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Autore: Jane The Angel    09/07/2013    3 recensioni
AU, ma scoprirete che genere di AU solo leggendo, non voglio rovinare la sorpresa! Si riferisce, modificandolo in base all'AU, al primo incontro tra Blaine e Kurt.
“Che ci fosse qualcosa di strano gli fu ovvio fin da subito, visto che nonostante fosse solo primo pomeriggio il corridoio era illuminato esclusivamente da luci artificiali: i pesanti tendaggi che coprivano le finestre erano ermeticamente chiusi, impedendo alla luce del sole di penetrare nel lunghissimo corridoio.
Mentre si addentrava nella scuola i suoi occhi chiari scivolarono su ogni particolare, ammirando la bellezza di quel luogo così diverso dal McKinley.”
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Sebastian Smythe | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Tuesday July 9th : Alternate Universe

Who doesn’t love a good AU? The best part is that the possibilities are endless. Parallel universes, good old coffeeshop AUs, Superhero AUs, different schools, different cities, different friends. It’s up to the imagination. 

 

Titolo: You, my eternity

Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Sebastian Smythe

Klaine week – giorno 2

Riassunto: “Che ci fosse qualcosa di strano gli fu ovvio fin da subito, visto che nonostante fosse solo primo pomeriggio il corridoio era illuminato esclusivamente da luci artificiali: i pesanti tendaggi che coprivano le finestre erano ermeticamente chiusi, impedendo alla luce del sole di penetrare nel lunghissimo corridoio.

Mentre si addentrava nella scuola i suoi occhi chiari scivolarono su ogni particolare, ammirando la bellezza di quel luogo così diverso dal McKinley.”

 

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You, my eternity

 

La luna illuminava lievemente le mura di mattoni della Dalton Academy, creando giochi di luce sui gargoyle disposti sul tetto. Un ragazzo, dalla finestra di uno dei salottini della scuola, osservava il grande cortile con sguardo attento. Un sorriso si dipinse sul suo volto quando i suoi occhi notarono un movimento sul viale principale. Riconobbe immediatamente la figura longilinea e qualcosa gli si contorse nel ventre mentre si sedeva più composto sulla poltrona scarlatta, in attesa.

Quando la porta si aprì abbassò lo sguardo sul libro che teneva in grembo e che non aveva degnato di alcuna attenzione fino a quel momento.

-Dopo questa sera voglio sperare che il nostro debito sia saldato, Anderson.-

Blaine alzò pigramente gli occhi nocciola e li fissò in quelli verdi del ragazzo di fronte a lui, che si era lasciato cadere su un divanetto con aria esausta –Da quando è un tale sforzo passare un paio d’ore con un bel ragazzo, Bas? Credevo fosse il tuo genere perfetto di serata.-

Sebastian si strinse nelle spalle –Ammetto che quel tipo non era male, nonostante quell’assurdo taglio da moicano. Peccato che è stato piuttosto complicato, un po’ troppo etero per crollare ai miei piedi, sai. Ho dovuto ricorrere a tutte le mie doti di attore per convincerlo a seguirmi.-

-Credevo che le sfide fossero la tua passione. È proprio per una di queste sfide che eri in debito con me, ricordi?- commentò l’altro -Allora, arriviamo al punto. Ce l’hai fatta?-

-Certo che sì. Sono Sebastian Smythe dolcezza. Alla fine ottengo sempre quello che voglio. Ora, mi spiegherai perché vuoi che l’ultimo dei moicani mandi qui il suo compagno di scuola? Il mondo è pieno di ragazzi, non puoi uscire e prendertene uno? Sei alto come un hobbit ma avevi un certo fascino anche prima della Transizione.-

-Fatti gli affari tuoi Bas, che ne dici? Piuttosto, sei certo di avere avuto successo? Perché non ti...-

-Tranquillo, Blaine, il tuo ragazzino sarà qui entro la fine della settimana. Placa i bollenti spiriti.- lo rassicurò Sebastian –Ok, io vado a finire la nottata in un modo un po’ più interessante. Tu resti qui o vuoi tenermi compagnia?-

-Grazie della proposta, ma resterò qui. Sono sicuro che Thad sarà felice di sopperire alle tue esigenze.-

-Peggio per te. Buona nottata, Blaine.- con un vago gesto di saluto Sebastian uscì dalla stanza. Blaine chiuse il libro e, con un sorriso colmo di aspettativa sul volto, tornò a guardare fuori dalla finestra.

Lui era là fuori e presto, molto presto, sarebbe stato ancora più vicino.

 

***

 

Kurt aveva sentito parlare molto spesso della Dalton. Gli Usignoli erano uno dei Glee Club più popolari dell’Ohio e sapeva che erano molto bravi, anche se quando le sue compagne gli avevano parlato si erano soffermate più che altro su quanto fossero tutti incredibilmente belli.

Ad ogni modo, ora che era lì si sentiva piuttosto stupido. Si era precipitato alla Dalton senza riflettere veramente su cosa avrebbe potuto fare una volta arrivato: Puck gli aveva consigliato di togliersi dai piedi e di andare a fare qualcosa di utile come spiare i loro avversari e così l’aveva fatto. Non voleva che Puck potesse prenderlo in giro per la sua codardia, ma come risultato si trovava davanti ad una scuola sconosciuta senza la minima idea di cosa fare.

Si morse il labbro, muovendosi sul posto un po’incerto, poi decise che la cosa migliore era probabilmente spostarsi da lì ed entrare prima che qualcuno lo notasse. Così inspirò profondamente e, facendosi coraggio, si diresse verso l’enorme portone di legno scuro che si apriva su un lungo corridoio. Superò la soglia, le mani strette sulla bretella della tracolla, e si inoltrò in quella scuola sconosciuta.

Che ci fosse qualcosa di strano gli fu ovvio fin da subito, visto che nonostante fosse solo primo pomeriggio il corridoio era illuminato esclusivamente da luci artificiali: i pesanti tendaggi che coprivano le finestre erano ermeticamente chiusi, impedendo alla luce del sole di penetrare nel lunghissimo corridoio.

Mentre si addentrava nella scuola i suoi occhi chiari scivolarono su ogni particolare, ammirando la bellezza di quel luogo così diverso dal McKinley.

Ai muri erano appesi grandi ritratti dall’aria antica, intervallati da lampade che emettevano luci calde e soffuse. C’erano diversi studenti, qua e là, impegnati nelle tipiche attività scolastiche, come se non fosse quantomeno stravagante tutto quel buio. Alcuni leggevano, affondati in grandi poltrone dall’aspetto morbido. Altri passeggiavano, chiacchierando con tranquillità, oppure consultavano libri di testo. Tutti indossavano la stessa divisa, composta da blazer blu bordato di rosso, camicia bianca e cravatta regimental degli stessi colori della giacca. E tutti, non poté fare a meno di notare confermando ciò che a suo tempo gli avevano assicurato Mercedes e Tina, sembravano incredibilmente attraenti, ognuno a suo modo. Ognuno di loro aveva qualcosa che attirava lo sguardo, qualcosa che, Kurt ne era certo, li avrebbe fatti brillare come diamanti se si fossero trovati in mezzo alla popolazione del McKinley.

All’improvviso, come se avessero sentito un segnale, tutti alzarono lo sguardo. Si alzarono, i volti allegri ed entusiasti, e si affrettarono tutti verso una grande scalinata bianca che portava al piano superiore. Incerto, l’intruso decise che avrebbe potuto arrischiarsi a chiedere informazioni a qualcuno per evitare di trovarsi all’improvviso davanti ad un insegnante e di venire sbattuto fuori.

-Scusa?-

Un ragazzo si fermò nell’atto di salire le scale e, quando si voltò, Kurt si trovò ad affrontare due occhi che sembravano caramello fuso. E, se gli altri ragazzi gli erano sembrati attraenti, in quel momento tutta la sua concezione di bellezza subì una scossa violenta come un terremoto.

Non era di quelle tipiche bellezze da copertina su cui Kurt era abituato a sbavare. Era più basso di lui, le sue sopracciglia erano un po’ troppo folte e avevano una strana forma triangolare e, per finire, i capelli erano tirati in dietro da una quantità di gel a dir poco imbarazzante. Eppure… eppure non poteva evitare di incantarsi ammirando i tratti volitivi del suo viso, le spalle larghe dall’aspetto robusto, le braccia che tendevano lievemente la divisa della scuola, le labbra piene e carnose e… Dio, gli occhi, quegli occhi erano come fuoco e Kurt sapeva che si sarebbe scottato se solo li avesse guardati un po’ più a lungo.

-Io… ehm… posso farti una domanda? Sono nuovo, qui.- riuscì a spiegare, senza nemmeno incespicare in modo eccessivo sulle parole.

-Certo.- sorrise appena lo sconosciuto, osservandolo con quegli occhi brillanti che sembravano puntarsi direttamente sulla sua anima, scavando in profondità. Poteva dargli quella sensazione solo uno sguardo? Poi, il ragazzo gli tese la mano –Sono Blaine.- si presentò.

-Kurt.- sorrise lui, stringendola e quasi sobbalzando per quanto era innaturalmente fredda –Che sta succedendo?- domandò poi, accennando all’agitazione attorno a loro. Non gli interessava molto, in effetti, ma visto che quello che avrebbe davvero voluto fare era rimanere immobile a fissare gli occhi di Blaine gli sembrava necessario trovare un argomento alternativo con cui distrarsi.

-Oh, sono gli Usignoli.- spiegò l’altro, senza distogliere lo sguardo –Sono il Glee Club della scuola. Ogni tanto si esibiscono in qualche punto della scuola e tutto si blocca, per permettere agli studenti di andare ad ascoltarli.-

Gli occhi di Kurt si sbarrarono –Nel senso… vuoi dire che il Glee Club è famoso in questa scuola?-

-Gli Usignoli sono come rockstar.- rivelò Blaine con un sorriso entusiasta –Vieni: conosco una scorciatoia.- disse poi, e nonostante la sua mano fosse gelida Kurt si sentì il cuore un po’ più caldo quando si strinse sulla sua. Lo seguì, senza porsi domande, semplicemente godendosi quella stretta e la corsa lungo quei corridoi in apparenza così seri.

Tutti gli studenti si erano affollati attorno ad una porta, ma quando videro arrivare Blaine si scostarono per farlo passare e lui non lasciò la mano di Kurt, tirandoselo dietro e portandolo in prima fila.

-Bel travestimento, comunque. Ma non basta per imbrogliarci.- sorrise Blaine, sfiorandogli il colletto del blazer con sguardo ammiccante, poi fece un passo indietro e si unì ad un gruppetto di quindici ragazzi. Quando iniziò a cantare, Kurt non riuscì a evitare di andare in estasi.

I suoi movimenti, i suoi sguardi maliziosi, la sua voce… come poteva quel ragazzo attirarlo in quel modo ogni cosa facesse? Inoltre, sembrava che non riuscisse a staccare gli occhi da Kurt. C’erano decine di ragazzi lì, ma lui guardava solo Kurt, senza perderlo di vista nemmeno per un secondo.

Quando finirono di cantare un paio di ragazzi si avvicinarono a Blaine, ma lui li ignorò e si affrettò a raggiungere Kurt.

-Mio Dio, è… sei… wow!-

-Respira, Kurt.- gli sorrise Blaine, malizioso, sfiorandogli il braccio -Posso offrirti un caffè?-

 

***

 

Un’ora dopo Blaine accompagnò Kurt alla scalinata dove si erano incontrati. Camminarono silenziosamente, avevano parlato a sufficienza in caffetteria e Blaine aveva sentito il proprio cuore sobbalzare quando Kurt gli aveva parlato dei suoi problemi coi bulli. La sua memoria era corsa immediatamente a quella notte di molti anni prima, dopo il ballo scolastico.

La serata peggiore della sua vita che, tuttavia, gli aveva permesso di arrivare a ciò che aveva in quel momento. Ricordava ogni cosa, ogni istante, con una chiarezza quasi spaventosa. I giocatori di football che si avvicinavano, Mark che riusciva a scappare abbandonandolo lì, in balìa dei quattro enormi ragazzi, il primo pugno, la bottiglia che si infrangeva inondandolo di birra e vetri, l’asfalto freddo, gli insulti.

Poi, all’improvviso, si era trovato libero. Attorno a lui erano esplose grida strazianti e, mentre perdeva la percezione del suo corpo sempre più debole, aveva visto un’ombra scura. Alla fine mani leggere e fredde l’avevano girato. “Tranquillo, bellezza. Starai bene.” aveva assicurato quello che poi avrebbe conosciuto come Sebastian “Farà solo un po’ male.” Aveva aggiunto. E poi il dolore bruciante al collo, la vista annebbiata, il cuore sempre più debole, il polso di Sebastian sulle labbra. Il sapore di quel liquido caldo e vischioso, dapprima disgustoso e poi sempre più dolce e attraente.

Quella notte aveva cambiato tutto, ma non avrebbe lasciato che Kurt dovesse viverlo come era successo a lui. Per Kurt non ci sarebbe stato dolore ma solo piacere, e poi tutto sarebbe stato perfetto. Per entrambi.

-Allora… grazie. Davvero, per non avermi denunciato, sai, ma anche per… il resto.- esalò rapidamente Kurt, arrossendo.

-Non devi ringraziarmi, Kurt.- sorrise Blaine, osservandolo con un sorriso incontenibile –Ti scrivo domani mattina.- aggiunse, e non sembrava affatto una domanda.

-Grazie. Cioè voglio dire… ehm… oh, insomma.-

-Sei adorabile.- mormorò Blaine senza riuscire a trattenersi –A domani, Kurt.-

-A domani.- sorrise l’altro, timidamente, e corse fuori dalla Dalton. Blaine lo osservò allontanarsi e, quando fu scomparso, gli parve di non riuscire a staccare gli occhi dal portone. Sentiva un calore nuovo, potente nel suo petto, lo stesso calore che aveva iniziato ad avvertire quando una sera di due settimane prima aveva visto Kurt la prima volta, bellissimo, ad un tavolo del Bel Grissino con alcune amiche. Non era riuscito a staccare gli occhi da lui quella sera, proprio come non era riuscito a farlo quel pomeriggio mentre lo portava in giro per la scuola. Se avesse potuto non avrebbe mai smesso di guardarlo e, si disse, era proprio a quello che mirava il suo progetto.

-Non capisco, Hobbit.- la voce di Sebastian lo colse di sorpresa, ma Blaine non si voltò verso di lui né si scompose –Cosa ti sfugge, Bas?-

-Hai smosso mari e monti per far arrivare quel ragazzino alla Dalton e ora lasci che vada via?-

-Tranquillo, Bas, non ho intendo farmelo sfuggire. Se tutto va come penso tornerà da me molto presto.-

-Non è tutto un po’ macchinoso per un po’ di sangue?-

-Non voglio il suo sangue, credevo fosse ovvio. O meglio, anche quello, ha un odore delizioso, ma voglio di più. Voglio lui.- chiarì, e il suo sorriso rivelò i lucenti canini appuntiti –Con me, per l’eternità.-

 

 

 

______________L’angolino di Jane

Eeeeeed eccoci al secondo giorno. Questa, delle shot che ho scritto fin ora, è quella che mi piace e che mi spaventa di più. Credo che sia abbastanza originale e ne sono contenta, ma non so che “effetto” possa fare… quindi aspetto di sapere cosa ne pensate!

La mia Klaine week fin ora:

Giorno 1: Gap attack http://www.efpfanfic.net/viewstoryv.php?sid=1977871

E detto ciò vi lascio, e spero di avere qualche parere, bello o brutto che sia.

Un bacio a tutte Klainers!!

Jane

  
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