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Autore: Shia    21/01/2008    5 recensioni
Harry Potter aveva la buona abitudine di non andare a letto troppo tardi anche quando non doveva andare al ministero la mattina dopo.
Harry Potter aveva la buona abitudine di non tornare a casa completamente sbronzo dopo una nottata all’insegna del whisky incendiario con gli amici.
Harry Potter aveva la buona abitudine di mettere la sveglia ad un orario decente in caso non avesse rispettato le prime due, ovvero una volta ogni due mesi circa.
Peccato che le buone abitudini, quando sono necessarie, vadano sempre a farsi un giro.
Infatti Harry Potter la sera prima, oltre ad essere andato a letto quasi all’alba, era tornato a casa ubriaco fradicio e non aveva nemmeno messo la sveglia. [...] Peccato che quella mattina non fosse semplicemente la solita giornata di riposo, tutt’altro.
-Dedicata a Fairydreams per il suo compleanno-
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Harry/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Le buone abitudini vanno a farsi un giro nei momenti peggiori

Le buone abitudini vanno a farsi un giro nei momenti peggiori

Ovvero “Come Harry Potter riuscì a dimenticare tutte le sue buone abitudini nel giorno sbagliato”

Dedico questa fanfiction alla mia carissima amica Fairydreams per il suo compleanno, augurandole un felice diciassettesimo anno.

Disclaimer: I personaggi di Harry Potter non mi appartengono, ma sono proprietà di J. K. Rowling; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.

Harry Potter aveva la buona abitudine di non andare a letto troppo tardi anche quando non doveva andare al ministero la mattina dopo.

Harry Potter aveva la buona abitudine di non tornare a casa completamente sbronzo dopo una nottata all’insegna del whisky incendiario con gli amici.

Harry Potter aveva la buona abitudine di mettere la sveglia ad un orario decente in caso non avesse rispettato le prime due, ovvero una volta ogni due mesi circa.

Peccato che le buone abitudini, quando sono necessarie, vadano sempre a farsi un giro.

Infatti Harry Potter la sera prima, oltre ad essere andato a letto quasi all’alba, era tornato a casa ubriaco fradicio e non aveva nemmeno messo la sveglia. Se quella fosse stata una semplice giornata di riposo come tutte le altre, Harry sarebbe semplicemente rimasto a letto fino a mattina inoltrata e, dopo aver ripreso coscienza di sé, si sarebbe alzato e avrebbe preparato una pozione contro il mal di testa micidiale che tartassava la sua povera testa. Peccato che quella mattina non fosse semplicemente la solita giornata di riposo, tutt’altro. Certo, il fatto di avere la gamba del suo migliore amico Ronald posata sul collo che rischiava di staccargli la testa con un semplice movimento della gamba, la testa di Dean che gli pesava come un macigno sullo stomaco, Seamus che mormorava ogni tanto qualche parola di una canzone a lui sconosciuta per non parlare del rumoroso russare di Neville poteva anche dargli l’illusione di essere semplicemente reduce da una serata in compagnia dei suoi amici, se improvvisamente non fosse entrata dalla porta della camera la sua amica Hermione vestita in modo decisamente strano per una semplice giornata di riposo. Il vestito azzurro che lasciava scoperte le spalle fasciato in vita da un nastro dello stesso colore ed una lunga e ampia gonna sotto cui si potevano intravedere le decolletè in coordinato con il vestito e i capelli acconciati in boccoli perfetti che le incorniciavano il viso davano del tutto l’impressione dell’imminente partecipazione della ragazza ad una cerimonia importante, come un matrimonio. Ma il dettaglio più importante in quel preciso momento era il fatto che la bacchetta della ragazza teneva sollevata in aria una pentola e un mestolo si avvicinava sempre di più ad essa.

Harry, ancora quasi completamente nel mondo dei sogni, capì le intenzioni della ragazza ma il suo corpo non riuscì a eseguire la semplice azione di tapparsi le orecchie con un qualsiasi oggetto in grado di non fargli sentire quel suono che di lì a poco si sarebbe propagato per tutta la stanza. Il suono cupo che ne derivò strappò tutti i ragazzi dai loro sogni e derivandone acute fitte di dolore alla testa per tutti. Deboli lamenti misti a imprecazioni decisamente poco carine si levarono dall’ammasso informe di materia organica adagiata sul letto ingrandito per l’occasione, dato che quella notte nessuno dei cinque ragazzi era stato in grado di fare un’altro passo. Hermione, incurante dello stato psichico dei proprietari dei corpi lì riposanti, parlò con voce squillante e gelida:

< Si può sapere cosa diavolo ci fate ancora tutti quanti a letto, EH?! >

Sebbene fossero più o meno tutti in stato comatoso, i ragazzi riuscirono a riprendere più o meno possesso dei loro corpi e ad alzarsi dal letto piuttosto malfermi sulle gambe. Gli sguardi vacui e le smorfie di dolore che presentavano tutti irritarono ancor più la ragazza.

< Non ci posso credere! Siete andati sicuramente a dormire ad un orario indecente, e non voglio sapere quale Ronald – aggiunse dopo aver visto il suo fidanzato aprir bocca per risponderle – vi siete ubriacati ingerendo tutto l’alcol che il vostro corpo ha potuto sopportare e oltretutto NON SIETE ANCORA PRONTI!!! > urlò infine furibonda.

< Herm, tesoro, non urlare per favore… Non è così grave… > mormorò Ron con le mani alle tempie in evidente stato di sofferenza.

< Non è così grave? NON È COSÌ GRAVE?! RONALD WEASLEY IL WHISKY INCENDIARIO TI HA BRUCIATO TUTTI I NEURONI?! >

Hermione era rossa dalla rabbia e gli sguardi sempre più vacui dei ragazzi davanti a lei la facevano irritare più di quanto sarebbero stati in grado di sopportare i suoi poveri nervi.

< Hermione, si può sapere qual è il problema? > chiese Harry cercando di calmare la rabbia della sua amica.

< O mio Dio… O mio Dio… Ok ok, calma e cercate di mettere in funzione quei pochi neuroni che vi sono rimasti dopo la sbornia di ieri. Harry, hai una vaga idea di che giorno è oggi? > chiese cercando di non commettere un omicidio plurimo.

Harry si ritrovò cinque paia di occhi puntati addosso, quattro dei quali nel suo stesso stato di confusione.

< Credo che sia sabato… > rispose dopo un minuto in cui aveva cercato di far lavorare incessantemente il suo cervello alla ricerca della causa di tanto sconvolgimento.

< Oh oh… Harry, credo tu abbia un certo appuntamento a cui non puoi assolutamente mancare… > disse Neville improvvisamente lucido.

< Accidenti! > esclamò Dean che aveva capito ciò che ad Harry sfuggiva.

< Maledizione! > gli fece eco Ron.

< Harry, ma come hai fatto a dimenticartene? > chiese Seamus leggermente sconvolto.

Harry guardava una ad una le persone che gli stavano attorno senza ancora capire cosa aveva dimenticato di così importante. Ma gli altri ragazzi avevano già cominciato a raccattare i propri averi in giro per la stanza senza prestare più di tanta attenzione a lui. Solo Hermione gli stava ancora davanti guardandolo decisamente spazientita.

< Harry, non posso credere che tu abbia dimenticato che oggi è il giorno del tuo matrimonio! > esclamò Hermione con le mani sui fianchi con voce severa.

Il ragazzo la guardò ancora confuso.

< Herm, ma che dici, il matrimonio è… - si bloccò un attimo quando ebbe una folgorazione improvvisa - Per i capelli sudici di Piton! Herm, quanto manca ancora all’inizio della cerimonia? > chiese in preda al panico.

< Dovresti essere lì tra mezz’ora! Ma ora, forza bevi questo – disse sbrigativa mettendogli in mano una boccetta contenente un antidolorifico, simile a quello che prendeva in casi del genere ma sicuramente migliore di quelli da lui preparati – poi fili in doccia e tra cinque minuti ti voglio qui sveglio e pulito, chiaro? > ordinò la ragazza mentre andava da Ron per dargli la stessa pozione che aveva dato a lui.

Harry corse in bagno, prendendo prima la bacchetta abbandonata sopra al comodino e bevendo la pozione datagli da Hermione, e si infilò dentro la doccia dopo essersi rapidamente tolto i vestiti che indossava la sera prima. Uscito dalla doccia corse dall’altro lato della stanza per farsi un incantesimo per asciugarsi quando scivolò sul pavimento bagnato e sbatté la testa sul bordo del lavandino. Una serie di imprecazioni uscì dalla bocca del ragazzo che venne sgridato da Hermione che lo aveva sentito e invitandolo in modo poco garbato a darsi una mossa. Mormorando maledizioni ai suoi amici che lo avevano convinto con l’inganno a bere un qualcosa che sembrava inizialmente innocuo e che si era poi rilevato alcol allo stato puro, mandando le sue funzioni celebrali a farsi benedire e compromettendo il suo matrimonio, si infilò l’intimo, la camicia e la cravatta annodata in modo semplicemente osceno, ma in quel momento non poteva anche perdere tempo per la cravatta. I pantaloni sembravano essere scomparsi e Harry stava decisamente sudando freddo dal terrore di cosa sarebbe successo se fosse arrivato in ritardo anche di un solo millesimo di secondo. Era lo sposo, fino a prova contraria!

La ricerca continuava senza sosta quando sentì la voce di Hermione da dietro la porta chiamarlo.

< Harry, insomma, vuoi muoverti? Ti rendi conto che mancano esattamente quindici minuti all’inizio della cerimonia e tu sei ancora in bagno? Muoviti! >

< Herm, Merlino, non trovo i pantaloni! > rispose Harry con evidente panico.

< Sei un mago, santo cielo! Un semplice incantesimo di appello e sbucheranno fuori no?! > ribattè Hermione decisamente spazientita.

< Herm, sei un genio! Accio pantaloni! > esclamò Harry con decisione, sollevato dal fatto che sarebbe arrivato in tempo.

O almeno era quello che credeva. Perché Harry non aveva pensato che non aveva precisato quali pantaloni e si era beccato una ventina di paia di pantaloni in faccia che lo avevano fatto cadere una seconda volta a terra. Il-ragazzo-che-è-sopravvissuto si mise a cercare con frenesia il paio di pantaloni del completo. Hermione ormai stava quasi buttando giù la porta a forza di batterci il pugno sopra spazientita per l’orario.

< Harry, accidentaccio a te, muoviti o Voldemort non sarà nulla in confronto alla più che giustificata ira di Ginevra! > lo minacciò sperando di riuscire a far uscire dal bagno lo sposo.

< Non riesco a trovare il paio giusto di pantaloni in mezzo a quest’ammasso di indumenti! > le rispose spazientito e nel panico Harry, che di certo non aveva alcuna intenzione di sentire i rimproveri di Hermione, conscio lui stesso di essere in un ritardo bestiale.

Hermione non aveva alcuna intenzione di lasciar fare tardi al matrimonio il suo migliore amico, quindi decise di passare alle vie di fatto entrando nel bagno per aiutarlo e prepararlo in tempo record.

< Ma Herm, sono in mutande! > protestò il ragazzo.

< Accio pantaloni Harry > disse la ragazza dopo una rapida occhiata alla giacca del ragazzo per capire come potesse essere l’indumento mancante.

In un attimo Hermione teneva in mano il disperso paio di pantaloni che Harry cercava, il quale se li infilò ad una velocità supersonica sotto lo sguardo severo dell’amica che sembrava analizzargli a raggi x il cranio.

< Ora sistemiamo i capelli e poi ci smaterializziamo alla Tana giusti in tempo > affermò con fare pratico puntando la bacchetta verso i capelli del ragazzo che si stava sistemando il completo.

< Cos… No Hermione, non farlo! > esclamò Harry con un moto di terrore vedendo partire l’incantesimo diretto verso la sua chioma.

Puff! In un attimo i capelli corvini sparati in mille direzioni diverse del Capo Dipartimento Auror erano diventati un ammasso informe di cuoio capelluto in tinta con i suoi occhi smeraldini.

< Ma… Ma com’è possibile?! > domandò Hermione con voce quasi isterica.

< Herm, non toccare i miei capelli, ok? > le disse Harry con stizza.

< ARGH!!! Harry, mancano solo dieci minuti! Sbrigati, gli altri sono tutti già lì! - urlò Hermione in preda al panico – Si può sapere perché i tuoi capelli sono diventati verdi? > chiese poi con stupore.

< E che ne so… Una volta Ginny ha provato a sistemarmeli nello stesso modo ed ecco il risultato - rispose Harry sbrigativo alla ricerca della sua bacchetta – Herm, aiutami a trovare la bacchetta > aggiunse poi sicuro che non avrebbe trovato un bel niente con il suoi metodi da babbano.

In un attimo la sua bacchetta era ritornata in suo possesso e cercò di rimediare l’incantesimo che aveva colorato i suoi capelli. Dopo tre-quattro minuti in cui Harry e Hermione avevano cercato con non molto efficaci risultati di riportare al colore originario i capelli del ragazzo, questi avevano ripreso un colore decente, sebbene qualche ciocca fosse ancora più vicina al verde che al nero. Visto che ormai mancavano solo pochi minuti i due avevano deciso con un tacito accordo di lasciarli così, visto che erano accettabili e non lo rendevano per niente ridicolo. L’orologio avanzava lento ma inesorabile avvicinandosi sempre più alla fatidica ora e entrambi potevano immaginare cosa sarebbe successo se non si fosse presentato in tempo lo sposo, per di più accompagnato da una delle testimoni. Poco importava che la testimone in questione fosse la migliore amica dello sposo, fidanzata con il fratello della sposa e quindi senza alcun interesse verso il suo amico. Si sa, quando si ha voglia di pensar male, lo si fa e basta.

Hermione finì di dare un aspetto decente ad Harry poco meno di cinque minuti all’inizio della cerimonia e entrambi si smaterializzarono alla Tana con sollievo per essere arrivati per lo meno in orario. Certo, sarebbe stato meglio se fosse stato lì almeno un’ora prima dell’inizio del matrimonio ma per lo meno non era in ritardo.

Harry sapeva di essere incredibilmente sfortunato. D’altronde come poteva non essere sfortunato dopo tutto quello che gli era successo? Certo, il fatto di non essere finito sotto terra diceva che non era poi così sfortunato, anche se ne aveva passate veramente tante. Ma, si sa, se la fortuna non ci vede, la sfortuna ci vede benissimo e quella mattina sembrava aver preso di mira Harry. E non poteva essere altrimenti.

Il ragazzo non poteva e non voleva credere ai propri occhi. Il giardino della Tana, preparato per la cerimonia, era gremito di persone che stavano assistendo al matrimonio. Peccato che colui che stava sposando Ginevra Weasley non fosse Harry Potter bensì Micheal Corner. Harry era sconvolto, Ginny, la sua Ginny, la ragazza che amava con tutto se stesso, si stava sposando con un altro uomo! E nessuno sembrava meravigliato del cambiamento di persona dello sposo, per di più.

Harry si avvicinò ai due ragazzi a grandi falcate, scioccato e incredulo.

< Ginny, che stai facendo? > domandò quasi supplichevole prendendo la ragazza per un braccio e costringendola a voltarsi.

< Non lo vedi, sto sposando l’uomo che amo > le rispose lei quasi con cattiveria.

< C-cosa stai dicendo? Sono IO l’uomo della tua vita!!! > esclamò furioso stringendole il braccio con foga.

< Lasciami Harry. Io non ti amo e non ti ho mai amato. Avevo pensato di poter stare con te perché sei una celebrità, ma mi sono stancata di questa farsa. Io amo Michael, tu non sei niente > gli rispose con serietà Ginevra.

Il mondo crollò addosso ad Harry.

< N-no, smettila di scherzare Ginny. Dai, fai finire questa farsa. Lo scherzo è durato fin troppo. E’ uno scherzo di cattivo gusto sai? > disse Harry disperato, cercando di non credere a quello che vedeva davanti agli occhi.

Ma Ginny sorrideva con cattiveria verso Harry. Non stava scherzando. Michael lo spinse e cadde a terra mentre baciava la sua ragazza, quella che doveva diventare sua moglie. Ma che ora non lo era più. Harry corse via.

Qualcosa lo disturbava, una voce continuava a chiamarlo. Non vedevano di quello che gli stava succedendo? Era a pezzi, perché non lo lasciavano in pace?

< Harry? Harry svegliati! Forza, alzati che rischi di fare tardi! HARRY! >

Qualcuno lo chiamava incessantemente.

< Insomma, vuoi svegliarti dormiglione? >

Svegliarsi? Ma lui era già sveglio, vero?

< HARRY POTTER ALZA QUEL TUO CULO DAL LETTO CHE DEVI SPOSARTI STAMATTINA! > ripetè la voce che lo disturbava.

Il ragazzo balzò a sedere sul letto respirando affannosamente, spaventando i due ragazzi che gli stavano attorno.

< Ahhh! Harry, mi hai spaventata! > esclamò Hermione un po’ scossa.

< Alleluia! Dai, alzati, che tra quattro ore avrai la tua fede al dito. Non vorrai mica dare buca a mia sorella, spero! > gli disse Ron con tono falsamente minaccioso.

< Era tutto un sogno… Era tutto un sogno > ripetè Harry incredulo ma felice.

< Stavi avendo un incubo, vero? Cos’hai sognato, che mia sorella ti mollava all’altare per Corner? > chiese canzonatorio Ron.

< Non. Pronunciare. Il. Suo. Nome. Davanti. A. Me! > sillabò Harry con occhi assatanati, ancora scosso dall’incubo.

< Oh, Harry, Ginny ti ama più della sua vita! Non preoccuparti, andrà tutto bene! > gli disse dolcemente Hermione.

< Ora alzati e comincia a prepararti > ordinò poi severa.

Harry aveva la buona abitudine di prendere un sonnifero quando sapeva di dover dormire e era troppo agitato per farlo. Peccato che non avesse controllato gli effetti collaterali del suo sonnifero ad azione rapida, sonno assicurato.

 

Ed ecco che approdo pure io nel fandom di Harry Potter! Questa fic è una parte del regalo di compleanno che ho fatto alla mia fatina adorata. Inizialmente era nata come la storia del matrimonio di Harry e Ginny, una one-shot semplice e carina, poi la mia mente malata ha elaborato questo incubo di Harry ricolmo di disgrazie per il povero ragazzo. Mi è dispiaciuto un po’ maltrattarlo, lo ammetto, ma le autrici sadiche fanno questo ed altro! XD Oggi ho rischiato di morire ben due volte quando sia Fay che Dark Soul hanno letto la fic, quando sono arrivate al punto in cui Ginny dichiara di amare Michael, visto che la prima è una Orange Cursher fatta e vestita e la seconda ama comunque la coppia. Grazie a Dio prima di farlo hanno aspettato di arrivare alla fine della fic, sennò addio vita! Spero che vi piaccia come è piaciuta a loro due e vi sarei molto grata se mi lasciaste una vostra recensione. Un ringraziamento particolare a Enid per la sua recensione, sono contenta che ti sia paciuta, non ci speravo proprio. Erigerò un grattacielo anche in onore della mia adoratissima Fay, che mi ha scritto la più bella recensione che mi potessi mai aspettare. Non so come ringraziarti per quello che hai scritto, ma sappi che mi hai fatto veramente felice. Ti voglio bene. Un grazie anche a nanastyle, ovvero la mia sore Ari, per aver fatto l'abnorme sforzo di srivermi una recensione di più di tre parole e senza le paroline magiche che fanno illuminare i suoi occhi.
Grazie anche a coloro che l'anno aggiunta tra i preferiti:

1 - Aelit
2 - Dark_soul
3 - erikablue
4 - Fairydreams
5 - fairy_lullaby
6 - gaTzi_yaShi
7 - Hailia
8 - javelinjavelin
9 - LiTtLe_Giuliy_
10 - LiTtLe_MissGiuly_
11 - MiSs_Vampire
12 - nan96
13 - nana_style
14 - Noemipotter
15 - ny152
16 - _ale23_

Grazie in ogni caso per la lettura. Un bacio a tutti, Shia ^^

  
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