Vi avviso subito, questa fic è DAVVERO strana. E inquietante. Non ho messo l'avvertimento OOC, perchè ritengo che, con l'attaccamento di Ed e Al, la morte di uno farebbe uscire l'altro di senno. Piccola premessa: Al è morto poco prima dell'inizio della fic per motivi ignoti.
Lost In Transmutation
L’alchimia
è
un’arte.
Per capirlo, tutto ciò che si deve fare è osservare un cerchio alchemico: linea dopo linea, il potere di migliaia di anime condensato in pochi tratti di gesso, che si incrociano, contorcono, mescolano, tutto per realizzare i desideri del loro creatore.
Ma si
sa,
solo un
pazzo può disegnare un cerchio perfetto.
***
Cos’era
quel bagliore?
Non era morto, lui...?
Aprì
gli occhi
lentamente, la luce gli rendeva impossibile distinguere i contorni del
luogo in
cui si trovava. Era disteso a terra, e attorno a lui sentiva una grande
energia
vorticare.
Fu solo dopo
pochi
istanti, che si accorse di essere nel mezzo di un complicato disegno, e
che ciò
che l’aveva accecato era una reazione alchemica sul punto di
spegnersi.
Si mise
seduto. Faticava
a riconoscere il luogo, ma oltre la circonferenza luminosa riusciva a
scorgere
solamente una figura umana, tremante, come se fosse sul punto di
crollare a
terra dalla posizione seduta in cui era ora.
Sorridi, mentre con la stecca bianca che reggi in mano tracci le ultime righe. Ti alzi, ammirando il risultato.
E’ il tuo capolavoro. Hai eseguito tutti i tuoi calcoli accuratamente, più e più volte, per assicurarti che tutto fosse perfetto. Hai impiegato giorni, settimane, a pensare al cerchio; ogni simbolo cambiato di posto più e più volte, perchè l’energia scorresse fluida dalle tue mani all’oggetto della trasmutazione.
In questo cerchio ci hai messo l’anima: funzionerà, deve funzionare.
Al vivrà.
Si
sentì come se gli
avessero tolto un velo dagli occhi. Il bagliore si era estinto, e la
figura
emise un ultimo rantolio strozzato prima di accasciarsi contro il
pavimento.
Improvvisamente
capì
cos’era successo: la trasmutazione, l’individuo
misterioso, il suo ritorno in
vita... Tutto quadrava. E l’orrore si impossessò del
suo corpo, rendendogli il
movimento difficile mentre si avvicinava, carponi, alla persona stesa a
terra.
Gli
posò, tremante,
una mano sul collo, dove avrebbe dovuto pulsare la giugulare.
Nulla.
***
Al vivrà.
Finalmente posi le dita sul cerchio, con riverenza, e senti il potere scorrere attraverso di esse. E’ un calore enorme, che ti trascina, e una luce dorata riempie tutta la cantina.
Come aveva
potuto? Perchè
l’aveva fatto?
***
Scosse
la testa. Non poteva crederci. Suo fratello, che
l'aveva sempre
sostenuto, così determinato a restituirgli un corpo... Morto.
Non era vero.
Non era vero.
***
Sorridi, quasi, mentre senti l’oscurità avvicinarsi, penetrarti nel petto. Provi dolore, lunghe dita infernali che ti si stringono attorno al cuore, strappandotelo dal torace.
Il ragazzo lo guardò, sorridendo, continuando a stringere il
corpo morto
dell'altro.
-E' venuto per parlare col fratellone, signore? Lui sta dormendo, in
questo
momento.-
***
Alphonse
era seduto a letto, un vago sorriso in volto, e fissava il
muro di
fronte a sè. Parlava piano, sottovoce, apparentemente da
solo. Il colonnello
Roy Mustang lo guardava dalla porta, invisibile ai suoi occhi.
-Come sta?- Aveva chiesto sottovoce al medico che lo trattava, pochi
minuti
prima. L'uomo, sulla quarantina, l'aveva squadrato da sopra il bordo
degli
occhiali tondi.
-Il suo corpo, benissimo. Ma c'è qualcosa che non va nella
sua mente. Non parla,
se non per farci domande su suo fratello... Ci chiede dov'è,
quando si
sveglierà.-
"E' lo shock", aveva commentato poi il dottore.
Ma lui sapeva che non era così.
Lo stato di Alphonse era parte del pagamento. Era stato chiamato, poco
dopo il
ritrovamento, e gli ci era voluto poco per capire tutto.
Fullmetal aveva sacrificato sè stesso per suo fratello.
E forse, nella sua determinazione, nella sua follia, aveva pensato che
sarebbe
bastato, che il prezzo sarebbe stato equo. Ma lo scambio equivalente
è cosa
effimera e incomprensibile agli umani; una vita non era sufficiente.
Perchè la
vita di Alphonse Elric era costata molto di
più: l'anima di un uomo,
e la mente di un altro.