13/07/2013
3 recensioniLuna
Luna,
come sei lontana
Così
silenziosa e vana
Ma qui
Ruggisce il cuore della bestia umana
(Luna – Notre Dame de Paris)
Mi ha stregato.
Non so come abbia fatto, che magia antica e segreta abbia usato, ma non sono più io.
Qualsiasi cosa faccia, non riesco a togliermi dalla mente i suoi occhi azzurri, i suoi capelli dorati, la sua bocca di fragola.
Vivo di notte per sentirmi a lei più vicino, passando ore a guardare quell’astro pallido con l’illusione di poter accarezzare solo col pensiero la sua pelle delicata.
Lascio che sia la luce della Luna a guidare i miei passi nell’oscurità, e mi sembra quasi di sentire, nell’ombra, la risata argentina della fanciulla che mi ha rubato il cuore: si prende gioco di me?
Vorrei urlare, gridare al buio il dolore di un amore impossibile, e sciogliere la morsa che mi stringe il petto; vorrei potermi allontanare anche solo per pochi istanti dal suo pensiero, fingere che sia stato solo un sogno.
Eppure… eppure vorrei che il mio grido potesse arrivare fin lassù, salendo nel cielo della notte, fino a quel palazzo argentato e alla sua principessa.
Maledico il giorno che ci ha visti incontrare!
Ma non sapevo, non pensavo…
Galeotto fu il ballo.
È stato un attimo: un istante ero incuriosito dalla leggiadria di quella figura, domandandomi come potesse muoversi quasi senza toccare terra, e un istante dopo mi perdevo nel suo abbraccio, stringevo a me quel corpo esile giurando che mai l’avrei lasciato andare.
Ma saprò mantenere il mio impegno?
In fondo sono solo un uomo, un terrestre, e lei è la principessa della Luna.
Dovrei dimenticarla, fare in modo di rompere l’incantesimo di cui sono vittima: lei è lassù, lontana, persa in un mondo che non potrà appartenermi.
Mentre io… chi sono io?
Sono un soldato, un guerriero, un principe sì, ma pur sempre un terrestre, e abitanti della Terra e della Luna non possono stare insieme.
Siamo troppo diversi, c’è rivalità tra le nostre due razze, e i tumulti che sento nascere nei regni e tra i popoli del mio pianeta ne sono la prova.
La pace di questi tempi è solo la quiete prima della tempesta, e la mia posizione mi impone di non incrociare le armi contro miei simili.
Mi dispiace mia dolce principessa, saremo avversari in una guerra non voluta, ed io...
Io...
Che sto dicendo?
È vero, una bestia ruggisce nelle profondità del pianeta, ma non sono i terrestri, non e il mio popolo a parlare, a voler combattere.
I cuori dei terrestri sono stati soggiogati da invidia e odio, ma no sono sentimenti autentici.
Una guerra è vicina, ed io combatterò, ma lo faro per onorare il mio giuramento, mia principessa.
Io ti proteggerò, fino alla morte se sarà necessario.
Hai stregato il mio cuore, dolce Serenity, e ovunque ci condurrà il destino io vivrò solo per te.
***
Buon pomeriggio a tutti, drogati Sailor!
Ogni tanto riemergo nel fandom con qualche spruzzo di follia, in attesa di riprendere in mano le storie lasciate incompiute da tempo immemore.
Il motivo per cui sono piombata qui oggi è per un regalino alla mia twin Lusy, amante come me di Sailor Moon e Notre Dame de Paris, musical da cui è tratta la strofa di introduzione alla storia: quando mi sono svegliata stamattina mi son chiesta “Come augurare buon compleanno alla twin?”, e poi pensa e ripensa, ho deciso di unire le nostre due passioni, considerando anche che la canzone che dà il titolo alla storia è cantata dal nostro marito in comune Matteo-Gringoire-Setti, quindi…
Bon, non voglio annoiarvi ulteriormente, quindi vi saluto e vi do appuntamento alla prossima follia, ma non prima di ringraziare chi ha avuto il coraggio di arrivare fino alla fine e chi vorrà lasciare un segno del proprio passaggio facendomi sapere cosa ne pensa.
Bax, Kla