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Autore: Dakota Blood    10/07/2013    3 recensioni
Lasciarsi andare, giù, nel buio, le profondo della notte. Credere che la vita sia in un modo e rimanere ciechi di fronte alla verità. L'amore uccide o fortifica? In alcuni casi può maledire.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Craig Mabbit, Max Green
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Max, non farlo ti prego-
 
Craig stava sudando, era completamente fradicio, agitato, esausto.
Ok, non era certo la prima volta che quello scemo di un Green che non era altro lo svegliava nel cuore della notte con la scusa degli incubi fottutissimi che faceva, solo per poi tentare il suicido minacciandosi si buttarsi dal balcone.
Ma questa volta, questa volta era l’apoteosi.
-Max, stai indietro! Torna dentro subito!-
Max si voltò verso di lui, e ciò che Craig vide lo lasciò esterrefatto.
I suoi occhi che dovevano brillare si una luce verde gialla, non brillavano affatto. Erano rossi, come se qualcuno gli avesse ferito l’anima e il sangue stesse sgorgando dalle pupille.
-Max… Cristo.. vieni qui, mi hai sentito??-
Si avvicinò sempre di più, sentì la brezza della notte, del cuore della notte.
Ogni volta che Max si alzava, era la solita storia.
Pianti. La luce accesa del comò, il libro di Craig che consuetamente finiva per terra o addirittura sotto il letto accartocciato come uno straccio,  Max che non parlava e sembrava muto, allora lui doveva tirargli via le parole di bocca come fanno gli elettricisti con i fili che non vogliono saperne di stare al loro posto  e si dimenano ovunque.
La stessa storia da ormai sei mesi. Non ne poteva più.
Non ne potevano più.
Tutto era iniziato dalla notte i cui Ronnie era sparito dalla loro vita, o meglio dalla vita di Max.
Max era il suo ragazzo, cazzo, non al sua puttana da sbattere quando ne aveva voglia, no! Lui pretendeva il bacio della buonanotte quando non facevano l’amore, lui amava fare la doccia assieme a Ron anche se erano le sei del mattino. Lui amava.
Ronnie scopava e basta.
Craig si avvicinò sempre più, guardò davanti a se e vide che le loro magliette svolazzavano per il troppo vento, segno che erano troppo vicini al bordo, al peggio del peggio.
-Non fare cazzate Max, ne abbiamo giù parlato un sacco di volte. Se non scendi subito.. io.-
-Io cosa eh? Forse sei tu quello che non respira più? Che non riesce a mandar giù un boccone se poi non va a buttar tutto via nel cesso? Eh, dimmi, no guardami in faccia quando ti parlo.. Hai le palle per guardarmi?-
Craig rimase a bocca aperta, scioccato dal modo in cui il suo migliore amico gli si rivolgeva ed esterrefatto dal tono di voce che stava usando.
Stava praticamente urlando mentre sotto di loro le macchine erano dei puntini, delle formichine che tornavano a casa.
-Max…-
-Max un cazzo. Siete tutti dei fottuti egoisti. Ognuno mi dice di andare avanti, di lasciar stare, il tempo risolverà tutto Max, vedrai che ti innamorerai presto.. Tante storie finiscono lo sai, non per questo tutti si uccidono-
-Ed è vero infatti.. si va avanti.. la vita continua-
-Stronzate! Tu hai progettato tutto.. solo perché mi desideravi da morire, adesso stai bene perché Ronnie non mi gira più intorno non è vero?? Non dire che non è così perché butto giù anche te se dici stronzate! Vedevo le tue facce quando ci scoprivi in camera a baciarci, e quella volta che io e Ron l’abbiamo fatto sul divano in salotto  ci spiavi immagino. Stronzo! Tutto perché speri che io torni con te non è vero? Che dorma nel tuo fottuto letto. Portati via i mobili, la casa, tutto! Io non ho più niente da perdere perché non ho più nulla!-
Craig non sapeva più cosa dire. Le lacrime iniziarono a scenderli e non la smisero di bagnargli il giubbotto in jeans nero, quello tutto pieno di strappi che amava tanto.
-Non sai cosa dire perché sai che è tutto vero-
-Balle, Max.. tu stai male. Devi farti curare, cazzo! Sei un paranoico di merda! Fanculo! Non ti ho amia amato,  ti considero il mio migliore amico! Perché hai fatto tutte quelle scenette quando ti svegliavi sai tuoi incubi e mi abbracciavi eh?? Perché non hai sputato i tuoi rospi fin dall’inizio e hai aspettato solo ora per dirmi tutta questa schifezza che mi butti addosso?-
-Fottiti Mabbitt, non aggiungo altro-
-Max! Aspetta! MAX CRISTO PARLIAMONE! GREEN NON..-
Troppo tardi. L’unico suono che si sentì cinque minuti dopo lo schianto fu quello della prima sirena della polizia che si avvicinava per controllare che il ragazzo fosse ancora vivo, ma purtroppo non ci fu più niente da fare.
 
 
Un ora dopo.
 
 
 
 
-Craig?? Craig… cos’è tutto questo casino???-
Si voltò, con lo sguardo perso nel vuoto, come un bambino a cui è stato appena negato del soffice zucchero filato dolce e saporito, e pianse disperatamente.
-T..t..tu.. non dovresti.. cosa .. cc.. cosa ci fai qui?-
-Questa è casa mia o sbaglio? Dov’è Max? Gli avevo detto di aspettarmi, sarei tornato. Lui sa che io torno sempre-
Non sapeva se tirargli un cazzotto, sputarlo in un occhio e se gettarsi giù dal balcone dal nervosismo come aveva appena fatto Green.
Optò per un’altra decisione.
-Tu.. tu.. Max mi ha sempre detto che te n’eri andato perché non lo amavi più, che lui ti interessava solo per il sesso, e basta. Diceva che spesso portavi le ragazze dei vostri video musicali e facevate su e giù per tutta la notte, lui diceva che era finita da tempo e che te n’eri andato per sempre. Non sai cosa cazzo è successo qua. Mesi in cui si alzava tremante, sudava e diceva di averti sognato mentre gli facevi del male, mentre scopavi le tue stronze davanti a lui e poi gli dicevi che non lo avevi mai amato.-
Gli caddero le chiavi di casa in terra. Non credette alle sue orecchie. Era impossibile, doveva trattarsi sicuramente di un incubo o di un malinteso. Inghiottì, cercò di respirare ma era come se avessero prosciugato l’aria e l’ossigeno fosse solo un invenzione antica e impossibile.
-Cosa ha fatto?... c.. cosa.. non dirmi che il suo corpo è giù in strada?-
-Io, io credo che Max abbia avuto seri problemi in questo periodo, e forse l’unica possibilità di salvezza era proprio farla finita. Non so cosa dire… io…-
Pianse e si buttò pesantemente a terra, lasciandosi avvolgere dalla malinconia e dal dolore per l’amico.
-Io glielo avevo detto cazzo, ero via per lavoro, sarei tornato tra qualche mese! Lo amavo cazzo!-
-Ma lui non lo saprà mai questo, pensava tulo tradissi, pensava lo avessi abbandonato come se non ti fosse mai importato di lui-
-Dovrà sapere tutto-
-CCosa? Cosa dici Ron, mi state tutti facendo impazzire oggi.. cosa dici?-
Indietreggiò, chiuse gli occhi, li riaprì per guardare per l’ultima volta il cielo, dopodiché si lanciò già dal quindicesimo piano del loro palazzo di Las Vegas.
Non poteva far finta che il suo Max stesse semplicemente dormendo.
Doveva dirgli che lui gli apparteneva ancora.
Craig chiuse gli occhi, pregò, dopodiché fece ciò che era giusto fare, ciò che avrebbe dovuto fare forse fin dall’inizio.
 
Il coltello percorse la linea del suo collo, baciò l’incavo, dopodiché cadde pesantemente in terra accompagnato dal rosso che ormai aveva inondato la serata.
Solo che non c’è un bel niente da sperare.
 

‘tell me that you love me ‘cause i need you so much.
Don’t go.
Don’t go.








Ok, questa non credo sia la fanfiction migliore che io abbia mai scritto, ma non penso sia la peggiore. L'ho scritta con la febbre a 38, per cui credo che vada anche piuttosto bene.
Un grazie ai Green Day e all'album American Idiot che mi hanno accompagnata durante la composizione..
MIRACCOMANDO, RECENSITE!
UN BACIO,DAK 
 
   
 
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