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Autore: MissNanna    08/07/2013    10 recensioni
Arianna a dodici anni lo aveva visto per la prima volta ed era già innamorata di lui.
Dopo quattro anni di una cotta non corrisposta e due in cui non l'aveva più visto, la giovane sventurata si ritroverà faccia a faccia con il suo primo amore platonico. Nico. Dopo sei anni se lo ritroverà ancora lì, sotto il suo naso. Che ne sarà di lei?Così normale, noiosa , grassa e totalmente e perdutamente decisa ad evitarlo per il resto dei suoi giorni?
Peccato che non le sarà tanto facile evitare il fratello maggiore del bambino a cui fa da baby sitter...
Peccato che le risulterà difficile non finirci a letto e farsi spezzare il cuore.
Eppure...eppure ...non è tutto perduto,non credete?
ATTENZIONE:Questa storia era stata pubblicata con un altro contatto..
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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EPILOGO

Pov Arianna

Ero terribilmente stanca, quasi come se avessi avuto un incidente. Distesa ancora tra le lenzuola, mi stiracchiai allungandomi verso l’altro lato del letto e sorrisi cozzando contro il corpo  caldo che mi era accanto. Il ragazzo che avevo appena sfiorato sorrise con ancora gli occhi chiusi ed io mi riportai seduta cercando di coprirmi il seno con le lenzuola. Sorrisi a mia volta e allungai un dito per toccargli una delle due fossette ai lati delle labbra, ma non appena lo sfiorai , sobbalzò fingendo di mordermi ed io sussultai scoppiando a ridere.

-Sono morto e sono in paradiso!

Sbottò mettendosi seduto e scompigliandosi i capelli scuri.

-L’avresti mai detto che saremmo finiti insieme?

Nico si voltò fissandomi perplesso , mi afferrò con un braccio e mi tirò verso di sé ,adagiandoci entrambi contro la testiera del letto.

-Onestamente non mi sarei aspettato niente di più perfetto di questo risveglio. –rialzai lo sguardo divertita.

-Non era questa la domanda e poi da quando sei così smielato?

Lo presi in giro. Schioccò la lingua e si finse offeso.

-Ho sempre avuto questa vena romantica.

Scoppiai a ridere e mi distaccai dalla sua presa per guardarlo meglio in viso.

-Si forse era nascosta sotto l’elastico delle mutande!

Gli diedi le spalle e mi riportai in piedi tirandomi le lenzuola per evitare di restare completamente nuda.

-E ora dove te ne vai? Non puoi lasciarmi da solo con il mio amichetto tutto sveglio e pimpante.

Disse in tono lamentoso. Mi avvicinai alla porta del bagno e l’aprii. Mi voltai di poco .

-Chi dice che io voglia fare il bagno da sola?

Gli feci l’occhiolino e feci cadere le lenzuola per poi entrare lasciando  aperto. Lo sentii scattare in piedi.

-Lo dico io che ho fatto bene a sposarti, Donna!

Sghignazzai vedendo la foga con la quale mi si gettò addosso senza permettermi alcuna via di fuga. Dopotutto,però… non avevo alcuna intenzione di scappare, non dopo tutto quello che avevamo passato prima di metterci insieme.

 

Un anno prima… il giorno del primo appuntamento…

Ero decisa . Non sarei mai più tornata con lui, o almeno non gli avrei più sbavato dietro. Non potevo rinunciare alla pura devozione di Alessio solo per una sciocca cotta a controsenso. Io.. non potevo cancellare i pochi passi che avevo fatto per andare avanti. Dopo aver terminato le ore di lavoro, avevo deciso di non imbellettarmi, non per quello stronzo traditore e bugiardo, non ci sarei caduta,per nessuna ragione, per cui no, non valeva la pena spendere neanche un minuto dinnanzi lo specchio. Stavo per uscire dal piccolo B&B  e non riuscii a varcare la soglia dello spogliatoio. Posai la borsa in terra e ne estrassi il borsello dei trucchi. Contornai gli occhi e abbondai con il lucido sulle labbra. Sistemai meglio la camicia e passai le mani sulle gambe del mio jeans preferito che avevo pagato un occhio della testa. Forse dopotutto, potevo almeno tirarmela un po’, non potevo uscire come un cesso. Almeno questa era la spiegazione che cercavo di dare al mio comportamento da stupida. Uscii in strada una decina di minuti dopo e non appena rialzai lo sguardo, lo intravidi. Occhi fissi su di me , braccia e gambe incrociate, chino contro la sua moto. Sentii il cuore galopparmi in gola, ma cercai di riprendere il controllo sul mio corpo e di fermare il tremore alle ginocchia . Mi  avvicinai a lui e lo guardai rimettersi dritto con le mani nelle tasche dei pantaloni neri. Aveva una camicia bianca con le maniche arrotolate sugli avanbracci .Era bello, bello come sempre. Sbuffai leggermente contro quei pensieri controproducenti.

-Sono felice che tu sia venuta!

Sbottò d’un tratto. Rialzai un sopracciglio.

-In teoria io mi sono limitata ad uscire da lavoro, sei tu quello che è venuto fin qui senza alcun motivo. Io ti assecondo.

Scosse la testa.

-Io il mio motivo per esser qui ce l’ho e sono convinto che anche tu ce l’abbia. – si chinò verso di me posando  le sue labbra accanto al lobo dell’orecchio. – Sono certo che vorresti baciarmi tanto quanto lo voglio io!

Deglutii e oltre a sentirmi una stupida, mi resi conto che aveva terribilmente ragione, così posai le mani sul suo petto e ,evitando di pensare all’elettricità che passava da quel contatto alle mie dita, lo spinsi via.

-Credi di sapere troppe cose. E’ questo il tuo problema.

Indietreggiai di qualche passo sempre più incazzata.

-Per quanto mi riguarda, puoi anche scordarti di questa stronzata dell’appuntamento. Ho altro da fare . – sbuffai fissandolo. – Non posso più sprecare tempo con te. Io non sono un accessorio . Io voglio essere una priorità .

Mi voltai e cominciai a camminare, ma la sua mano mi afferrò per un polso. Non mi mossi.

-Ti prego Ari, aspetta che…io..

Mi divincolai senza più guardarlo.

-Smettila di darmi per scontata, Nico!

 

Distesi nella vasca del piccolo alberghetto, tutta quella sofferenza sembrava lontana anni luce. Mi rannicchiai ancora di più tra le sue braccia .

-Comunque no!

Lo guardai di sottecchi.

-Cosa no?

Gli domandai perplessa, sapendo di non avergli posto alcuna domanda.

-Non pensavo che ci saremmo sposati, e non sapevo se mi avresti perdonato.. ma sono felice che tu l’abbia fatto.

Sorrisi e lo baciai.

-Non ricordarmi tutto quello che mi hai fatto passare che posso sempre avvalermi dell’annullamento.

Scherzai e lui divenne serio di colpo.

-Non dire così. Sai che non mi piace quando dici queste cose sul nostro matrimonio.

Gli diedi un pizzico al fianco e lui sobbalzò facendo volare qualche schizzo d’acqua sul pavimento.

-Non credevo che sarebbe finita così. Soprattutto dopo tutti i miei tentativi , andati a male, per riconquistarti. Mi avevi convinto che non volevi più avere niente a che fare con me.

Scossi le spalle.

-Di certo non c’era da biasimarmi!

Mi afferrò per i fianchi e con forza bruta e un po’ di solletico mi obbligò a mettermi a cavalcioni su di lui.

-Che ne dici di intrattenerci in altro modo, invece che rivangare il passato?

E così dicendo cominciò a solleticarmi il collo con le labbra.

-Dovrei dirti di no, ma non resisto.

Rise e poi catturò le mie labbra con le sue in un bacio che non lasciava dubbi sulle sue intenzioni.

 

I giorni seguenti me lo ritrovai praticamente ovunque. Fuori casa, per strada, a lavoro.. cominciai seriamente a pensare che stesse intraprendendo la carriera dello stalker. Un giorno mentre facevo tranquillamente colazione al bar, me lo ritrovai di fronte. Si sedette nel mio tavolo con un espressione seria che quasi non scoppiavo a ridergli in faccia.

-Senti io non so più cosa fare con te ,okay?

Corrugai la fronte.

-Che intendi dire? Io non faccio proprio nulla. Sei tu quello che continua a pedinarmi. A proposito sai che quello che fai non è legale? Potrei denun..

Non riuscii a terminare, perché mi interruppe.

-Non dormo da settimane. Ogni momento della giornata è diventato un incubo. Ti vedo ovunque e ti penso continuamente e quando cerco di non farlo, casualmente vedo qualcosa che mi ricorda qualcosa di te e sono punto e a capo.

Si morse l’interno della guancia e cominciò a torturarsi le mani senza guardarmi in viso. Ero scioccata da tutta quella insicurezza e quasi commossa, quasi..

-Sto diventando uno stupido.. anzi uno psicopatico!

Sbuffò prendendosi la testa tra le mani.

-Cazzo, Ari. Non ho più il controllo su niente e non mi era mai successo, non in questo modo. Sorrido se sento il tuo nome e il cuore mi arriva in gola se ascolto una canzone e mi accorgo che vorrei dedicartela. Sei diventata il mio punto debole. L’unica persona che vorrei odiare più di tutte ,ma della quale non vorrei fare a meno. Ti seguo ovunque con la paura che tu sia con quello lì…

Lo vidi stringere i pugni con tal forza da farne sbiancare le nocche.

-Vorrei dirti che mi dispiace per quello che ti ho fatto, ma sono consapevole del fatto che questo non potrebbe cambiare nulla e la cosa mi uccide. Significa quindi che io non avrò mai la mia occasione?

Presi un lungo respiro cercando di non far tremare la voce.

-Penso che non sia il caso di parlare di questo… io…

Ma mi interruppe ancora afferrandomi le mani tra le sue.

-Non capisci proprio?

Mi morsi un labbro ben consapevole di quello che stava accadendo a quel tavolo di quel caffè.

-Mi sono arreso okay? Mi arrendo,Ari.

Si allontanò dal me liberandomi le mani e provocandomi un improvviso senso di inadeguatezza.

-Io non volevo , e non potevo accettare di cadere in un errore simile. –lo vidi prendere un sorso del mio latte e cacao. –Io non volevo innamorarmi, non dopo Gabriella , non dopo il disastro tra i miei genitori. Non cercavo l’amore…e questo ha fatto si che facessi una marea di cazzate che ti hanno fatta soffrire e credimi…- prese una pausa. – Le mie bugie hanno ucciso anche me.

Si portò in piedi e mi guardò come se mi stesse dicendo addio.

-Io non voglio più mentire.

Lo guardai con le lacrime che volevano colarmi lungo le guance.

-Sei l’amore che avevo dinnanzi agli occhi ma che non vedevo. Sei l’amore che non volevo e che respingevo. Arianna, tu sei quell’amore che non cercavo , ma che è venuto a cercarmi.

Prese ancora una pausa, mentre io stessa cercavo di non affogarmi trattenendo i singhiozzi.

-Arianna,Tu sei l’amore che aspettavo …. E questo mi spaventa a morte!

Restai in silenzio, mentre i pochi presenti cominciavano a fissarci. Imbarazzata, commossa e sorpresa da quel cambiamento improvviso di Nicola, non riuscii a spiccicare parola e lui parve prendere quel silenzio come una conferma del fatto che fosse veramente finita. Fece un cenno positivo con la testa e alzò gli occhi al cielo, come a voler nascondere delle lacrime di commiserazione.

-E’ finita…

Si voltò e corse via. Deglutii ancora a vuoto, fino a quando una cameriera non mi si avvicinò dandomi un colpetto sulla mano.

-Signorina è realmente sicura di volerlo lasciare andare? A me pareva tanto sicuro di quello che le ha detto?

La guardai come se fosse un’aliena. DOV’ERO? Mi resi conto che quella sconosciuta era arrivata al momento giusto. Il tempo di risvegliarmi e farmi tornare in me. Scattai in piedi e lasciai dieci euro sul tavolo.

-TENGA IL RESTO!

Afferrai la borsetta e corsi come una furia. Mi guardai intorno e non lo vedevo. Non c’era . Cominciai a percorrere il marciapiedi  e ogni passo diventava sempre più veloce, tanto che non sentivo più l’asfalto sotto i piedi. Arrivai al parco e sbuffai pestando un pugno nell’aria.

-Porca miseria!

Mi voltai ancora e poi lo vidi. Lì, seduto su una panchina con la testa tra le mani , la sua moto in strada e il casco accanto a sé . Sorrisi e gli andai incontro a passo sicuro. Non aveva più alcun senso respingersi, non se ci eravamo arresi entrambi. Mi fermai di fronte a lui.

-Perché ?

Nico alzò la testa di scatto. Mi guardò come se fossi stata un fantasma.

-Perché mi ami?

Sembrò pensarci ed io sorrisi.

-Perché adesso ami di me tutto ciò che in passato neanche notavi?

Si prese qualche secondo e poi mi fissò negli occhi.

-Ti amo perché con te tutto ciò che è razionale diviene irrazionale e non avevo mai preso in considerazione questa sensazione di continuo vuoto allo stomaco. Sei una scommessa, non sei mai scontata ed ho sbagliato a crederlo. Sono stato cieco a non vedere quello che avevi da offrirmi, ma adesso ti vedo. – prese a sorridere. –E credimi, non voglio altro che prendermi tutto ciò che hai da darmi…

-E se io non volessi darti più nulla?

Mi posai una mano sul fianco.

Lo vidi rialzarsi e prendermi per la vita.

-Allora sarò io a darti tutto ciò che vorrai prendere da me…

Deglutii lasciando sfuggire una lacrima.

-Come farò ad essere sicura che tu non cambi idea?

Sorrise avvicinandosi ancora di più alle mie labbra.

-Sei l’amore che aspettavo. Dopo tanta attesa, non potrei perdonarmi alcun errore.

E mi baciò . In piedi, in quel parco, dinnanzi a passanti che ci facevano da testimoni inconsapevoli ,ci giurammo amore . Né io , né Nicola sapevamo quello che sarebbe accaduto. Di certo non avrei mai immaginato che ci saremmo sposati eppure è successo. A volte  anche le relazioni più impensabili, infantili, impossibili, spossanti e devastanti, possono, dopotutto, ottenere il loro meritato lieto fine.

 

-Nico?

Lo richiamai mentre infilavo il vestito per andare a cena. Sbucò dal bagno con gli slip e la faccia piena di schiuma da barba.

-Amore mi hai chiamato?

Sorrisi.

-Paraculo!

Gli urlai, sapevo che mi chiamava amore soprattutto dopo aver fatto tanto e sano sesso. Sghignazzò.

-Ti amo , lo sai che mi piace chiamarti amore e se poi facciamo sesso, sento ancora di più quest’esigenza di ripetertelo , anche da parte del mio amichetto.

Scossi la testa.

-Comunque volevi dirmi qualcosa?

-E se dopo oggi restassi incinta?

Mi guardò perplesso .

-Non comprendo la domanda!

Mi si avvicinò dinnanzi allo specchio e mi abbracciò da dietro.

-FAI ATTENZIONE HAI CAPELLI!

Gli urlai divertita. Mi accarezzò il ventre.

-Che intendi dopo oggi?

Scrollai le spalle.

-Oggi abbiamo fatto il kamasutra e senza precauzioni. E se restassi incinta ?

Mi baciò la nuca.

-Amore e che problema c’è? A cosa serve secondo te la luna di miele?

Risi.

-Saresti pronto?

Mi baciò una guancia sporcandomi di schiuma.

-Scusa! – mi pulì e mi guardò attraversò lo specchio. – Non sarei mai pronto abbastanza, ma sarebbe nostro figlio e poi vuoi mettere il sesso in gravidanza? Cavolo già mi attizza il pensiero di vedere il tuo pancione enorme come dimostrazione della mia virilità!

Scoppiai a ridere e me lo scrollai di dosso.

-Ma che ci parlo a fare con te, sei proprio un bambino! – tornai a sedermi sul letto per mettere le scarpe.-Corri in bagno e finisci di prepararti non ho alcuna intenzione di far tardi a cena!

-SISSIGNORA!

Scherzò lui e corse in bagno ed io pensai che a modo suo, non poteva essere più perfetto,

-Arianna?

Mi chiamò e lo guardai sorpresa.

-Dimmi?

Scrollò le spalle.

-E se più tardi ci provassimo ancora?

Sorrisi e gli feci un cenno d’assenso, intenerita da quella sua richiesta.

-Evviva , altro sesso coniugale!

Scossi ancora la testa indignata e divertita. Poi lo sentii borbottare.

-Io proprio non capisco perché gli uomini non vogliano sposarsi… non ci vedo nessun lato negativo..

Più lo ascoltavo,più lo vivevo e più mi rendevo conto che Nicola era per me come io per lui.. l’amore che aspettavo.

Angolo Autrice

E si.. lo so, lo so.. nemmeno vi ricorderete più di questa storia. Sono in ritardo,ma scusate, ci sono periodi che nella mia vita non c'è proprio spazio per la scrittura...

Sono ritornata dopo mesi per fornirvi almeno il mio lieto fine. Spero tanto che la storia vi resti nel cuore, perchè è un po' così che avrei voluto che finisse la "vera storia" dalla quale ho preso spunto.

Adesso passiao ai ringraziamenti.

VELOCI E FATTI COL CUORE...

GRAZIE MILLE PER ESSERCI STATI, NONOSTANTE TUTTI I MIEI RITARDI...

un bacio da Me e da Nico e Arianna...

Alla prossima storia. <3

   
 
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