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Autore: R e d_V a m p i r e     10/07/2013    5 recensioni
Cos'è lui per Matt?
Un amico? Nah.
Quell'idiota non sembra averne bisogno. O per meglio dire... tutti sembrano poter essere amici di Mail Jeevas. Ma nessuno lo è realmente. Nemmeno lui.
Un coinquilino? Lo sarebbe, se gli pagasse l'affitto. O se non avesse letteralmente deciso di fare occupazione a casa sua senza sentire il suo parere, prima.

Comunque, passiamo alle presentazioni: ho ventuno anni (da compiere) mi sono trasferito da Düsseldorf a Tokyo da circa un mese e mezzo, attualmente spiantato e il mio nome è Mihael Keehl. Beh, Mello, per gli amici. Che poi perché cazzo si dica così, quando amici non ne ho, non l'ho mai capito.
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Matt, Mello | Coppie: Matt/Mello
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Roommates
-La strana coppia-
Epilogo






Il paesaggio che si vede dal balconcino della camera da letto è in grado di togliermi il respiro ogni volta che mi affaccio per contemplarlo. So apprezzare le cose belle, malgrado non lo dia mai molto a vedere. Ma le verdi colline inglesi che si aprono sotto il mio sguardo riescono a far vibrare quelle particolari corde della mia anima in un modo tutto speciale, quello che mi fa definire a pieno titolo questa semplice villetta a due piani, con un bel giardinetto e il box auto, casa.
Ci siamo trasferiti ormai da sei anni a Dover, con l'aiuto del vecchio Watari che ha preso Matt un po' come suo nipote. L'anziano meccanico ha preferito trasferirsi nella capitale, insieme ad alcuni parenti ed ogni tanto viene a trovarci, ma noi ci siamo innamorati di questa città. Soprattutto io, ammetto di essere rimasto affascinato dalle famose 'bianche scogliere di Dover', non riuscendo a resistere all'attrazione di un paesaggio naturale come quello. Mi piace ogni tanto lì, senza mai avvicinarmi davvero al precipizio fin troppo pericoloso. Adoro l'adrenalina, ma quella delle corse mi è più che sufficiente.
Corro nella SBK da qualche anno, ma punto al MotoGP. E' sempre stato il mio sogno e negli ultimi tempi pare che molti di questi si stiano realizzando, perchè non tentare, allora?
Certo, mi tocca sopportare le paturnie di Matt preoccupato per me... ma in fondo mi aspetta al pit stop insieme agli altri meccanici, così da poter rendersi conto da solo delle mie condizioni.
Sospiro, socchiudendo gli occhi alla brezza che soffia dal mare, scompigliandomi i capelli. E' piacevole.
«Ehi»
Trattengo un sorriso che si tramuta in un ghignetto, sentendo delle braccia forti e conosciute stringermi, e la presenza dell'uomo alle mie spalle. Mi ha superato di tutta la testa, è un po' avvilente. Ma negli anni non è che migliorato. Ha perso i tratti infantili, ma il suo viso rimane gentile, i capelli rossi sono un po' più lunghi e sempre disordinati e i suoi occhi sempre di quel verde non dissimile dalle colline del paesaggio che ammiriamo. Ha un accenno di barba sul mento, devo trattenermi dal mollargli una gomitata per farlo allontanare, perchè mi fa il solletico.
«Ehi»
Mi sento stupido a fare questi giochetti da ragazzini alla prima cotta e non faccio a meno di ricordarglielo ogni volta più o meno delicatamente, la sua testa lo sa bene. Però... però devo ammettere che non mi dispiace quando mi stringe in questo modo, e posso sentirgli addosso quell'inconfondibile profumo di nicotina e olio per motori. Anche questo sa di casa.
Sospiro leggermente, abbassando lo sguardo sulle nostre mani vicine, sulla ringhiera. Non posso fare a meno di sorridere, giusto un po', nel vedere le identiche fascette di oro bianco agli anulari.
Abbiamo lasciato il Giappone da sei anni. E siamo ufficialmente sposati da quattro. Ammetto che quando me l'ha chiesto gli ho quasi gettato contro un'orrendo soprammobile regalo di Evangeline. Che è stata anche la mia testimone, al matrimonio. Non l'ho mai vista piangere ed ubriacarsi tanto. Credo che abbia rimorchiato anche un rosso cugino di Matt, segno che il lupo perde il pelo ma non il vizio.
Se devo essere sincero, l'idea di sposarlo non mi allettava particolarmente. Insomma, siamo due uomini, ed è una cosa fottutamente soldicinata... ma mio marito sa essere molto convincente.
«Che ne dici di tornare dentro?»
Rabbrividisco al sentire le sue labbra contro la nuca, annuendo piano e seguendolo all'interno della stanza.
Molto, davvero molto convincente.
Da qui in poi, se non vi dispiace, preferirei continuare da solo.
«Mello...»
Beh, non proprio solo, ma avete capito, vero?
Il resto.
Beh.
Il resto è un'altra storia.



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Angolino Rosso

FINEEEEEEEE.
Ok, ok. Non ce l'ho fatta ad aspettare, mi dispiace. Chiedo venia (?). Avevo una mezza idea di non farla finire così. Affatto. Ma... ma... boh. Ugh, non so, quei due sposati... ma ugh! Un po' di felicità anche a loro e smielosità (?) che ora come ora mi serve.
L'angst sarà magari per un'altra volta, che non fa mai male.
Ringrazio chi mi ha seguito fino alla fine, soprattutto Uni che non ha perso le speranze di vedere la parola 'end' a questa... cosa, che oso chiamare fanfiction. Ecco, chiamiamola cosa.
Forse, magari, ma proprio magari... ci sarà uno spin off sugli anni in Inghilterra. E il matrimonio. Devo decidere. Dipende.
Ok, la smetto. Un bacio a tuttiH!
...e alla prossima *muahahha*
   
 
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