Storie originali > Horror
Ricorda la storia  |      
Autore: Justanotherpsycho    10/07/2013    1 recensioni
"Il buio, tutto intorno a me, che cinge e stritola quello spicchio di luce, mi fissa, mi insegue, insinua nella mia mente quelle sensazioni."
Ispirato da una storia (più o meno) vera.
Genere: Angst, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Nictofobia A chi non è mai capitato: stradina lunghissima, dritta, deserta, buia, senza nemmeno un lampione.
Magari però la maggior parte di voi non ha avuto la sfortuna di percorrerla con gli abbaglianti fuori uso, costringendosi a dover supporre cosa ci sia oltre il limitato cono di luce proiettato dai fanali.
I tratti di linea che dividono le due corsie che spuntano dal nulla e guizzano sotto la mia auto sono, in realtà, l'unico indicatore del fatto che mi stia veramente muovendo, perché altrimenti dovrei attendere qualche albero sporadico ai lati della carreggiata, che magari schizza via troppo veloce per essere notato.
E' tardi, ho sonno, ma non lo dimostro: raramente la stanchezza interferisce con le mie doti da guidatore.
Però l'ora tarda seduce la mia mente con strani pensieri, perlopiù indefiniti, e quindi ancora più inquietanti.
Percepisco uno strano senso di turbamento, non so a cosa sia dovuto. E' come se percepissi un pericolo, ma la strada è completamente sgombra, forse solo una o due volte incontro qualche povera anima che spartisce con me questo supplizio venirmi incontro sull'altra corsia.
Le mani sul volante ormai hanno perso sensibilità, sono fredde.
Dalla radio viene fuori qualche canzone scelta dalla stazione di turno, ma da me bellamente ignorata, e usata soprattutto per mascherare il triste e monotono rumore del motore.
Il buio, tutto intorno a me, che cinge e stritola quello spicchio di luce, mi fissa, mi insegue, insinua nella mia mente quelle sensazioni.
Ad un tratto mi sento sperduto, anche se la strada è una sola, quella, dritta, ma tutto intorno non ci sono strade, solo quel nero vuoto e freddo.
A quanto ne so potrebbe anche finire il mondo, lontano abbastanza dai miei fanali.
Le uniche altre luci sono le stelle, distanti nel cielo, troppo spavalde e indifferenti per preoccuparsi di illuminarmi il cammino; e la Luna poi, lei è la peggiore di tutte: potrebbe risolvere tutti i miei problemi, invece gioca a nascondino dietro lenzuoli di nuvole.
Forse sto impazzendo, da quanto tempo è che sto guidando? Ma questa strada ce l'ha una fine? Ce l'ha avuto un inizio?
La radio inizia a sfarfallare, emana strani fruscii a intervalli casuali interrompendo in modo innaturale gli speaker che cercavano di tenere insieme i pezzi della mia mente.
Poi all'improvviso un'esplosione di luce, dritto attraverso la mia retina fin nel cervello, accecante.
Proviene dallo specchietto retrovisore interno.
Alzo lo sguardo e ne scopro la fonte: una luce bianca mi sta seguendo.
Forse qualche stella ha sentito i miei pensieri e, offesa, è scesa per dimostrarmi solidarietà.
Il problema è che non aiuta per niente: la luce finisce quasi completamente nei miei occhi, oscurando ancora di più ciò che c'è fuori.
Cos'è? Una moto? E certo, è una luce singola, a meno che non sia qualcuno con più problemi di me con i fanali.
Quell'accecamento costante mi infastidisce non poco, così decido di rallentare e farmi superare, ma il tizio non vuole saperne. Tra l'altro o guida la moto più silenziosa del mondo o non mi ero mai accorto di quanto la mia auto fosse ben insonorizzata, perché la radio, con tutti i suoi fruscii, non è comunque ad un livello tale da coprirne il rumore.
Il terrore si rimpossessa di me, avido delle mie budella che ora contorce e mastica.
Chi è? Che vuole da me? E' un emissario del buio, è venuto a riprendersi quello spicchio di luce.
Ansia, paura, orrore, si agitano, scontrano e mescolano nel mio stomaco come correnti marine opposte, e il gorgo che si forma conseguentemente inizia a tirarmi giù in una spirale di follia.
La salvezza! Spunta all'orizzonte sotto forma di lampioni che illuminano un piccolo distributore di benzina, con allegato uno di quei negozietti che sta aperto anche di notte.
Senza indugiare, mi ci infilo forse anche troppo impavidamente, preso dall'isteria.
Una volta fermo osservo la luce superarmi, indifferente: era davvero un tizio su una moto.
Parcheggio la macchina e scendo.
Giocherello nervosamente con le mani fredde e sudate per scaricare la tensione, mentre cammino a passi svelti, lunghi, innaturali, verso il negozietto.
Lì pensavo di potermi rassicurare con una presenza umana, ma il commesso non è il ritratto della voglia di vivere, e ci credo: è l'una di notte... è tardissimo!
Giro e rigiro tra i pochi e piccoli scaffali cercando di rimandare il momento in cui dovrò rimettermi al volante e nel frattempo penso anche che potrei rimanere a dormire nell'area di sosta, ma poi mi convinco che devo ripartire, compro un pacchetto di chewing-gum per giustificare la mia visita e torno in macchina.
Parto lentamente, cercando di bisbigliare a me stesso frasi rassicuranti.
Ma poi... è un incubo! La luce è riapparsa alle mie spalle! Identica!
I sudori freddi sono ormai incontrollabili, le mani sul volante tremano, la radio stride.
Accelero, il più che posso. Perché non l'ho fatto prima?
Ma è inutile, la luce mi sembra sempre alla stessa distanza.
Il buio ride, allunga le sue lunghe e puntute dita invisibili sulla mia auto.
Dalla luce invece, nessun segno, solo quella maledetta indifferenza che amplifica come un eco il mio terrore.
Non riesco a combatterlo. Forse non si può.
Forse devo assecondarlo, unirmi a lui. Devo diventare tenebra.
La mia mano tremante raggiunge la leva delle luci. Un istante di pausa. Poi uno scatto.
La notte mi abbraccia, mi avvolge.
Il cielo esplode in una miriade di stelle ritrovate nell'oscurità.
La Luna sbuca da una nuvola, con un ghigno sul volto di roccia.








Il Cantuccio: storia ispiratami (indovinate un po') dalla medesima situazione! Solo che non avevo gli abbaglianti fuori uso e non c'era tutta questa drammatizzazione XD Ma ssshhh
  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Horror / Vai alla pagina dell'autore: Justanotherpsycho