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Autore: xlittlerevenge    12/07/2013    5 recensioni
"Voltare pagine non era mai la cosa giusta da fare, se non si aveva la certezza che ,una volta iniziato un nuovo capitolo, tutto sarebbe andato per il verso giusto.
Si sa quello che si lascia, ma non quello che si trova.
Il presente lo hai vissuto, lo conosci e ,anche se non ti rende completamente felice e soddisfatto, sai affrontarlo. Sai con che armi addomesticarlo, prima che ti sovrasti.
Con il futuro non accade sicuramente la stessa cosa, sei lì ,inerme, mentre lui decide per te."
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era davvero un periodo difficile per me. Non sapevo cosa volessi e non sapevo nemmeno cosa aspettarmi. L’insistente domanda “Allora, hai preso una decisione?”, iniziava davvero ad infastidirmi. Voltare pagine non era mai la cosa giusta da fare, se non si aveva la certezza che ,una volta iniziato un nuovo capitolo, tutto sarebbe andato per il verso giusto.
Si sa quello che si lascia, ma non quello che si trova.
Il presente lo hai vissuto, lo conosci e ,anche se non ti rende completamente felice e soddisfatto, sai affrontarlo. Sai con che armi addomesticarlo, prima che ti sovrasti.
Con il futuro non accade sicuramente la stessa cosa, sei lì ,inerme, mentre lui decide per te.
Non sapevo come sarebbe andata a finire quella storia, forse non ero nemmeno pronta per prendere una decisione, dovevo aspettare e pensare.
Cercavo di capire se stessi percorrendo un vicolo cieco: se mi sarei ritrovata davanti un muro, fatto di mattoni ben solidi, oppure se mi sarei ritrovata  in uno dei prati tanto famigliari, in cui ,in quei lunghi anni, mi ero sentita protetta.
Cercavo di guardare oltre la pioggia, oltre i pensieri che mi offuscavano la mente e rendevano più difficili le decisioni. Non pensavo di essere l’unica, non ero la sola a trovarsi in quella situazione. Quell’età portava problemi a tutti ,e tutti ne erano usciti illesi; potevo farcela anche io. Mi faceva star bene saperlo, non ero una ragazza paranoica,ero semplicemente una ragazza.
Così decidevo di allontanarmi dal mondo esterno, dalle amicizie sbagliate e dalle situazione spiacevoli. Mi allontanavo dal mondo: non sapevo ancora definire e distingue il buono dal cattivo.
Inciampavo e cadevo sempre nell’errore, non sapevo come facessi o che strano potere io avessi, ma tutto quello che avrebbe potuto ferirmi me lo portavo dietro, mi attraeva, ed io ,stupida ed ingenua, cedevo. Come i bambini con le caramelle.
Quindi preferivo restare sola, con me stessa, questa era l’unica cosa che sapevo e che mi interessava. Quando la pioggia sarebbe cessata e i pensieri avrebbero smesso di rendermi difficile la vista, avrei capito cosa mi avrebbe riservato il futuro. Avrei deciso la strada da percorrere e quel prato sarebbe sempre stato lì, ad aspettarmi.
Magari avrei sbagliato, ma sarei stata forte. Ero alla ricerca del mio posto nel mondo.
 
Tenevo la radio accesa.
La musica è la cura, la musica ci libera, la musica ci rende vivi.
Indossavo i miei soliti jeans blu, avevo il cuore in mano pronta ad ascoltare sue nuove indicazioni. Ero pronta a decidere, nonostante l’interminabile guerra perseguiti ciascuno di noi. La testa e il cuore sono esattamente l’opposto. E puoi star tranquillo, che quando andranno nella stessa direzione, ci sarà qualcosa di sbagliato.
Rendono tutto più complicato e tocca a te decidere a chi dare ragione, correndo i tuoi rischi. La luce del sole entrava nella mia stanza e la illuminava. Adoravo quando succedeva. Di cos’altro avrei potuto aver bisogno?
Il domani sarebbe sempre stato un mistero ed anche se ci rende nervosi e non crediamo di essere pronti ad affrontarlo, va bene così. La vita va avanti.
Magari avrei sbagliato, ma sarei stata forte. Ero alla ricerca del mio posto nel mondo.
                                                                        
E Martina torna buttando le sue paranoie in uno schifo di os.
Vi chiedo pubblicamente scusa ,voi che leggete, se vi ho fatto passare la voglia di leggere altro. Questa è una di quelle ‘storie’ (Si può definire tale? O devo chiamarla “Massa di pensieri contorti, buttati giù da una mente perversa”? E sottolineo ‘perversa’, non ‘pervertita’ (??????)) che scrivo di getto, e si vede. Giuro che ne avevo proprio bisogno.
Detto questo ,mi dileguo, ho rotto, lo so.
Fatemi sapere cosa ne pensate, non siate troppo cattivi.
Un abbraccio,
Marti.
  
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