Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio!
Ricorda la storia  |      
Autore: Gelidha Oleron    10/07/2013    6 recensioni
"Tratti sempre male le persone che ami?"
Ace mi guarda con aria interrogativa, al che riformulo la mia domanda "Voglio dire, hai sempre cercato di ucciderle almeno una volta, oppure c'è stata qualche eccezione? Perché sai, prima tuo fratello, poi Barbabianca, adesso io... la cosa lascia pensare..."
"No... nessuna eccezione" si fa meditabondo, passandosi una mano tra i capelli corvini con aria stanca e frustrata, dopodiché fissa lo sguardo oltre l'orizzonte, perdendosi nei campi di grano che ormai ci circondano a perdita d'occhio "Amo anch'io, Marco. Amo anch'io, ma di un amare strano, un amare che è congelato. Un amare che, forse, neanche esiste..."
Genere: Angst, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Marco, Portuguese D. Ace
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Oh, mio adorato mondo di efp! Non ci si sente da un bel po’, eh? *^* Ebbene, sono felice di annunciarvi che ho finito la maturità (con grande soddisfazione, tra l’altro) e sono pronta a dedicarmi di nuovo alla scrittura! Dio, quanto mi è mancata!

Come promesso, questa è la seconda shot che avevo in programma (e che alcuni di voi stavano aspettando da molto tempo!) incentrata su Marco ed Ace!

Ma sicuramente, nelle prossime settimane, vedrò di dedicarmi alla stesura di qualche storia a capitoli J Intanto, buona lettura!

P.S. Ancora una volta, vi consiglio la canzone sulle cui note ho scritto: Comptine d’un autre été” di Yann Tiersen, un artista che adoro!

 

 

 

 

CAMPI DI GRANO

 

Il tuo riso esplodeva
spontaneo e naturale
franco, sonoro e libero:
così come un uccello parte
trillando il suo mottetto
nel bosco che ancor vibra.

Quella voce, quel riso
fanno nella memoria,
dove spesso mi appari
 da morto e da vivo,
come un suono di gloria
in un qualche martirio

(Amour, Lucien Létinois - P. Verlaine)

 

 

 

 

 

 

Ci risiamo. Stesso sogno, stesse tremende e vivide sensazioni.

E lui è sempre lì, steso accanto a me tra i campi di grano nei quali il nostro intreccio idillico sbocciò e s'intensificò: immobile, sorridente, gaio e rassicurante.

Vorrei prenderlo per mano, ma la consuetudine mi fa scansare; vorrei accarezzare quel viso lentigginoso che tanto mi ha fatto dannare, ma sembra sottile ed effimero come l'etere; i miei tentativi si dissolvono così nel vuoto, non riescono ad afferrare l'innocente ma ingannevole illusione e non possono spostare quel velo che separa le nostre realtà.

Così vivo, così vicino, così forte...

Perché, Portuguese D. Ace, hai dovuto sacrificare la tua energica e meravigliosa vita e ridurmi in questo pietoso e soffocante stato d'angoscia?

E ricordo ancora i suoi occhi ardenti, la sua ambizione e quella maledetta testardaggine a voler andare fino in fondo pur di non infangare il nome di Barbabianca in quel giorno falsamente glorioso che ancora oggi amano decantare.

Perché il comandante della seconda flotta era vita pura, era gioia incontenibile ed instancabile energia contagiosa: Ace era tutto questo, tutto ciò che gli era stato strappato brutalmente.

Eccoli, tornano a rivisitarmi i ricordi, si divertono a tormentarmi e a martirizzarmi la notte, il mio sonno agitato ma beato, il sudore e l'eccitazione, il sogno e la realtà, il suo viso ad un centimetro dal mio, quelle vaste e smisurate distese pagline che ci solleticano il naso con i loro profumi estivi...

"Tratti sempre male le persone che ami?"

Ace mi guarda con aria interrogativa, al che riformulo la mia domanda "Voglio dire, hai sempre cercato di ucciderle almeno una volta, oppure c'è stata qualche eccezione? Perché sai, prima tuo fratello, poi Barbabianca, adesso io... la cosa lascia pensare..."

"No... nessuna eccezione" si fa meditabondo, passandosi una mano tra i capelli corvini con aria stanca e frustrata, dopodiché fissa lo sguardo oltre l'orizzonte, perdendosi nei campi di grano che ormai ci circondano a perdita d'occhio "Amo anch'io, Marco. Amo anch'io, ma di un amare strano, un amare che è congelato. Un amare che, forse, neanche esiste..."

E allora mi giro e mi rigiro, strappando le lenzuola che mi coprono inutilmente, cazzo, questo calore causato dall'immaginazione diventa insopportabile, necessità di svegliarmi ma non di abbandonarti.

"Allora diciamo che dovrei prenderlo come un gesto d'affetto, il tuo tentativo di colpirmi alle spalle ed annegarmi nel fiume poco fa?"

Ace sospira, chiude gli occhi e apre leggermente la bocca, la sua frustrazione mi affascina, la sua incapacità nel dimostrare i suoi sentimenti m'intriga: è bizzarra, violenta, devastante.

Vorrei accarezzare quel viso infantile, baciare quelle labbra insicure, premere il mio corpo adulto contro il suo, fargli sentire quest'erezione che egli mi provoca così spesso ultimamente con le sue incertezze.

I miei giorni proseguono così, sospeso tra l'illusione e la cruda verità, mangio per tenermi in vita e parlo solo se necessario, questo futile bicchiere d'acqua forse irrorerà vitalità nei miei organi disidratati: oh Ace, che cosa mi hai fatto! Che cos'hai fatto a quest'equipaggio sconvolto e che, probabilmente, ci metterà un bel po' a riprendersi!

Vivo sempre lo stesso incubo. Per me è sempre la stessa, tremenda data fatale.

Ma poi, la sera arriva quella leggera brezza a rinfrescarmi la memoria e allora mi ricordo che non sono solo, nonostante tutto: esiste ancora il mio angolo di paradiso perduto, laggiù tra quelle alte spighe dove il nostro amore si consumò e divenne parte integrante dell'ambiente stesso, facendoci natura e tremando come quegli esili steli tremavano.

"Tutto ciò che dici è poesia, gli attimi con te si librano come rondini in cielo e tutto ciò che resta non è altro che un silenzioso ma magnetico gioco di sguardi: quelle parole intrise di tristezza che sempre si leggono nei tuoi occhi, malgrado i tuoi tentativi di nasconderle, quel viso talvolta contrito da emozioni impossibili da decifrare..."

"Marco, tu..."

Sospiri zittiti da baci, frasi troncate da amorosi impulsi, le mani, i miei e i suoi polpastrelli smaniosi di toccarsi ed intrecciarsi, quei deliziosi suoni della campagna ad accompagnare i nostri gesti: gli insetti ci spiano dai loro nascondigli giallastri, riesci a vederli, amore?

Ma il viaggio deve continuare e mi si attribuiscono responsabilità che io stesso stento a riconoscere: questo era il vostro sogno, il tuo obiettivo, figli dello stesso padre e sangue proveniente da luoghi sconosciuti, io riuscirò a far risplendere ancora i vostri nomi, vincerò per voi.

...e mentre l'azzurro del cielo ancora risplende, offuscato di tanto in tanto dal passaggio delle candide nuvole, Ace ride come un bambino che ha appena scoperto il mondo: quella stessa risata infantile che ora mi tormenta e che proprio non riesco a dimenticare.

La confusione che aleggia nell'aria, questo vento portato dal mare che non fa altro che scombussolarmi ulteriormente, mi fa passare ore così, affacciato al parapetto a rincorrere i miei pensieri tormentati, ma dove mi porterà tutto ciò?

Infine i corvi, il buio avvolgente, una rapida sensazione di smarrimento e il vuoto: la morte.

La morte arriva a prenderti, Ace, ti strappa anche dai miei incubi notturni, ma la verità è che ti vogliono nell'aldilà almeno quanto ti reclamiamo qui, mio innocente ragazzo: non ci resterà nient'altro che una funebre preghiera, una speranza con gli occhi rivolti al cielo, il nostro rifugio segreto nei sogni e nei nostri sconfinati e confortanti campi di grano. ©



Image and video hosting by TinyPic

 

 

 

Sì, comincio ancora una volta con Verlaine –lo adoro, non si era capito?- e stavolta però chiudo con un quadro di Van Gogh che si chiama “Campo di grano con volo di corvi” che secondo me sta benissimo col tema della shot! Ovviamente vi ringrazio e vi chiedo di farmi sapere cosa ne pensate J a prestissimo!

 



 

  
Leggi le 6 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio! / Vai alla pagina dell'autore: Gelidha Oleron