Titolo: Capelli spettinati
Autore:  Lily Inuzuka
Fandom: Naruto
Personaggi: Hinata Hyuga, Kiba Inuzuka
Paring: KibaHina
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life
Rating: Verde
Disclaimer: “Personaggi, luoghi, nomi e tutto ciò che deriva dalla trama ufficiale da cui ho elaborato la seguente storia, non mi appartengono ma sono di proprietà di ... che ne detiene/detengono tutti i diritti. Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro e, viceversa, gli elementi di mia invenzione, non esistenti in Naruto, appartengono solo a me.” 
Tabella: Inverno
Prompt: Capelli spettinati
Note: partecipa alla Fluff Fest Challenge indetta sul forum di Efp da Kim_92. 
Mia prima KibaHina.

 

Capelli spettinati.

 

Un leggero spiraglio di luce fra le chiome degli alberi illuminava il campo di addestramento, il dolce frusciare delle foglie accompagnava armoniosamente il suono dell'acqua del ruscello che scorreva debolmente. 

Hinata si passò lentamente una mano fra i lunghi capelli corvini mentre i suoi occhi si posavano dolcemente sulle figure in movimento di un ragazzo dai capelli castani e del suo enorme, gigantesco amico. 

Ridacchiò compostamente osservando Kiba, sudato e stanco dopo una lunga sessione di allenamenti, rotolare sul prato mentre il suo cane continuava a corrergli attorno raggiante, poi, incontrando lo sguardo divertito di lui, coprì il sorrisetto che le velava le labbra rosse e carnose con le dita.

Il solo osservarlo ridere le riempiva il cuore di una gioia inaspettata, riusciva a sollevarla da tutti i pensieri che solitamente le gravavano addosso e accendeva nei suoi occhi un barlume di speranza nella felicità tanto agognata.

Il ragazzo si alzò rapidamente, dirigendosi verso di lei ghignando. 

Hinata lo osservò scettica, mal celando una leggera curiosità. 

Le accennò un saluto con la mano e sorrise, uno di quei sorrisi che Hinata credeva nessun altro ragazzo sarebbe mai stato in grado di rivolgerle. 

Il sorriso di Kiba per lei era come una sorta di rinascita, di redenzione da tutte le cattiverie che le erano state rivolte. 

«Buongiorno, Kiba-kun.» sussurrò a bassa voce.

L'Inuzuka la contemplò per un attimo: Hinata era seduta a terra circondando le ginocchia con le esili braccia, lo sguardo sospettoso rivolto verso il ragazzo, la bocca leggermente dischiusa. Il tutto la circondava di un alone di compostezza che poco si addiceva alla sua compagnia, constatò Kiba poco prima di fare un leggero cenno con la mano e indicare ad Akamaru di saltarle addosso e farla ridere un po'.

La ragazza scoppiò fragorosamente a ridere mentre l'enorme cane non faceva che slinguazzarle il viso. 

«E dài, Akamaru!» riuscì a pronunciare tra le risa.

Il cagnolone si spostò, accomodandosi al fianco del suo padrone che, nel frattempo, si era comodamente sdraiato sull'erba. 

Hinata, liberatasi del cane, gli rivolse uno sguardo incredibilmente cattivo per i suoi canoni di dolcezza, per poi, subito dopo, arrossire incredibilmente quando Kiba le posò una mano sulla testa e le accarezzò la testa. 

«Dopotutto, sei carina anche coi capelli spettinati, almeno così il sorriso non lo nascondi.» affermò l'Inuzuka spontaneamente.

Hinata, se possibile, arrossì ancora di più, cercando di sistemare qualche ciocca nera qua e là. 

«Kiba-kun, non è stato uno scherzo carino!» provò ad esclamare, balbettando un po'.

«Forse, ma il fine giustifica i mezzi. Volevo soltanto una risata meno controllata!» ribatté lui. 

Allora Hinata sorrise, felice, forse per la prima volta, che qualcuno l'accettasse così com'era e che quel qualcuno fosse proprio una persona carina e divertente come Kiba-kun.