Salve a
tutti! Per prima cosa scusate il ritardo, ma ho avuto un po’
di problemi… e poi
essendo l’ultimo capitolo volevo fosse fatto bene. ;) E
così siamo finalmente
arrivati alla fine… ma sapete cosa si dice, quando si chiude
una porta si apre
un portone! ^-^ E infatti, il prima possibile (io spero già
la prossima
settimana… ma non riesco proprio a trovare un titolo che
vada bene! >.<),
inizierà una nuova avventura a Narnia, avventura di cui
questa storia è stata
il preludio. Ora però devo fare due cose: presentarvi il
capitolo e fare i
ringraziamenti. Cominciamo…
Allora,
questo capitolo è un po’ particolare e ha anche
una piccola sorpresina che
spero vi piacerà. Ah, ancora una cosa… nonostante
i capitoli precedenti si
siano basati sulle parole di “Gocce di memoria” di
Giorgia, quest’ultimo
capitolo avrà come “colonna sonora”
un’altra canzone di Giorgia, ovvero “Strano
il mio destino”. Secondo me è perfetta…
poi ditemi voi! ;)
Ed eccoci
alla parte più importante delle mie chiacchiere…
ovvero i ringraziamenti. Non
so neanche come dirvi quanto siano state importanti le vostre
recensioni: sono
state uno sprone che mi spingeva ad andare avanti e a migliorarmi di
capitolo
in capitolo. Quindi grazie… e un enorme grazie anche a chi
soltanto ha letto.
Ora però, dei ringraziamenti speciali. J
Per prima
cosa devo ringraziare SusanTheGentle, per la sua gentilezza, per la sua
disponibilità, per essere stata la prima a recensirmi e per
aver riacceso la
mia voglia di scrivere grazie alla sua meravigliosa storia. Grazie
Susan! ^-^
E grazie a english_dancer, Fly_My world, FrancyNike93, Serena VdW e
tema94 per aver recensito, per aver apprezzato la mia storia, per la
gentilezza che
avete mostrato ad ogni recensione e per la pazienza che avete avuto
nell’aspettarmi in questo lungo mese. Grazie!
E infine
grazie a DarkFirefly22, ElenaDamon18, ErzaScarlet_, irongirl e mishy
per aver inserito questa storia nelle loro seguite. Spero vi possa
essere piaciuta. ^-^
E con questo vi lascio e, con la speranza di avervi magari un po’ emozionato o almeno fatto sorridere, vi dò appuntamento alla prossima storia. Chiunque vorrà accompagnarmi in questa nuova avventura con le sue opinioni e i suoi commenti sarà il benvenuto! A presto… e buona lettura! HikariMoon
Susan
chiuse gli
occhi e inspirò profondamente. L'aria fresca del mare era
così
piacevole. faceva dimenticare qualsiasi preoccupazione, qualsiasi
tristezza... la ragazza aprì gli occhi e guardò
il mare che la prua
della nave fendeva. Era così bello stare lì.
Quando aveva voglia di
pensare non c'era luogo più tranquillo, sul transatlantico,
che la
prua. Ed era lì che veniva anche quando i ricordi le
riempivano la
mente o quando la nostalgia per Lucy e edmund si faceva più
forte. In
quei primi giorni di viaggio era sempre venuta lì...
Caspian guardò verso l'orizzonte. Era così emozionante guardare lontano ed immaginare che cosa nascondesse quel mare blu e profondo. Era per questo che veniva sempre sulla prua a forma di drago. era il posto più bello di tutta la nave, quello che gli permetteva di pensare senza essere disturbato... o almeno così succedeva la maggior parte delle volte. Caspian sorrise. Era lì che veniva anche per pensare a Susan. Stando lì, gli sembrava di essere più vicino all'orizzonte... alle Terre di Aslan dove avrebbe finalmente chiesto di rivedere Susan.
Strano
il mio destino
che
mi porta qui,
ad
un passo dal tuo cuore
senza
arrivare mai.
Anche
quel giorno era venuta lì. Non sapeva neppure lei
perché le piaceva tanto quel
posto… forse perché le faceva dimenticare dove si
trovava e le permetteva di
immaginare, guardando il blu del mare, di trovarsi su un altro mare.
Susan
sorrise. Improvvisamente le tornarono in mente i ricordi del suo ultimo
viaggio
a Narnia. Il suo primo incontro con Caspian… Susan sorrise
dolcemente. Quando
l’ho aveva visto probabilmente doveva essere arrossita. Si
era sentita strana…
era stata una sensazione che non aveva mai provato. E quando i suoi
occhi scuri
avevano incrociato i suoi non era riuscita a continuare a guardarlo.
Susan
scosse la testa sorridendo. Non le era successa una cosa simile neppure
quando
da Regina riceveva le visite dei principi e dei re che la chiedevano in
sposa…
ma forse dipendeva dal fatto che loro non erano Caspian.
Caspian
chiuse gli occhi dondolando le gambe. Sotto di lui sentiva il rumore
delle onde
che si frangevano sulla prua del Veliero dell’Alba. Era
così rilassante. Quel
suono lo aiutava a svuotare la mente e a concentrarsi solo sui ricordi
di
Susan… Caspian sorrise ripensando al giorno in cui
l’aveva incontrata. Era
sbucata così, all’improvviso, insieme ai suoi
fratelli. Quante volte si era
pentito della frase che aveva pronunciato… non
era così che li immaginavo… e come te
li immaginavi, Caspian? Il ragazzo
scosse la testa sorridendo. Anche se… in un certo senso era
stato sincero. E
non era un’offesa… lui veramente non aveva creduto
che la Regina Susan potesse
essere veramente così bella come l’avevano
descritta… anche perché lei era
molto più bella. Caspian prese il corno e lo
rigirò nelle mani. Chissà cosa
avrà pensato quando lui si era messo a fissarla...
Chiusa
nel silenzio
Sono
andata via,
via
dagli occhi, dalle mani, da te.
Susan
si
posò al parapetto. Caspian era riuscito a farle provare
così tante emozioni che
prima non aveva mai provato… come quando lo aveva visto dopo
che aveva
rischiato di risvegliare la Strega Bianca. In quell’occasione
Susan si era
scoperta gelosa. Vederlo lì, davanti alla lastra di ghiaccio
infranta… si era
sentita tradita. La ragazza ripensò allo sguardo che gli
aveva lanciato e si
rese conto che la sua delusione doveva essere stata visibile. Non gli
aveva
detto nulla, lo aveva solo guardato… e se ne era andata. Si
era sentita un po’
stupida… dopotutto lei che diritto aveva di mostrarsi
delusa? Solo perché la
Strega Bianca era stata la loro peggior nemica? Susan
sospirò sorridendo
dolcemente. Quella era solo una scusa. La realtà era che
aveva sentito venir meno
la sua fiducia… loro erano lì, lei era
lì… e lui aveva cercato altri aiuti. Non
si era mai sentita così male… e nonostante questo
non era riuscita comunque a
tenergli il muso. Sapeva già che un sentimento speciale la
legava a lui.
Caspian
ridacchiò sottovoce. E quella non era stata
l’unica volta in cui si era fermato
a fissarla… era incredibile come in poco tempo la Dolce
Regina gli fosse
entrata nel cuore. Era per quello che se avesse potuto tornare indietro
nel
tempo, una delle cose che non avrebbe fatto sarebbe stata dare retta a
Nikabrik. Quando aveva visto il suo sguardo deluso… si era
sentito male. Si era
vergognato per quello che aveva fatto… avrebbe voluto
chiederle scusa. Ma non
poi non l’aveva fatto. L’aveva fissata, mentre se
ne andava, dandosi dello
stupido. Era convinto di non meritarla… e convinto che lei
fosse rimasta delusa
in quanto Regina di Narnia. Solo poi, quando lei se ne era andata,
aveva capito
che ad essere rimasta delusa era stata soprattutto Susan… ma
ormai era stato
troppo tardi. E così non le aveva mai più chiesto
scusa… era anche quella una
cosa che avrebbe voluto fare, una volta che l’avrebbe potuta
riabbracciare. Se
solo si fosse accorto subito di quello che provava per lei…
e quello che lei
provava per lui. Caspian scosse la testa. Non aveva mai saputo come
comportarsi
con lei.
Che
donna sarò
se
non sei con me
e
se ti amerò ancora e di più.
Susan
si
perse a guardare le onde del mare. Se solo avesse avuto un
po’ di più coraggio…
sia per ammettere i propri sentimenti, sia per farli crescere. E
invece… anche
quando era stati vicini, lei aveva cercato di rimanere distaccata.
Susan si
pentì delle sue scelte… poi sorrise. Era successa
una cosa simile anche quando
stava addestrando i Narniani a tirare con l’arco. Caspian era
arrivato lì e
aveva cercato di impressionarla. Se solo si fosse accorta in tempo di
non essere
stata l’unica a provare quei sentimenti…
chissà cosa sarebbe cambiato. Susan
sorrise di nuovo ripensando alla sua faccia quando lei aveva colpito la
pigna
che lui aveva mancato. Beh… dopotutto l’aveva
sottovalutata. Ma era stato così
bello potergli stare vicino… era stato uno dei pochi momenti
in cui avrebbero
potuto parlare. Lei però non voleva ammettere di essersi
innamorata e non
voleva che nessuno le facesse vedere il contrario… Susan si
rese di quanto era
stata condizionata dalla certezza che quel viaggio non sarebbe durato
per
sempre. Amaramente capì di non essersi sentita di nuovo
parte di Narnia come un
tempo… lo aveva fatto per non soffrire… ma
pensare alla fine, l’aveva portata a
soffrire ancora di più.
Caspian
posò il corno accanto a sé. Ma perché
quando ci si innamora non si sai mai come
comportarsi con la persona amata? Quante volte se lo era chiesto.
Sarebbe stato
tutto più facile se lui non fosse stato così
timido… le avrebbe potuto aprire
il suo cuore e forse ora sarebbero insieme. E invece si era comportato
come uno
sciocco… non era stato neppure in grado di corteggiarla.
L’unica volta in cui
avrebbe potuto farle capire i suoi sentimenti era stato solo capace di
comportarsi da ragazzo presuntuoso… e lei gli aveva dato una
lezione. Caspian
sorrise divertito. Se lo era meritato. Susan gli aveva mostrato che non
bisognava sottovalutarla. E che serviva altro per
conquistarla… ma lui non aveva
mai cercato di darle quell’altro che lei cercava. Sarebbe
bastato avere il
coraggio di quello che provava… ma era solo un ragazzino.
Quanto lo aveva
maturato quell’avventura… era anche per quello che
voleva rivedere Susan. Per
mostrarle di essere finalmente degno di lei. Caspian guardò
deciso verso
l’orizzonte: non avrebbe più fatto lo stesso
errore. Se avesse avuto una
seconda possibilità, non sarebbe rimasto in disparte e
avrebbe difeso
quell’amore. Avrebbe fatto qualsiasi cosa per far restare
Susan insieme a lui.
Non si sarebbe voltato e rassegnato. Non quella volta.
Strano
il mio destino
mi
sorprende qui
qui
ferma a non capire
dove
voglio andare.
Susan
sospirò. Se ne era resa conto quando ormai era troppo tardi.
Lo aveva capito
quando Caspian era venuto a cercarli e li aveva trovati insieme ad
Aslan.
Quando aveva incrociato i suoi occhi scuri… aveva capito di
essere stata lei a
condannare quell’amore. Non aveva mai fatto nulla per
difenderlo. Si era
rassegnata a perderlo fin dall’inizio. E cosa aveva ottenuto?
Solo di soffrire
di più. Ma non aveva fatto nulla per impedirlo. Aveva visto
negli occhi di
Caspian, in quell’istante, tutto quello che ci sarebbe potuto
essere tra di
loro… tutto l’amore che lui le avrebbe potuto
dare. Lei era rimasta lì a guardarlo.
Per un attimo aveva sentito il suo cuore vacillare. Se solo i suoi
occhi
fossero rimasti incrociati con i suoi ancora per un istante…
Susan scosse la
testa. Era sciocco immaginarsi altri finali. Lei in
quell’occasione, anche
davanti all’evidenza, si era voltata. Si era rassegnata alla
decisione di
altri. Se solo avesse avuto coraggio… coraggio di buttare
tutto all’aria,
coraggio di seguire il suo cuore… coraggio di rischiare per
quell’amore. Susan
chiuse gli occhi e inspirò l’aria fresca e
salmastra del mare. Per lei era
sempre stato più facile lasciar scivolare via le
cose… aveva sempre creduto
facesse meno male. Si era comportata con Caspian come con
Narnia… si era
convinta che non valesse la pena lottare contro il destino. Accettare
le cose
passivamente era più facile, più logico. Ma
l’amore non è logico. Susan
sorrise. Se ne era accorta quando era tornata. Per quanto avesse
provato,
all’inizio, a dimenticarlo… non ci era
riuscita… e aveva iniziato a sperare di
poter avere una seconda possibilità di affrontare il
destino. Se fosse
successo, non si sarebbe rassegnata una seconda volta.
Caspian
si
alzò posando le mani al legno dorato. I suoi occhi erano
fissi con
determinazione all’orizzonte. Aveva fatto tanti errori in
passato. Ma era
cambiato… era cresciuto. Era cresciuto anche il suo amore
per Susan, perché
aveva capito che cosa aveva perso. Non si sarebbe rassegnato quella
volta.
Davanti ad Aslan avrebbe fatto di tutto per fargli capire il suo amore
per
Susan. Non come quella volta… quando l’aveva vista
in quel cortile insieme a
Peter e Aslan. Lui si era fermato, non era andato da lei. I loro
sguardi si
erano incrociato e lui si era perso nell’azzurro di quegli
occhi. Era lì che
aveva capito che lei se ne sarebbe andata, anche se non lo aveva
ammesso. E in
quegli occhi aveva letto una richiesta di aiuto. Susan gli aveva
chiesto in
silenzio di mostrarle di essere pronto a combattere per
quell’amore appena
sbocciato. Ma lui, quella volta, aveva avuto paura di lottare contro il
destino… Caspian strinse le mani attorno al parapetto. Quel
giorno si era
convinto che Susan si fosse ormai rassegnata… e invece lei
gli aveva chiesto di
mostrarle la forza per non farlo. Era stato uno sciocco. Sarebbe
bastato andare
da lei… e lui invece se ne era andato. Aveva condannato il
loro amore. Ma non
voleva credere fosse una condanna definitiva… Aslan non
poteva non capire
quanto era forte ciò che gli univa. Sentiva dentro di lui
che anche Susan,
ovunque fosse, lo amava ancora. Caspian guardò verso il
cielo azzurro. Voleva
solo avere un’altra possibilità per affrontare il
futuro insieme a lei.
Un’occasione per non farla andare via di nuovo…
Se
tutto quell’amore
Io
l’ho soffiato via,
ma
fa male non pensare a te.
Caspian
tornò ad abbassare lo sguardo verso il mare
ripensando a quante volte l’aveva lasciata andare
via… lo aveva fatto ancora
prima. Se lo ricordava bene. Erano nelle caverne della tavola di
pietra. Presto
la battaglia sarebbe iniziata e lei e Lucy dovevano andare a cercare
aiuto, a
cercare Aslan. Avrebbe preferito che non andasse. Fuori sarebbero state
sole…
ma non glielo aveva detto. Anche perché non sapeva che cosa
dirle… e se lui ne
avesse il diritto. Quando poi Susan gli avevo detto di tenere il corno,
l’aveva
guardata senza capire. Poi aveva compreso… Susan aveva
provato a dirglielo. Con
quelle parole gli aveva palesato i suoi sentimenti… e quando
se ne era andata
al galoppo, senza lasciargli il tempo di dire nulla… aveva
capito una cosa. Non
l’avrebbe lasciata andare da sola. Non avrebbe mai sopportato
che le succedesse
qualcosa. Caspian sorrise. Era stato pazzo. Non aveva nemmeno
considerato le
conseguenze… era semplicemente corso a prendere un cavallo,
per seguirla.
Che
donna sarò
se
non sei con me
e
se ti amerò ancora e di più.
Susan
sospirò. Eppure il coraggio lo aveva… quando
aveva combattuto per Narnia non si era mai tirata indietro. Anche
quando era
rimasta sola per dare la possibilità a Lucy di proseguire.
Sola in quella
radura, non aveva avuto nessuna esitazione… non aveva
pensato al rischio, non
aveva pensato che avrebbe potuto morire. Stranamente si era sentita se
stessa.
Si era sentita veramente una Regina di Narnia. Se solo avesse avuto il
coraggio
di essere sempre così, come le aveva detto Peter alla
partenza. Susan sorrise
tornando a pensare a quegli istanti: aveva davvero rischiato di
morire… ma poi…
era arrivato lui. Non sapeva neppure perché era
lì, ma aveva sentito che era lì
per lei. Solo per lei. Erano stati i momenti più belli,
mentre erano vicini su
quel cavallo… non si erano detti nulla, non era il
momento… ma era stato
speciale. Come era stato speciale lo sguardo che si erano cambiati
prima di
lanciarsi in battaglia. Susan riaprì gli occhi e
guardò di nuovo il cielo…
chissà quanti altri momenti speciali ci sarebbero potuti
essere, se solo fosse
andato in modo diverso…
Caspian
chiuse gli occhi abbandonandosi a quei
ricordi. Erano stati i momenti in cui più di tutti erano
stati vicini. Quando
aveva lasciato le caverne pensava solo a lei… sperava di
raggiungerle in tempo.
Forse non si era comportato da principe… ma il suo cuore gli
aveva detto che
era la cosa giusta. E poi ne era stato sicuro anche con la mente.
Arrivò da lei
appena in tempo per salvarla. E non voleva pensare fosse solo una
coincidenza…
in quel momento lui era stato lì per lei e lei per lui.
Stretti su quel cavallo
erano tornati indietro per combattere… e quella vicinanza
era stata più forte
delle parole. Quel silenzio era stato speciale. Se non ci fosse stata
una
battaglia in corso… le avrebbe detto che provava qualcosa
per lei… ma come lei
sapeva che non era il momento giusto. Caspian sorrise. Incredibile che
proprio
durante la battaglia, il loro amore fosse stato più
forte… si erano cercati con
gli sguardi, preoccupati che potesse succedere qualcosa
all’altro… si erano
anche guardati prima di lanciarsi verso i Telmariani. Poi tutto era
finito… e
non erano più riusciti a trovare quel coraggio.
Io
non ti perderò
oltre
il tempo e le distanze andrò
più
vicino a te.
Caspian
scosse la testa. Non era vero. Susan il
coraggio lo aveva ritrovato. Si era mostrata molto più forte
di lui perché nel
momento in cui i suoi passi la stavano portando lontana da
lui… Susan si era
voltata. Non gli aveva detto niente, ma con quel bacio gli aveva fatto
capire
che lo amava. Aslan li aveva visti… aveva capito quello che
li legava? Voleva
sperarlo. Non voleva smettere di pensare che quel bacio fosse una
promessa. Per
lui, almeno lo era. Amava Susan: era la sua ribellione al volere di
Aslan.
Voleva fargli capire che lui aveva bisogno di lei… ma che
non per questo
sarebbe venuto meno ai doveri verso Narnia… tranne uno. Si
ricordava quello che
aveva pensato quando aveva parlato con Cornelius… ma da
quando era partito,
aveva capito che non l’avrebbe potuto fare. Neppure per
Narnia. Forse stava
sbagliando… ma allora, per Susan, preferiva continuare a
sbagliare.
Volando
al cuore
gli
parlerò di me
e
resterò per non lasciarti più…
Per
non lasciarti più.
Susan
si rialzò e immobile fissò l’orizzonte.
Si era
chiesta fin da subito che conseguenze avrebbe avuto quel suo gesto. Fin
da
quando erano saliti sulla metropolitana… aveva riso con i
suoi fratelli, ma poi
fissando il riflesso del suo volto sul vetro aveva ripensato a Caspian.
Si era
chiesta se in qualche modo avesse potuto cambiare il loro
destino… e il dubbio
le era rimasto nei mesi successivi. Lo aveva ancora adesso…
solo che non aveva
smesso di credere. Quel sogno… le parole di
Caspian… le avevano dato una forza
incredibile… e se non sempre in quei mesi se lo era
ricordato… non aveva più
intenzione di rassegnarsi. Ci avrebbe provato, giorno dopo
giorno… Susan
sorrise. Non voleva credere che tutto potesse essere solo un’
illusione.
“Caspian…”
Caspian
tornò a fissare l’orizzonte in piedi,
immobile. Quando l’aveva vista sparire, non era riuscita a
non credersi se
avrebbe mai potuto rivederla… avrebbe voluto chiederlo ad
Aslan, ma non ne
aveva avuto l’occasione tra i festeggiamenti e i doveri di
Re. Presto però lo
avrebbe fatto e se Aslan non glielo avrebbe permesso…
avrebbe trovato un altro
modo. Magari un armadio come quello di cui parlavano le leggende.
Sentiva che
un giorno ci sarebbe riuscito. Tante volte in quei tre anni la aveva
sentita
incredibilmente vicina… qualche volta aveva creduto di
averla accanto, di
potersi voltare e vedere il suo sorriso… come in quella
battaglia. Quasi
l’aveva vista… come quella notte. Quasi aveva
avuto l’impressione di poterla
toccare… Caspian sorrise. Non voleva credere che tutto
potesse essere
un’illusione.
“Susan…”
È
chiaro il mio destino,
mi
riporta qui,
ad
un passo dal tuo amore:
io
ti raggiungerò.
Susan
trasalì e si sentì mancare il fiato. Il cuore
iniziò a batterle più forte, come se volesse
uscirle dal petto. Lentamente si
voltò… e il tempo sembrò fermarsi. I
suoi occhi azzurri incrociarono due occhi
scuri leggendovi la stessa sorpresa, la stessa emozione. Ma non poteva
essere
vero. Susan sentiva di essere ancora sul transatlantico, ma davanti a
lei si
era creato una specie di finestra sul mondo che tanto amava. Dietro le
sue
spalle vedeva il mare che aveva tanto sognato. Susan sbattè
gli occhi.
“Caspian…
non può essere. Deve essere un sogno.”
Caspian
per un istante non rispose. Non riusciva a
credere che le sue preghiere si fossero in parte avverate. Eppure Susan
era lì,
davanti a lui. Dietro di lei vedeva una strana nave, sembrava
metallica. Ma non
gli importava. Non sapeva come era possibile ma era come se i loro due
mondi si
fossero avvicinati all’improvviso, creando per loro quella
finestra. Caspian
sorrise e le strinse una mano.
“Non
lo è… se lo fosse, Susan… saresti
vestita da
Regina.”
Il
tocco della mano di Caspian sembrò riscuotere la
ragazza. Susan, dopo un attimo di esitazione, sorrise. Tanto, che fosse
o no un
sogno, non aveva importanza. L’unica cosa che importava era
che loro erano lì.
Come e perché non aveva importanza…
“Oh,
Caspian… ci sono così tante cose che vorrei
dirti… chiederti… spiegarti…”
Caspian
le impedì di parlare ancora e la strinse tra
le braccia. Susan ammutolì affondando il viso nella sua
spalla e annusando il
suo profumo. Avrebbe voluto che quell’istante durasse per
sempre. Avrebbe
voluto poter rimanere per sempre lì, dovevo i loro mondi si
toccavano. Caspian
le accarezzò i capelli sorridendo.
“Lo
vorrei anche io Susan… ma ci sarà un altro
momento
lo so. Ora lo so.”
I
loro occhi tornarono a cercarsi. Caspian le
accarezzò una guancia. “Solo una cosa ti dico
Susan… ti rivedrò. Questa ne è la
prova. Ne sono certo.”
Susan
annuì. “Sì… in un modo o
nell’altro ti
raggiungerò… Caspian. Io…”
Improvvisamente
rispettivamente si accorsero che
l’immagine stava iniziando a scomparire. Susan lo
guardò spaventata Caspian, ma
il ragazzo sorrise.
“Io
ti aspetto, Susan. Non importa quanto… io sono
qui, per te.”
Susan
annuì sorridendo anche se non voleva separarsi
da lui. “Troverò un modo, Caspian…
dovessi provarci tutta la vita… io tornerò
da te.”
Proverò
a gridare
e
forse sentirai
la mia voce
che ti chiama, se vuoi.
Caspian
sorrise e annullò la distanza tra i loro
volti. Fu solo un attimo. Le loro labbra si sfiorarono appena. Quando
Susan
riaprì gli occhi vide davanti a sé solo la prua
del transatlantico. A fatica
riuscì a trattenere le lacrime… ma allo stesso
tempo non riuscì a smettere di
sorridere. Con le dita si sfiorò le labbra. La amava. La
amava ancora. Era la
cosa più importante. Le aveva detto che l’avrebbe
aspettata… e lei ora aveva la
forza per provarci. Ci sarebbe riuscita. E quello che era successo, le
faceva
sperare che anche Aslan lo avrebbe permesso.
“Susan!”
La
ragazza si voltò e vide Peter venire verso di lei.
Sorrise, pensando che per un attimo si era illusa che potesse essere
ancora
Caspian. Ma non serviva avere fretta… Peter la raggiunse e
la scrutò. Susan
sorrise.
“Che
c’è, Peter?”
Peter
sorrise scrollando la testa. “Niente… solo
che…
non lo so. Sei come… radiosa.”
Susan
scoppiò a ridere e si strinse al suo braccio.
Peter la guardò senza capire.
“Sono
felice, Peter. Perché so che torneremo a
Narnia.”
Peter
sgranò gli occhi. “E come fai a saperlo?”
Susan
volse gli occhi verso l’orizzonte e sorrise. “Lo
so. E basta.”
Peter
sorrise e le passò un braccio attorno alle
spalle. “Se ne sei certa… ne sono certo anche io.
Però tu non me la racconti
giusta…”
Susan
tornò a ridere e lo prese per mano andando verso
le scale.
“Forza…
torniamo da mamma e papà.”
Peter
si arrese e seguì la ragazza. Susan continuava a
sorridere. Amava Caspian… e, ora lo sapeva, sarebbe bastato
quello per farli
rincontrare.
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Caspian
riaprì gli occhi e vide di nuovo solo la prua
dorata del Veliero dell’Alba. Era stato veramente come un
sogno. Ma era stato
reale. Sentiva ancora il profumo di Susan. Il ragazzo sorrise. Se mai
gli fosse
servita una prova che si sarebbero rivisti… ora
l’aveva. Ma non era quello
l’importante. Susan lo amava. Non lo aveva dimenticato. Ora
che sapeva quello
sarebbe stato pronto anche per andare fino alla fine del
mondo… anche oltre se
necessario. E sentiva che anche Aslan lo avrebbe accettato…
altrimenti, perché
riunirli per un istante? Non certo per illuderli.
“Vostra
Maestà.”
Caspian
si volto e vide a pochi passi da lui Lord
Drinian. L’uomo attese con rispetto che lui si avvicinasse.
“C’è
qualche problema?”
L’uomo
scosse la testa. “Gli ufficiali desiderano
controllare con voi la nostra rotta.”
Caspian
annuì sorridendo. Vide Drinian scrutarlo per
capire che cosa avesse, ma Caspian non aveva intenzione di raccontare a
qualcun
altro che cosa era successo. Mentre scendevano i pochi gradini che
conducevano
sul ponte, però, Caspian si voltò verso di lui.
“Lord
Drinian… sentò che alla fine di questo viaggio,
troverò la mia sposa.”
Il
capitano lo guardò senza capire. Caspian non disse
altro e scese sorridendo. Pensava solo ad una cosa: quando Susan
sarebbe
tornata, le avrebbe chiesto di sposarlo. Amava Susan… e, ora
lo sapeva, sarebbe
bastato quello che farli rincontrare.
Che
donna sarò
Se
non sei con me
E
se ti amerò ancora e di più…
Io
non ti perderò,
oltre
il tempo e le distanze andrò,
più
vicino a te.
Volando
al cuore,
gli
parlerò di me e resterò
per
non lasciarti più, per non lasciarti più.