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Autore: kingpin    07/07/2013    0 recensioni
Nella notte in cui il vecchio anno cede il passo a quello nuovo, una ladra professionista è impegnata con l'ultimo dei suoi contratti di lavoro. Le istruzioni fornite dal misterioso Committente comprendono informazioni utili, ma sono fin troppo precise. È una situazione insolita, fa sorgere il dubbio che quello non sarà il solito furto su commissione a cui lei è abituata.
Storia dinamica, dai ritmi serrati e ricca di azione. Un colpo di scena dopo l'altro, il racconto spezza le certezze del lettore, mentre l'ipotesi del proverbiale lieto fine si allontana sempre di più man mano che si scorrono le pagine.
(la pronuncia del titolo è "cromìa")
Genere: Azione, Drammatico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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    I suoi occhi morti sono spalancati e guardano fissi verso di me, per un istante mi è sembrata ancora viva... È solo una fottuta coincidenza. Era questo sguardo che stava fissando Whiteley prima? Mi avvicino di un paio di passi e i suoi occhi accusatori restano sulla porta. È morta, non ci sono dubbi.
    Mi chino su di lei e le raddrizzo la testa. Ora guarda il soffitto. Buffo... Questa è la prima volta che penso alla stronzetta sparachiodi come a un essere umano. Fino a questo momento rappresentava solo un generico ostacolo fra me e i miei quattro milioni di dollari, un ostacolo da spazzare via senza esitazione.
    Purtroppo per lei è andata a scegliersi un mestiere molto pericoloso, e ha avuto la sfortuna di incappare nella faida di questa famiglia di ricchi, psicopatici, stronzi, incestuosi ex-aristocratici europei.
    Quella burattinaia della Committente ha tessuto le sue trame e ha deciso che qualche pedina andava sacrificata per il bene supremo del suo ramo della famiglia. In questo caso per ottenere un anello molto speciale.
    Così lo ha definito quando mi ha affidato l’incarico: molto speciale. E non ho davvero idea a che cosa si stesse riferendo, dato che a me sembra solo un anello da pochi soldi come mille altri.
    Poteva anche accadere a me di lasciarci la pelle, so bene di essere anch’io una fottuta pedina. Ma rispetto a te, sono più in alto nella catena alimentare, Zlata. Non poteva finire altrimenti fra noi due. E ora sto anche immaginandomi in un dialogo con la morta...
    Allungo una mano e le chiudo le palpebre, sono ancora calde. Ora ha un aspetto molto più sereno, ma so che è solo apparenza: un microscopico gesto di umanità non cancella di colpo tutto il dolore a cui l’ho sottoposta stanotte.
    È perché si tratta di una femmina che mi stanno venendo tutti questi fottuti pensieri? In passato per il mio Paese ho ammazzato guerriglieri e soldati nemici senza battere ciglio, poi criminali e pezzi di merda assortiti da quando ho iniziato a fare la guarda del corpo per gente non proprio pulita e raccomandabile. Ma non avevo mai ucciso una femmina prima.
    L’arrivo di quel ciccione di Nigel con l’attrezzatura richiesta mi salva dal rischio di avanzare più in là nel ragionamento deviato in cui mi stavo per impantanare. Credo.
    «Ecco qui la roba, che ci dobbiamo fare?» Mi domanda con il suo fottuto accento londinese incomprensibile, buttando tutto sul divano sforacchiato di pallottole.
    «Sistemare comoda la principessina e andarla a seppellire da qualche parte. Non vorrai mica lasciarla qui finché inizia a puzzare?»
    «Vuoi dire che ci tocca scavare? Non possiamo semplicemente attaccarle due pesi qua e là e buttarla a mare?»
    «No, avevo in mente qualcos’altro.»
    «E cosa avevi in mente allora?»
    Ancora non riesco a credere alle parole che sto per pronunciare.
    «Conosco un terreno consacrato che si trova dietro una chiesetta abbandonata, giù in un angolo sperduto della Cornovaglia. È un posto che ho scoperto per caso la prima settimana che ho messo piede su quest’isola fottuta. C’è pure un vecchio che si è incaricato di tenere in ordine il piccolo cimitero, anche se non so quanti anni possano rimanergli da vivere. È uno che si fa i fatti suoi e non fa domande. Sigilliamola per bene e portiamola giù in garage, poi io mi prendo uno dei Range Rover per un paio di giorni e vado a sistemarla laggiù.»
    La burattinaia dovrà rassegnarsi ad aspettare più del previsto per poter allungare gli artigli su quell’anello d’acciaio, anche se il ritardo nella consegna mi costerà di sicuro una fetta di ricompensa.
    Strani scherzi possono giocare un paio di cadaverici occhi scuri dimenticati aperti. O c’entrano anche le fottute parole di quell’idiota di Whiteley?
    «Balle! Come mai tutti questi casini? Imballare, scavare, corrompere... E vuoi mettere il rischio di viaggiare per tutto il Paese con miss gennaio chiusa nel bagagliaio? Perché ti vuoi addossare tutti questi problemi per un pezzo di carne che non vale il suo peso?»
    «Perché sì.»




 

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The end u.u 
Grazie per aver letto questo strano racconto che va avanti a colpi di scena e personaggi imprevedibili, spero che ti sia piaciuto. 
In origine era nato come racconto per un concorso (che non ha vinto u.u) e doveva rispettare molti "paletti", poi l'ho modificato per essere un po' più apprezzabile. Alcuni deli elementi obbligatori per il concorso sono rimasti (tipo l'anello o l'elemento ninja), altri sono andati perduti (tipo la presenza di... bradipi O.o (avevo messo due bradipi nel quadro che nasconde la cassaforte). 

   
 
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