLA STRONZmpfffff - ma nemmeno lui riuscì a concludere la frase per via di un cuscino vagante che lo prese in piena faccia - Tu stai zitto, inutile testa d'ananas!! - urlò irritata Kumo, con il braccio ancora in movimento: Mirai scoppiò a ridere di gusto, ma smise immediatamente vedendo le occhiate omicide che i due le lanciarono.

Una volta che fu tornato il silenzio, Mirai la guardò domandando nuovamente con calma - Kumina, cosa ci fai qui? - domandò sorridendo, come se fosse contenta di vederla: Kumo scrutò la ragazza con sguardo assassino mentre le vene sulla tempia iniziavano pericolosamente a pulsare e nella sua mente partiva un sadico slideshow di immagini dove la ammazzava nei modi più cruenti - NON. CHIAMARMI. COSÌ! - replicò ad alta voce, decisamente innervosita.

Kurai fischiò commentando - Wow, Mirai-nee, da quand'è che tu e l'Allodoletta siete così in confidenza? - domandò incautamente alla sorella: questa fu la goccia che fece traboccare il vaso - Eh no, ora basta! Mo' vi ammazzo veramente porca puttana! - sibilò arrancando piano verso di loro, mentre si strappava dal collo la Satan Sorrow in forma ciondolo e vi infondeva la propria fiamma Nuvola espandendola fino a raggiungere le classiche dimensioni, per poi iniziare a rotearla con uno sguardo poco rassicurante.

I gemellini deglutirono - D-dai Kumina, n-non volevamo offendert-IIIIIIH! - Mirai lanciò un urletto terrorizzato vedendo la lama della falce passarle davanti mancandole la faccia di un paio di miseri centimetri: Kurai sbiancò mormorando piano - C-c'è mancato poco... - mentre Kumo rimpiccioliva la propria arma e se la riappendeva al collo per poi tornare a guardarli con aria gelida.

Kurai sussurrò all'orecchio della sorella - Mirai-nee, come mai l'allodoletta ti incute così tanta paura? - domandò, incuriosito dal strano comportamento della sorella: in risposta, Mirai impallidì e sussurrò - Da quando l'ho vista incazzarsi sul serio... - a bassa voce, per non farsi sentire.

Kurai guardò quindi Kumo con ammirazione: doveva essere un vero e proprio mostro per riuscire a terrorizzare sua sorella in quel modo!

Kumo incrociò gli occhi di Kurai, distogliendo rapidamente lo sguardo e mormorando - … Comunque sono venuta qui solo perché il tipo in nero mi ha chiesto di consegnarvi questo... - e lanciò una strana pillola arancione ciascuno - mi ha anche detto di dirvi che è un premio per il combattimento esemplare o qualcosa del genere. Oh, è ha anche aggiunto che dovrete usarla solo ed esclusivamente in una situazione di vita o di morte, e che è essenziale per voi non dimenticarvene dato che se usate nel modo sbagliato possono segnare la vostra condanna a morte - spiegò con tono inaspettatamente tranquillo per poi voltarsi in direzione della porta mormorando - Beh, ho svolto il mio compito, direi che posso anche andarmene ora - ma prima che potesse superare l'uscio la voce di Kurai la raggiunse - Eeh? Siamo sicuri che sei venuta qui solo per questo e non perché eri preoccupata per noi? - disse in tono provocatorio con un sorrisetto malizioso: Kumo si girò di scatto verso di loro, urlando - Certo che no! Cosa volete che mi importi di due nullità come voi?! - con tono inviperito, ma Mirai notò con una risatina soffocata le gote della ragazza arrossarsi per l'imbarazzo.

Sbuffando scocciata, Kumo si voltò nuovamente e oltrepassò la soglia, gonfiando le guance dalla rabbia.

Kurai restò ad osservarla fino all'ultimo: per qualche strano motivo, aveva i gelidi occhi grigio-azzurri di lei stampati nella sua retina.

Scuotendo la testa per tornare in sé, si girò a guardare la sorella che lo scrutava incuriosita - Kurai... nii? Che è quella faccia? - mormorò divertita, per poi tornare seria di colpo, contemplando la pastiglietta arancione - Sai... mi chiedo a cosa serva questa cosa... cioè, voglio dire, una qualche utilità ce l'avrà, giusto? A primo impatto sembra uno strano farmaco, ma non l'ho mai visto prima in vita mia... e che significa che vanno usate solo in caso di vita o di morte? Uhm... - borbottò rivolta più a sé stessa che al gemello. Kurai osservò con intensità la propria pastiglia, per poi tornare a guardare Mirai - Hey, perché non andiamo a chiederlo direttamente a Reborn? - domandò Kurai con espressione accigliata, ma Mirai si limitò ad indicare la gamba del fratello con lo sguardo, il quale parve notare solo ora una fasciatura in benda elastica, che commentò con un - … oh... - mentre la sua espressione mutava di botto da allegra a sconsolata.

Mirai sorrise - Dai, non abbatterti! Uhm... forse ho un modo per tirarti su! - disse, baciando all'improvviso la guancia del fratello il quale arrossì imbarazzato - M-Mirai-nee...?! Che cosa fai?! È... è imbarazzante!! - mormorò, abbassando lo sguardo.

Mirai in risposta gli rivolse un altro sorriso facendogli l'occhiolino - Eddai, tanto qui ci siamo solo noi due! Volevo solo cancellarti quel brutto muso dalla faccia - replicò con aria innocente: Kurai arrossì nuovamente sentendosi preso in giro per qualche strana ragione, ma Mirai non vi diede peso - dopotutto il medico ha detto che entro una settimana ti sarà passato tutto... beh, come a me del resto, per cui non ha senso deprimersi, no? - aggiunse, mostrando al fratello il proprio braccio destro, a sua volta avvolto in una fasciatura identica alla sua.

Kurai guardò il braccio fasciato per qualche istante, poi alzò lo sguardo e la guardò negli occhi accennando un sorriso - Beh, volendo guardare il lato positivo direi che abbiamo già i costumi pronti per Halloween! - disse all'improvviso, scoppiando a ridere assieme alla gemella.

Non appena riuscì a calmare le risate, Mirai improvvisamente esclamò - Oh! E comunque mi pare di aver capito che Reborn non c'è! - scatenando la curiosità di Kurai - Eeeeh...? E dov'è andato? - domandò sgranando gli occhi, stupito dalla notizia.

Mirai portò il dito alle labbra, cercando di ricordarsi le parole che aveva sentito pronunciare da Tsuna qualche ora prima: le ci volle giusto qualche istante - Se non ho sentito male pare sia andato in Giappone, a cercare un certo Verde - rispose, e annuì, aprendo così un botta e risposta con Kurai su quale potesse essere la motivazione di quella partenza così improvvisa.

*

Reborn era in marcia ormai da ore su un ripido sentiero di montagna, eppure il suo volto non tradiva il minimo segno di fatica: in certo senso sembrava quasi innaturale.

Improvvisamente si fermò in prossimità di una parete rocciosa che segnava apparentemente la fine del sentiero, circondata su entrambi i lati da un crepaccio profondo centinaia di metri: tuttavia, Reborn conosceva bene i mezzi di quell'uomo, ragion per cui si avvicinò alla parete iniziando a tastare le pietre di cui era formata, fino ad udire un “click” inconfondibile.

Capì immediatamente che aveva funzionato: le pietre si spostarono sovrapponendosi fino a produrre un'apertura ad arco di circa due metri per due, che Reborn varcò senza la minima esitazione sentendo il varco alle sue spalle richiudersi all'istante mentre l'area circostante piombava nell'oscurità più totale.

Con nonchalance trasformò Leon in torcia e proseguì, finché non udì un fruscio quasi impercettibile: si arrestò sul posto tendendo l'orecchio in direzione della fonte di provenienza, quando improvvisamente si accesero dei fari da 2000 watt, rivelando un'immensa arena piuttosto simile ad una gigantesca riproduzione Colosseo situato a Roma.

Reborn non ebbe nemmeno il tempo di abituarsi alla luce che la grata alle sue spalle si richiuse, negandogli la possibilità di tornare indietro: senza darci troppo peso, proseguì finché al centro esatto dell'arena un rumore non lo costrinse ad assumere una posizione di guardia.

Immediatamente le grate sparse attorno all'arena si alzarono, facendo uscire centinaia di prototipi e esperimenti uno più assurdo dell'altro, da nuovi modelli di Mosca ad abomini meccanici mai visti prima.

Reborn sorrise da sotto l'ombra del capello: tipico di verde, pensò.

Senza esitazione, estrasse la pistola da una tasca interna della giacca mentre la prima ondata di nemici si avvicinava sparando contro di loro con precisione assoluta, tuttavia i proiettili rimbalzarono contro le corazze uno dopo l'altro con sonori clangori metallici, inefficaci.

Reborn sospirò trasformando Leon in una cintura di proiettili a perforazione, con il quale caricò la propria pistola mentre saltava evitando il pugno di un Mosca per poi sparare a mezz'aria un colpo nel centro esatto dell'occhio di vetro, che il proiettile sfondò senza alcuna difficoltà proseguendo per inerzia fino a perforare la centralina ed il processore di controllo che esplose assieme al Mosca stesso.

Nel giro di pochissimi istanti Reborn fece saltare in aria una decina di Mosca con lo stesso metodo, i quali a loro volta danneggiavano i robot circostanti coi frammenti vaganti sparati dall'onda d'urto delle esplosioni, ma i Mosca e gli altri prototipi continuavano imperterriti ad avanzare, cosa che sembrò infastidire l'uomo - Tch... che seccatura... - mormorò mentre con un gesto lanciava via la propria pistola in direzione di Leon, il quale si separò dalla cintura di proiettili afferrando al volo l'arma e copiandone la forma.

Prima che toccassero terra, Reborn prese al volo entrambe le pistole iniziando senza perdere tempo a sparare a raffica, annientando i Mosca uno ad uno.

Non appena ebbe eliminato tutti i nemici, però, le grate si riaprirono facendone uscire una nuova orda... il che sembrò innervosire alquanto Reborn, che alzò di poco il cappello per avere migliore visibilità ed iniziò a spare a raffica ovunque notasse il minimo movimento, abbattendo tutti i bersagli in rapida successione.

Non appena l'ultimo nemico meccanico fu distrutto tornò immediatamente in posizione di guardia, pronto ad una nuova orda, ma inaspettatamente si aprì solo la cancellata principale dalla quale uscì un uomo con aria trasandata in camice da laboratorio, applaudendo in silenzio.

In testa aveva una disordinata massa di capelli verdi, i quali, assieme agli occhiali scheggiati che indossava, rendevano bene l'idea dello stereotipo di “scienziato pazzo”: Reborn, si girò a guardarlo, puntandogli contro la pistola nella mano destra mentre Leon tornava alla sua forma originale incamminandosi verso la testa di Reborn.

Senza riporre l'arma Reborn s'incamminò verso Verde, anche se un sorriso tradiva le sue reali intenzioni - Ti sei divertito alle mie spalle a quanto vedo, uh? Tipico di te, Verde - disse Reborn, ormai abbastanza vicino a lui da poterlo vedere dritto negli occhi: Verde scoppiò a ridere - Già, sei un soggetto perfetto per i miei esperimenti! Ma non sono ancora soddisfatto delle mie macchine... dopotutto, sei ancora vivo - aggiunse serio alla fine, scrutando Reborn il quale replicò - Non solo, sono completamente illeso, nemmeno un graffio - con tono vagamente provocatorio.

Il sorriso sul volto dello scienziato sembrò come congelarsi - Già... ho ancora parecchio da lavorare. Comunque... - e la sua espressione mutò radicalmente mentre lanciava un'occhiataccia a Reborn - mi spiegheresti cosa ci fai qui? - domandò con fare inquisitorio: Reborn tornò improvvisamente serio - Già, ottima domanda: sono qui per porti un paio di domande su una cosa che mi incuriosisce parecchio - rispose lui.

Nell'udire queste parole Verde si sistemò gli occhiali, d'un tratto sinceramente interessato - Qualcosa che desta la tua attenzione? Uh uh, tanto insolito quanto interessante! Dimmi, di che si tratta? - domandò curioso: Reborn lo guardò dritto negli occhi: non ci sperava molto, ma Verde era la sua ultima speranza. Chi altro avrebbe potuto saperlo se non lui?

Constatando dopo una breve riflessione quando fosse inutile girarci attorno, Reborn domandò senza giri di parole - Hai mai sentito parlare della Fiamma-0? - con tono inaspettatamente calmo.

Con sua sorpresa, Verde impallidì - Sì, la conosco... è da un paio di anni che mi sono interessato all'argomento - rispose inaspettatamente destando immediatamente l'attenzione di Reborn - Verde, cosa sai al riguardo delle Fiamme-0? - insistì nuovamente Reborn, affamato di risposte.

Verde si sedette con calma, portandosi una mano tra i capelli - Io... in realtà so meno di quanto desideri saperne... - mormorò piano - dopotutto fino a poco tempo fa credevo fosse andato tutto perduto con la distruzione della famiglia Estraneo e dei loro esperimenti, ma poi... - continuò, borbottando fra sé e sé frasi incomprensibili.

Spazientito, Reborn lo colpì senza troppa forza alla testa per richiamare la sua attenzione - Smettila di farfugliare e spiegati meglio! - esclamò, con disappunto: Verde gli lanciò un'occhiataccia per poi tornare a rivolgersi direttamente a lui, massaggiandosi la parte colpita - Dicevo... la Fiamma-0, contrattura di "Fiamma Tipo 0", era uno dei tanti esperimenti umani eseguiti nei laboratori della famiglia Estraneo - ma prima che potesse continuare fu interrotto da Reborn - Estraneo... intendi la famiglia eliminata da Mukuro Rokudo circa trent'anni fa? - domandò riflettendo sulle parole di Verde, che annuì per poi continuare - Esattamente. Tra i molti esperimenti umani, come ibridi uomo/animale di cui Joshima Ken è un perfetto esempio o bilanciamento totale delle caratteristiche umane fino a superarne il limite come Chikusa Kakimoto... e si, ovviamente anche gli esperimenti sulla reincarnazione controllata, loro... tentarono anche esperimenti indirizzati specificamente sulla Fiamma dell'Ultimo Desiderio e gli attributi ad essa correlati. Per essere precisi, tentarono attraverso due tipologie differenti di esperimenti di produrre artificialmente due fenomeni ben distinti: la fusione di attributi, ovvero miscele tra Fiamme della categoria Cielo e della categoria Terra per esempio, e... uno sviluppo totale dell'attributo stesso all'ennesima potenza. L'esperimento X-0, in altre parole - concluse con tono teatrale Verde.

Reborn parve prendersi qualche istante per assimilare le informazioni ricevute, prima di iniziare a porre qualche domanda - Dimmi, Verde. Quando intendi “potenziamento all'ennesima potenza”... che intendi? - domandò Reborn: Verde inaspettatamente non si fece pregare - In sostanza... una Fiamma-0 consiste in un attributo la cui caratteristica è moltiplicata per decine e decine di volte: prendendo in esame un esempio per perfino tu potrai comprendere, l'abilità di Decomposizione della Tempesta in formato Tempesta-0 diverrebbe Disintegrazione ed acquisirebbe di fatto la capacità di disintegrare a livello atomico qualsiasi cosa ne venga in contatto, mentre l'abilità Indurimento del Fulmine diverrebbe Indistruttibilità rendendo il corpo dell'utilizzatore più duro del diamante, e cose simili. Fortunatamente, l'incidente di Esperimento 69, Mukuro Rokudo in altre parole, distrusse gran parte dei progetti, mentre il resto venne sequestrato dai Vindice e proibito con un livello di pericolosità SS. Ma c'è di più! - e, come se fosse pronto a sganciare la vera bomba, sorrise - Di recente sono venuto a conoscenza di un altro, importantissimo dettaglio. Ricordi cos'ho detto prima? "tentarono di riprodurre artificialmente il fenomeno"... in altre parole, esso è già capitato spontaneamente in natura, anche se nessuno ad oggi sa spiegare il motivo. Già, mio malgrado neppure io sono ancora giunto ad una risposta soddisfacente - concluse con tono leggermente amareggiato.

Reborn squadrò con sospetto Verde: era sicuro che fosse sincero, quello che gli sfuggiva era altro - Verde... come mai sembri così terrorizzato dalle Fiamme-0? - domandò a bruciapelo.

Dallo sbiancamento totale di Verde seppe che aveva colto nel segno: aveva perforato la barriera di indifferenza con il quale lo scienziato aveva cercato di circondarsi.

Quest'ultimo si schiarì la gola per darsi contegno e rispose - Immagina un possessore di Fiamma-0 e tutto il potere pressoché illimitato di cui disporrebbe, e ora immagina la possibilità concreta che tale potere possa essere liberamente ricreato in laboratorio e fornito a uomini senza scrupoli... non è una prospettiva quantomeno preoccupante? - concluse con aria tetra.

Reborn continuò a guardarlo per qualche istante in silenzio, ben attento a cogliere ogni movimento che potesse tradire una menzogna: una volta appurata la sincerità delle risposte fornite da Verde, si decise a porre la fatidica domanda - Hai detto che la Fiamma-0 consiste in un'esponenziale aumento delle caratteristiche di una fiamma base... ma come agirebbe nei confronti di una fiamma particolare come quella Nebbia? - disse con impazienza, rivelando finalmente la vera ragione per cui aveva fatto tutta quella strada.

Verde sbiancò talmente tanto da poter essere facilmente scambiabile per un cadavere, ma non ebbe alcuna esitazione nel rispondere - Senza dubbio è l'ipotetica Fiamma-0 che più m'inquieta in assoluto: la sua caratteristica... passerebbe da Creazione a Genesi. In altre parole, le illusioni diverrebbero talmente perfette da diventare reali. No, non come le illusioni reali, quelle restano comunque illusioni... parlo di realtà concreta. Qualcosa di tangibile in ogni senso, ancora più perfette di quelle generate col macchinario che creai all'epoca della battaglia degli Arcobaleno. Per capire meglio ciò che ho detto immagina di poter rendere reale qualsiasi cosa passi per la tua testa reale... non lo renderebbe un potere formidabile, forse tra i più potenti in assoluto? - concluse con un sospiro.

Poi, d'un tratto la sua espressione mutò nuovamente - Ora ho io un quesito da porti: cosa ti ha spinto a fare tutta questa strada per domandarmi qualcosa su un argomento così... come dire, di nicchia? - domandò senza giri di parole.

Reborn sorrise, estraendo da una tasca interna dell'abito un micro DVD - Questo ti farà capire tutto. Grazie delle risposte, Verde - disse, porgendo allo scienziato il disco, prima di alzarsi e uscire velocemente dalla stanza, lasciando Verde allibito con in mano il piccolo dischetto - Che diavolo conterrà...? - si chiese, mentre si alzava per dirigersi al Lettore Universale di sua invenzione dove infilò il piccolo cd, sedendosi poi sulla sua poltrona preferita del laboratorio per visualizzare con calma i contenuti.

Ciò che vide sullo schermo, tuttavia, lo sconvolse non poco - Dio... mio... - riuscì a mormorare appena, in estasi e al contempo sconvolto dai due gemelli i quali sfoggiavano abilità nate senza ombra di dubbio dalla Genesi della Nebbia-0.

*

La villa era ormai un cumulo di macerie da decenni, completamente inaccessibile: le rovine erano ormai quasi completamente crollate, i laboratori erano stati smantellati e ciò che contenevano sigillato negli archivi della prigione dei Vindice.

Eppure una figura in nero avanzava agilmente tra i detriti, all'apparente ricerca di qualcosa: dopo qualche ora di ricerca s'imbatté in un accesso nascosto sotto al pavimento, l'unica cosa definibile "integra" in mezzo a quel caos.

Aprendo lo sportello di quella che aveva tutta l'aria di essere una botola nascosta, la figura misteriosa vi si avventurò senza alcuna esitazione scendendo le lunghe scalinate diroccate.

Dopo una discesa durata parecchi minuti si ritrovò in un luogo che aveva tutta l'aria di essere un vecchio laboratorio fatiscente inondato di luce verde, pieno di strumenti meccanici ed elettronici dalla dubbia utilità: la figura proseguì, superando una capsula tubulare alta circa 3 metri al cui interno era racchiusa quello che aveva tutta l'aria di essere un bambino di circa 12 anni dai lunghi capelli neri da cui spuntavano un paio d'insolite orecchie da gatto.

L'individuo si fermò a squadrarlo: aveva l'aria di essere un esperimento tutt'ora in funzione... ma com'era possibile, considerando che nessuno aveva messo piede in questo luogo dimenticato da Dio per almeno trent'anni?

Ad un attento esame, notò una targhetta metallica rovinata dal tempo alla base della capsula, su cui era inciso una sorta di codice identificativo - X...Y... 121013? Ma che significa? Mh... - mormorò fra sé e sé sottovoce, per poi scuotere la testa e prosegure nella sua ricerca.

Dopo aver esaminato senza successo l'area attorno per diverse ore, si ritrovò in prossimità di un archivio, dove finalmente trovò quello che cercava.

Improvvisamente il silenzio decennale del laboratorio fu interrotto dalla sua voce - ECCOLA! L'HO TROVATA!! AHAHAHAH! LA SEQUENZA GENETICA DEL PROGETTO HYBRID! Martin sarà felice di saperlo! - urlò brandendo saldamente in mano una risma di carta ingiallita dal tempo e precipitandosi verso le scale per poter uscire al più presto da quel luogo misterioso.

Tuttavia, il silenzio in cui era nuovamente piombato il laboratorio era destinato a non durare ancora a lungo: una voce metallica prese improvvisamente a gracchiare, come fosse un robot ormai quasi scarico - EsPeRIImentooo... ConcLUS... RISVEg.... INIZIARE RISVegl... - ma si spense improvvisamente, senza poter concludere la frase.

Tuttavia, ciò non interruppe in alcun modo il processo degli eventi che si era appena andato ad innescare, e la figura umana dalle strane orecchie di gatto immersa a mollo nella capsula aprì gli occhi.

SI INFORMANO I LETTORI CHE LA ARC PRESENTATIVA DI KIRI NO GEMINI TERMINA QUI.
Troverete il 1° capitolo dell'Arc successiva cliccando QUI!

   
 
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Katekyo Hitman Reborn / Vai alla pagina dell'autore: Kiri94