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Autore: Just a Shapeshifter    11/07/2013    5 recensioni
Odiava il giorno, odiava la notte.
L'unica cosa che apprezzava? Il crepuscolo, forse, quando giorno e notte si univano, diventando un tutt'uno, per poi sparire.
Ed andava avanti, di giorno in giorno, fumando sigarette, inghiottendo nicotina, giorno dopo giorno, standosene rintanato in casa a giocare a videogiochi il giorno, e girando di locale in locale la notte, per distrarsi.
Ogni notte una donna diversa...
Mai, mai avrebbe pensato di innamorarsi di lui...
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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Okay, due parole e poi mi dileguo subito ^°^" Ho letto prima alcune recensioni sull'ultimo capitolo (Vi risponderò presto, tranquilli) e MakaIndex mi ha proposto una specie di sfida (a dir la verità era una supplica, ma io adoro le sfide u.u ma io non avevo un cazzo da fare u.u e l'ispirazione c'era) :D Perfect, mi dileguo, ci vediamo sotto :D

La Iena fece segno al chitarrista di starsene zitto mentre ghignando si avvicinava al letto del punk, schivando con maestria ogni oggetto gettato a terra: CD, il suo fedele iPhone scarico, come sempre... saltò come se niente fosse due cartoni di pizza ed un portatile, atterrando silenziosamente dall'altra parte per poi ritrovarsi finalmente davanti al giaciglio del moro.
“Bene, bene, bene...”

Trent rabbrividì nel vedere uno Scott sorridere maliziosamente, avvicinando il viso a quello di un Duncan dormiente.

Trent si morse il labbro, nel vedere le labbra dei due appiccicate, le une alle altre...

Trent sentì un calcio colpirlo in pieno stomaco, nell'essere l'unico spettatore di quel bacio illecito.

Sorrise però, poco dopo, appena si ritrovò Scott addosso e labbra premute contro labbra. Lo sentiva, sentiva il Saggio il forte sapore del punk, oltre a quello aggressivo della Iena...
Era un mix di sapori, una di quelle combinazioni che fanno gli chef con piccante e dolce, messi insieme. In quel momento si aveva un Duncan aspro, uno Scott piccante ed un Trent dolce... limone, paprika e fragola: si sarebbe potuta fare una sfida, su come riuscire a combinare quei tre cibi, per ottenere un piatto perfetto. Ma non serviva, non ora... quella specie di bacio con i sapori dei due era più che sufficiente per Trent, ora.

“Come... come hai fatto?” Sussurrò a Scott... Duncan aveva un udito finissimo ed un sonno a dir poco leggero; non riusciva a capacitarsi di come il rosso avesse fatto a schivare ogni ostacolo, come se conoscesse a memoria la sua collocazione e come avesse fatto a strappargli quel bacio, da condividere con lui. Scott alzò le spalle, incrociando le braccia al petto e ghignando.
“Ieri ha bevuto, e anche prima.” Si leccò le labbra, sentendo il classico sapore del whisky “E l'hai capito con un solo sguardo e... e baciandolo?” Scott sorrise, sbuffando lievemente dal naso nel notare la sua ingenuità.
“Di fianco al letto c'è la bottiglia di whisky mezza vuota... l'avevamo comprata un paio di giorni fa ed era ancora chiusa... in più a quest'ora puoi trovarlo sul balcone a fumarsi una sigaretta, al massimo dentro la doccia... a letto? Naaah, ci va solo se è completamente sbronzo.” Parlava tranquillamente, come se niente fosse, come se li a fianco non ci fosse un Duncan addormentato.
“E visto che il bel bimbo dorme...” Lasciò la frase sospesa, dirigendosi nuovamente dall'addormentato col solito ghigno strafottente in faccia in cerca di un altro bacio rubato.

Scelta sbagliata

Duncan aprì gli occhi di scatto, ma solo dopo aver afferrato per il collo Scott, che gemette sorpreso “E brava la mia puttanella.” Sentenziò soffiandogli l'odiato soprannome che a volte gli affibbiava in faccia. “Non credi che un bacio basti e avanzi, mezza checca?” Scott ringhiò, scollandosi velocemente dal verde e massaggiandosi brevemente il collo, guardandolo con disprezzo, ma intanto sorrideva maliziosamente.
I piani che gli ronzavano in testa erano semplici, chiari: aveva scopato con donne, uomini... voleva osare di più, per una volta... sussurrò la sua idea al migliore amico e come risposta ricevette uno spintone verso il muro. “SEI COMPLETAMENTE RINCOGLIONITO?!” Duncan si alzò, era già vestito, la sbornia di prima non gli aveva dato nemmeno il tempo di cambiarsi, gettandolo tra le braccia di Morfeo. Si destò scostando da sé il rosso e, con un'espressione semi schifata, di ribrezzo, attraversò velocemente il corridoio fino in sala, uscendo. Non si era nemmeno accorto di Trent.
“C-cosa gli hai detto?” Il lentigginoso guardò il moro davanti a se, sorridendo bastardamente. “Se ci stava ad una cosa a tre con me e te. Sghignazzò poco dopo nel vedere Trent sussultare a quelle parole, per poi sentire passi furiosi tornare da dov'erano partiti.
“Fuori. Da. Casa. Mia” Sibilò, guardando in cagnesco i due, finalmente tutti e due, accorgendosi di Trent. Era sempre stato così, il Marcio. Negava i propri sentimenti, negava qualunque sentimento.
Spinse Scott fuori da casa, con Trent non ce ne fu bisogno, fu lui stesso ad uscire, seguendo la Iena. Sospirò Elvis, guardando per un'ultima volta Duncan, sentendo ancora parte del suo sapore tra le labbra, per poi uscire, sentendo la porta sbattere. Perché? Perché non ci provava nemmeno? Certo Scott era stato tutt'altro che delicato a dirgli la notizia in quella maniera e... e Duncan aveva tutti i diritti di sbatterli fuori in quel modo, ma... “Ma cosa Trent? É etero, non cambierà mai.” Furono queste parole dette dalla sua vocina pessimista a ucciderlo dentro, mentre si limitava a seguire il rosso chissà dove.

Si massaggiò le tempie, non capiva nemmeno lui quello che stava succedendo... Lui era Duncan, lui era etero, lui non era gay, ne bisessuale, ovviamente. Ma si ritrovò a sospirare, poco dopo, pensando agli occhi del chitarrista, alla sua faccia dispiaciuta per... per aver assistito a quella scena, forse? Scosse la testa... nah, non poteva essere triste solo per aver visto... quello. Sbuffò, alzandosi ed andando a cercare un po' d'affettato nel frigo. Bacon. Aveva bisogno di Bacon.

“S-Scott?”
“Che c'è?”
“Non... non avrai esagerato, con Duncan? Voglio dire... lui non...”
Si mordicchiò il labbro, sospirando. “Non é come noi.” Sussurrò infine sospirando subito dopo, una parte di lui voleva che fosse così, invece. Il rosso lo guardò male, assottigliando gli occhi. “Io non sono gay.”
“Ma mi hai baciato...” “E allora? Ma sentito parlare di bisessualità? E poi...”
Alzò le spalle: “Sono uno da una notte e via, niente di che.” Lo squadrò, da capo a piedi. “Ma, a quanto pare, non è me che vuoi. Entrambi miriamo alla stessa cosa, giusto? E diciamo che la mia tattica della scorsa stagione ha funzionato... ehm... benino.” Sospirò, inghiottendo la saliva.
“Che ne dici di unire le nostre forze? Potremmo farlo passare al lato oscuro.” Ghignò in un sussurro ed alzando l'indice e il medio di entrambe le mani, contornando con delle virgolette le parole lato oscuro, come per sottolinearle maggiormente... ce ne fosse stato il bisogno, poi. Il tono della Iena era più che sufficiente. “Pensaci, entrambi vogliamo scoparcelo.”
“Io non voglio solo scoparmelo...”
“Se, se, va bene, tu vuoi qualcosa di più, come andare in giro mano nella mano, regalarsi mazzi di fiori e cazzate varie. A me basta una scopata.”
Alzò nuovamente le spalle, incamminandosi verso destinazioni ignote.
“E... come facciamo a farlo passare al lato oscuro?”
“E io che ne so? Improvviseremo.”
Sentenziò infine Scott continuando a camminare, lasciando dietro di se Trent.

Era ufficiale, stava impazzendo. Uscì dalla doccia, con ancora in testa quel dolce risveglio. Ehi: fosse stata una splendida ragazza okay, no problem, anzi... l'avrebbe invitata a letto, sfilandosi velocemente la maglia.
Ma era Scott cazzo, il suo migliore amico, per quanto potesse essere un migliore amico uno che cerca in tutti i modi di slinguarti e portarti a letto; era... nah, loro non potevano. Punto.
Era colpa sua, ne era certo. Colpa di quel bacio approfondito che il rosso dagli occhi di nebbia gli aveva rubato quella notte, quando entrambi erano ubriachi. Era colpa di Scott se si era ritrovato a pensare a Trent in modi così... così ambigui. Si diede una manata in faccia, infilandosi dei boxer e gettando l'accappatoio nero nella vasca, insieme ai vestiti da lavare.
Andò sul balcone accendendosi una striscia di nicotina, migliore amica in quelle situazioni. Si rilassò subito, buttando fuori una nuvola di vapore, sgranando gli occhi incuriosito poco dopo, guardando oltre la corte di fumo fino a quando questa non si dissolse.
Non sapeva nemmeno lui che cazzo gli stava succedendo, ma si mise velocemente un paio di jeans abbandonati su una sedia e una maglia ancora umida su uno stendino, correndo giù.

“Ma che?”
“Zitto e seguimi, prima che cambi idea.”
Afferrò il ragazzo per il polso, cercando di non soffermarsi sulle sue labbra.
Fragola.
Ne era sicuro, le sue labbra dovevano sapere per forza di fragola... lo trascinò fino al proprio appartamento, senza allentare la presa sul suo braccio, fino a quando entrambi non furono al sicuro dentro la casa del punk.
Lo squadrò, stavolta tenendolo per la maglia arrivando a sfiorare il naso col suo.
“Prova a dirlo in giro e ti ammazzo.” Sibilò sulle sue labbra, prima di azzerare la distanza tra i due.

Aveva ragione, la sua mente, sapeva di fragola: di una fottutissima e dolcissima fragola.

Il cervello ci mise un poco a capire la situazione ma, appena la realizzò, sentì di poter scoppiare. Lo stava baciando? Perché? Poche ore fa li aveva sbattuti fuori di casa e ora... ora si ritrovava tra le sue braccia.

Era... strano? No, per niente... beh, se si toglieva il fatto che stava baciando Trent, che era un maschio e che era l'ex di Gwen... andava tutto a meraviglia. Sentì un brivido percorrergli l'intera schiena, cosa mai provata da li a tempi remoti.

Si stupì di come la mente a volte captava i gusti giusti con un solo sguardo. Le labbra di Duncan sapevano di limone, aspre come il proprietario ma, come avevano potuto sperimentare prima di lui Courtney e Gwen, si accorse anche di quel retrogusto dolce, come il cioccolato.

Ghignò in quel momento, visto che oramai erano li, si fece più audace, andando oltre. Insomma, aveva perso la ragione, meglio approfittarsene per un poco, no? Cacciò la lingua nella sua bocca senza troppe difficoltà, visto che il moro l'aveva già aperta, come per invitarlo. Non se lo fece ripetere due volte, iniziando a rincorrere la lingua di Trent, mentre un altro brivido gli percorreva l'intera spina dorsale.

Oh, quel bacio era... così inaspettato, così aspro duro... così... sincero. Sapeva che Duncan aveva problemi ad accettare quel cambiamento che piano piano si stava espandendo in lui... ma non c'era nulla da fare... si doveva accettare e basta. Sorrise, ricambiando ogni gioco con la lingua che al punk veniva in mente, assecondandolo. A lui andava benissimo così. Spense il cervello, lasciandosi baciare da quello strano Duncan.

Si staccarono infine, senza fiato, rossi in viso.
Il ragazzo dagli occhi verde smeraldo con un sorriso. Non sapeva come, ma ora tutto il sapore delle labbra di Duncan erano sulle sue, così come un poco della sua saliva.
Il secondo, invece, deglutì mentalmente, non capendo ancora ne come ne perché l'avesse fatto.


Angolo di M: again

Eccomi qui, ancora :3 Beh... ho finito u.u ahahaaha (si sono di poche parole ora)
Spero di esser riuscita a soddisfare tutti quanti :3
Alla prossima!

~M

  
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