Nome autore EFP e forum: Fri rapace-Fri
Titolo della raccolta: Rosa, bionda e rossa: tre donne per Remus Lupin
Personaggio scelto: Remus Lupin
Pairing scelti: Remus/Tonks; Remus/Luna; Remus/Molly
NdA: riguardo alla seconda Drabble, non so se è chiaro ma Remus non conosce il latino, quindi non sa che Luna significa luna, o per meglio dire, moon :-) riguardo al (bruttissimo) titolo, ci tenevo troppo a definire Tonks 'la rosa' per rinunciarci eheeh (odio quando nelle ff i personaggi vengono indicati con il colore dei capelli).

Le tue mani addosso

Era notte e nel parco Babbano le altalene cigolavano a ogni alito di vento.
Tonks le indicò.
“Ce lo facciamo un giro?” gli propose.
Remus, divertito, si lasciò trascinare fino all'altalena più vicina.
“È come volare!” esclamò appassionatamente lei, quando prese a spingerla.
“Buffo, detto da una strega che può veramente volare,” considerò Remus.
“Mi credi una mocciosa?” reagì lei, frenando bruscamente con i talloni. “Questo, è come volare,” chiarì, posando le piccole mani sulle sue, ferme, si accorse lui solo in quel momento, dove sorgevano i seni della giovane.
Remus si sentì sopraffare dal desiderio di risalirne la morbida curva.
“Le tue mani addosso, sono come volare,” sospirò Tonks alle sue carezze.

So di cosa ha paura

“So di cosa ha paura.”
Remus distolse l'attenzione dagli appunti della lezione successiva.
“Ciao, Luna,” sorrise.“ hai sentito parlare della mia lezione sui Mollicci?”
“Esatto,” confermò svagata. “però lei non teme le sfere di cristallo, come si dice.”
Remus s'irrigidì: aveva forse intuito il suo segreto?
“Lei ha paura di me,” lo contraddisse Luna.
Sbigottito, ricordò che Luna era considerata da tutti strana, ma Remus, che strano lo era molto di più, non nutriva pregiudizi.
“Perché dovrei temerti?”
“Lei mi piace.”
Remus, intenerito, bloccò un sorriso sul nascere, temendo che lei potesse sentirsi derisa.
“Ne sono lusingato, ma...”
“Ma ha paura di me,” lo interruppe Luna, comprensiva.
“Ti sbagli.”
“Il latino è una lingua interessante,” divagò lei. “Dovrebbe proprio studiarlo.”

Nulla di male

Molly piangeva di nuovo e i gemelli lo avevano lasciato solo con lei.
“Oh, Remus caro...” singhiozzò la donna, abbandonandosi grata al suo abbraccio.
Remus si accorse di accogliere le sue generose forme con un trasporto tale che il pensiero di Arthur, ricoverato al San Mungo, lo turbò.
'Non sto facendo nulla di male,' si disse.
Molly gli sfiorò la nuca e il collo nudo.
“Pensi ai capelli di Bill?” scherzò Remus.
“Se solo capisse che ho ragione io!” sbuffò lei, con finta allegria. “Gliel'ho detto: guarda Remus, anche lui è un bel ragazzo, e pettinato come si deve!”
Remus sapeva di non meritarsi il complimento, ma non discusse, conquistando così qualche altro secondo stretto a lei.