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Autore: Miss Yuri    11/07/2013    5 recensioni
Ash, Misty, Drew, Vera, Paul, Lucinda e i loro Pokèmon si ritroveranno catapultati improvvisamente in una avventura più grande di loro, in una lotta per salvare il meraviglioso universo dei Pokèmon da una entità oscura e primordiale. Perchè si sa, a Lavandonia tutto può succedere, anche l'inizio del declino dell'intero mondo. Riusciranno a scongiurare questa nuova minaccia e a riportare la tanto agognata pace?
Se vi ho incuriositi, vi consiglio di leggere e se volete lasciate anche una piccola recensione.
Hope you like it!
Genere: Avventura, Dark, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Drew/Vera
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
Capitoli:
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 Capitolo 13. Attività Paranormali
 
 
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Una luce vagamente giallognola illuminò a giorno l’intera biblioteca, filtrando dalle pesanti tende delle finestre. Seguì un altro rombo di pari potenza e forse anche più dirompente. Quello che stava arrivando, era sicuramente un temporale di quelli coi fiocchi.
La maggior parte di loro tirò un sospiro di sollievo, constatando che non c’era nulla di cui preoccuparsi.
“ Fiuuu! Per fortuna era solo un tuono! Temevo che fossimo di nuovo nei guai! ” Disse Vera, passandosi una mano sulla fronte già imperlata di sudore freddo.
“ Questa non ci voleva! Ora dovremo camminare sotto la pioggia! ” Sbuffò Lucinda, pensando ai vestiti e ai suoi capelli che si sarebbero irrimediabilmente bagnati. Ma era sollevata che fosse solo un semplice acquazzone.
Al contrario, il suo Piplup non sembrava sconsolato da un po’ di pioggia, a causa della sua natura di Tipo Acqua.
“ Io ho comunque un brutto presentimento. Togetic, secondo me, ha avvertito qualcosa. ” Confessò Misty, stringendosi nelle spalle mentre cullava il suo piccolo Pokémon.
“ Ma dai, Misty! Si sarà spaventato per i tuoni, no? ” Ash le batté una pacca sulla spalla, facendole l’occhiolino.
La rossa lo fissò, aggrottando le sopracciglia pensierosa. Se c’era una cosa che aveva imparato, era che Ash trovava sempre la risposta più semplice e ingenua e fidarsi del suo istinto infallibile era meglio. Ok, nella vita bisognava essere un po’ ottimisti, ma quello non era proprio il momento né il luogo adatto.
“ Non so. Faremmo meglio ad uscire in fretta da qui, a costo di camminare sotto il diluvio. ” Disse nuovamente la capopalestra, spostando la sua attenzione verso una delle finestre.
“ Pff! Fate come volete. Io da qui me ne vado. ” Sentenziò Paul, con un gesto stizzito del capo mentre si dirigeva verso la porta della biblioteca. Ne aveva abbastanza di tutte quelle discussioni di gruppo. Per questo preferiva di gran lunga viaggiare da solo che in compagnia, così doveva decidere sempre e solo lui cosa era meglio fare.
“ Paul, non puoi andartene a zonzo in questo modo! Dobbiamo rimanere uniti! ” Gli sbarrò la strada Drew, spalancando le braccia per non farlo passare “ Che succede se ti trovi nei guai? ”
“ Dici, Drew? Io non posso andare in giro da solo? Io ho sempre viaggiato per conto mio. Spostati, ora. ” Ribatté l’altro, assumendo un cipiglio leggermente infastidito e scostando il verde con malagrazia.
Il coordinatore non disse più nulla a proposito e si limito a seguirlo nel corridoio del laboratorio, ma entrambi presero direzioni differenti.
Vera e Lucinda si scambiarono un’occhiata confusa e corsero anche loro, nel tentativo di calmarli.
Ash e Misty, invece, rimasero soli nella biblioteca con Pikachu, Piplup e Togetic.
Il corvino prese una sedia e si sistemò sopra, appoggiando i piedi sulla scrivania e portandosi le mani dietro la nuca con fare rilassato. Il topo elettrico si sistemò sopra la sua pancia, assumendo la stessa espressione serena del suo allenatore. Piplup, al contrario, si sedette sulla scrivania, aspettando il ritorno della padrona. Se fosse stato al suo fianco, le avrebbe intimato di smetterla con quel ragazzino freddo come una calotta di ghiaccio, ma ogni volta Lucinda non gli dava mai retta.
“ Meno male che noi due non ci comportiamo in questo modo! ” Disse dopo un po’ il corvino, girando la testa verso la vecchia amica.
Misty non rispose e si soffermò a riflettere sulle sue parole. Durante i giorni in cui avevano viaggiato per Kanto, aveva ben potuto notare il rapporto che Vera e Drew stavano consolidando. All’inizio le sembravano solo amici, ma pian piano sentiva che i due si stavano innamorando l’uno dell’altra. Lo riconosceva dai gesti gentili di lui e dalle risposte accomodanti di lei e anche se litigavano, non smettevano mai di parlarsi. Senza contare che la sera precedente li aveva beccati durante il loro piccolo momento romantico. Allo stesso tempo, non aveva potuto fare a meno di notare che anche tra Lucinda e Paul si stesse creando un certo rapporto d’intesa reciproca. Lucinda si stava dimostrando molto gentile e paziente con lui. Se non gliene fosse importato nulla, a quest’ora la blu non gli sarebbe corsa incontro per tentare di calmarlo. Pensò che quei due potevano completarsi a vicenda, anche se erano completamente agli antipodi in tema caratteriale.
E lei ed Ash? Loro erano semplicemente amici, tutto qui. Non aveva mai sentito il bisogno di innamorarsi di qualcuno. Si disse che, se fosse successo, avrebbe perseguito la via del cuore in ogni caso. Ma era una ragazza indipendente, sicura e caparbia e non tutti i ragazzi avrebbero saputo tenerle testa.
Non si accorse che, nel frattempo, Togetic le era sgusciato via dalle braccia e si stava avvicinando alle finestre.
“ Misty! Mi stai ascoltando o no?! ” Sbottò Ash, sventolandole una mano davanti al viso e interrompendo il suo flusso di pensieri.
“ Che c’è?! ” Chiese, forse un po’ troppo sgarbatamente.
“ Scusa, scusa! ” Lui sollevò le mani arrendevole in seguito a quella reazione, chiedendosi cosa avesse fatto per farla innervosire “ Non so se te ne sei accorta, ma Togetic è appena volato via da qualche parte. ”
La rossa si sorprese e si guardò prima in grembo e poi attorno. Si era distratta per poco e il suo Pokémon se ne era già andato per i fatti suoi. Lo sorprese poco dopo, mentre fissava preoccupato il paesaggio attraverso i vetri infradiciati dalla pioggia battente.
Gli si avvicinò e guardò anche lei, assottigliando le palpebre per riuscire a guardare più lontano. Non vedeva nulla.
“ Cosa guardi? Io non riesco a vedere niente! ” Disse Ash, accostandosi anche lui al duo “ Pikachu! Piplup! Voi vedete qualcosa? ”
Non sentendo nessuna risposta alle sue spalle, il corvino si girò e vide che i due Pokémon non erano più dietro di lui. Si grattò la testa con fare pensieroso.
“ Ma dove sono andati? ” Si chiese, notando la porta della biblioteca semichiusa.
“ Chi? ” Domandò distrattamente Misty, pulendo il vetro appannato e riappiccicando il naso contro la finestra, nel tentativo di scorgere il particolare che aveva attirato l’attenzione di Togetic.
“ Pikachu e Piplup! Erano qui un attimo fa! ” Le rispose l’amico, indicando il punto dove li aveva visti l’ultima volta.
“ Saranno andati a cercare gli altri e… o santo Arceus! ” Esclamò la rossa, sgranando gli occhi e chiudendo completamente le tende della finestra.
Togetic si infilò sotto il tessuto, deciso a continuare ad osservare la scena fuori dal laboratorio.
“ Cosa diamine succede? ” Domandò Ash, vedendo la capo palestra comportarsi in quel modo così preoccupato.
“ Sono qui. Sono qui! Ci hanno trovati! Non ci sarà scampo per nessuno di noi se sostiamo un minuto di più! ” Rivelò tutto d’un fiato, afferrando il Tipo Normale e precipitandosi fuori da lì “ Corriamo a cercare gli altri! ”
L’allenatore di Biancavilla la seguì a fatica. Misty poteva tranquillamente battere un Rapidash in corsa se lo voleva!
 
 
Camminò silenziosamente nel corridoio ancora per un po’. Da quanto si era separata da Vera? Cinque, dieci minuti? Troppo tempo era passato e quel laboratorio era assolutamente immenso. Pian piano, una sconsolante consapevolezza si fece strada dentro di lei. E se si fosse persa?
Scosse la testa preoccupata, aggiustandosi il cappello di lana. Doveva assolutamente ritrovare Paul e rimetterlo sulla buona strada. Nuovamente, si ritrovò a pensare e ripensare a quel ragazzino e a cosa importasse a lei se era triste, furioso, pensieroso o felice.
Sospirò, raccogliendo un pezzo d’intonaco sgretolato e rigirandoselo tra le mani. Lo gettò via nel corridoio buio, sorprendendosi di non sentirlo toccare terra. Al suo posto, sentì un brontolio sommesso e scocciato.
Poco dopo, un Paul leggermente infastidito sopraggiunse dall’oscurità, spaventandola un pochino. La paura si trasformò presto in una risatina ironica, quando vide cosa aveva combinato. Senza volerlo, il pezzo di intonaco era caduto proprio sulla testa del lilla, sbriciolandosi sulle sue ciocche di capelli violastre.
“ Che hai da ridere? ” Chiese scocciato lui, spolverandosi la testa “ Sei stata tu, vero? ”
“ Sì, scusami! ” Rispose lei, trattenendosi dal ridergli ancora in faccia.
L’allenatore la ammonì con una occhiata gelida, facendola zittire e abbassare il capo.
“ Ecco, sono venuta a cercarti io mentre Vera si è presa la briga di trovare Drew. Sai, potresti sforzarti di rispondere un po’ più gentilmente. ” Disse la blu, guardandolo di nuovo in viso e piegando le labbra in una leggera smorfia.
Paul sembrò non ascoltarla e la sorpassò lentamente, ripercorrendo il tragitto della ragazza.
“ Ehi! Ma dove vai? ” Lo prese per la spalla Lucinda, fermandolo sul posto.
Paul si voltò, lievemente nervoso per la sua insistenza.
“ Lontano da voi. ” Decretò, allontanandola. Non gli piaceva che lei si prendesse tutte quelle libertà inappropriate.
“ Io pensavo che, ormai, ti fossi abituato a viaggiare con noi! Come mai tutto questo risentimento proprio adesso? ” Sbottò la blu, ribaltando la situazione.
“ E invece tu? Cosa ti sei messa in testa? Credi che io abbia bisogno di te e di quei quattro? Ti sei sbagliata. ” Disse lui, socchiudendo gli occhi impaziente. Non se ne parlava di avere degli amici del genere, tanto meno non si sarebbe mai abituato alla loro presenza.
“ No, non mi sono sbagliata! E se ti ostini a voler fare il lupo solitario, allora ti auguro buona fortuna! Spero che quando ti ritroverai in pericolo, ripensi a noi e a quanto sei stato sciocco! ” Si spazientì la coordinatrice, profondamente indignata e furibonda.
Rimasero alcuni secondi in silenzio, in cui ognuno dei due fissava l’altro in attesa di una qualsiasi reazione.
Paul, alla fine, si stufò e fece per andarsene. Ne aveva davvero abbastanza di parlare con quella ragazza.
Lucinda non indugiò oltre e gli prese la mano, strattonandolo con leggerezza. La sua pelle era vellutata e molto, troppo calda e una strana scarica la fece irrigidire. Come le altre volte, anche ora una strana sensazione la aveva invasa dal profondo. Sentì il cuore batterle più forte e la lingua le si attaccò al palato, seccandole la gola. Ne era certa, provava qualcosa per lui ma la sua mente non sapeva dare un nome a queste reazioni involontarie.
Il lilla si fermò e la guardò in viso, come per chiederle perché lo stesse di nuovo importunando.
La blu abbassò il capo, deglutendo.
“ Voglio che tu resti fino a quando sarà necessario. ” Mormorò la ragazza, in un vago tono di supplica.
L’allenatore  sollevò il sopracciglio sinistro. Perché gli stava chiedendo di restare? Forse lei ci teneva a lui in modo particolare o come amico? Fatto sta che voleva scacciarla via. Del resto si era sempre comportato così con ogni persona che incontrava e che aveva avuto l’occasione di conoscere, ma qualcosa lo obbligava a rimanere fermo in quella posizione indugiante.
Sbuffò, sfilando la sua mano dalla sua per interrompere quel contatto che lo metteva in confusione come mai prima di allora.
“ Va bene. ” Accordò il ragazzo, chiudendo gli occhi per pochi secondi.
Lucinda sorrise senza darlo a vedere. In fondo, era contenta che lui non volesse più staccarsi dal loro gruppo.
“ Lucinda! Paul! ”
Una voce, proveniente dal fondo del corridoio, attirò immediatamente la loro attenzione.
Poco dopo, apparve una forsennata Misty, accompagnata da uno svolazzante e intimorito Togetic e da Ash, ormai senza più fiato in gola per la fatica.
“ Ah! Finalmente vi abbiamo trovato! Non ne potevo più di correre! ” Esclamò il corvino tra un sospiro e l’altro, piegandosi sulle ginocchia stremato.
“ Ditemi che non è successo niente di grave! ” Si allarmò la coordinatrice.
“ La situazione è precipitata! Pikachu e Piplup sono spariti, Vera e Drew sono ancora, da qualche parte, qui attorno e dei Pokémon malintenzionati si stanno avvicinando! ”
“ Togetiiiiiiic! ” Gridò Togetic in preda al panico, come per sottolineare il pericolo incombente.
“ Presto! Non c’è un minuto da perdere! Se le cose stanno così, abbiamo già perso troppo tempo! ” Prese l’iniziativa Lucinda, sorpassando i tre e lanciandosi alla ricerca dei due Pokémon e dei suoi amici.
Misty e Togetic ricominciarono la loro folle corsa, affiancati da Paul e Ash, il quale faticava nuovamente a tenere il passo.
 
 
Vera si affrettò, camminando più spedita di prima. Non le piaceva assolutamente quel luogo spettrale e il corridoio tetro, freddo e senza fine la metteva in suggestione. La prima volta che era entrata in un laboratorio, era stata quando aveva ricevuto il suo adorabile Torchic e, in quel momento, anche le pareti bianche e spoglie del centro di ricerca del Prof. Birch la facevano diventare sempre più impaziente. Finalmente, si diceva, avrebbe potuto compiere il suo primo viaggio come allenatrice. Ma, in quel momento, quel posto le metteva i brividi e ad ogni rumore che sentiva le sembrava di avere un mancamento e di rischiare seriamente l’infarto.
Perché Drew doveva allontanarsi e girovagare in un luogo del genere? Se la avesse fatta spaventare di nuovo, questa volta gliela avrebbe fatta pagare molto cara.
Sobbalzò, sentendo dei passi lievi avvicinarsi alle sue spalle.
Poco dopo, un affannato topo elettrico di sua conoscenza e un pinguino azzurro dall’aria molto familiare le corsero incontro frettolosi.
“ Pika Pika! ” Gridò Pikachu, arrestandosi ai suoi piedi.
“ Piplup Piplup! ” Disse il Tipo Acqua, strattonandola per la gamba per incitarla a proseguire.
“ Pikachu! Piplup! Che cosa diamine sta succedendo?! ” Domandò lei, abbassandosi alla loro altezza per ascoltarli.
I due cominciarono a gesticolare e a pronunciare discorsi senza senso e senza alcun legame logico tra di loro, col risultato che Vera si mise le mani nei capelli. Non era riuscita a comprendere una singola parola di quello che avevano appena detto!
“ Basta! Mi confondete ancora di più se parlate in due!” Esclamò, alzandosi in piedi e spalancando le braccia.
I Pokémon fecero per replicare, ma un rumore di passi strascicati li costrinse a zittirsi e a voltarsi verso la fonte di quel rumore indiscreto.
La castana gioì e tirò un sospiro di sollievo quando vide che si trattava di Drew. Finalmente, lo aveva rintracciato!
“ Drew! Ma dove eri finito? Ti ho cercato dappertutto! ” Disse, avvicinandosi di poco al ragazzo.
Il verde sembrò non ascoltarla e mantenne il capo chino, ondeggiando leggermente con le braccia come se riuscisse a reggersi a malapena in piedi.
Lei si insospettì, fermando la sua avanzata in modo brusco. C’era qualcosa di strano e di altrettanto spaventoso in lui. Per la prima volta, la sua figura le incuteva timore e le faceva venire i brividi.
“ Drew, sei sicuro di stare bene? Sei, come dire… ” Si interruppe, non trovando i termini giusti per descrivere il suo stato attuale. L’unica parola che le veniva in mente era inquietante. Inquietante da morire.
Il rivale alzò la testa di scatto, mostrando una fila di denti appuntiti che si apriva in un ghigno assolutamente lugubre, che gli sfigurava il viso. Il colore dei suoi occhi era mutato dalla tonalità del verde smeraldo ad una rossa e luminescente. La sua pelle biancastra gli ricordava quella di un vampiro, di un fantasma o, peggio, di uno zombie.
Vera emise un breve gridolino, arretrando di scatto e serrando i pugni all’altezza del petto. Le labbra le tremavano ferocemente, così come le gambe tese come due stecche di legno. Un nodo enorme le si era formato nello stomaco e riusciva a malapena a respirare.
Pikachu e Piplup le si pararono davanti, nel tentativo di difenderla da quell’individuo terrificante e pericoloso. Il topo elettrico sprizzò scintille dalle guance fulve e il pinguino assunse una posizione propensa all’attacco, nel caso entrambi fossero dovuti intervenire.
“ Drew! S-smettila! N-non è affatto divertente! ” Balbettò la ragazza, con un fil di voce. Ma la possibilità che stesse cercando di spaventarla per divertimento le sembrava ormai remota.
Il ragazzo emise un suono gutturale, allargando il lugubre sorriso che gli contornava la faccia e cominciando a muovere qualche passo verso di lei.
La castana cominciò a indietreggiare spaventata e i due Pokémon le si misero davanti come scudo da quell’essere.
“ No! Basta! Mi stai facendo paura! Se questo è uno scherzo finis…! ”
Il verde, con un balzo felino, le fu addosso.
Vera gridò per il terrore, ma tutto ciò che seppe fare fu urlare. Le gambe le cedettero e Drew la buttò a terra, sovrastandola completamente senza lasciarle via di fuga.
La castana si ritrovò a scrutarlo in volto, cogliendo ogni singolo particolare di quell’espressione ripugnante. I suoi occhi iniettati di sangue le impedivano di proferire parola. La saliva gli colava dalla bocca e finiva sul suo collo, cosa che la faceva sussultare e inorridire.
Tremava e non aveva la forza di spingerlo via o di opporsi.
Avvertì le grida di battaglia dei due Pokémon e, in seguito, vide le loro sagome sulla schiena del ragazzo.
Pikachu caricò un Codacciaio, controllandone però la potenza per non ferire troppo gravemente quello che credevano fosse Drew.
Piplup cominciò a beccare selvaggiamente la pelle del verde, sperando di attirare la sua attenzione.
Il coordinatore voltò leggermente la testa, squadrandoli con uno strano bagliore negli occhi. Sembrava che i loro colpi non avessero alcun effetto su di lui. Con una manata, li sbatté entrambi contro il muro, tramortendoli. Di sicuro, ora possedeva una forza superiore a qualsiasi normale essere umano.
Tornò a concentrarsi su Vera, la quale era ancora inerme sotto il peso del suo corpo. Non era mai stata così spaventata prima di allora. Che fare? Come scrollarselo di dosso o toglierselo di torno?
La poké ball di Blaziken si trovava nel suo marsupio, ma non ce la avrebbe mai fatta a tirarla fuori senza che lui se ne accorgesse.
Un’idea malsana le attraversò la mente. No, si disse. No e poi no! Non farò mai una cosa del genere! È… è troppo imbarazzante! E non so nemmeno se sta scherzando o… oh no!
Il verde avvicinò il suo volto orribilmente sfigurato al suo, muovendo come un serpente la lingua intrisa di saliva.
La castana chiuse gli occhi schifata. Ora o mai più. Se era stato posseduto o qualcosa del genere, doveva farlo ritornare come prima.
Gli afferrò i capelli con le mani e lo avvicinò a sé, cercando di ignorare i suoi continui gorgoglii e le sue smorfie raccapriccianti. Strizzò le palpebre e portò le labbra sulle sue, tappandogli la bocca una volta per tutte.
Il ragazzo continuava ad agitarsi, respingendola e tentando di graffiarla. Oltretutto, lei stessa stava compiendo un’impresa titanica: quella di proseguire quel bacio troppo disgustoso per i suoi gusti. Le sue labbra erano ruvide, fredde e scivolose a causa della bava. Non sapeva nemmeno quale forza superiore la stava spingendo a tenere duro.
Passarono attimi che le sembrarono interminabili e, finalmente, lui sembrò calmarsi. Sentiva la sua pelle diventare di nuovo vellutata e liscia e i versacci cominciarono a farsi meno frequenti. Le sue labbra diventavano via via più morbide come petali di rose, invitanti e bollenti.
Alleggerì lentamente la presa sui suoi capelli, beandosi del profumo che la sua pelle emanava. Era lo stesso che aveva sentito la sera precedente, quando lui la aveva abbracciata in quell’armadio. Quel bacio stava diventando paradisiaco oltre ogni limite che la ragazza avesse mai avuto l’occasione di sfiorare.
Aprì esitante i suoi occhi color acquamarina, incontrando i suoi, di nuovo verdi e lucenti. La fissava confuso e stupefatto.
Vera, dapprima, ricambiò la sua espressione incredula, ma la rabbia ebbe il sopravvento su di lei. Gli mollò uno schiaffo, facendolo rotolare sul pavimento piastrellato. Non doveva mai più spaventarla in quel modo se ci teneva alla faccia!
Drew si rialzò dolorante, massaggiandosi la guancia su cui vi erano impressi cinque segni rossi ben evidenti.
“ Ma cosa ti è saltato in mente?! Era un nuovo attentato alla mia vita questo?! ” Urlò la castana con qualche ottava di troppo, acida e rossa in viso sia per il furore che per l’imbarazzo incontenibile.
“ Pika pikaaa! ” Gridò il Tipo Elettro, balzando sulle zampe e mettendosi in posizione d’attacco. Questa volta, non gli avrebbe più permesso di spuntarla con lui.
“ Piplup piplup! ” Si aggiunse furibondo il pinguino, riducendo in un soffio la distanza che lo separava dal coordinatore. Come il suo compagno, non aveva apprezzato il modo in cui erano stati gentilmente scaraventati contro la parete.
“ Ehi! Aspettate un attimo voi tre! Intanto, quello che si è preso un ceffone senza motivo sono io! Si può sapere cosa ho fatto? ” Si lamentò il verde, massaggiandosi il viso con un leggero tocco delle dita.
“ Hai pure il coraggio di chiederlo? Mi hai aggredita e hai tramortito Pikachu e Piplup con una semplice manata! ” Proseguì la coordinatrice, incrociando le braccia stizzita.
“ Come? Di che cosa parli? ” Esclamò il ragazzo, frastornato. Sembrava appena caduto dalla nuvola più alta del cielo.
Idiota!
“ Ehi, Vera! Datti una calmata! Non c’è bisogno di darmi dell’idiota! ” Si spazientì Drew, rimettendosi in piedi e spazzandosi via la polvere dai pantaloni.
“ Ma non sono stata io! ” Si difese la castana, spalancando le braccia.
Non mi sembrava un compito così difficile da portare a termine, anche per un infido umano come te!
“ Pika pika pikachu! ”
“ Piplup Piplup pi! ”
I due Pokémon si guardarono attorno vigili, cercando di capire a chi appartenesse quella voce sospetta che non prometteva nulla di buono.
“ Ok! Questa pagliacciata termina adesso! Chi sei? ” Sbottò Drew, lasciando vagare lo sguardo da una parte all’altra del corridoio, senza risultati. C’era qualcuno, ma non riusciva a identificare chi fosse e tantomeno a vederlo in faccia.
Vera si appiattì contro la parete, inquietandosi nuovamente per quella presenza minacciosa che aleggiava intorno a loro. Fece saettare le pupille freneticamente. Il suo cuore aveva ripreso a battere all’impazzata, rischiando di scoppiarle nel petto. Non poteva riuscire a sopportare così tanti momenti di tensione e terrore, ne valeva della sua intera salute mentale!
Senza che lei ci prestasse troppa attenzione, i suoi occhi riuscirono ad individuare una massa indefinita che fluttuava rapida da un lato all’altro del corridoio. Era completamente nera e molto veloce, quasi impossibile da vedere. Che cos’era?
Pikachu urlò e si circondò di numerose scariche elettriche gialle, segno che si stava preparando ad utilizzare Fulmine sul nemico. La mossa si diresse verso l’ombra, mancandola di netto. Il topo elettrico digrignò i canini, innervosito.
Dopo quell’attacco, anche Drew e Piplup sembravano essersi accorti di quella presenza sfuggevole.
Il verde tirò fuori la poké ball di Roserade, liberando il Pokémon Floreale al suo interno, il quale agitò le rose rosse e blu per prepararsi ad eseguire le istruzioni del suo allenatore.
“ Roserade, usa Fogliamagica! ” Ordinò il ragazzo, puntando il dito contro il misterioso avversario.
Il Tipo Erba annuì, iniziando a volteggiare su sé stesso e circondandosi di foglioline colorate. 
Piplup gonfiò il petto piumato, caricando un potente Bollaraggio.
Un cenno ed entrambi rilasciarono i loro attacchi in direzione dell’ombra. Ella esitò un attimo, ma si spostò fulminea all’ultimo secondo, sparendo all’interno del muro di sinistra.
Qualunque cosa fosse, si stava prendendo gioco di loro e sembrava che non le dispiacesse essere presa di mira in quel modo.
“ Basta nascondersi! Fatti vedere! ” Disse il verde, stanco di quella monotona fuga.
Vera si strinse ancora di più nella spalle, voltando la testa da una parte all’altra per individuarla di nuovo. Il solo pensiero che potesse trascinarla all’interno della pareti la atterriva ancora di più.
Guardò davanti a sé, notandone prima quella che poteva assomigliare ad una testa, poi due braccia esili e infine il resto del corpo. Non era più una massa informe, somigliava vagamente ad un umanoide. La cosa sfrecciò verso di lei, alzando una mano di cui riusciva a distinguere quattro artigli affilati e pronti a squarciarle la pelle.
Quando le fu ad un battito di ciglia, individuò anche due occhi rossi spiritati, minacciosi ma allo stesso tempo divertiti.
Il panico aveva preso il sopravvento su tutto il suo corpo. Non riusciva ad urlare, a muoversi e neanche a respirare. Era finita.
Chiuse gli occhi e si riparò il viso in un vano gesto di difesa. Sperava di non sentire dolore quando quei rasoi le avrebbero definitivamente strappato la vita, di cui non aveva ancora assaporato tutti i piaceri e anche le amare delusioni.
“ VERA! NOOO! ”
 
 
Un urlo raccapricciante li fece arrestare in mezzo al lungo corridoio. Il grido continuò a rimbombare per parecchi secondi, echi su echi si susseguivano ripetutamente. Tesero le orecchie e capirono immediatamente a chi apparteneva quella voce.
“ Oh no! Questo è Drew! ” Esclamò Misty, guardandosi attorno per captare altri suoni.
“ Togetic… ” Sussurrò il Tipo Normale, concentrandosi per riuscire a trovare la forza maligna che aveva avvertito fino a qualche attimo prima.
Altri suoni striduli arrivarono nuovamente a loro.
“ E questi sono Pikachu, Piplup e il suo Roserade! ” Aggiunse Ash, riconoscendo i versi dei tre Pokémon.
“ Cosa sarà accaduto?! ” Si domandò Lucinda, con un tono di voce acuto.
Togetic, in quel momento, prese l’iniziativa e sfrecciò per il corridoio, muovendo le corte ali freneticamente.
“ Basta domande. Agite, buoni a nulla. ” Disse Paul, ricominciando a correre senza perdere di vista il Pokémon bianco.
Gli altri tre annuirono, ricominciando la loro folle corsa contro il tempo.
Li trovarono dopo poche svolte, grazie alla guida precisa del Tipo Normale. Vera era accucciata per terra, tutta rattrappita e tremante. Fissava con gli occhi sbarrati un punto indefinito davanti a sé, senza abbassare mai le palpebre per un secondo. Drew era steso ai suoi piedi, immobile. Aveva perso conoscenza e una brutta graffiata gli aveva squarciato la giacca e la maglia all’altezza della spalla destra. Il sangue gli scendeva a rivoli cremisi lungo il braccio, abbandonato sul pavimento. Pikachu si trovava sopra il ragazzo e lo stava scuotendo leggermente, nel tentativo di farlo riprendere. Roserade era appostato al suo fianco e stava disperatamente cercando di guarirlo con i suoi poteri curativi. Piplup era fermo in mezzo al corridoio e tutti i suoi sensi erano impegnati alla ricerca di qualcosa.
“ No. No. Ditemi che non è vero! ” Strillò Lucinda, precipitandosi da Vera per aiutarla ad alzarsi. La blu fece una fatica incredibile a tirarla su. Lei sembrava aver perso ogni vitalità e non sembrava intenzionata a staccarsi da Drew.
Misty si chinò sopra al verde, dandogli qualche schiaffetto sul viso e sentendone le pulsazioni sul collo.
“ Drew, per la miseria. Non puoi lasciarci ora! ” Gli intimò la rossa.
“ È… è… ” Balbettò la castana, svegliandosi momentaneamente dallo quello stato di shock.
“ Chi ha fatto questo, Vera? Chi è stato? ” Le chiese la coordinatrice di Sinnoh, scrollandola leggermente per le spalle.
“ È qui! È ancora qui! ” Rispose tutto d’un fiato la ragazza, facendo spaventare e non poco Lucinda.
Ash, notando che l’amica non era assolutamente in grado di spiegare nulla, si rivolse agli altri tre Pokémon presenti durante l’accaduto.
“ Voi lo avete visto? Diteci tutto. ” Gli domandò il corvino, sperando di ricevere delle informazioni soddisfacenti per capire con chi avevano a che fare.
Il trio cominciò a raccontare, ma vennero interrotti immediatamente dalla voce del lilla. L’allenatore di Rupepoli dava le spalle al gruppo e studiava annoiato un punto preciso del corridoio oscuro.
“ La ragazza ha ragione. Chiunque sia, è ancora qui. ” Decretò, incrociando le braccia e mettendosi di profilo “ È inutile che tenti di nasconderti. Ti ho notato già da un po’. ”
Come risposta alle sue affermazioni, una breve risatina arrivò alle loro orecchie, ben distinta e maliziosa.
Non è facile riuscire a ingannarti, te ne do atto! ” La voce di quell’essere era graffiante come un coltello affilato.
Un’ombra scura saettò vicino a loro, fluttuando a mezz’aria come uno spettro. Si posò dolcemente a terra senza provocare nessun rumore, mostrandosi con il suo vero aspetto. Era alto e di corporatura esile. Sul capo si ergevano tre punte nere. La centrale era quella più grossa e appuntita, in cui era incastonata una gemma color ametista. Gli avambracci, i polpacci, le spalle e il petto erano ricoperti da una corazza viola, in apparenza sottile e poco resistente. La pelle era violastra, a eccezione della testa, del busto e della parte terminale della sua lunga coda. I suoi occhi erano color amaranto, luccicanti nella semioscurità del laboratorio.
Li guardava sorridendo, mostrando i canini acuminati e con la testa leggermente inclinata.
“ Chi sei? ” Osò chiedere Ash, serrando un pugno.
Colui che governa questo mondo che io stesso ho forgiato faticosamente. Il mio nome è Zuriga. ” Si presentò il Pokémon, con un gesto teatrale della mano “ E voi mi state intralciando da troppo tempo perché io possa ancora tollerarvi.
 
 
 

Ciao cari lettori!
Eh sì! Sono tornata a tormentarvi con il nuovo capitolo! Mi scuso tantissimo per avervi fatto aspettare per tutto questo tempo! Questa volta sono imperdonabile, ma tra esami vari, tesine da preparare, notti insonni e tutto il resto non sono riuscita a buttare giù una riga! -__-
Come avrete notato, il capitolo è un po’ più lungo del normale e spero che vi abbia regalato abbondanti minuti di lettura per farmi perdonare almeno in parte. Il titolo, più che altro, si riferisce alla seconda parte del capitolo.
Ebbene, suppongo che i fan della Contest mi ammazzeranno per questo. Ovvio che mi ammazzeranno e io li comprenderei pure!
Ho una paura terribile di non aver rispettato l’IC di qualche personaggio. Spero di no!
Un grazie speciale a voi che mi seguite ancora, nonostante i miei ritardi epocali! E ringrazio molto anche gli ammirabili recensori che hanno commentato lo scorso capitolo:
- Helyharu
- A c q u a m a r i n a_
- Satoshi_San
- toukocrocchetta
E visto che in questo capitolo è apparso Zuriga, per chi non se ne fosse fatto un’idea dalla mia descrizione, eccovi un mio disegno ( uscito malissimo, direi D: ):
 
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Bene, credo di aver finito.
Scusatemi ancora, ma da adesso credo di riuscire ad aggiornare più frequentemente!
Se ci sono errori, come al solito, vi chiedo di elencarmeli.
Aspetto i vostri commenti ( se ci sarà ancora qualcuno a commentare, s’intende )!
Bacioni!

  
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