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Autore: Istry    21/01/2008    8 recensioni
L’accademia era un vero e proprio lascia-passare per il successo…. Era sicuramente il posto più adatto per un ragazzo “falso” ed ambizioso come lui…non esistevano scorciatoie, doveva per forza passare da lì.
Genere: Romantico, Commedia, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Sabaku no Gaara , Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutteeeee...... questa è la mia prima fic su Naruto quindi vi chiedo di essere clementi.......I personaggi non sono miei (come tutte sapete). Se ci dovessero essere similitudini con altre fic da rasentare il plagio vi prego di dirmelo. E' la prima volta che posto su questo sito e non sono ancora riuscita a leggerle tutte. Quindi chiedo scusa anticipatamente se questo fatto dovesse capitare.

Per ora Vi ringrazio e VI auguro buona lettura 

Capitolo 1 “ Apparenza”

 

 

Driiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii

 

“Taciiiiiiiiii………ti prego taciti…”

 

Driiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii

 

“….”

Driiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii

 

“NARUTO” echeggiò il grido scocciato di una donna dalla tromba delle scale.

Driiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii

 

“Ehm” mugugnò infastidito un ragazzo sommerso nelle coperte

 

Driiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii

 

 

NARUTO…….. porca miseria devo venire su io?!!!”  sbraitò la donna alzando il tono della voce, in modo da essere più minacciosa

 

Driiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii

 

“Noooo” fu il sussurro  del “fagotto di coperte”.

 

Driiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii

 

NARUTO!!!!!!!!!!!!!!!!

 

A quell’ennesimo richiamo il ragazzo balzò su dal letto, mandando per terra il meraviglioso caldo piumino che fino a due secondi prima lo avvolgeva come un baccello.(vedi nota)

 

“HO SENTITO….. SMETTILA DI SBRAITARE COME UNA PAZZA”  urlò il ragazzo innervosito per il brusco risveglio. Si guardò in torno stringendo gli occhi. Era ancora totalmente rincoglionito, non riusciva nemmeno ad afferrare la sveglia per spegnerla. Quando vi riuscì si alzò dal letto ma, avendo ancora i piedi avvolti nelle coperte, inevitabilmente inciampò andando a sbattere contro la porta chiusa del bagno.

Un’ imprecazione gli sfuggì dalla bocca mentre si massaggiava la fronte. Stizzito e di cattivo umore iniziò a calciare tutto ciò che gli stava tra i piedi fino al bagno. Come vi entrò si specchiò per vedere se la botta che aveva preso avesse causato delle conseguenze.

“Meno male… è solo un po’ arrossato” disse con sollievo. Si spogliò e si fece una doccia bollente.

Quando finì, si sentì come rinato, pronto ad una nuova giornata ricca di difficoltà e di rotture di p*lle.

Si riguardò allo specchio e sbuffò.

Volse lo sguardo verso la sua camera: era in uno stato veramente pietoso…. Non si riusciva a capire dove fosse il letto, visto che era totalmente sommerso dalla montagna  di vestiti che coprivano totalmente il pavimento. Alcuni erano appesi addirittura sul profilo del televisore al plasma che aveva appeso al muro.

Per terra c’era veramente di tutto: libri, scarpe, oggetti vari, una bottiglia d’acqua e pacchetti di qualsiasi tipo di cibo.

Gli scappò un sorriso

“Bè … è una stanza vissuta”

Sbok (?)

“Ahi” disse il ragazzo  massaggiandosi la testa

“Ma per favore….” Disse una splendida donna di fronte alla porta della stanza guardando il ragazzo irritata  con il pugno in bella vista “… ti conviene mettere a posto questo schifo… altrimenti dovrai rifare l’antitetanica per poterci entrare in futuro”

“Ma siiii!!!!!!!!!!! Lo farò” disse lui svogliatamente grattandosi la testa.

La donna ridusse gli occhi a due fessure e sul suo volto comparve un ghigno malefico

“Ti avverto…. O lo fai tu …… o LO FACCIO IO” disse la donna con voce sepolcrale.

Il ragazzo, allarmato, si girò verso la madre:

“NO no lo faccio io”

“ci puoi giurare” disse lei furbescamente “ed ora muoviti a vestirti che devi andare a scuola”

Detto questo la donna si girò e scese le scale per dirigersi in cucina.

Il ragazzo guardò sconsolato la stanza.

“Mi ci vorrà una vita” sbuffò scrollando la testa.

Si diresse verso l’armadio e, aprendolo, iniziò a scorrere i vestiti appesi …. Fino a che non  prese un paio di pantaloni color crema troppo corti per lui, tanto da dargli l’effetto “acqua in casa”, un paio di calzini bianchi corti e una camicia a quadri dai colori impossibili d’accostare. Esaminò il suo lavoro allo specchio e gli scappò da ridere.

“Perfetto.. ” disse con soddisfazione.

Lisciò i capelli dorati tirandoli in dietro ed appiccicandoli alla testa (stile leccata di mucca) e mentre usciva dalla stanza, afferrò un paio di occhiali tondi dalle lenti spessissime.

Quando entrò in cucina sua madre si voltò a guardalo e non riuscì a reprimere una risata

“Sembri più scemo del solito”

Il ragazzo le sorrise.

“Bè … ho fatto un lavoro niente male… mi sono impegnato questa mattina” disse sedendosi a tavola e bevendo un po’ di the.

“Per quanto ancora dovrai conciarti così?” disse lei sedendosi di fronte a lui bevendo un caffé.

“Fino alla fine delle lezioni… ormai mancano pochi giorni” disse tranquillamente, consumando un toast con la marmellata.

“Non sembri neanche tu” disse lei senza perdere il sorriso che la caratterizzava.

Lui scrollò le spalle e si alzò.

“Bè è meglio che vada… senti mi dai 300 yen?”

“300?” disse lei sorpresa.

“Hanno alzato il prezzo” disse lui sbuffando.

“Speriamo che anche questo finisca con la scuola” sbuffò lei porgendogli i soldi presi dal suo portafoglio.

Il ragazzo alzò le spalle, si infilò le scarpe di camoscio e uscì di casa.

 

Era una bella giornata e non aveva voglia di andare a scuola… ma doveva…. Come diceva sua  madre: “Lo studio veniva prima di tutto” e se non avesse mantenuto la sua ottima media scolastica sapeva già a cosa sarebbe andato incontro… avrebbe dovuto rinunciare al suo sogno, ai suoi progetti, alle sue ambizioni di essere il numero uno; sua madre avrebbe fatto qualunque cosa per ostacolarlo.

In fin dei conti, però, la cosa non gli creava molti problemi, sapeva quanto sua madre ci tenesse e il suo ultimo pensiero era quello di deluderla. Aveva sofferto tanto nella sua vita… la morte del fratello quando era più giovane, la morte dell’uomo che amava… ed ora si era aggrappata a lui con tutte le sue forze, donandogli il suo amore e riponendo in lui le sue speranze. Lo aveva sempre trattato ed amato come un figlio, lo aveva sempre protetto e sostenuto senza  imporgli mai niente… senza pretendere mai niente… il suo era un amore incondizionato. E di una cosa era certo…. nulla al mondo l’avrebbe portato a ferire quella donna e non avrebbe mai permesso a nessuno di ferirla, a qualunque costo.

 

Immerso nei suoi pensieri non si accorse di essere arrivato a destinazione. Volse lo sguardo verso l’insegna che capeggiava lungo il pilastro che sosteneva il cancello: “Accademia Konoha”.

Il ragazzo sbuffò e sistemandosi meglio gli occhiali sul naso rivolse lo sguardo verso la scuola.

Una Versaille di aule, circondata da un giardino ricco di piante e fiori, con tantissime panchine poste sulle tante stradine in terra battuta che si riunivano in un piazzale circolare di fronte alla “reggia”con al centro un’elegante fontana zampillante. Il tutto dava un fascino scenografico incantevole… ma era solo una scenografia, un’apparenza, un’immagine costruita  per chi guardava da fuori.

L’accademia di Konoha era una scuola frequentata  dalle giovani promesse del Giappone: ragazzi appartenenti alle  famiglie più ricche e facoltose di politici, medici, giuristi, avvocati,militari … ma anche giovani talenti nelle più disparate discipline: scienze, letteratura, arte, sport… ma non tutto è oro quel che luccica… infatti quel che più contava era il fattore economico, di conseguenza, vi erano anche ragazzi decisamente poco raccomandabili come figli di boss della yazuka, figli di importanti trafficanti di droga o di armi… ce ne era un po’ per tutti i gusti, nonostante questo, erano aspetti a cui i ragazzi non davano peso, infatti, fra di loro, esisteva un precario equilibrio, per un quieto vivere comune che nessuno osava spezzare, in modo che dei semplici litigi tra ragazzi evitassero di diventare qualcosa di più grande coinvolgendo le rispettive famiglie.

Ma come in tutte le scuole c’erano: il gruppo dei ragazzi più fighi con il sex symbol della scuola, il gruppo dei secchioni, di cui lui faceva parte, il gruppo degli atleti, il gruppo degli artisti e il gruppo dei bulletti con cui lui tutti i giorni aveva a che fare.

L’accademia era un vero e proprio lascia-passare per il successo…. Era sicuramente il posto più adatto per un ragazzo “falso” ed ambizioso come lui…non esistevano scorciatoie, doveva per forza passare di lì.

Il ragazzo biondo si mise le mani in tasca ed iniziò ad incamminarsi alla volta dell’edificio.

“Ok…… comincia lo show”

 

 

Ah ah ah.... Finito la micro introduzione... Spero che vi abbia incuriosito almeno un po'.... VI PREGO COMMENTATE, mi sareste di grande aiuto soprattutto per migliorare

Per Ora un Bacio a tutte le Lettrici che hanno mi hanno dedicato un po' del loro tempo

  
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