Scrivere parole. Era il tuo obbiettivo fin dall’inizio. Parole per divertire, non per criticare. Parole che spesso parlavano di te, o di me. Parole con cui ti mettevi in mostra. Non eri realmente tu sui palchi, eri un altro. Pieno di energia, forte tanto da poter combattere un mondo. Un mondo spesso troppo crudele contro di te, ma che tu sarcasticamente domavi. Lo domavi con le parole, con le canzoni. Canzoni che ancora oggi sono inni. Inni che forse tu hai sottovalutato… no, tu non sottovalutavi nulla. Eri determinato a diventare qualcuno. ‘Non voglio essere una rock star. Voglio essere una leggenda!’.  A lasciare un segno. A vivere per sempre. In quella canzone, non era una domanda. Era un’affermazione, una volontà, un desiderio di chi sa che gli resta poco. Brian aveva fatto una domanda, scrivendola. Tu semplicemente avevi già stabilito che sarebbe andata così. Te lo eri imposto, avevi poco tempo. Cinque anni nella vita di un uomo non sono nulla, rispetto ad un’intera esistenza. Tu sei riuscito a riempire quel tempo di te. Quel tu che non eri tu. Come amavi dire. Sui palchi in un modo, a casa in un altro. Ma io amavo entrambi. Quel tu un po’ schivo, un po’ diffidente ma che non si è mai arreso. Fino all’ultimo non ha mai smesso di crederci. Che mi ha fatto commuovere quando ha giurato a Brian di cantare ‘The Show Must Go On’ con la stessa voglia di sempre, anche se ormai le forze in corpo e nella voce mancavano. Un giuramento che avevi fatto alla musica tanti anni prima, dicendo che mai l’avresti lasciata incompiuta. E nonostante i dolori, le giornate no, i problemi, e la sofferenza hai sempre sorriso.
Hai messo la musica e i fan davanti a te. Come una regina con il suo popolo, ed ora che non ci sei più, sono loro che ti ringraziano. E non  smetteranno mai di farlo, perché tu voli attraverso tutto e tutti. Attraverso le epoche, gli stili, gli anni e le generazioni. Allora si che posso dirti che ci sei riuscito, amore mio.
Sei riuscito a fare quello che volevi.
Sei riuscito a vivere per sempre.
 
-Jim