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Autore: HikariMoon    10/07/2013    5 recensioni
Questa è una raccolta di episodi su Susan e Caspian slegati tra loro ma collegati da un filo conduttore basato sulle parole della canzone di Giorgia "Gocce di memoria". Ambientati dopo il loro addio in "Le Cronache di Narnia- Il Principe Caspian" e prima de "Il Viaggio del Veliero". I loro pensieri, i loro dubbi, le loro emozioni... e un unico desiderio: potersi rivedere. Ma entrambi sanno che la scelta che hanno fatto è l'unica possibile. Divisi dal destino. Cosa sceglieranno? Dimenticarsi o serbare per sempre nel loro cuore il sentimento che li ha uniti?
Buona lettura!
Genere: Malinconico, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Caspian, Susan Pevensie
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Salve a tutti! Per prima cosa scusate il ritardo, ma ho avuto un po’ di problemi… e poi essendo l’ultimo capitolo volevo fosse fatto bene. ;) E così siamo finalmente arrivati alla fine… ma sapete cosa si dice, quando si chiude una porta si apre un portone! ^-^ E infatti, il prima possibile (io spero già la prossima settimana… ma non riesco proprio a trovare un titolo che vada bene! >.<), inizierà una nuova avventura a Narnia, avventura di cui questa storia è stata il preludio. Ora però devo fare due cose: presentarvi il capitolo e fare i ringraziamenti. Cominciamo…
Allora, questo capitolo è un po’ particolare e ha anche una piccola sorpresina che spero vi piacerà. Ah, ancora una cosa… nonostante i capitoli precedenti si siano basati sulle parole di “Gocce di memoria” di Giorgia, quest’ultimo capitolo avrà come “colonna sonora” un’altra canzone di Giorgia, ovvero “Strano il mio destino”. Secondo me è perfetta… poi ditemi voi! ;)

Ed eccoci alla parte più importante delle mie chiacchiere… ovvero i ringraziamenti. Non so neanche come dirvi quanto siano state importanti le vostre recensioni: sono state uno sprone che mi spingeva ad andare avanti e a migliorarmi di capitolo in capitolo. Quindi grazie… e un enorme grazie anche a chi soltanto ha letto. Ora però, dei ringraziamenti speciali. J
Per prima cosa devo ringraziare SusanTheGentle, per la sua gentilezza, per la sua disponibilità, per essere stata la prima a recensirmi e per aver riacceso la mia voglia di scrivere grazie alla sua meravigliosa storia. Grazie Susan! ^-^
E grazie a english_dancer, Fly_My world, FrancyNike93, Serena VdW e tema94 per aver recensito, per aver apprezzato la mia storia, per la gentilezza che avete mostrato ad ogni recensione e per la pazienza che avete avuto nell’aspettarmi in questo lungo mese. Grazie!
E infine grazie a DarkFirefly22, ElenaDamon18, ErzaScarlet_, irongirl e mishy per aver inserito questa storia nelle loro seguite. Spero vi possa essere piaciuta. ^-^

E con questo vi lascio e, con la speranza di avervi magari un po’ emozionato o almeno fatto sorridere, vi dò appuntamento alla prossima storia. Chiunque vorrà accompagnarmi in questa nuova avventura con le sue opinioni e i suoi commenti sarà il benvenuto! A presto… e buona lettura! HikariMoon


Susan chiuse gli occhi e inspirò profondamente. L'aria fresca del mare era così piacevole. faceva dimenticare qualsiasi preoccupazione, qualsiasi tristezza... la ragazza aprì gli occhi e guardò il mare che la prua della nave fendeva. Era così bello stare lì. Quando aveva voglia di pensare non c'era luogo più tranquillo, sul transatlantico, che la prua. Ed era lì che veniva anche quando i ricordi le riempivano la mente o quando la nostalgia per Lucy e edmund si faceva più forte. In quei primi giorni di viaggio era sempre venuta lì...

Caspian guardò verso l'orizzonte. Era così emozionante guardare lontano ed immaginare che cosa nascondesse quel mare blu e profondo. Era per questo che veniva sempre sulla prua a forma di drago. era il posto più bello di tutta la nave, quello che gli permetteva di pensare senza essere disturbato... o almeno così succedeva la maggior parte delle volte. Caspian sorrise. Era lì che veniva anche per pensare a Susan. Stando lì, gli sembrava di essere più vicino all'orizzonte... alle Terre di Aslan dove avrebbe finalmente chiesto di rivedere Susan.

Strano il mio destino
che mi porta qui,
ad un passo dal tuo cuore
senza arrivare mai.

 
Anche quel giorno era venuta lì. Non sapeva neppure lei perché le piaceva tanto quel posto… forse perché le faceva dimenticare dove si trovava e le permetteva di immaginare, guardando il blu del mare, di trovarsi su un altro mare. Susan sorrise. Improvvisamente le tornarono in mente i ricordi del suo ultimo viaggio a Narnia. Il suo primo incontro con Caspian… Susan sorrise dolcemente. Quando l’ho aveva visto probabilmente doveva essere arrossita. Si era sentita strana… era stata una sensazione che non aveva mai provato. E quando i suoi occhi scuri avevano incrociato i suoi non era riuscita a continuare a guardarlo. Susan scosse la testa sorridendo. Non le era successa una cosa simile neppure quando da Regina riceveva le visite dei principi e dei re che la chiedevano in sposa… ma forse dipendeva dal fatto che loro non erano Caspian.

Caspian chiuse gli occhi dondolando le gambe. Sotto di lui sentiva il rumore delle onde che si frangevano sulla prua del Veliero dell’Alba. Era così rilassante. Quel suono lo aiutava a svuotare la mente e a concentrarsi solo sui ricordi di Susan… Caspian sorrise ripensando al giorno in cui l’aveva incontrata. Era sbucata così, all’improvviso, insieme ai suoi fratelli. Quante volte si era pentito della frase che aveva pronunciato… non era così che li immaginavo… e come te li immaginavi, Caspian? Il ragazzo scosse la testa sorridendo. Anche se… in un certo senso era stato sincero. E non era un’offesa… lui veramente non aveva creduto che la Regina Susan potesse essere veramente così bella come l’avevano descritta… anche perché lei era molto più bella. Caspian prese il corno e lo rigirò nelle mani. Chissà cosa avrà pensato quando lui si era messo a fissarla...

Chiusa nel silenzio
Sono andata via,
via dagli occhi, dalle mani, da te.

Susan si posò al parapetto. Caspian era riuscito a farle provare così tante emozioni che prima non aveva mai provato… come quando lo aveva visto dopo che aveva rischiato di risvegliare la Strega Bianca. In quell’occasione Susan si era scoperta gelosa. Vederlo lì, davanti alla lastra di ghiaccio infranta… si era sentita tradita. La ragazza ripensò allo sguardo che gli aveva lanciato e si rese conto che la sua delusione doveva essere stata visibile. Non gli aveva detto nulla, lo aveva solo guardato… e se ne era andata. Si era sentita un po’ stupida… dopotutto lei che diritto aveva di mostrarsi delusa? Solo perché la Strega Bianca era stata la loro peggior nemica? Susan sospirò sorridendo dolcemente. Quella era solo una scusa. La realtà era che aveva sentito venir meno la sua fiducia… loro erano lì, lei era lì… e lui aveva cercato altri aiuti. Non si era mai sentita così male… e nonostante questo non era riuscita comunque a tenergli il muso. Sapeva già che un sentimento speciale la legava a lui.

Caspian ridacchiò sottovoce. E quella non era stata l’unica volta in cui si era fermato a fissarla… era incredibile come in poco tempo la Dolce Regina gli fosse entrata nel cuore. Era per quello che se avesse potuto tornare indietro nel tempo, una delle cose che non avrebbe fatto sarebbe stata dare retta a Nikabrik. Quando aveva visto il suo sguardo deluso… si era sentito male. Si era vergognato per quello che aveva fatto… avrebbe voluto chiederle scusa. Ma non poi non l’aveva fatto. L’aveva fissata, mentre se ne andava, dandosi dello stupido. Era convinto di non meritarla… e convinto che lei fosse rimasta delusa in quanto Regina di Narnia. Solo poi, quando lei se ne era andata, aveva capito che ad essere rimasta delusa era stata soprattutto Susan… ma ormai era stato troppo tardi. E così non le aveva mai più chiesto scusa… era anche quella una cosa che avrebbe voluto fare, una volta che l’avrebbe potuta riabbracciare. Se solo si fosse accorto subito di quello che provava per lei… e quello che lei provava per lui. Caspian scosse la testa. Non aveva mai saputo come comportarsi con lei.

Che donna sarò
se non sei con me
e se ti amerò ancora e di più.

Susan si perse a guardare le onde del mare. Se solo avesse avuto un po’ di più coraggio… sia per ammettere i propri sentimenti, sia per farli crescere. E invece… anche quando era stati vicini, lei aveva cercato di rimanere distaccata. Susan si pentì delle sue scelte… poi sorrise. Era successa una cosa simile anche quando stava addestrando i Narniani a tirare con l’arco. Caspian era arrivato lì e aveva cercato di impressionarla. Se solo si fosse accorta in tempo di non essere stata l’unica a provare quei sentimenti… chissà cosa sarebbe cambiato. Susan sorrise di nuovo ripensando alla sua faccia quando lei aveva colpito la pigna che lui aveva mancato. Beh… dopotutto l’aveva sottovalutata. Ma era stato così bello potergli stare vicino… era stato uno dei pochi momenti in cui avrebbero potuto parlare. Lei però non voleva ammettere di essersi innamorata e non voleva che nessuno le facesse vedere il contrario… Susan si rese di quanto era stata condizionata dalla certezza che quel viaggio non sarebbe durato per sempre. Amaramente capì di non essersi sentita di nuovo parte di Narnia come un tempo… lo aveva fatto per non soffrire… ma pensare alla fine, l’aveva portata a soffrire ancora di più.

Caspian posò il corno accanto a sé. Ma perché quando ci si innamora non si sai mai come comportarsi con la persona amata? Quante volte se lo era chiesto. Sarebbe stato tutto più facile se lui non fosse stato così timido… le avrebbe potuto aprire il suo cuore e forse ora sarebbero insieme. E invece si era comportato come uno sciocco… non era stato neppure in grado di corteggiarla. L’unica volta in cui avrebbe potuto farle capire i suoi sentimenti era stato solo capace di comportarsi da ragazzo presuntuoso… e lei gli aveva dato una lezione. Caspian sorrise divertito. Se lo era meritato. Susan gli aveva mostrato che non bisognava sottovalutarla. E che serviva altro per conquistarla… ma lui non aveva mai cercato di darle quell’altro che lei cercava. Sarebbe bastato avere il coraggio di quello che provava… ma era solo un ragazzino. Quanto lo aveva maturato quell’avventura… era anche per quello che voleva rivedere Susan. Per mostrarle di essere finalmente degno di lei. Caspian guardò deciso verso l’orizzonte: non avrebbe più fatto lo stesso errore. Se avesse avuto una seconda possibilità, non sarebbe rimasto in disparte e avrebbe difeso quell’amore. Avrebbe fatto qualsiasi cosa per far restare Susan insieme a lui. Non si sarebbe voltato e rassegnato. Non quella volta.

Strano il mio destino
mi sorprende qui
qui ferma a non capire
dove voglio andare.

Susan sospirò. Se ne era resa conto quando ormai era troppo tardi. Lo aveva capito quando Caspian era venuto a cercarli e li aveva trovati insieme ad Aslan. Quando aveva incrociato i suoi occhi scuri… aveva capito di essere stata lei a condannare quell’amore. Non aveva mai fatto nulla per difenderlo. Si era rassegnata a perderlo fin dall’inizio. E cosa aveva ottenuto? Solo di soffrire di più. Ma non aveva fatto nulla per impedirlo. Aveva visto negli occhi di Caspian, in quell’istante, tutto quello che ci sarebbe potuto essere tra di loro… tutto l’amore che lui le avrebbe potuto dare. Lei era rimasta lì a guardarlo. Per un attimo aveva sentito il suo cuore vacillare. Se solo i suoi occhi fossero rimasti incrociati con i suoi ancora per un istante… Susan scosse la testa. Era sciocco immaginarsi altri finali. Lei in quell’occasione, anche davanti all’evidenza, si era voltata. Si era rassegnata alla decisione di altri. Se solo avesse avuto coraggio… coraggio di buttare tutto all’aria, coraggio di seguire il suo cuore… coraggio di rischiare per quell’amore. Susan chiuse gli occhi e inspirò l’aria fresca e salmastra del mare. Per lei era sempre stato più facile lasciar scivolare via le cose… aveva sempre creduto facesse meno male. Si era comportata con Caspian come con Narnia… si era convinta che non valesse la pena lottare contro il destino. Accettare le cose passivamente era più facile, più logico. Ma l’amore non è logico. Susan sorrise. Se ne era accorta quando era tornata. Per quanto avesse provato, all’inizio, a dimenticarlo… non ci era riuscita… e aveva iniziato a sperare di poter avere una seconda possibilità di affrontare il destino. Se fosse successo, non si sarebbe rassegnata una seconda volta.

Caspian si alzò posando le mani al legno dorato. I suoi occhi erano fissi con determinazione all’orizzonte. Aveva fatto tanti errori in passato. Ma era cambiato… era cresciuto. Era cresciuto anche il suo amore per Susan, perché aveva capito che cosa aveva perso. Non si sarebbe rassegnato quella volta. Davanti ad Aslan avrebbe fatto di tutto per fargli capire il suo amore per Susan. Non come quella volta… quando l’aveva vista in quel cortile insieme a Peter e Aslan. Lui si era fermato, non era andato da lei. I loro sguardi si erano incrociato e lui si era perso nell’azzurro di quegli occhi. Era lì che aveva capito che lei se ne sarebbe andata, anche se non lo aveva ammesso. E in quegli occhi aveva letto una richiesta di aiuto. Susan gli aveva chiesto in silenzio di mostrarle di essere pronto a combattere per quell’amore appena sbocciato. Ma lui, quella volta, aveva avuto paura di lottare contro il destino… Caspian strinse le mani attorno al parapetto. Quel giorno si era convinto che Susan si fosse ormai rassegnata… e invece lei gli aveva chiesto di mostrarle la forza per non farlo. Era stato uno sciocco. Sarebbe bastato andare da lei… e lui invece se ne era andato. Aveva condannato il loro amore. Ma non voleva credere fosse una condanna definitiva… Aslan non poteva non capire quanto era forte ciò che gli univa. Sentiva dentro di lui che anche Susan, ovunque fosse, lo amava ancora. Caspian guardò verso il cielo azzurro. Voleva solo avere un’altra possibilità per affrontare il futuro insieme a lei. Un’occasione per non farla andare via di nuovo…

Se tutto quell’amore
Io l’ho soffiato via,
ma fa male non pensare a te.

Susan fece alcuni passi lungo il parapetto. Per un attimo pensò di tornare da Peter e dai genitori, ma poi decise di rimanere ancora un po’ lì. Susan si sedette su una delle panchine poste vicino al parapetto e posò la schiena contro il ferro del parapetto. La ragazza chiuse gli occhi e tornò a ripensare a Caspian. Quante occasioni aveva buttato… anche quelle poche in cui aveva avuto coraggio, in cui aveva seguito l’illogicità dell’amore. Come quella volta che gli aveva lasciato il corno… gli aveva in pratica detto che provava qualcosa per lui. Perché lo aveva fatto? Forse perché sperava che lui capisse. Forse aveva cercato una conferma di essere corrisposta… forse sperava che così sarebbe stato lui a fare il primo passo. Sì. Era stato per quello. Aveva sperato che lui potesse darle la forza e il coraggio che le servivano. Però alla fine era scappata. Non gli aveva neppure di dirle qualcosa. Forse perché aveva paura di quello che le avrebbe potuto dire… paura di non essere in grado accettare quello che sarebbe potuto succedere. Lei era così. Allo stesso tempo desiderava e fuggiva ciò che voleva…

Caspian tornò ad abbassare lo sguardo verso il mare ripensando a quante volte l’aveva lasciata andare via… lo aveva fatto ancora prima. Se lo ricordava bene. Erano nelle caverne della tavola di pietra. Presto la battaglia sarebbe iniziata e lei e Lucy dovevano andare a cercare aiuto, a cercare Aslan. Avrebbe preferito che non andasse. Fuori sarebbero state sole… ma non glielo aveva detto. Anche perché non sapeva che cosa dirle… e se lui ne avesse il diritto. Quando poi Susan gli avevo detto di tenere il corno, l’aveva guardata senza capire. Poi aveva compreso… Susan aveva provato a dirglielo. Con quelle parole gli aveva palesato i suoi sentimenti… e quando se ne era andata al galoppo, senza lasciargli il tempo di dire nulla… aveva capito una cosa. Non l’avrebbe lasciata andare da sola. Non avrebbe mai sopportato che le succedesse qualcosa. Caspian sorrise. Era stato pazzo. Non aveva nemmeno considerato le conseguenze… era semplicemente corso a prendere un cavallo, per seguirla.

Che donna sarò
se non sei con me
e se ti amerò ancora e di più.

Susan sospirò. Eppure il coraggio lo aveva… quando aveva combattuto per Narnia non si era mai tirata indietro. Anche quando era rimasta sola per dare la possibilità a Lucy di proseguire. Sola in quella radura, non aveva avuto nessuna esitazione… non aveva pensato al rischio, non aveva pensato che avrebbe potuto morire. Stranamente si era sentita se stessa. Si era sentita veramente una Regina di Narnia. Se solo avesse avuto il coraggio di essere sempre così, come le aveva detto Peter alla partenza. Susan sorrise tornando a pensare a quegli istanti: aveva davvero rischiato di morire… ma poi… era arrivato lui. Non sapeva neppure perché era lì, ma aveva sentito che era lì per lei. Solo per lei. Erano stati i momenti più belli, mentre erano vicini su quel cavallo… non si erano detti nulla, non era il momento… ma era stato speciale. Come era stato speciale lo sguardo che si erano cambiati prima di lanciarsi in battaglia. Susan riaprì gli occhi e guardò di nuovo il cielo… chissà quanti altri momenti speciali ci sarebbero potuti essere, se solo fosse andato in modo diverso…

Caspian chiuse gli occhi abbandonandosi a quei ricordi. Erano stati i momenti in cui più di tutti erano stati vicini. Quando aveva lasciato le caverne pensava solo a lei… sperava di raggiungerle in tempo. Forse non si era comportato da principe… ma il suo cuore gli aveva detto che era la cosa giusta. E poi ne era stato sicuro anche con la mente. Arrivò da lei appena in tempo per salvarla. E non voleva pensare fosse solo una coincidenza… in quel momento lui era stato lì per lei e lei per lui. Stretti su quel cavallo erano tornati indietro per combattere… e quella vicinanza era stata più forte delle parole. Quel silenzio era stato speciale. Se non ci fosse stata una battaglia in corso… le avrebbe detto che provava qualcosa per lei… ma come lei sapeva che non era il momento giusto. Caspian sorrise. Incredibile che proprio durante la battaglia, il loro amore fosse stato più forte… si erano cercati con gli sguardi, preoccupati che potesse succedere qualcosa all’altro… si erano anche guardati prima di lanciarsi verso i Telmariani. Poi tutto era finito… e non erano più riusciti a trovare quel coraggio.

Io non ti perderò
oltre il tempo e le distanze andrò
più vicino a te.

Susan si passò una mano sugli occhi per asciugarsi una lacrima che voleva uscire. Non doveva piangere. Doveva smettere di mostrarsi debole. Doveva fare come Peter: cercare di essere sempre la Regina di Narnia che era… continuare ad aggrapparsi alle parole di quel sogno. Lei amava Caspian… sembrava quasi assurdo. Ma nonostante fossero separati, nonostante fossero stati per così poco tempo vicini… lo amava. E aveva cercato di mostrarlo. Come con quel bacio. Susan tornò a sorridere. Era stato un muto messaggio per Caspian, per dirgli quello che provava… e per Aslan. La sua piccola ribellione. Aveva cercato di mostrare ad Aslan che non aveva imparato tutto… sebbene accettasse la sua decisione… Susan sapeva di non aver imparato veramente tutto: non aveva imparato ad amare. Con l’impronunciabile speranza… che la facesse tornare. Non avrebbe potuto avere altro coraggio. Ma in quel bacio c’era più forza di quanto avrebbe mai potuto credere… era stata una muta promessa. Una promessa d’amore.

Caspian scosse la testa. Non era vero. Susan il coraggio lo aveva ritrovato. Si era mostrata molto più forte di lui perché nel momento in cui i suoi passi la stavano portando lontana da lui… Susan si era voltata. Non gli aveva detto niente, ma con quel bacio gli aveva fatto capire che lo amava. Aslan li aveva visti… aveva capito quello che li legava? Voleva sperarlo. Non voleva smettere di pensare che quel bacio fosse una promessa. Per lui, almeno lo era. Amava Susan: era la sua ribellione al volere di Aslan. Voleva fargli capire che lui aveva bisogno di lei… ma che non per questo sarebbe venuto meno ai doveri verso Narnia… tranne uno. Si ricordava quello che aveva pensato quando aveva parlato con Cornelius… ma da quando era partito, aveva capito che non l’avrebbe potuto fare. Neppure per Narnia. Forse stava sbagliando… ma allora, per Susan, preferiva continuare a sbagliare.

Volando al cuore
gli parlerò di me
e resterò per non lasciarti più…
Per non lasciarti più.

Susan si rialzò e immobile fissò l’orizzonte. Si era chiesta fin da subito che conseguenze avrebbe avuto quel suo gesto. Fin da quando erano saliti sulla metropolitana… aveva riso con i suoi fratelli, ma poi fissando il riflesso del suo volto sul vetro aveva ripensato a Caspian. Si era chiesta se in qualche modo avesse potuto cambiare il loro destino… e il dubbio le era rimasto nei mesi successivi. Lo aveva ancora adesso… solo che non aveva smesso di credere. Quel sogno… le parole di Caspian… le avevano dato una forza incredibile… e se non sempre in quei mesi se lo era ricordato… non aveva più intenzione di rassegnarsi. Ci avrebbe provato, giorno dopo giorno… Susan sorrise. Non voleva credere che tutto potesse essere solo un’ illusione.
“Caspian…”

Caspian tornò a fissare l’orizzonte in piedi, immobile. Quando l’aveva vista sparire, non era riuscita a non credersi se avrebbe mai potuto rivederla… avrebbe voluto chiederlo ad Aslan, ma non ne aveva avuto l’occasione tra i festeggiamenti e i doveri di Re. Presto però lo avrebbe fatto e se Aslan non glielo avrebbe permesso… avrebbe trovato un altro modo. Magari un armadio come quello di cui parlavano le leggende. Sentiva che un giorno ci sarebbe riuscito. Tante volte in quei tre anni la aveva sentita incredibilmente vicina… qualche volta aveva creduto di averla accanto, di potersi voltare e vedere il suo sorriso… come in quella battaglia. Quasi l’aveva vista… come quella notte. Quasi aveva avuto l’impressione di poterla toccare… Caspian sorrise. Non voleva credere che tutto potesse essere un’illusione.
“Susan…”

È chiaro il mio destino,
mi riporta qui,
ad un passo dal tuo amore:
io ti raggiungerò.

Susan trasalì e si sentì mancare il fiato. Il cuore iniziò a batterle più forte, come se volesse uscirle dal petto. Lentamente si voltò… e il tempo sembrò fermarsi. I suoi occhi azzurri incrociarono due occhi scuri leggendovi la stessa sorpresa, la stessa emozione. Ma non poteva essere vero. Susan sentiva di essere ancora sul transatlantico, ma davanti a lei si era creato una specie di finestra sul mondo che tanto amava. Dietro le sue spalle vedeva il mare che aveva tanto sognato. Susan sbattè gli occhi.

“Caspian… non può essere. Deve essere un sogno.”

Caspian per un istante non rispose. Non riusciva a credere che le sue preghiere si fossero in parte avverate. Eppure Susan era lì, davanti a lui. Dietro di lei vedeva una strana nave, sembrava metallica. Ma non gli importava. Non sapeva come era possibile ma era come se i loro due mondi si fossero avvicinati all’improvviso, creando per loro quella finestra. Caspian sorrise e le strinse una mano.

“Non lo è… se lo fosse, Susan… saresti vestita da Regina.”

Il tocco della mano di Caspian sembrò riscuotere la ragazza. Susan, dopo un attimo di esitazione, sorrise. Tanto, che fosse o no un sogno, non aveva importanza. L’unica cosa che importava era che loro erano lì. Come e perché non aveva importanza…

“Oh, Caspian… ci sono così tante cose che vorrei dirti… chiederti… spiegarti…”

Caspian le impedì di parlare ancora e la strinse tra le braccia. Susan ammutolì affondando il viso nella sua spalla e annusando il suo profumo. Avrebbe voluto che quell’istante durasse per sempre. Avrebbe voluto poter rimanere per sempre lì, dovevo i loro mondi si toccavano. Caspian le accarezzò i capelli sorridendo.

“Lo vorrei anche io Susan… ma ci sarà un altro momento lo so. Ora lo so.”

I loro occhi tornarono a cercarsi. Caspian le accarezzò una guancia. “Solo una cosa ti dico Susan… ti rivedrò. Questa ne è la prova. Ne sono certo.”

Susan annuì. “Sì… in un modo o nell’altro ti raggiungerò… Caspian. Io…”

Improvvisamente rispettivamente si accorsero che l’immagine stava iniziando a scomparire. Susan lo guardò spaventata Caspian, ma il ragazzo sorrise.

“Io ti aspetto, Susan. Non importa quanto… io sono qui, per te.”

Susan annuì sorridendo anche se non voleva separarsi da lui. “Troverò un modo, Caspian… dovessi provarci tutta la vita… io tornerò da te.

Proverò a gridare
e forse sentirai
la mia voce che ti chiama, se vuoi.

Caspian sorrise e annullò la distanza tra i loro volti. Fu solo un attimo. Le loro labbra si sfiorarono appena. Quando Susan riaprì gli occhi vide davanti a sé solo la prua del transatlantico. A fatica riuscì a trattenere le lacrime… ma allo stesso tempo non riuscì a smettere di sorridere. Con le dita si sfiorò le labbra. La amava. La amava ancora. Era la cosa più importante. Le aveva detto che l’avrebbe aspettata… e lei ora aveva la forza per provarci. Ci sarebbe riuscita. E quello che era successo, le faceva sperare che anche Aslan lo avrebbe permesso.

“Susan!”

La ragazza si voltò e vide Peter venire verso di lei. Sorrise, pensando che per un attimo si era illusa che potesse essere ancora Caspian. Ma non serviva avere fretta… Peter la raggiunse e la scrutò. Susan sorrise.

Che c’è, Peter?”

Peter sorrise scrollando la testa. “Niente… solo che… non lo so. Sei come… radiosa.”

Susan scoppiò a ridere e si strinse al suo braccio. Peter la guardò senza capire.

“Sono felice, Peter. Perché so che torneremo a Narnia.”

Peter sgranò gli occhi. “E come fai a saperlo?”

Susan volse gli occhi verso l’orizzonte e sorrise. “Lo so. E basta.”

Peter sorrise e le passò un braccio attorno alle spalle. “Se ne sei certa… ne sono certo anche io. Però tu non me la racconti giusta…”

Susan tornò a ridere e lo prese per mano andando verso le scale.

“Forza… torniamo da mamma e papà.”

Peter si arrese e seguì la ragazza. Susan continuava a sorridere. Amava Caspian… e, ora lo sapeva, sarebbe bastato quello per farli rincontrare.

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Caspian riaprì gli occhi e vide di nuovo solo la prua dorata del Veliero dell’Alba. Era stato veramente come un sogno. Ma era stato reale. Sentiva ancora il profumo di Susan. Il ragazzo sorrise. Se mai gli fosse servita una prova che si sarebbero rivisti… ora l’aveva. Ma non era quello l’importante. Susan lo amava. Non lo aveva dimenticato. Ora che sapeva quello sarebbe stato pronto anche per andare fino alla fine del mondo… anche oltre se necessario. E sentiva che anche Aslan lo avrebbe accettato… altrimenti, perché riunirli per un istante? Non certo per illuderli.

“Vostra Maestà.”

Caspian si volto e vide a pochi passi da lui Lord Drinian. L’uomo attese con rispetto che lui si avvicinasse.

“C’è qualche problema?”

L’uomo scosse la testa. “Gli ufficiali desiderano controllare con voi la nostra rotta.”

Caspian annuì sorridendo. Vide Drinian scrutarlo per capire che cosa avesse, ma Caspian non aveva intenzione di raccontare a qualcun altro che cosa era successo. Mentre scendevano i pochi gradini che conducevano sul ponte, però, Caspian si voltò verso di lui.

“Lord Drinian… sentò che alla fine di questo viaggio, troverò la mia sposa.”

Il capitano lo guardò senza capire. Caspian non disse altro e scese sorridendo. Pensava solo ad una cosa: quando Susan sarebbe tornata, le avrebbe chiesto di sposarlo. Amava Susan… e, ora lo sapeva, sarebbe bastato quello che farli rincontrare.


Che donna sarò
Se non sei con me
E se ti amerò ancora e di più…
Io non ti perderò,
oltre il tempo e le distanze andrò,
più vicino a te.
Volando al cuore,
gli parlerò di me e resterò
per non lasciarti più, per non lasciarti più.

(Strano il mio destino, Giorgia)
  
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