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Autore: ChiakiAkito    25/01/2008    4 recensioni
Solo un pazzo può disegnare un cerchio perfetto. [Deathfic, cosa inquietante scritta per un contest nel forum-GDR Lost In Transmutation XD]
Genere: Triste, Dark, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alphonse Elric, Edward Elric, Roy Mustang
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!
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Lost In Transmutation

Vi avviso subito, questa fic è DAVVERO strana. E inquietante. Non ho messo l'avvertimento OOC, perchè ritengo che, con l'attaccamento di Ed e Al, la morte di uno farebbe uscire l'altro di senno. Piccola premessa: Al è morto poco prima dell'inizio della fic per motivi ignoti.

Lost In Transmutation

L’alchimia è un’arte.

Per capirlo, tutto ciò che si deve fare è osservare un cerchio alchemico: linea dopo linea, il potere di migliaia di anime condensato in pochi tratti di gesso, che si incrociano, contorcono, mescolano, tutto per realizzare i desideri del loro creatore.

Ma si sa, solo un pazzo può disegnare un cerchio perfetto.

***

Cos’era quel bagliore? Non era morto, lui...?

Aprì gli occhi lentamente, la luce gli rendeva impossibile distinguere i contorni del luogo in cui si trovava. Era disteso a terra, e attorno a lui sentiva una grande energia vorticare.

Fu solo dopo pochi istanti, che si accorse di essere nel mezzo di un complicato disegno, e che ciò che l’aveva accecato era una reazione alchemica sul punto di spegnersi.

Si mise seduto. Faticava a riconoscere il luogo, ma oltre la circonferenza luminosa riusciva a scorgere solamente una figura umana, tremante, come se fosse sul punto di crollare a terra dalla posizione seduta in cui era ora.

***

Sorridi, mentre con la stecca bianca che reggi in mano tracci le ultime righe. Ti alzi, ammirando il risultato.

E’ il tuo capolavoro. Hai eseguito tutti i tuoi calcoli accuratamente, più e più volte, per assicurarti che tutto fosse perfetto. Hai impiegato giorni, settimane, a pensare al cerchio; ogni simbolo cambiato di posto più e più volte, perchè l’energia scorresse fluida dalle tue mani all’oggetto della trasmutazione.

In questo cerchio ci hai messo l’anima: funzionerà, deve funzionare.

Al vivrà.

***

Si sentì come se gli avessero tolto un velo dagli occhi. Il bagliore si era estinto, e la figura emise un ultimo rantolio strozzato prima di accasciarsi contro il pavimento.

Improvvisamente capì cos’era successo: la trasmutazione, l’individuo misterioso, il suo ritorno in vita... Tutto quadrava. E l’orrore si impossessò del suo corpo, rendendogli il movimento difficile mentre si avvicinava, carponi, alla persona stesa a terra.

Gli posò, tremante, una mano sul collo, dove avrebbe dovuto pulsare la giugulare.

Nulla.

***

Fai due passi avanti, trepidante, attento a non sfiorare coi piedi le intricate linee che formano il cerchio. Imiti, quasi con ironia, il gesto che hai già fatto una volta, da bambino: tendi il braccio sinistro, il dito indice teso da cui sgorgano delle piccole gocce di sangue che vanno a posarsi sul cumulo di polvere lì sotto.

Solo un pazzo può disegnare un cerchio perfetto.

Ma non ti importa. Non ti importa di essere pazzo, non ti importa nemmeno di morire, perchè senza Al non ha più senso vivere.

Non ti importa di perdere te stesso in una trasmutazione umana.

Perchè Al deve vivere.

Al vivrà.

***

Sangue. Molto sangue. Sangue che gli sgorgava dalla bocca, si accumulava sul pavimento in una piccola pozza scarlatta.

E un sorriso. Un sorriso folle, dipinto sul suo volto, la bocca semiaperta e gli occhi vuoti, vitrei, come una bambola.

Si specchiò nelle iridi dorate, e per un secondo fu il nulla. Non vedeva niente, non provava niente.

Poi, un grido gli salì alle labbra, forte e irruente come un’ondata. Un suono selvaggio, quasi animalesco, che gli bruciò la gola al suo passaggio.

Lui era vivo.

Suo fratello, no.

***

Ce la farò, e Al vivrà.

Finalmente posi le dita sul cerchio, con riverenza, e senti il potere scorrere attraverso di esse. E’ un calore enorme, che ti trascina, e una luce dorata riempie tutta la cantina.

Non dura molto.

Dopo appena pochi istanti, il bagliore rassicurante della trasmutazione diventa di un viola che pare quasi osceno. La stessa energia che prima guidavi ora è sfuggita al tuo controllo, e ti sta trascinando con sè.

In un attimo la scena cambia, e il luogo sporco in cui ti trovavi prima è rimpiazzato dal bianco. L’unica cosa che riesci a vedere davanti a te è un enorme cancello chiuso.

Sei tornato, mortale.

***

Strinse il corpo inerte, e le lacrime iniziarono a sgorgargli da sotto le palpebre.

-Edward... Fratellone...-

Fu tutto quello che riuscì a dire, tra i singhiozzi, mentre dentro di lui qualcosa si spezzava.

Ci era riuscito. Aveva compiuto una trasmutazione umana, e lui era il risultato. Un corpo vivo e pulsante, un contenitore per la sua anima che era costato la vita a suo fratello.

E ora, lui era lì, in una specie di cantina polverosa, nudo e solo, il cadavere della persona più importante per lui tra le braccia.

Come aveva potuto? Perchè l’aveva fatto?

Perchè era morto per lui?

***

Ci hai riprovato. Cosa ti fa pensare che stavolta cambierà qualcosa?

Stavolta devo riuscirci. Al vivrà.

Anche a costo di perdere la tua stessa vita?

Al vivrà.

Bene, allora.

***

Scosse la testa. Non poteva crederci. Suo fratello, che l'aveva sempre sostenuto, così determinato a restituirgli un corpo... Morto.

Non era vero.

Non era vero.

***

Sorridi, quasi, mentre senti l’oscurità avvicinarsi, penetrarti nel petto. Provi dolore, lunghe dita infernali che ti si stringono attorno al cuore, strappandotelo dal torace.

Non ti importa. E’ l’equo prezzo perchè Al viva: un cuore per un cuore, una vita per una vita.

Hai perso te stesso in una trasmutazione, ma non ha importanza.

Perchè Al vivrà.

***

Venne trovato pochi minuti dopo. I vicini avevano detto di aver sentito delle grida, e la polizia aveva fatto irruzione.

L’ufficiale di servizio in quella notte uggiosa si trovò davanti una scena scioccante.

C’era un ragazzo, lì in quel luogo abbandonato. Era esile, dai capelli color bronzo, completamente nudo. Stringeva un cadavere sanguinante, e stava piangendo tutte le sue lacrime. Dietro di lui, i resti di quello che sembrava un cerchio alchemico.

Aveva provato ad avvicinarsi, a confortare quel giovane che pareva così disperato; ma quando lo guardò negli occhi grigi, capì che il senno aveva completamente lasciato il suo corpo.

Il ragazzo lo guardò, sorridendo, continuando a stringere il corpo morto dell'altro.

-E' venuto per parlare col fratellone, signore? Lui sta dormendo, in questo momento.-

***

Alphonse era seduto a letto, un vago sorriso in volto, e fissava il muro di fronte a sè. Parlava piano, sottovoce, apparentemente da solo. Il colonnello Roy Mustang lo guardava dalla porta, invisibile ai suoi occhi.

-Come sta?- Aveva chiesto sottovoce al medico che lo trattava, pochi minuti prima. L'uomo, sulla quarantina, l'aveva squadrato da sopra il bordo degli occhiali tondi.

-Il suo corpo, benissimo. Ma c'è qualcosa che non va nella sua mente. Non parla, se non per farci domande su suo fratello... Ci chiede dov'è, quando si sveglierà.-

"E' lo shock", aveva commentato poi il dottore.

Ma lui sapeva che non era così.

Lo stato di Alphonse era parte del pagamento. Era stato chiamato, poco dopo il ritrovamento, e gli ci era voluto poco per capire tutto.

Fullmetal aveva sacrificato sè stesso per suo fratello.

E forse, nella sua determinazione, nella sua follia, aveva pensato che sarebbe bastato, che il prezzo sarebbe stato equo. Ma lo scambio equivalente è cosa effimera e incomprensibile agli umani; una vita non era sufficiente.

Perchè la vita di Alphonse Elric era costata molto di più: l'anima di un uomo, e la mente di un altro.

  
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