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Autore: V@le    22/01/2008    4 recensioni
Il dolore, la disperazione, la calma, la tempesta, l'inquietudine, la comprensione, la commozione, la pace.
Era mezzanotte e Hinata finalmente dormiva, sebbene con il capo sul cuscino umido di lacrime e gli occhi gonfi. Solo poche ore prima aveva detto addio a due delle persone più importanti della sua vita: la sua migliore amica Tenten e suo cugino Neji.
[NejixTenten]
Genere: Romantico, Triste, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hinata Hyuuga, Neji Hyuuga, Tenten
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Secondo capitolo della storia vincitrice.

A DISPETTO DI TUTTI E DI TUTTO



Era mezzanotte e Hinata finalmente dormiva, sebbene con il capo sul cuscino umido di lacrime e gli occhi gonfi. Solo poche ore prima aveva detto addio a due delle persone più importanti della sua vita: la sua migliore amica Tenten e suo cugino Neji. Era stata uno degli eventi più dolorosi che avesse mai vissuto. Dopo il funerale era corsa a casa e aveva passato il resto della giornata a piangere, a chiedere all'aria perché gli unici suoi sostegni in quel mondo per cui si sentiva tanto sbagliata l'avevano abbandonata. Non sapeva come, né quando, né chi, né tantomeno il motivo per cui non c'erano più. Tutto ciò che sapeva era che un tempo i due giovani erano stati innamorati senza avere il coraggio di farsi avanti; poi Tenten era stata data in moglie ad un altro, un forestiero, spezzando il cuore sia a lei che al cugino. Circa due settimane dopo il matrimonio erano stati mandati in missione insieme, da soli. E li aveva riportati al villaggio Gai-sensei con le lacrime agli occhi, morti.
Il sonno tanto bramato era giunto, ma era tormentato: tormentato da fiamme, urla, turbini, dolore, passione...
Ed eccola lì.
Si guardò le mani, i piedi, le gambe...
Era incorporea. Si poteva vedere solo perché una sottile linea di luce le definiva i contorni.
Poi si guardò intorno.
Era buio. Buio con una sfumatura di rosso.
Sentiva una tempesta ululare.
Cominciò a tremare: quel luogo la spaventava, la inquietava, le metteva addosso un senso di ansia.
Indietreggiò, con il forte dubbio di muoversi veramente, ma venne bloccata da un'altra entità.
Con il terrore impiantato negli occhi si girò lentamente, ma la figura che si trovò davanti lo fece dissolvere.
Riconobbe in quei tratti, in quegli occhi, in quel sorriso suo zio, il padre di Neji.
Cercò di parlare, ma non ci riuscì.
Intanto l'uomo l'aveva presa per mano e la stava conducendo nel nulla.
Poi, d'un tratto, due punti di luce... due fiammelle... due anime.
Le lacrime ritornarono a bagnarle le guance.
La sua bocca sillabò i loro nomi.
Il pensiero formulò quelle domande che portava dentro il cuore da troppo.
Cos'è successo?
Chi è stato?
Per quale motivo vi è stata imposta questa condanna ingiusta.
Nessuno dei due mosse le labbra, ma Hinata si sentì le orecchie invase dal suono della dolce voce dell'amica.

"O animal grazïoso e benigno O graziosa e buona creatura
che visitando vai per l'aere perso che vaghi per questo luogo fuori dal mondo
noi che tignemmo il mondo di sanguigno, noi, che abbiamo machiato il mondo del nostro sangue
se fosse amico il re de l'universo, se potessimo parlare con colui che è tutto
noi pregheremmo lui de la tua pace, lo pregheremmo perché sia clemente con te
poi c'hai pietà del nostro mal perverso. poiché provi pietà per noi e il nostro peccato.
Di quel che udire e che parlar vi piace, di tutto ciò che volete parlare e sapere
noi udiremo e parleremo a voi, noi vi risponderemo
mentre che 'l vento, come fa, ci tace. mentre il vento ci lascia un attimo di tregua.
[...]
Amor, ch'al cor gentil ratto s'apprende, l'Amore, che attanaglia il cuore dei nobili d'animo
prese costui de la bella persona fece innamorare questo ragazzo di me
che mi fu tolta; e 'l modo ancor m'offende. che sono stata uccisa; e ne sono ancora offesa.
Amor, ch'a nullo amato amar perdona, l'Amore, che non permette a nessuna persona amata di non ricambiare
mi prese del costui piacer si forte, mi fece innamorare così tanto di lui
che, come vedi, ancor non m'abbandona. che come vedi, ancora mi sta affianco.
Amor condusse noi ad una morte. l'Amore ci condusse alla morte.
Caina attende che a vita ci spense". l'Inferno dei traditori attende colui che ci ha ucciso.

Queste parole da l'or ci fuor porte.

Stavano lì, mano nella mano. Lui piangeva.
Ma nonostante tutto, sorridevano.
Sorridevano perché ora potevano stare insieme, anche se non potevano più godere della luce del sole.
A dispetto del mondo ingiusto.
A dispetto delle convenzioni.
A dispetto di quel forestiero che prima aveva fatto spezzare i loro cuori, poi sanguinare i loro corpi.
A dispetto del destino crudele.
A dispetto di tutti e di tutto, loro erano felici.
Rivolse un sorriso ancora bagnato di lacrime allo zio, poi a Neji e a Tenten.
Poi si ritrovò a sorridere all'aria.
Fuori dalla finestra era giorno e il mondo era quello ingiusto di sempre.
Ma ora Hinata vi vedeva una punta di speranza.

Poco più tardi era fuori, davanti al marmo dei loro ultimi letti su cui erano stati appoggiati delicati fiori bianchi.
Stava lì, in ginocchio, sorridente, ancora con le guance umide e una promessa sulle labbra.
Tenten, Neji, ve lo giuro: lotterò, per me e per voi, per tutto il tempo che mi resta in questo mondo ingiusto.
A dispetto di tutti e di tutto.

Fine


Nota sulla citazione: faccio presente che il tratto centrale in consirvo NON è opera mia ma di Dante Alighieri (V canto Inferno, Paolo e Francesca).

Nota sull'interpretazione (colorata): libera interpretazione quasi completamente adattata alla storia, perciò non credete di risparmiarvi la parafrasi per la scuola, sarebbe sbagliata.

V@le

  
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