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Autore: lilyhachi    13/07/2013    13 recensioni
(STORIA IN REVISIONE)
(Alternative Universe; Captain Swan)
La maledizione non è mai stata lanciata, tutti i personaggi vivono le loro vite nel Mondo Delle Favole ed Emma è cresciuta come principessa insieme ai suoi genitori. Se Emma avesse conosciuto un certo pirata, noto come Killian Jones, nella Foresta Incantata, come sarebbero andate esattamente le cose? Spero vi piaccia e, se vi va, fatemi sapere cosa ne pensate al riguardo.
Genere: Avventura, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Epilogo
 
Due anni dopo (1)
 

“Stai scherzando, vero?”.
Mulan fissava Jim come se avesse la seria intenzione di tagliargli la gola da un momento all'altro.
Il ragazzo le sorrideva con espressione convinta e reggendo tra le mani quello che sembrava essere un vestito da cerimonia, un vestito che non rientrava per niente nello stile della guerriera, che aveva scelto di indossare l'armatura, ma Jim non sembrava molto d'accordo. Per questo, le aveva mostrato un vestito, di dubbia provenienza, sicuramente molto bello ma ben diverso da quelli che era solita indossare: era fatto di pura seta e alternava colori che rientravano nelle sfumature del viola e del rosa, somigliava vagamente ad un kimono (2). Mulan lo osservava, alzando un sopracciglio, e toccandolo con espressione quasi disgustata, al solo pensiero di dover indossare quel vestito.
“Non vorrai dire che è brutto?”, chiese Jim con tono indignato.
“Certo che no!”, rispose lei, portando le mani sui fianchi. “Solo che non è nel mio stile”.
Jim sbuffò, alzando gli occhi al cielo. “Mettilo, così sembrerai finalmente una donna!”.
Mulan dischiuse la bocca e rimase a fissarlo, indecisa sul prenderlo direttamente a schiaffi o limitarsi ad un insulto.
Stranamente, optò per una soluzione ben diversa.
Prese il cappello di Spugna, che giaceva sul tavolo, e glielo lanciò contro, colpendolo dritto in faccia.
Il ragazzo spalancò la bocca con una finta espressione offesa.
“Vuoi fare a pugni eh?”, domandò in tono giocoso e mettendosi in posizione d'attacco. “Coraggio, fatti sotto. Non mi faccio alcun problema contro una ragazza”.
Mulan lo guardò con espressione di sufficienza. “Sai che potrei farti a brandelli”.
“Brandelli?”, domandò lui, allargando le braccia. “Come siamo violenti!”.
“Ragazzi!”. La voce di William mise fine a quel battibecco dai toni tutt'altro che aggressivi. “Avete finito? Tra non molto dobbiamo andare!”.
William sembrava quasi un nobile, altro che pirata. Era vestito in modo così decente che per un attimo Jim fece quasi fatica a riconoscerlo, mentre Mulan inclinò la testa di lato, osservandolo.
“Sembri un damerino”, esclamò il ragazzo sorridendo. Si voltò verso Mulan, notando il modo rapito in cui lo stava squadrando, e alzò un sopracciglio, divertito.
“Ti piace quello che vedi?”, domandò, voltandosi verso di lei.
La ragazza lo guardò male, arrossendo lievemente e afferrando il vestito, per poi uscire.
“E' solo per oggi!”, rispose William con tono pacato. “Infatti tu domani torni a lavare il ponte!”.
Jim sospirò pesantemente, cominciando a lagnarsi.
“Ancora? Insomma, non hai altre mansioni più interessanti da farmi svolgere?” domandò annoiato. “Tipo stare al timone e cose del genere? Perchè devo fare ancora il mozzo di turno?”.
“Perchè mi diverte farti sgobbare come un matto”, rispose lui con tono estremamente divertito.
William era certo al suo capitano quella scena sarebbe piaciuta. Era certo che li avrebbe guardati con espressione divertita e compiaciuta, perchè tutti erano al corrente del fatto che Killian amava far lavorare Jim solo per il gusto di farlo irritare, come un bambino che fa i capricci. Da quando Killian era finito chissà dove, era stato lui a prendere il comando della nave, sotto il volere generale della ciurma, che sembrava voler onorare quello che sarebbe certamente stato il desiderio del loro capitano, il quale aveva sempre sottolineato quanto William gli fosse secondo.
L'uomo scosse la testa, allontanando il pensiero del suo capitano, e si sistemò la giacca.
 
Snow osservava i due vestiti, che Christine aveva meticolosamente disteso sul letto, ed era sempre più indecisa, ma soprattutto nervosa in maniera quasi maniacale.
Si guardò allo specchio, riflettendo su quello che indossava al momento: era azzurro e senza spalline, ma andava bene per la madre di quella ragazza che un giorno sarebbe stata regina?
“Snow”. La voce di suo marito la portò per un attimo alla realtà: “Sei ancora qui?”.
“Non so quale vestito mettere”, rispose lei sconsolata. “E non so se questo va bene”.
“I vestiti da indossare non sono mai stati un problema per te”, osservò il re con tono divertito.
“Già...fino ad ora”, asserì la regina, prendendone un altro e osservandolo incerta.
“Io voto per questo”, esclamò lui, indicando il vestito che la moglie indossava.
L'azzurro ti dona”, Charming sorrise soddisfatto della propria affermazione (3).
La donna sfoggiò un sorriso luminoso, voltandosi verso suo marito e carezzandogli la guancia con la mano, come per ringraziarlo, e sfiorando il naso con il suo.
“Ormai Emma ha preso la sua decisione”, continuò l'uomo con tono fiero. “Lei romperà tutti gli schemi, me lo sento. Non è come le altre principesse, come la madre d'altronde”.
Charming scoccò un bacio dolce a Snow, circondandola con le sue braccia e avvolgendola in uno dei suoi abbracci caldi e confortanti. Ogni volta che suo marito la stringeva era come tornare a tanti anni fa, quando ogni abbraccio nascondeva sempre un addio, dovuto alle loro separazioni continue. Ora era diverso. Ogni volta che lo stringeva, sapevano entrambi che una volta sciolto l'abbraccio nessuno dei due sarebbe andato via e nessuno dei due avrebbe iniziato a correre, perchè inseguito dalle guardie del re o da quelle di Regina.
 
Emma osservava la grande porta dinanzi a sé, sfregando le mani con fare nervoso.
Sarebbe svenuta lo sentiva. Aveva un senso di nausea insopportabile e sperava con tutto il cuore che non sarebbe peggiorato, una volta che si fosse ritrovata davanti a tutto il regno.
Stava per parlare davanti ad un numero a dir poco indefinito di persone. La consapevolezza di ciò che sarebbe successo a breve le fece mancare temporaneamente il respiro.
Cercò di soffermare la sua attenzione su qualcos'altro, senza risultato, perchè ogni volta finiva per distrarsi ma in quel momento decise di trovare un punto indefinito del muro da osservare.
La principessa venne scossa dall'arrivo di sua madre, che le carezzò dolcemente le spalle.
“Sei pronta, tesoro?”, le chiese con tono apprensivo.
“Pronta a gettarmi dal balcone?”, domandò la ragazza in tono di scherno.
Snow sorrise e le rivolse uno sguardo di pura e totale comprensione.
“Sarai meravigliosa”, esclamò, cercando in qualche modo di confortarla. “Adesso vai”.
 
Per un attimo, Emma pensò seriamente di fare dietro front e tornare dentro, pur di non stare lì imbambolata e pronta a parlare davanti ad una schiera di persone, che la osservava in tanti modi diversi. Poteva scorgere diverse emozioni sui loro volti. Alcuni la guardavano ammirati, altri la guardavano speranzosi, altri la guardavano sconcertati e lei si sentiva completamente indifesa, perchè il timore di deludere le aspettative che quelle persone avevano verso di lei era seriamente troppo forte per essere appianato da un solo respiro profondo.
In quegli ultimi due anni, Emma aveva palesemente rifiutato diverse proposte di matrimonio da principi il cui scopo era quello di stabilire un'unione che potesse giovare ad entrambe le famiglie, ma la ragazza aveva da sempre dimostrato quanto non tollerasse quel tipo di matrimonio.
La cosa che all'inizio le era sembrata più strana era stato l'appoggio dei suoi genitori, rispettosi della sua scelta di non sposarsi fin quando non l'avrebbe ritenuto opportuno.
Emma voleva un amore come quello dei suoi genitori e forse dopo l'ultima esperienza non le sarebbe più capitato di incontrarlo, ma questo non voleva certo dire buttarsi in un matrimonio.
Non tutti i cittadini condividevano il suo pensiero, e lei, in veste di principessa e futura sovrana, aveva il compito di conquistare il favore e soprattutto l'amore del suo regno.
Respirò ancora, cercando di trovare la calma necessaria e con tutto il coraggio che aveva in corpo, cominciò a parlare, sperando che non le sarebbe mancata la voce.
“Salve”, esclamò in tono allegro e pentendosi subito del tono troppo confidenziale che aveva appena assunto.
Forse doveva essere più rigida, ma infondo aveva soltanto ventuno anni, cosa potevano aspettarsi da una ragazza? Uscì per un attimo dai suoi viaggi mentali e continuò a concentrarsi su quello che stava avvenendo sulla terra.
“So che molti non hanno condiviso il mio pensiero riguardante il matrimonio”, continuò Emma, cercando di nascondere un leggero tremolio nella voce. “Eppure, è mio dovere spiegare il motivo della mia decisione, che non intendo affatto cambiare. Mia madre è sempre stata una donna forte e coraggiosa. Ha cercato di educarmi secondo ciò che si concerne ad una principessa. Se non ci fosse stata un'altra persona (4) intenta a prendere il posto di regina, mia madre si sarebbe ritrovata a governare, dopo la morte del re, e senza alcun marito al suo fianco. I miei genitori hanno celebrato il loro matrimonio per amore, dopo aver concluso un'estenuante lotta contro coloro che ostacolavano non soltanto la loro felicità personale ma anche quella di intero regno e per questo erano e sono anche adesso amati immensamente da tutti noi. Io posso dire con assoluta certezza che mi hanno educata in modo alquanto impeccabile e so che forse non sono esattamente la classica principessa che qualcuno potrebbe aspettarsi, ma in effetti mia madre Snow non rientrava certo nei canoni di una perfetta principessa, visto il passato da fuggiasca”.
Emma sentì qualcuno ridere, e la tensione cominciò leggermente a diminuire, mentre Snow alzava gli occhi al cielo, sotto lo sguardo divertito di Charming, per l'osservazione appena fatta da Emma.
Io so di poter essere una grande regina un giorno. Nel mio cuore sento di essere in grado di governare questo regno, come i miei genitori mi hanno insegnato. Tutto quello che ho vissuto fino ad ora, in particolare la mia fuga, mi ha permesso di capire quanto io sia stata egoista e infantile, scappando dal mio vero dovere. Mia madre ha cercato di farmelo capire per tanto tempo ma evidentemente serviva anche l'aiutino di qualche pirata".
La principessa sentì un urlo gioioso arrivare alle sue orecchie, ed ebbe modo di vedere Jim che esultava, battendo le mani e sorridendo, beccandosi un'occhiataccia da Mulan e uno schiaffo dietro la testa da William.
Emma abbassò lo sguardo, leggermente imbarazzata ma felice del fatto che fossero tutti lì, solo per quel giorno.
“Io ho intenzione di restare qui con voi e con la mia famiglia, pronta, un giorno, a prendere il mio posto come regina. Tuttavia, intendo rompere la tradizione, salendo al trono senza un marito che mi sia stato affiancato per il semplice gusto di farmi sposare. I miei genitori sentono che ognuno di noi dovrebbe essere libero di scrivere il suo destino, lasciandosi guidare dal proprio cuore”.
Ci fu un attimo di silenzio ed Emma ebbe il timore che si sarebbe ritrovata a fare i conti con cittadini del tutto insoddisfatti ma quello che invece vide la lasciò a dir poco sorpresa: sorridevano. Tutti quanti sorridevano e un entusiasmo generale cominciò a farsi strada tra la folla, che cominciò a battere le mani, felice per il modo fermo e convincente in cui Emma aveva espresso la sua decisione, che aveva evidentemente colpito i loro cuori.
Emma emise un sospiro pesante, liberandosi da tutta la tensione che aveva accumulato in tutto quel tempo, e si lasciò andare ad un sorriso felice e soddisfatto. Era da tanto che non sorrideva in quel modo. Era da tanto che non si sentiva così bene.
Credeva che dopo la vicenda di Killian non sarebbe mai più stata in grado di farlo. Il pensiero di lui la rabbuiò un attimo, ma sapeva nel profondo del suo cuore che lui sarebbe stato fiero di lei, e l'avrebbe probabilmente presa in giro, come sempre.
Mentre suo padre le circondava la vita con il braccio e sua madre le poggiava dolcemente le mani sulle spalle, ad Emma sembrò quasi di vedere Killian tra la folla. Sorrise, convinta che la sua mente non stesse facendo altro che giocarle l'ennesimo scherzo.
Non era la prima volta che si illudeva di vederlo non molto lontano da lei.
Killian era ovunque: nei suoi sogni, nella sua mente, nel suo cuore.
L'accompagnava ogni giorno e in ogni singolo gesto che faceva, senza mai lasciarla sola.
Continuò ad osservare il punto in cui credeva di averlo visto. Di solito, ogni volta che le sembrava di vederlo, le bastava sbattere le palpebre un paio di volte per rendersi conto che era solo una mera illusione, ma quella volta, per quanto si sforzasse, la figura di Killian era ancora nitida tra la folla.
Lo sguardo di Emma si fece così confuso e cupo, che i suoi genitori non tardarono ad accorgersene.
Killian era lì immobile e la fissava sorridendo, proprio come se avesse assistito a tutta la scena ma Emma non sapeva se fosse reale o se fosse ulteriormente impazzita.
Si voltò verso sua madre, come per cercare conferma, e quando incontrò il suo volto, vide un luminoso ed enorme sorriso farsi strada su di esso, mentre osservava la figura che Emma aveva visto per davvero. Non era un'illusione. Suo padre aveva la bocca dischiusa in un'espressione di assoluta sorpresa, e guardò sua moglie, in modo agitato. Snow liberò Emma dalla sua presa e si avvicinò al marito, mentre Emma entrò nel castello, correndo, per raggiungere il punto esatto in cui si trovava Killian.
“Vedi anche tu quello che vedo io?”, domandò Charming con sguardo corrucciato.
Snow rise di gusto. “Eh già”, rispose, guardandolo con un sopracciglio alzato.
“Questo vuol dire che sposerà un pirata?”, chiese il re, con fare preoccupato, mentre Snow era palesemente divertita dal modo in cui suo marito si stava agitando.
“Adesso non cominciare, tesoro”, esclamò la regina, carezzandogli i capelli per poi passare al suo viso incerto. “Di questo potrai preoccuparti tra qualche anno”.
Charming si voltò di scatto verso sua moglie, che continuava a sorridere divertita, mentre osservava Killian ancora lì fermo in attesa dell'arrivo della sua principessa.
 
Emma correva con agitazione. Era nervosa, sorpresa, confusa. Troppe emozioni si facevano largo nel suo animo per ciò che aveva appena visto.
Possibile che fosse tutto vero? Possibile che aveva visto Killian?
Possibile che fosse davvero tornato? Credeva di averlo perso per sempre. Per mesi aveva cercato aiuto, rivolgendosi non soltanto a Tremotino e sperando che ci fosse un modo per riportarlo indietro ma nessuno sembrava convinto che Killian potesse farcela.
Se invece quello non fosse lui ma solo qualcuno che ne aveva assunto le sembianze?
Continuò a correre, precipitandosi fuori dal palazzo, e raggiungendo il centro della piazza, dove troppe persone le ostacolavano il passaggio. Emma cercava di farsi spazio, urtando diverse persone e facendosi urtare a sua volta. Poteva vedere Killian in lontananza, ancora fermo, come fosse una statua. Accelerò ulteriormente il passo, cercando di raggiungerlo.
Ad ogni passo, Killian si faceva sempre più vicino, fin quando Emma non poté finalmente gettargli le braccia al collo e constatare che quella volta non aveva attraversato la sua figura.
Era lui, in carne ed ossa.
Poteva sentire le sue spalle, le sue braccia, il suo torace, il suo respiro.
Era davvero lui e non era un fantasma.
Emma serrò i pugni e prese a colpire il suo petto, mentre le lacrime si facevano strada.
Killian le fermò i polsi con estrema dolcezza e la guardò in viso. Era passato del tempo ma la sua Swan era sempre lì, che lo guardava sconvolta e felice allo stesso tempo. Dietro quegli occhi colmi di lacrime c'era la ragazza impertinente che si era intrufolata sulla sua nave, la ragazza che aveva rischiato la sua vita per evitare che qualcun altro pagasse le conseguenze di una maledizione destinata a lei, la ragazza che cercava sempre il modo di contraddirlo, la ragazza che aveva abbattuto quel muro che Killian aveva costruito con tanto impegno.
Non erano poi così diversi loro due, e forse quel particolare aveva contribuito alla distruzione di quel dannato muro, che aveva permesso a Killian di salvarsi e di tornare da lei una volta per tutta.
“Ho un problema, Swan”, esclamò lui, portandole una ciocca dietro l'orecchio.
“E quale sarebbe?”, domandò lei, osservandolo con sguardo sconcertato.
“Sono innamorato perso della principessa”, rispose Killian, inclinando la testa di lato e regalandole uno dei suoi soliti sorrisi. “Credi che lei mi voglia ancora?”.
Emma sorrise. Poteva sentire il viso farle male per quanto aveva iniziato a sorridere. Non rispose. Semplicemente lo baciò, avvolgendolo maggiormente con le sue braccia, mentre lui la stringeva, portando le mani all'altezza della sua vita, come desiderava fare da tanto tempo.
Killian sorrideva sulle sue labbra. Non aveva fatto altro che nascondersi. Aveva sempre nascosto il suo dolore e con esso anche la capacità di amare ancora, perchè lui un tempo era stato in grado di amare e con Emma era tornato a farlo di nuovo. Non era troppo tardi per loro due.
Non c'era bisogno di aggiungere altro. Killian era lì davanti a lei, ed Emma non aveva bisogno di vedere nient'altro. il fatto che fosse lì a stringerla significava tutto. Significava che aveva lottato per tornare, che aveva capito finalmente e che aveva messo da parte tutto ciò che fino a quel momento gli aveva impedito di abbandonarsi a lei.
Finalmente erano insieme e nessuno li avrebbe divisi un'altra volta.
Lo sapevano. Se ne rendevano conto ad ogni bacio e ad ogni carezza che si stavano donando, perchè erano stati lontani per tanto e per troppo tempo.
Erano finalmente pronti ad avere ciò che spettava loro di diritto: un lieto fine.
 
 


Note:
 
  • (1) sono passati due anni non nel senso che Killian ci ha messo due anni per arrivare nel regno di Emma, ma nel senso che mentre lui era sotto la maledizione sono passati due anni;
  • (2) questo vestito richiama leggermente quello di Mulan nell versione disney;
  • (3) piaciuto il gioco di parole? :);
  • (4) la persona interessata di cui parla Emma è Regina.
  • (5) il discorso di Emma richiarma leggermente quelli di "Ribelle - The Brave" e "Pretty Princess".
     
Eccomi qui. E' finita!
Chiedo scusa se qualcuno si aspettava un colpo di scena o un capitolo più ricco di azione ma l'idea del finale per me era sempre stata questa. Avevo intenzione di farli ricongiungere senza drammi e senza nessun intoppo perchè credo semplicemente che di intoppi ne abbiano avuti abbastanza.
Ho la sensazione che questo epilogo vi possa lasciare delusi, ma spero sempre che non sia così, in quel caso posso solo dire che mi dispiace davvero tanto. L'idea iniziale era quella di far morire Killian ma sono un'amante dei lieti fini quindi non potevo che far prendere alla storia questa direzione. Allora, spero che questa storia vi sia piaciuta, non credevo che l'avrei finita, e se l'ho fatto è stato soltanto grazie a tutte quelle persone che mi hanno sostenuta ed incitata a continuare, quindi grazie grazie grazie e grazie. Non finirò mai di dirlo, siete stati tutti grandiosi :)
Se ci sono errori vi infito sempre a farmelo presente ^^
Alla prossima storia (spero di scriverne un'altra presto o tardi)!
Ancora grazie a tutti coloro che hanno letto/recensito/messo tra le seguite e le preferite, siete stati dei veri tesori e vi ringrazierò fino alla nausea!
A presto, un abbraccio :*
   
 
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