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Autore: thatsjonasmile    11/07/2013    3 recensioni
Quella lettera, la sua lettera per lei, era arrivata a destinazione troppo tardi.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nick Jonas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I CLOSE MY EYES, I FEEL YOU'RE HERE FOREVER.


Fuori era buio e quel ragazzo, sdraiato sul letto a petto nudo e coperto solo da un legger lenzuolo, dormiva stanco e felice per lo strabiliante concerto che aveva tenuto quella sera. Si era addormentato con una voglia irrefrenabile di chiamare la sua ragazza per avvisarla che pochi giorni dopo sarebbe tornato a casa, perchè il suo tour era giunto al termine. Dormiva beato, almeno finchè il suo i-Phone non prese a squillare. << Pronto? Alex? >> chiese il ragazzo con voce interrogativa, rispondendo alla chiamata sconosciuta. << No, non sono Alex, mi dispiace. Sono una sua amica. Ho appena trovato la tua lettera fuori dalla porta. Dovresti subito tornare a casa. >> parlò l'altra voce. Era rotta dall'emozione, tremante per le lacrime che le morivano in gola. E lui era sicuro di una cosa: non era una fan. La cosa era tremendamente seria perchè nè l'emozione, nè tantomeno le lacrime, erano dovute alla gioia di parlare al telefono con lui. 


"Cara Alex, mi hanno sempre elogiato tutti dicendo che sono bravo con le parole, ma in certi casi le parole servono a ben poco; per questo penso che questa sia la cosa più stupida che io abbia mai fatto da quando ti conosco: scriverti una lettera! Per cosa poi? Dirti realmente quello che provo quando sto con te? Mi correggo: stavo. Non ci vediamo da mesi ormai, il mio lavoro mi ha portato lontano da te, ma non ti ho mai dimenticata! Lo so, sono un codardo. Mi sto nascondendo dietro una lettera, una stupidissima e misera lettera. L'ho definita la cosa più stupida perchè questo pezzo di carta non cambierà niente! Io continuerò a girare il mondo con la mia musica, e tu continuerai ad aspettare il mio ritorno, ritorno che ti ho promesso per soffocare il tuo dolore per la mia partenza. Non mi stupirei se il giorno in cui dovessi bussare alla tua porta, ti trovassi felice con un altro ragazzo. Diamine, te lo meriti! Te lo meriti più di quanto io mi meriti tutto questo incredibile successo. Meriti di essere felice, felice di amare e di essere amata. Non ho la certezza che tu sia felice, non so se tu stia amando di nuovo, ma so per certo che sei amata...DA ME. Non ti biasimo se strapperai la lettera, senza neanche leggerla, o mi maledirai dopo averla finita. Ma nel caso dovessi leggerla, e un sorriso si dovesse formare sulle tue labbra, sappi anche che il ragazzo che ti sta scrivendo, non solo ti ama ed è innamorato di te, ma non appena tornerà e potrà finalmente stringerti fra le sue braccia, si inginocchierà al tuo cospetto e ti chiederà di sposarlo. Te lo prometto, ti amo, Nick." 

E pensare che pochi giorni dopo aver inviato questa lettera, il suo manager l'aveva chiamato per avvisarlo che entro la fine del mese sarebbe tornato a casa. 

C'è chi crede nel destino e chi crede che la vita possa essere crudele con gli uomini. 

Ebbene, Nick aveva sempre creduto nel destino, destino che tanto aveva amato per avergli fatto incontrare Alex, l'amore della sua vita, ma che la vita potesse essere così crudele con gli uomini, quello proprio no! Quella stessa vita che gli stava permettendo di portare avanti il suo sogno: fare musica. Quella sua stessa vita che era andata in frantumi. 
E pensare che due sere prima, era su un palco, con migliaia di fan adoranti che cantavano all'unisono con lui. E lui, come sempre, durante l'esibizione non poteva non pensare ad Alex, che lo amava per quello che era, fregandone del suo successo. 

Ma ora le cose erano ben diverse, era tornato da Alex. Era con lei. In ginocchio davanti a lei. In ginocchio sulla sua tomba. 

Quanto avrebbe voluto strappare quella sua lettera! Urlare a tutti il suo dolore! Non aveva neanche avuto il coraggio di chiamare i suoi fratelli o i suoi genitori per avvisarli che che aveva mollato il tour per catapultarsi a Dallas. 

Quella lettera era arrivata a destinazione troppo tardi. E ora gliela stava leggendo lui stesso, con un filo di voce flebile e tremante. E non appena ebbe finito, si alzò per dare un bacio alla foto che la raffigurava sulla lapide. Se la ricordava quella foto, era fuori dal loro ristorante preferito la sera del suo compleanno. 

Cosa avrebbe fatto per poter tornare indietro e baciare quella ragazza ancora una volta, poter odorare i suoi capelli e farsi inebriare dal suo profumo, e poi guardarla negli occhi e tornare di nuovo a baciarla. 
Erano felici insieme, come due adolescenti al primo amore. 

Prese coraggio e staccò gli occhi dalla foto. Quella lettera apparteneva a lei, perciò si accovacciò e la appoggiò sulla lapide, poi prese qualcosa dalla tasca e glielo adagiò sopra per paura che il vento avrebbe potuto far volare la lettera preziosa quanto dolorosa. 
Con la testa china iniziò a camminare verso l'uscita, verso il suo "futuro", lasciandosi alle spalle il passato doloroso, la ragazza che aveva sempre amato, la sua lapide e la lettera ritardataria con sopra una scatoletta aperta con dentro un anello. Un anello che apparteneva a lei, nonostante non ci fosse più. L'anello che gli aveva promesso. Il suo anello.
  
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