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Autore: Blacky46    11/07/2013    2 recensioni
UN gruppo di ragazzi delle scuole superiori cerca di scappare dai non morti che ormai hanno completamente invaso la città....e non solo
Genere: Horror, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Pier, lo stemma che mi dicevi prima appartiene alla Rebirth.”
“Ma certo, come ha fatto a non venirmi in mente prima…. Però cosa ci..”
“Come mai ti interessa, è successo qualcosa?”
“Eh…non è questo il momento; quando finiamo qui ti racconto, a dopo.”
Chiusi la chiamata con Andrea. Come avevo fatto a non capirlo prima quello era proprio il loro stemma.
La Rebirth  era una ditta moderna, divenuta famosa, in soli due anni,  per lo studio e la ricerca di nuove tecnologie. I loro ricercatori erano infatti riusciti a sviluppare delle nanomacchine in grado di rigenerare determinate parti del corpo e, secondo le ultime notizie, anche dei medicinali in grado di bloccare momentaneamente la percezione del dolore; tutto ciò era però ancora in fase sperimentale.
A dire il vero su internet girava voce che la Rebirth lavorasse e fosse finanziata dall’esercito, con il fine di creare soldati privi di ogni dolore ed in grado di rigenerare le loro ferite, inoltre si diceva anche che facessero esperimenti su soggetti vivi, ma queste erano pure congetture, non c’era la minima prova di ciò.
Effettivamente, mentre giravamo per la città ci era capitato di imbatterci in un paio dei loro furgoni, abbandonati sul ciglio della strada, ma non ci avevo mai prestato attenzione.
Comunque al momento il nostro obiettivo era quello di riuscire a pulire il supermercato in modo da stabilirci lì.
Passammo mezza giornata cercando di pulire dagli zombie il primo piano, ma senza successo. Doveva esserci proprio un’apertura da qualche parte, perché gli zombie continuavano ad arrivare come un fiume in piena.
“Alessio, qui non risolviamo niente, se qualcuno non riesce a bloccare l’acceso agli zombie qui non è più finita.  “Ok, hai ragione. RAGAZZI, al primo momento buono cerchiamo di andarcene da qui, rischiamo solo di venire sopraffatti.”
Io intanto chiamai Andrea.
“Andrea, senti, ci deve essere un apertura da qualche parte lungo il muro del supermercato, o una porta aperta, qui gli zombie continuano ad arrivare.”
Dopo qualche secondo Andrea mi rispose: ” Lo sappiamo già, ma al momento noi non possiamo fare niente, stiamo cercando di difenderci anche qui, stiamo venendo attaccati da gruppi di zombie da ormai dieci minuti…..se continua così, dovremmo abbandonare la zona.”
Nel frattempo, l’altro gruppo di ragazzi, mentre noi combattevamo gli zombie, riuscii in qualche modo a trovare l’apertura dalla quale entravano i non morti, che scoprimmo poi essere una porta d’emergenza aperta, e in qualche modo riuscirono a chiuderla, bloccando l’afflusso di zombie.
Il costo per portare a termine l’operazione però fu parecchio caro, quasi tutto il gruppo di ragazzi venne ucciso nel tentativo di chiudere la porta.
 Passammo il giorno seguente a ripulire interamente l’Aliper. Una volta chiusa la porta, Marco, uno dei pochi sopravvissuti contattò Andrea, dicendogli ciò che era successo; subito dopo Andrea contattò anche noi. Il piano terra fu molto lungo da pulire a cause delle sue dimensioni.
Quando raggiungemmo Marco e gli altri quattro ragazzi che si erano salvati, li trovammo tutti esausti, stesi a terra….per quanto riguarda gli altri, beh, coprimmo i corpi e continuammo con la pulizia. Al primo e al secondo piano, in meno di mezza giornata, riuscimmo a sistemare gli zombie e a sgombrare completamente dai cadaveri. Infine giungemmo sul tetto, l’unico posto che era stato risparmiato dei non morti. Io e Alessio ci fermammo  a prendere una boccata d’aria, quando mi chiamò Andrea .
“Ok, finalmente abbiamo finito, ora resta solo il garage e poi è tutto sicuro.”
“Non ci posso ancora credere…finalmente è tutto finito”
“Mhhh finito dici….non credo proprio”
Improvvisamente suonò la trasmittente
“Pier, mi senti….vieni qui che ti devo mostrare delle cose”
“Ricevuto capo” dissi ironicamente “Ok, vado… resta pure a prenderti un po’ d’arai fresca”
Scesi la lunga scalinata di ferro che collegava il secondo piano con il tetto e mi diressi verso la sala dei comandi. In quel momento il piano era completamente vuoto, praticamente tutti erano impegnati a fortificare i vari ingressi e a raggruppare i cadaveri, non potevamo certo rischiare che gli zombie sfondassero le saracinesche, e con i cadaveri nell’edificio c’era rischio che si creasse un’epidemia, così decidemmo di sbarazzarci dei cadaveri gettandoli dal tetto.
Aprii la porta e vidi Andrea che stava lavorando su di un computer.
“Hei, cos’è successo di tanto importante”
“Oh eccoti, guarda qui, l’hanno registrato le telecamere prima del nostro arrivo”
Andrea fece partire un filmato nel quale si vedevano i quattro uomini della Rebirth, quelli che avevo incontrato nei garage, intenti ad aprire la porta dalla quale poi sarebbero entrati tutti gli zombie. A quanto pare, prima di noi c’erano già dei sopravvissuti all’interno del supermercato, insomma, per farla breve i quattro uomini uccisero una parta dei superstiti e lasciarono agli zombie gli altri, mentre loro andarono a catturare una ragazza. Sfortunatamente dalle registrazioni non si riusciva a vedere molto, solo figure sfocate, comunque vidi chiaramente che chiunque fosse la figura che catturarono, si trattava della stessa che gli avevo visto trasportare nel furgone.
“Non si riesce a migliorare la qualità dell’immagine?”
“No, purtroppo questo è il massimo…comunque chissà chi era quella persona….doveva essere importante se l’hanno portata via”
“E’ stata colpa loro… la morte di Max, degli altri ragazzi e anche di tutte le persone che c’erano prima. Qualunque cosa cercassero sono dei criminali… se solo avessi saputo che sarebbe andata così…”
“Cosa avresti fatto eh?....”
Non potei far altro che rimanere in silenzio.
“Comunque, non era l’unica cosa che volevo farti vedere.”
Si alzò e si avvicinò alla porta, la aprì e guardò fuori con aria sospetta,  la chiuse dietro di se e tornò a sedersi.
“Ma che fai?”
“Guardavo non ci fosse nessuno….vieni qui, dimmi che ne pensi.”
Fece partire un altro video, in questo nuovo si vedevano due figure parlare, arrivando quasi alle mani, poi, ad un certo punto una fece per andarsene, proprio in quel momento l’altra estrasse la pistola e sparò alle spalle della prima, poi le si avvicinò e sparò altri due colpi; dopo di che se ne andò via correndo.
“Allora che ne pensi?”
“Cosa vuoi che ti dica, vuoi sapere chi sono per me?”
Andrea annui
“Mhhh come prima non si riescono a distinguere bene le figure….. saranno due dei sopravvissuti che c’erano prima di noi”
Andrea scosse la testa “No”
“Ne sei sicuro?”
“Guarda l’ora!”
Guardando l’ora della registrazione mi accorsi che era la data del giorno prima, di sera tardi
“….. vorresti dire che…”
“Esatto, quelli erano due di noi… ma chi? Non riesco proprio a capire, l’avrò rivisto  sei o sette volte.”
“Ma ne sei sicuro?”
“Al cento per cento, ieri sera eravamo gli unici all’interno dell’Aliper”
“Hai già qualche sospetto?”
“A dire il vero si ma……”
In quello stesso istante entrò Patrick, che aveva bisogno di informazioni da Andrea.
Mostrammo anche a lui il video, all’inizio sembrò un po’ turbato, poi come se niente fosse chiese ciò che gli interessava ad Andrea. Io nel frattempo, mentre i due parlavano me ne andai.
Prima di iniziare l’operazione all’aliper eravamo una sessantina di persone, tra ragazzi e adulti, dopo quelle due giornate contammo ventisette perdite, di cui venti morti e sette dispersi.
 
 
E’ passata ormai una settimana da quando abbiamo ripulito l’Aliper. Ora ci siamo sistemati per bene: al piano terra abbiamo rinforzato le barricate e creato un passaggio che ci collega in sicurezza con i garage. Proprio nei garage infatti abbiamo trovato parcheggiate due corriere e abbiamo già in progetto di modificarle per resistere a possibili attacchi zombie, chissà magari dovremmo usarle prima di quanto pensiamo….
Al primo piano abbiamo svuotato un paio di negozi e li usiamo come depositi per il cibo, il quale è stato appunto spostato li dal supermercato al piano terra; sempre in questo piano abbiamo anche creato un’area relax, collegando un televisore e varie console al generatore ed anche un computer.
Infine al secondo piano c’è la sala di controllo e l’armeria, nella quale sono depositate tutte le nostre armi; sfortunatamente, al nostro arrivo  l’armeria era già stata depredata quasi del tutto.
Inoltre abbiamo stabilito dei turni di guardia sul tetto, grazie ai quali riusciamo a tenere sotto controllo quasi tutta l’area circostante al supermercato.
Le scorte di cibo e acqua ci consentirebbero di vivere li per circa tre mesi, però il generatore d’emergenza, con l’utilizzo che ne stiamo facendo noi durerà solo un mese e qualche giorno.
“E poi?” ci siamo chiesti…Cosa faremo una volta esaurita la corrente, dove andremo?”
“Beh personalmente credo che quando arriverà il momento sapremo cosa fare.”
 
 
 
 
 
Ps: Bene, questo è il capitolo finale della storia….no ok a dire il vero nel mio progetto la storia continua però credo che questo sia un buon modo per finirla( o almeno per finire la prima parte…chissà, magari ne posto una secondo parte). Comunque grazie per averla letta, magari lasciate un commentino così da sapere se continuarla o meno e scusate ancora per la lentezza con cui posto ma tra studio e altre cose non ho mai tempo. E dopo questo LUNGHISSIMO commento vi auguro buone vacanze.
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                   
  
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