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Autore: GurenSuzuki    08/07/2013    0 recensioni
Lui non sapeva il suo nome / non ne aveva bisogno / perché mai l'ha chiamata / E che bisogno c'era? / Era sempre lì / stesa sul braccio bianco / a guardare i gabbiani
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ma Margherita si è ricreduta.
Ha ceduto la sua furia
per tre pence
e un caffè

 

Il caffè era annacquato
e odorava di
plastica bruciata
e vinile sciolto

 

I tre pence li ha gettati
nella fontana
dietro casa;
Il vorrei le
si è sciolto
in gola
troppo freddo,
l'ha fatta ammalare
di delusione

 

Pure l'amore è arrivato
troppo presto
troppo bianco e perfetto
come un lenzuolo arabo;
la sua verginità
l'ha macchiato
e lui se n'è andato

 

Il cavallo bianco era
una toyota
il mantello un
giaccone

 

Ma lei l'amava così
e mentre se ne andava
lei lo salutava
il sorriso in bocca
i denti in fila
le pene riflesse
negli occhi col sole di maggio

 

Lui non sapeva il suo nome
non ne aveva bisogno
perché mai l'ha chiamata
E che bisogno c'era?
Era sempre lì
stesa sul braccio bianco
a guardare i gabbiani

 

Volavano volavano
liberi nel cielo
tra le lenzuola
agitati tra i flutti
tra i cuscini
accarezzati dal vento
dalle dita
baciati dalla pioggia
dalle lingue
volavano volavano

 

Ma la passione
più ardita
può sciogliere
ali di cera

 

Piccola (nemmeno troppo) nota.

Inizialmente questo tentativo di poesia doveva essere il seguito di 'Margherita': infatti i primi tre versi sono stati buttati giù di getto, qualche mese fa. In questi giorni ho riaperto il file in cui erano contenuti e ho scritto il resto, che però rende la poesia a metà tra un sequel di 'Margherita' e un lavoro a parte.
In 'Margherita' mi sono limitata ad osservare l'incarnazione dell'ingenuità perduta, qui invece si parla dell'amore perduto.
Temi cardine sono la libertà, rappresentata dal gabbiano, e la passione, intensa ma caduca, che attanaglia una ragazzina per un uomo.
Non mi piace definirla autobiografica, perché molti particolari discostano la poesia, ma più di tutto Margherita, da me e dalla mia esperienza, quindi mi limiterò a dire che ho attinto dal mio piccolo bagaglio (o forse sarebbe meglio dire zainetto).
Unica nota: non fraintendete la parola 'verginità'. Se intesa nel senso letterale del termine è fuorviante rispetto al contenuto effettivo.

   
 
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