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Autore: uomi_hime    09/07/2013    6 recensioni
Tante volte avevo pensato a questa eventualità, soprattutto contando la pericolosità delle missioni che ogni volta accettavamo, avevo anche imparato a convivere con l’ansia e la paura che inevitabilmente questi pensieri portano con sé, e, sinceramente, non ho mai creduto che potesse realmente accadere, insomma, parliamo di Natsu! Eppure, niente e nessuno avrebbe mai potuto prepararmi all’immenso senso di vuoto che si sta facendo strada nel mio cuore… Natsu, dove sei?”
Questa è la mia prima fanfiction, abbiate pietà di me !^.^” una Nalu dolce e romantica ambientata un mese circa dopo il time-skip (rating giallo per sicurezza)
Spero vi piaccia, buona lettura :)
Genere: Fantasy, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Erza Scarlet, Gray Fullbuster, Happy, Lucy Heartphilia, Natsu
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 1

EMOZIONI E SENTIMENTI


-Ehi fiammifero, lo sai che sei una mammoletta?-
stava dicendo un Gray alquanto divertito
–Aye! Gray ha ragione, Natsu!-
 strillava Happy dall’alto del vagone. Entrambi si stavano rivolgendo a un Natsu dal colorito verdognolo tendente al viola che si era afflosciato sul sedile accanto a Erza. Sospirai, ogni viaggio era la stessa storia. Tornai a guardare fuori dal finestrino, ignorando lo scambio di battute poco amichevoli che si era creato tra quei due. Il paesaggio scorreva veloce davanti ai miei occhi. Non so come, ma mi ritrovai a pensare a tutto ciò che era successo nell’ultimo mese: il ritorno alla gilda dall’isola Tenrou, i sette anni di vuoto, il decadimento della gilda, e la morte di mio padre. Mio padre… era passata già una settimana, ma, nonostante non lo dessi a vedere, dentro di me il dolore e il senso di colpa non accennavano a scomparire, anche se erano diminuiti molto rispetto a qualche giorno fa, soprattutto grazie a Natsu. Sorrisi, pensando a quanto si fosse impegnato per farmi sentire meglio. Mi girai a guardarlo. Momentaneamente era impegnato a litigare con Gray, anche se ogni 2 secondi doveva coprirsi la bocca per non vomitare addosso a Erza (che avrebbe potuto ucciderlo). Ultimamente era sempre peggio quando saliva sui mezzi di trasporto, probabilmente per via del fatto che, per distrarmi, ci faceva accettare una missione dietro l’altra, sempre più lontano, e ogni volta eravamo costretti a prendere il treno. Mi sentivo in colpa, in fondo stava così male solo per far sentire meglio me, ma, in un certo senso, ero contenta che mi rivolgesse così tante attenzioni. Oramai me ne ero accorta, anche se ancora tentavo di negarlo: mi ero innamorata di Natsu. Però sapevo di non avere speranze, probabilmente lui era talmente ingenuo che non si sarebbe mai accorto dei miei sentimenti, e io di certo non avrei mai avuto il coraggio di dichiararmi: avevo paura di rovinare la nostra amicizia. Non volevo perderlo, non volevo perdere i suoi sorrisi, i suoi abbracci, le sue incursioni assieme a Happy durante la notte. Sentivo che ,se mi fossi dichiarata, mi avrebbe abbandonata anche lui. E io avevo perso troppe persone per potermi permettere di perdere anche lui: non l’avrei sopportato, lo sapevo. Sarei arrivata al punto di rottura in poco tempo. Mi sentivo male al solo pensiero.
–EHI  LUCYYYYYY!!!!- mi urlò Happy  nell’orecchio, facendomi cadere dal sedile
–Cosa c’è?? –
 chiesi irritata
–Finalmente!-
disse Gray mentre recuperava i bagagli
–Sono 2 ore che ti chiamiamo, questa è la nostra fermata, dobbiamo scendere!-
solo in quel momento mi accorsi che, effettivamente, eravamo arrivati e che probabilmente avevo passato metà del viaggio immersa nei miei pensieri. Arrossii dall’imbarazzo e balbettai qualche scusa mentre mi precipitavo giù dal treno seguita da Natsu, che avanzava barcollando. Ci avviammo verso la casa del cliente. In testa al gruppo c’erano Happy e Natsu che chiacchieravano, e subito dietro un Gray  che si guardava intorno annoiato. Erza camminava poco dietro di me, seguita dalla sua montagna di bagagli. Ormai avevo imparato a non chiedermi più cosa contenessero tutte quelle valigie. Ad un certo punto notai che aveva aumentato la velocità di camminata, tanto che in poco tempo ci ritrovammo a camminare affiancate.
– A cosa pensavi in treno?-
mi chiese all’ improvviso
- A niente in particolare-
 dissi cercando di chiudere lì il discorso
–C’entra Natsu, vero?-
 disse con un  tono a metà fra in curioso e il malizioso
-C-c-cosa te lo fa pensare?-
 le risposi io, girando la testa dall’altra parte per non farle notare il rossore che si stava facendo strada sulle mie guance
–Allora, me lo vuoi dire a cosa pensavi?-
-Immagino che non smetterai di chiedermelo finchè non te lo dirò, vero?-
 dissi con fare rassegnato, mentre Erza muoveva il capo in segno di assenso.
-Pensavo agli avvenimenti dell’ultimo mese: il ritorno dall’isola, i problemi economici della gilda, la morte di mio padre,e...-
 mi bloccai, non sapendo se fosse saggio rivelare cos’altro mi era passato per la mente
–E?-
 mi incalzò Erza curiosa
-E al fatto che Natsu mi è sempre rimasto vicino nonostante tutto, senza mai abbandonarmi: persino le sue visite notturne si sono fatte sempre più frequenti, nonostante io continui a cacciarlo scaraventandolo fuori dalla finestra-
 dissi tutto d’un fiato, prima di potermene pentire. Vidi il viso di Erza farsi pensieroso, mentre probabilmente cercava di interpretare le mie parole
–Te ne sei innamorata, eh?-
 disse all’improvviso con un sorrisino sulle labbra che non prometteva niente di buono. Arrossii all’istante, cominciando a balbettare negazioni varie e frasi senza senso 
–Non ti conviene fingere con me!-
 disse la rossa cominciando a ridere. Divenni, se possibile, ancora più rossa, e il balbettio confuso che fuoriusciva dalle mie labbra si trasformò il un sussurro appena percettibile 
–Si nota così tanto?-
dissi sconsolata. Lei per tutta risposta cominciò a ridere ancora più forte. La guardai stizzita: cosa ci trovava di così divertente? Erza sembrò notare la mia espressione, tanto che riprese subito la sua faccia seria, anche se il sorriso non sembrava intenzionato a lasciare le sue labbra
–Scusa-
 mi disse
–Ma tutti in gilda se ne sono accorti a parte voi due! Basta guardarvi: state sempre assieme, e, quelle poche volte in cui siete separati, vi cercate a vicenda. Siete cotti l’uno dell’altra, fine della storia!-
 stavo per ribattere, quando la voce di Natsu mi distolse dai miei pensieri
–Siamo arrivati!-
 disse allegro
–Questa deve essere la casa del cliente-
 Guardai l’abitazione: era molto grande, una villa probabilmente, con un grande giardino e una fontana meravigliosa che si ergeva al centro. Il prato era ben  curato, e fiori di tutti i tipi vi crescevano intorno. Ci presentammo, e i cancelli si aprirono. Mentre attraversavamo il giardino, diretti al portone della villa, mi ripromisi che, da quel momento fino alla fine della missione, non avrei dovuto pensare ad altro che al compito da portare a termine: i problemi di cuore potevano aspettare.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
____________ANGOLO DELL’AUTRICE____________
Buon giorno a tutti!!!!!!! Vi informo che questa è la mia prima fan fiction, quindi non uccidetemi perfavore *blocca la porta con una sedia mentre i sicari mandati dai lettori cercano di buttarla giù* alloooooora…. Cosa ne dite? fa solamente schifo o è proprio da buttare? (che autostima!) mi piacerebbe ricevere qualche recensione per sapere dove devo migliorare e i vostri pareri. Vi avviso fin da subito che non ho la più pallida idea di quanto sarà lunga questa storia, non ho le idee ben chiare neanche su come finirà! Gomen neeeeeeeeeeeeee!!!! *si va a deprimere in un angolino della stanza* Fatemi sapere se vi piace! Ciao a tutti ci vediamo al prossimo capitolo! ^.^
P.s. come alcuni di voi noteranno ho modificato un po’ questo capitolo, spero in meglio
 
marta_uzumaki86

   
 
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