Novembre 2009
Carissima,
Spero si ricordi di me e della mia finta depressione. Sì, finta, perchè nel periodo in cui ci siamo, purtroppo, viste e incontrate, io non ero affatto depressa. L'ho ribadito anche pochi giorni fa ai miei genitori. Questa buffonata, secondo me, è stata solamente uno spreco di tempo e soprattutto di soldi. No, perchè, mi sembra assurdo che i miei l'abbiano pure pagata a dovere. Prima di incontrare lei, nella suo bellissimo ufficio, avevo un patto con i miei, molto chiaro. Se fosse andata bene la scuola, sarei potuta andare a vedere uno dei tre concerti del mio gruppo preferito, i Green Day. Le uniche tre date italiane. Oh, mi stavo davvero impegnando lo sa? Non avrei rinunciato a quel concerto per nulla al mondo. Ero al settimo cielo, l'adrenalina era alle stelle. Non facevo altro che pensare a come sarebbe stato vedere il proprio gruppo preferito, per la prima volta, dal vivo. Ero, le assicuro, la ragazza più felice di questa terra, quando mamma mi diede la fantastica notizia. Non ci sarei più andata. Mi disse che era stato un suo suggerimento, che fosse per il mio bene, beh vaffanculo. Vaffanculo, davvero. Il mondo mi è crollato addosso. Perchè quella sera a Milano non c'ero anche io? Perchè quando tutte parlano di quel concerto io devo limitarmi ad abbassare lo sguardo e far fatica per non piangere? Perchè? Chi è lei per avermi impedito una cosa simile? Ma alla fine, a chi importa di una schifosa quindicenne che non ha amici, va piuttosto da schifo a scuola e va pure dalla psicologa? Quel che conta del suo fottutissimo lavoro sono solo i soldi. Spero tanto che legga questa lettera. E' stato un dispiacere incontrarla, davvero.  

Agosto 2010
Oggi è il 4 Agosto.
E’ già passato un mese da quella giornata schifosamente assurda.
Ricordare fa un male cane ma penso che sfogarmi un po’ mi farà bene. Non avrei mai pensato di riuscire a piangere così tanto nell’arco di una giornata e non avrei mai pensato che dopo quella giornata bellissima venisse fuori quel mezzo uragano. Perché? Avrei solo chiudere gli occhi e ritrovarmi sul mio letto, a casa, invece mi trovavo in un parco immesso sotto ad un diluvio con gente che correva da ogni direzione e che non sapeva minimamente cosa fare.
Trovare fortunatamente riparo sotto una pista di autoscontri, tirare un sospiro di sollievo quando staccarono la corrente, e aspettare. Piangevo e le mie lacrime si confondevano con l’acqua che filtrava dal soffitto. Ero insieme ad i miei genitori e a mio fratello che era più spaventato di me e penso di non essermi mai sentita più in colpa di così. Una volta tornati nel b&b ripetevo “E’ tutta colpa mia, è tutta colpa mia” mentre cercavo di stracciare i biglietti in modo definitivo, per dimenticare per sempre quella giornata.
Avrei tanto voluto che mio padre avesse ragione “Le nuvole si stanno spostando, non succederà nulla”

Giugno/Luglio 2013
I sogni si realizzano, basta aspettare, basta non mollare, basta crederci ma fino in fondo.
Bisogna avere la forza di portarli avanti e di non lasciarseli scappare.
Lo dice una che pensava di crepare senza riuscire a vedere un concerto dei Green Day.
Ho perfino il plettro di Mike. Non arrendetevi al primo ostacolo, non aggiratelo.
Una mia ex prof disse “C’è tempo per tutto, basta essere pazienti”
Ora capisco ciò che voleva dire. Chiudo ringraziando quegli idioti che mi hanno fatto vivere le due giornate più belle della mia vita.
Grazie per avermi salvata, sempre.

Il primo pezzo è una oneshot che avevo scritto tempo fa nel mio vecchio account RageandLove, esiste ancora, credo si chiami Boulevard Of Broken Dreams.