Storie originali > Commedia
Segui la storia  |       
Autore: JolietBlues    12/07/2013    1 recensioni
Joliet, una blueswoman in piena regola;
Tayra, la più in gamba batterista dell'Illinois;
Katherine, una studentessa modello;
Andrew, un chitarrista eccelso...
Cosa lega insieme questi quattro ragazzi? la Musica.
Riusciranno a vincere il prestigioso premio del Northernweast Theatre?
Lo scoprirete solo leggendo...
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

I
 
 
Quattro Semplici Ragazzi
 

“Okay, okay, “Knockin’ on Heaven’s Door” ormai è nostra! Andiamo con l’altro pezzo della scaletta, ragazzi… e one, two, three, four!”

Il vigoroso suono di una chitarra introduce “Everybody Needs Somebody” dei Blues Brothers.
Questa è Joliet, la cantante: eccola lì che si dimena, si agita, saltella ora su un piede ora sull’altro, tirando fuori tutta la voce rauca ed energica che può. Tutti conoscono Joliet: tutti, almeno una volta, si sono imbattuti in quel maschiaccio dal viso torvo e dal carattere burbero e insensibile; del resto, è impossibile non notarla… sono due le cose che distinguono Joliet Lacksome da tutti gli altri: il suo paio di occhialetti rotondi, ben piazzati sulla punta del naso a mo’ di John Lennon, e il suo inseparabile cappello nero in onore del suo “pigmalione” artistico, John Belushi.

La canzone termina, stroncata, proprio com’è dabbene, dal conciso colpo dei piatti della batteria: e quella che vedete nascosta dietro di questi è Tayra, la più in gamba batterista del quartiere. Tayra è la migliore amica di Joliet, con cui condivide da tempo immemore una sfrenata passione per i Beatles. Il suo sogno? Come ogni batterista che si rispetti, Tayra aspira ad incontrare Ringo Starr, del quale è follemente innamorata, a tal punto d’aver incorniciato il suo volto sulla copertina del quaderno degli appunti scolastici.

Joliet pare soddisfatta dell’esito del brano:
“Ma lo sai che ti adoro, Andrew, lo sai vero? Ma dove lo trovo un chitarrista bravo quanto te, eh?” esordisce con voce ironica, calcandosi il cappello sulla testa.

Andrew accenna un timido ma compiaciuto sorriso: il suo metodo chitarristico e la sua eccezionale bravura pareva averli ereditati tutti da Jimmy Page; i suoi assoli, mostruosamente potenti, avrebber fatto invidia persino a Jimi Hendrix. Joliet gli ha sin da subito affibbiato l’appellativo de “Il Genio”, non nascondendo la sua più totale ammirazione nei suoi confronti.

“Ah, la odio questa canzone! È una tortura per le mie povere dita: devono correre su e giù per questo maledetto manico ad una velocità ultrasonica!”
E questa è Katherine, la bassista: il classico esempio della prima della classe, l’impeccabile studentessa che dedica anima e corpo ad uno studio matto e disperato. C’è poco da dire, il basso l’è capitato per le mani quasi per sbaglio, quando a quell’infame di Joliet (sue testuali parole!) era venuta in mente l’idea di fondare una band con cui soddisfare le su fantasie musicali. L’idea di affratellare musica e studio a Katherine non era mai piaciuta, conscia dei suoi ritmi vitali alquanto pigri: tuttavia, le continue insistenze di Tayra e Joliet non le permettevan certo di mollare tutto e ritirarsi a vivere in un tranquillo chalet in montagna, per intenderci.

“E piantala di lamentarti, Katherine!”
Joliet la rimprovera bonariamente, accendendo senza grazia una sigaretta. Sorride.

Ebbene, loro sono “The Revolution”, un’anonima cover-band che ha visto la luce appena quattro mesi prima, per di più quasi per scherzo, frutto di una scommessa tra Joliet e la proprietaria di una raffinato ristorante: una storia lunga.

“Dai, non stiamo andando così male, no?” sentenzia Andrew, sistemando la tracolla della sua lucente Gibson Les Paul.
Joliet fa una nuvoletta di fumo con la bocca:
“Beh, togliendo il fatto che ci siam formati appena qualche mese fa…”
“Che abbiamo in repertorio” aggiunge Tayra “solo due pezzi…”
“E che io devo studiare filosofia stoica per l’intero weekend e non potrò dedicarmi al basso…” borbotta Katherine.
“Direi che procediamo alla grande!” sovviene Joliet dopo qualche istante di silenzio.
Tutti e quattro scoppiano a ridere.

Non ci sono molte speranze per loro nel mondo della musica: questo Joliet, che si è assunta l’onore e l’onere di dar vita al progetto, purtroppo lo sa: non hanno ingaggi, e il loro genere musicale è ormai ritenuto datato e noioso: il rock e il blues, ma quelli veri, non li ascolta più nessuno… “The Revolution” non faranno nessuna rivoluzione.

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Commedia / Vai alla pagina dell'autore: JolietBlues