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Autore: DazedAndConfused    08/07/2013    2 recensioni
[The Gits]
Lascia che ti offra una birra e che ti racconti una storia… è vero, è vero, al posto mio Mia non ti chiederebbe affatto il permesso per farlo: ti sbatterebbe il boccale quasi in faccia e inizierebbe a raccontarti tutto quanto come un fiume in piena, con quella sua voce roca ma, allo stesso tempo, morbida come il velluto.
Io però non sono Mia, e il mio è solo un misero tentativo di donare un po’ di dolcezza ad una storia che, credimi, di dolce ha davvero ben poco.
Scordati il lieto fine, amico mio: questo racconto è stato interrotto bruscamente, e il suo lieto fine gli è stato strappato via senza troppe cerimonie.

07 luglio 1993 - 07 luglio 2013: vent'anni senza Mia Zapata.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Graveyard Blues



Lascia che ti offra una birra e che ti racconti una storia… è vero, è vero, al posto mio Mia non ti chiederebbe affatto il permesso per farlo: ti sbatterebbe il boccale quasi in faccia e inizierebbe a raccontarti tutto quanto come un fiume in piena, con quella sua voce roca ma, allo stesso tempo, morbida come il velluto.

Io però non sono Mia, e il mio è solo un misero tentativo di donare un po’ di dolcezza ad una storia che, credimi, di dolce ha davvero ben poco.

Scordati il lieto fine, amico mio: questo racconto è stato interrotto bruscamente, e il suo lieto fine gli è stato strappato via senza troppe cerimonie.

 

Well, I was working in a shithole one day

Some fool came up to me and said “You’d make a star with that band”

I said, “It’s not why we’re doing this, why can’t you fucking get it?”

 

Quando penso a Mia mi torna subito in mente la sua sincerità: era il suo punto forte e, se dovessi scegliere una sola parola per descriverla, sarebbe proprio questa… e sono sicuro che non sarei l’unico ad associarla a lei.

Se doveva dirti qualcosa non faceva troppi giri di parole: SBAM!, dritto in faccia, e se ti andava bene tutto ok, altrimenti potevi pure andartene affanculo senza “se” e senza “ma”, punto.

Ma era buona, Mia.

Era buona come un pezzo di pane e non sopportava l’ipocrisia e le ingiustizie che pullulano questo vecchio, stronzo mondo su cui siamo condannati a vivere.

Giusto per citare uno dei suoi testi, “è un peccato mortale che alcune persone assomiglino a maiali nel fango”… ironico come questa definizione possa sposarsi benissimo sia per quei bastardi succhiasangue dei produttori discografici che, ogni tanto, provavano a mettere nel sacco lei, Joe, Matt e Steve con false promessine del cazzo, sia per quei poveracci che hanno un tetto di cartone sulla testa e che strisciano in giro in cerca di qualche dollaro per tirare avanti.

Molti senzatetto hanno goduto della sua ospitalità, e Mia era solita ricordare che non era colpa loro se si ritrovavano in quello stato… lo ha ricordato a tutti noi, anche a suo padre.

 

When I’m going into the bar

When I’m there trying to ignore

This terror in me, I can’t let it free

I can’t make any sense

Unless it’s in a song

 

Ah, ed era piena di amici. E quando dico piena, intendo questo termine nella sua accezione più profonda.

Sono stati in molti quelli ad aver ricevuto tutto il suo sostegno quando volevano piantarla di farsi ma non ne avevano la forza, e altrettante persone sono state aiutate da lei ad uscire da crisi psicologiche e altre magagne varie… quindi non è strano che da Piecora’s Pizza Mia fosse una delle dipendenti a ricevere più dollari di mancia, no?

Lo diceva anche quel disgraziato del Cristo: aiuta il prossimo tuo come te stesso… Mia ha sempre aiutato gli altri più di quanto avrebbe aiutato se stessa, questo è poco ma sicuro.

Mi piacerebbe inoltre dire che il motto “dai e ti sarà dato” abbia funzionato alla grande anche con lei, ma purtroppo non è così.

Amava i bicchieri, Mia. Specialmente quand’erano pieni.

La gente questo lo sapeva bene ed era piuttosto normale incontrarla di sera in qualche bar, intenta a vuotarne il maggior numero possibile in una minuscola frazione di tempo, magari in compagnia di amici freschi di conoscenza.

Alcuni stronzi, però, trovavano spassoso l’offrirgliene qualcuno di più, giusto per vedere come si sarebbe comportata la leader dei The Gits dopo aver alzato decisamente troppo il gomito.

Mia infatti non si accorgeva di quando la gente se ne approfittava di lei: forse non le importava… forse lo considerava un modo come un altro di ricevere attenzione.

 

Is death the only way to get attention?

 

Per fortuna gli stronzi che marciavano sopra la sua amicizia erano in numero decisamente inferiore rispetto a quelli che in questo legame ci credevano per davvero: a quest’ultima categoria apparteneva anche Stefanie Sargent.

Entrambe avevano un paio di palle così –più grandi di quelle di parecchi uomini, te lo posso assicurare- entrambe erano delle donne che difficilmente si facevano mettere i piedi in testa, che amavano fare musica, la compagnia, fare felici le persone e la schiettezza… ah, ed erano compagne di bevute.

Ed era proprio sul fondo di una bottiglia che Stefanie, nel 1992, aveva perso fiato: i media all’inizio avevano parlato di overdose di eroina, ma in realtà la povera era rimasta soffocata a causa del proprio vomito.

 

Anything to get me in and then get me killed

Go ahead and slice me up, spread me all across this town

‘Cause you know you’re the one that won’t be found

 

La sera del 6 luglio di un anno dopo Mia era uscita dal Comet non proprio lucidissima: la serata l’aveva passata in compagnia delle 7 Year Bitch e di altre amiche, a bere in memoria di Stefanie.

A mezzanotte se n’era andata di lì e si era incamminata verso una delle sale di registrazione, in cerca del proprio ragazzo: una volta arrivata lì, però, non lo aveva trovato.

Si era quindi fermata a trovare un’altra amica, che cantava nella stessa band del fidanzato e che abitava un paio di piani sopra lo studio, ed era rimasta lì fino alle due.

Dopodiché aveva rifiutato l’offerta di restarsene a dormire e aveva detto che avrebbe preso un taxi.

Da quel momento in poi, nessuno avrebbe più avuto sue notizie.

 

Wake up, wake up, wake up right now

There's no one to protect you

 

Erano le tre e venti del 7 luglio 1993, quando Charity –una di quelle donnine che sono solite bazzicare lungo i viali quando il Sole ormai è calato- aveva notato qualcosa alla 24th Avenue South: dapprima aveva pensato che si trattasse di un mucchio d’immondizia ma, una volta avvicinatasi, s’era resa conto che quello per terra non era altro che il corpo di una donna.

Le braccia erano stese perpendicolarmente e i piedi erano appoggiati uno sopra l’altro, come se si trattasse di un Cristo scivolato dalla propria croce.

L’autopsia avrebbe rivelato che la ragazza era stata strangolata con i lacci della sua stessa felpa, che era stata pestata a sangue… che era stata violentata.

Ma questo dettaglio sarebbe fuoriuscito solo qualche tempo dopo: era un’informazione riservata, dicevano.

Come se la verità dovesse essere qualcosa da seppellire…

 

I don't have pity, not a single tear

For those who get joy from a woman's fear

I'd rather get a gun and just blow you away

Then you'll learn first hand

Dead men don't rape

 

Gli investigatori avevano detto che, se la ragazza non fosse stata strangolata, sarebbe comunque morta a causa delle percosse: in poche parole, il bastardo le aveva spappolato gli organi interni senza alcuna pietà.

Erano riusciti a riconoscerla soltanto dal tatuaggio che aveva sul polpaccio: “Chicken Legs”, la chiamavano così sin da quando era piccina, e lei aveva finito con il farsi tatuare un pollo… vorrei poter dire che con quelle sue gambette secche ma ben tornite sia riuscita a prendere a calci in culo il pezzo di merda che quella notte ha incrociato sul proprio cammino, o che perlomeno sia corsa via da lui, ma non posso farlo.

Non sarebbe la verità, e Mia non me lo perdonerebbe mai.

 

Society did this to you?

Does society have justice for you?

If not

I Do

 

L’Emerald City è rimasta profondamente scossa da tutto ‘sto casino: nel suo piccolo, Mia era uno dei punti fermi della nostra comunità… solo dopo la sua morte ci si è resi conto di quanta gente avesse aiutato o di quante persone fosse riuscita a toccare nel profondo con la propria voce.

Una città intera s’è mossa per lei: tutti i musicisti della scena di Seattle si sono dati da fare, organizzando iniziative di vario genere per racimolare soldi e poter così assumere un investigatore serio.

 

I’ll see ya

I’ll see ya

I’ll see ya

 

E sai qual è la cosa che mi fa più incazzare? Non poterla più sentir cantare.

Cazzo, amico, ci saresti dovuto essere: era la nostra Janis Joplin… la nostra Janis Joplin punk.

Avrebbe potuto prenderti a cazzotti nel muso senza alcun avvertimento, per poi accarezzarti sinuosamente con quel suo miagolio indimenticabile… era un angelo incazzato, Mia, e –come tutte le belle cose- il boss ai piani alti se l’è ripresa troppo presto.

 

Run so fast ’til someone woke me up

 

Ora che l’ultimo brindisi in suo onore è stato fatto ti lascio andare, amico mio: nessun lieto fine, come puoi ben vedere da te.

È vero, lo stronzo alla fine è stato preso e –ironia della sorte- si chiamava proprio come quel figliolo che hanno inchiodato al legno a trentatré anni: ma Mia non c’è più, lei le sue ventisette primavere se l’è viste strappar via da sotto il naso in una maniera atroce, e nessuno potrà ridarcela indietro.

Ora che stai per andare, presta bene attenzione al vento: se ascolterai con la mente sgombra ed il cuore in mano, dal crocevia del crepuscolo la voce di Mia risuonerà come un lamento gridato con rabbia, come una di quelle vecchie canzoni blues che era solita canticchiare nel buio della sua stanza… dolceamaro, come uno di quei liquori che le piacevano tanto.

Gli angeli incazzati non hanno mai tempo per dormire.

Mai.


 

 

 

Note autrice

Il 7 luglio 1993 fa moriva Mia Zapata, una dei tanti membri del triste Club 27: se per altri la fine era già stata preannunciata da tempo, nel suo caso la morte l’aveva colpita improvvisamente, e nel più barbaro dei modi.

Vent’anni dopo Seattle e il mondo intero la ricordano, ma di donne che continuano a morire nella sua identica maniera ce ne sono ancora a bizzeffe.

È per questo che ho deciso di scrivere questa storia: innanzitutto per omaggiare una delle cantanti che più preferisco, ma soprattutto per dire che la violenza nei confronti delle donne deve piantarla di essere una piaga sociale di queste dimensioni.

Un cancro del genere va assolutamente estirpato dalla nostra società e noi, come cittadini, dobbiamo impegnarci per far sì che questo scempio abbia fine al più presto.

L’assassino di Mia Zapata si chiama Jesus Mezquia e, grazie all’analisi del DNA (ricavato da un po’ di saliva ritrovata sulla felpa della vittima) nel 2003 è stato rintracciato e condannato a 36 anni di prigione.

Il titolo di questa fanfiction è lo stesso di un brano blues che è stato interpretato da molti artisti, tra cui Bessie Smith (una delle cantanti preferite della Zapata) e Mia stessa: qui c’è la versione dei The Gits, la sua band. Io la trovo fantastica.

Concludo quest’angolo con i credits delle canzoni che ho citato durante la fanfiction :3

- “Well, I was working in a shithole one day...”: Slaughter of Bruce – The Gits

- “When I’m going into the bar…”: Wingo Lamo – The Gits

- “Is death the only way to get attention?”: It All Dies Anyway – The Gits

- “Anything to get me in and then get me killed…”: Sign Of The Crab – The Gits

-“Wake up, wake up, wake up right now, there's no one to protect you”: Go Home – Evil Stig (ovvero i The Gits con Joan Jett: questa canzone fu dedicata a Mia)

-“I don't have pity, not a single tear...”: Dead men don’t rape – 7 Year Bitch

-“ Society did this to you?...”: M.I.A. - 7 Year Bitch (canzone che le 7 Year Bitch dedicarono a Mia)

 

Perfetto, siamo già l’8 luglio e io mi sento una merda a pubblicare questa cosa in ritardo: ma a Seattle siamo ancora il 7 luglio, no? Quindi a posto :3

Ringrazio infinitamente chi si prenderà la briga di leggere questa cosuccia insignificante e, perché no?, magari mi lascerà un paio di righe, giusto per farmi sapere se fa tanta pena o se si salva :’D 

p.s. mi auguro davvero che la gente inizi ad ascoltare i The Gits e a conoscere Mia, perché sono qualcosa di leggendario.

 

Dazed;

   
 
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