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Autore: Akemi_Kaires    13/07/2013    10 recensioni
{Monochromeshipping; N/Touya/Touko. Accenni di FerrisWheel (N/Touko) e Chess (Touya/Touko) onesided}
A discapito dei nostri pensieri, però, il tuo Principe si mostra impassibile. Non ti degna neppure di un misero sguardo, quasi tu non esista affatto. Semplicemente, si limita ad ignorarti e ti passa accanto, lasciandoti stranita e inerme.
Boccheggi, incapace di proferire alcuna parola. Per lui sei praticamente invisibile, inesistente ed evanescente. Quale più grande affronto potrebbe farti, se non questo? Tu detesti essere dimenticata. Difatti, se c'è una cosa che temi fortemente, è proprio essere scordata da tutto e tutti. Lui ha appena tramutato uno dei tuoi peggiori incubi in realtà.
Genere: Angst, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: N, Touko, Touya
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Videogioco
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Monochrome. Finalmente, dopo tanta attesa, sono riuscita a concludere una delle millanta shot dedicate a questo infelice triangolo. Ebbene sì, da come avrete dedotto dalle premesse e dall'introduzione, questa non è una favola a lieto fine. Ammetto sinceramente che, mentre scrivevo questa storia, ho versato qualche lacrima. Le vicende di Touya e Touko mi hanno coinvolta particolarmente, tanto che ho deciso di dedicare a loro un sacco di scritti. Questo è uno dei primi e, a mio parere, uno dei più allegri (alla faccia dell'allegria, comunque).

La storia è narrata in prima persona da Touya. Le vicende riguardano il game di Black e White, mentre il finale è un after game. Indi per cui, ritroverete numerosi riferimenti ai game in questione, come la vicenda della Ruota Panoramica, l'incontro a Quattroventi e ciò che N dice dopo la battaglia finale – il tutto rivisitato sotto una chiave molto più triste, diciamo. Ho reso il viaggio di Touko e Touya una vera e propria Odissea.

Detto questo, mi auguro che questa storia sia di vostro gradimento. Ci ho davvero messo anima e cuore in questo scritto, perché volevo fare un ritorno nel fandom degno di questo nome. Inoltre, voglio ringraziare di cuore le persone che mi hanno supportato durante il periodaccio che ho superato poco tempo fa. In primis, volevo dare un abbraccio caloroso a Cheche, Faint, Rozen Kokoro e berserker eagle, perché continuano a sostenermi in ogni luogo e situazione. Poi volevo ringraziare di cuore lampadina e Shinushio, che si sono interessate a me e mi hanno aperto gli occhi. Infine, volevo ricordare anche tutte le persone che mi seguono su ask, perché anche loro sono state molto importanti per me: Lauretteh, nivees, Alya, Saw e tante altre. Grazie di cuore, davvero!

Inoltre, volevo salutare il fandom prima di partire per una vacanza studio. Mi dispiace abbandonarvi di già, ma domani parto e vado a farmi un bel viaggetto! Ci rivedremo il ventotto, promesso. Buona estate a tutti voi!

Pi esse: Se mi è concesso darvi un consiglio, vorrei linkare tre canzoni che mi hanno particolarmente ispirata durante la stesura: click, click and click! Buona lettura!

 

 

Inseguendo sogni irrealizzabili

 

 

A volte mi chiedo a cosa siano serviti tutti i nostri sforzi. Siamo scesi a patti con il diavolo e abbiamo venduto l'anima, pur di salvare la nostra patria tanto amata; siamo diventati Eroi per costrizione, non di certo per nostro volere, e lo abbiamo fatto solamente per il bene del mondo.

Tempo fa  era risultato facile accettare di buon grado questo ruolo. Eravamo ancora dei ragazzini spensierati e piuttosto ingenui, che adoravano improvvisarsi i supereroi della situazione: rivestire quella carica importante non ci spaventò neanche per un misero istante.

Eravamo pronti a riportare la pace a Unima, senza neppure renderci conto di quanto fosse pericolosa la nostra missione. La gente riponeva la loro speranza nelle nostre mani, per poi lasciarci partire per l'Avventura, salutandoci con un sorriso sulle labbra – sorriso che noi ricambiavamo con allegria ed entusiasmo, promettendo un futuro roseo a tutti, inconsci di essere per loro solamente carne da macello.

Nessuno si curò dei nostri sentimenti, non ci fu persona che si preoccupò a cosa saremmo andati incontro. Neppure nostra madre è al corrente di ciò che abbiamo dovuto sopportare nel corso della nostra Storia, che da sogno mirabolante si è trasformato in uno dei nostri peggiori incubi.

Ricordo ancora la nostra gioia, non potrei mai scordare quanto avevamo preso a cuore il nostro incarico. Avevamo indossato le vesti di Paladini della Giustizia ed eravamo pronti a sconfiggere chiunque si fosse messo in mezzo.

Purtroppo, non tutte le favole si concludono con un lieto fine e la nostra è una di quelle.

 

«Quindi qui dentro ci sarebbe il Drago della Verità? In questa minuscola pietra?» ti rivolgi a me con certa perplessità e una buona dose di scetticismo, mentre studi la gemma che giace tra le tue mani.

In risposta, annuisco con decisione e curvo le labbra in un sorriso ricolmo di speranza. A differenza tua, io sono fermamente convinto che la Leggenda abbia uno sfondo di verità: quel piccolo sasso bianco racchiude davvero tutta la potenza di Reshiram, che attende di essere portata alla luce da cuori puri e valorosi. Tuttavia, non penso affatto di essere uno dei suoi Prescelti, ma taccio i miei dubbi solo per non allarmarti e non irritarti. Se solo osassi affermare una cosa simile, sicuramente non faresti altro che convincermi del contrario a suon di insulti.

«Chi lo avrebbe mai detto? Abbiamo iniziato il nostro viaggio come semplici Allenatori, finendo col diventare dei veri e propri Paladini della Giustizia!» esclami entusiasta, contagiandomi con la tua allegria. Assesti anche una pacca vigorosa sulla mia spalla, con forza tale da sbilanciarmi e farmi quasi cadere in avanti. «Con le mie capacità combattive e il tuo genio, saremo certamente capaci di sgominare l'intero Team Plasma! Alla faccia di quell'invasato che non aveva fatto altro che convincerci a liberare i nostri Pokémon... aspetta, com'è che si chiama?».

«N» rispondo con un flebile sussurro, mentre i miei pensieri corrono immediatamente alla figura misteriosa del nostro presunto Rivale. Non so dirti per quale motivo, eppure c'è qualcosa in lui che mi turba e non mi convince affatto. In cuor mio, prego si tratti solo di un presentimento infondato.

«Sì, proprio lui! Lo umilieremo, lo stracceremo, lo sconfiggeremo e gli faremo capire chi è il vero Allenatore tra noi! Altro che liberare i Pokémon, dovrebbe farlo lui, se non vuole subire una schiacciante sconfitta!» dici con grinta, sferzando perfino qualche pugno al vuoto nel simulare una battaglia corpo a corpo.

E, mentre pronunci quelle parole, i tuoi occhi si illuminano di luce propria.

 

Non sei mai stata brava a mentire, Touko. Sapevi perfettamente quale fosse il nome del nostro Rivale, come si chiamasse quello che si sarebbe rivelato poi una minaccia da debellare al più presto. Mai avresti scordato la sua immagine e la sua voce, perché erano rimaste particolarmente impresse nella tua mente.

Sin da quando lo abbiamo incontrato per la prima volta a Quattroventi, hai sempre nutrito un certo interesse nei suoi confronti. Eri rimasta a bocca aperta e pendevi dalle sue labbra, ammaliata dai suoi discorsi toccanti e profondi; ricordo perfino che, per un breve istante, avevi cominciato a riflettere sul vero compito di un Allenatore e sul suo dovere nei confronti dei Pokémon. Qualche volta ti sei perfino domandata se la tua squadra fosse davvero felice con te, quasi ti avesse sfiorato l'idea di liberare i tuoi amici e di lasciarli andare. Se solo non fossi stata così determinata a portare a termine la tua missione, forse avresti compiuto quel gesto scellerato per quel Principe.

Ti mostravi sempre così devota a lui, ogni volta che lo incontravamo. Sebbene ti ostinassi ad assumere un atteggiamento scontroso nei suoi confronti, nei tuoi occhi si leggevano gioia e contentezza smisurate. Mi è impossibile cancellare dalla mente la tua immagine triste, mentre osservi piangente N andare via e voltarti le spalle. Combattere contro di lui si rivelava sempre una tremenda agonia, sia per te sia per me. Pagavamo a caro prezzo le vittorie con le lacrime e con il tormento.

Se hai accettato di buon grado il titolo di Eroina, era anche dovuto alla speranza che covavi segretamente e gelosamente in te. Perché tu desideravi vederlo, non è così? Diventare sua Rivale era una garanzia, un lasciapassare, un metodo efficace per incontrarlo con la scusa di fronteggiarlo in battaglia numerose volte.

Eri ciecamente e incondizionatamente innamorata di lui, sin dal primo istante in cui hai incrociato il suo sguardo.

 

Ti raggiungo correndo perdifiato, il cuore che batte impazzito nel mio petto. Ti ho cercata ovunque, dopo aver perso improvvisamente le tue tracce, e non ho fatto altro che esplorare ogni centimetro di Sciroccopoli pur di trovarti. Solo il cielo sa quanto mi sia preoccupato per te e quanto abbia temuto per la tua incolumità.

Eppure eccoti qui, bella e fiera come sempre, con lo sguardo rivolto verso un punto morto. Non so che cosa tu ci faccia nei pressi della Ruota Panoramica, né perché i tuoi occhi siano velati da lacrime bollenti. Non mi degni neppure di una sola occhiata, né ti volti nella mia direzione. Semplicemente, rimani incantata e immobile, in balia del tuo stesso tormento.

Impossibile descriverti la preoccupazione che provo, vedendoti in questo stato. Ti afferro la mano gelida e la stringo con forza, nel vano tentativo di catturare la tua attenzione. Sussurro il tuo nome più e più volte, nella speranza di destarti dal tuo incubo ad occhi aperti.

Perché non parli, Touko? Perché sei scappata improvvisamente dal Centro Pokémon dove alloggiavamo? Da chi sei andata? Perché non mi hai fatto parola delle tue intenzioni? E perché sembri afflitta, distrutta e consumata da un'agonia interiore?

«N» mormori in un soffio, muovendo impercettibilmente le tue labbra sottili. «C'è N dietro il Team Plasma. Lui è il loro capo. Lui è il loro Re. Lui è il nostro nemico, quello che dobbiamo sconfiggere ad ogni costo».

Dai tuoi occhi cominciano a sgorgare piccole perle lucenti, che scorrono sul tuo viso vitreo fino ad infrangersi al suolo. Tenti invano di soffocare i singhiozzi, mentre il dolore e l'angoscia prendono possesso del tuo fragile animo. Sembri quasi sul punto di sbriciolarti in mille pezzi, di polverizzarti e scomparire all'improvviso. Forse lo desideri anche, vorresti davvero sprofondare sottoterra e non tornare mai più in superficie, dopo una simile delusione.

Istintivamente, accolgo il tuo piccolo corpo pervaso da tremiti tra le mie braccia, cullandoti e cercando di confortarti come meglio mi è concesso.

 

Non fraintendere, Touko. Quel giorno ti abbracciai non solo per pietà e compassione, ma anche per salvezza. Se non avessi afferrato il tuo corpo, se non ti avessi stretta a me, in quel momento sarei impazzito. Vederti in quello stato mi dilaniava il cuore, mi uccideva: la tua immagine triste e disperata era a dir poco straziante.

Ancora oggi continuo a domandarmi per quale motivo tu abbia venduto l'anima a un simile individuo. Perché hai deciso di consumarti per lui? Se solo tu ti fossi voltata verso di me a tempo debito, se solo mi avessi rivolto un miserrimo sguardo, forse avresti scorto ciò che nutro nei tuoi confronti.

Non ho mai smesso di pensare di essere tutto ciò di cui tu hai bisogno, come allo stesso modo tu lo sei per me. Ho sempre atteso e sto continuando ad aspettare con pazienza il giorno in cui tu finalmente aprirai gli occhi e guarderai in faccia la verità, decidendo finalmente di cancellare dalla tua vita ciò che dannoso e mortale.

Tuttavia, in cuor mio, sono convinto che non lo farai mai. Sei troppo testarda e determinata per arrenderti; di ritornare sulla tua vecchia strada non se ne parla neanche, non dopo tutti i sacrifici che hai fatto per inseguire il tuo irrealizzabile sogno d'amore. Anche a costo di soffrire in eterno, preferisci cullare e coccolare il tuo piccolo e capriccioso desiderio adolescenziale.

Fantastichi su un futuro in cui N ricambia i tuoi sentimenti e una storia a lieto fine, in cui voi ovviamente siete protagonisti – una favola in cui io non sono altro che un'umile comparsa, mai presa in considerazione da nessuno.

 

Non appena scorgi in lontananza la figura di N, scatti istintivamente in avanti, spinta e alimentata dalla forza dei tuoi immortali sentimenti. Corri all'impazzata e ti precipiti davanti a lui, per poi afferrare con impeto una Poké Ball dalla tua cintola e minacciarlo di arrendersi. Nei tuoi occhi si legge grande determinazione, Touko. Chiunque rimarrebbe intimorito di fronte a tanto coraggio e altrettanta grinta.

A discapito dei nostri pensieri, però, il tuo Principe si mostra impassibile. Non ti degna neppure di un misero sguardo, quasi tu non esista affatto. Semplicemente, si limita ad ignorarti e ti passa accanto, lasciandoti stranita e inerme.

Boccheggi, incapace di proferire alcuna parola. Per lui sei praticamente invisibile, inesistente ed evanescente. Quale più grande affronto potrebbe farti, se non questo? Tu detesti essere dimenticata.  Difatti, se c'è una cosa che temi fortemente, è proprio essere scordata da tutto e tutti. Lui ha appena tramutato uno dei tuoi peggiori incubi in realtà.

Ti volti di scatto verso la sua direzione, alla ricerca disperata di attenzioni. Mi rivolgi uno sguardo impaurito, implorandomi muta di fare in modo che lui ti guardi. Tuttavia, anche io sono a dir poco sconfitto e incapace di fare alcunché. Sono rimasto incantato dal suo sguardo, dal modo in cui mi guarda e mi analizza, come se fosse incuriosito dalla mia presenza.

Non ho mai rivolto una sola parola a questo disgraziato. Sebbene non vi abbia mai parlato, nutro un odio viscerale nei suoi confronti. Lo detesto, perché ti ha uccisa, ti ha annullata, perché è diventato centro totalizzante della sua esistenza. Se solo sapesse che cosa ti ha fatto, forse non avrebbe neppure il coraggio di presentarsi di fronte a noi.

Provo l'impellente bisogno di prenderlo a schiaffi. Vorrei assestargli un colpo per ogni lacrima che hai versato per lui, vorrei colpirlo con tutte le mie forze per tutte le volte che ha fatto soffrire entrambi. Tuttavia, mi trattengo a stento dal farlo; se agissi, non penso ascolteresti le mie ragioni: mi additeresti come crudele mostro, che ha aggredito ingiustamente un innocente. È riflettendo su questo punto che mi accorgo di come tu abbia una visione distorta della realtà che ti circonda. Non ti sei ancora resa conto che il mostro è proprio quello che tu dici di amare alla follia?

«Tu sei Touya, oppure sbaglio?» si rivolge a me con tono piuttosto allegro, dimostrandosi quasi contento di vedermi. «I Pokémon mi hanno parlato molto bene di te. Dicono che sei un Allenatore eccezionale. Mi piacerebbe provare quanto è solido il tuo legame con la squadra».

Tutto ciò è davvero assurdo. Perché sta parlando con me, che non l'ho mai degnato di un solo sguardo? Perché non ha prestato attenzione a te, che hai sempre dimostrato di essere un'Allenatrice dotata di grande talento?

 

Guarda quanto è crudele il destino, Touko. È bastato l'arrivo di una persona per tramutare tutti i nostri peggiori incubi in realtà. Tu sei stata ignorata e dimenticata, mentre io sono stato condannato ad osservare inerme la tua sofferenza, incapace di fare alcunché per sopire il tuo tormento.

Mai avrei immaginato che questo fosse il destino degli Eroi. Se avessi saputo in anticipo che cosa ci sarebbe accaduto, ti avrei sicuramente convinto a desistere e lasciare il mondo in balia del Team Plasma; di certo avrebbero trovato qualche altro scellerato a cui affidare questo incarico delicato, non pensi?

Avrei tanto voluto salvarti da questa maledizione. Piuttosto avrei affrontato quest'Avventura da solo, anche a costo di perire nell'intento. Purtroppo, i “Se” e i “Ma” non fanno la storia: siamo precipitati in questo incubo, prigione inespugnabile nella quale siamo costretti a vivere in eterno. Nessuno accorrerà mai a salvarci, perché nessuno sarebbe in grado di farlo.

Da quando il tuo Principe è scomparso, non fai altro che versare lacrime ininterrottamente. Hai raggiunto le rovine del vecchio Castello e ti sei seduta sul suo trono, trascorrendo i giorni piangendo e disperandoti, mentre speri invano di vederlo varcare la soglia da un momento all'altro – ed io giaccio in silenzio al tuo fianco, come tuo fido consigliere, incapace di fare alcunché. Immobile e impassibile, non mi è permesso di fare nulla.

Vorrei poterti donare tutto l'amore di cui tu hai bisogno, ma non mi è concesso farlo: fino a quando non ti volterai verso di me, non potrò muovere alcun passo.

 

Le tue grida disperate sono uno strazio per me. Urli il nome di N fino a farti bruciare la gola, fino a quando non ti manca la voce. Lacrime bollenti sgorgano dai tuoi occhi, ancora puntati sulla figura ormai lontana che si staglia all'orizzonte. Strilli la tua agonia, piangi per il dolore mortale che il Principe ti ha appena arrecato. Istintivamente, ti porti una mano al cuore, nel vano tentativo di porre fine a quel folle tormento che ti sta uccidendo. È come se uno stiletto si fosse piantato nel tuo petto, cercando di strapparti la vita crudelmente.

Vorrei togliere immediatamente quella lama dalla tua carne, come vorrei che tu tornassi a vivere. Questo amore parassita ti sta consumando senza alcuna pietà, sfiancandoti e nutrendosi di ogni tua energia. Se non fosse perché ti sto tenendo stretta per la vita, impedendoti così di muoverti e di avanzare, forse ti saresti gettata dal luogo in cui N ha spiccato il volo nel tentativo scellerato di raggiungerlo.

Incasso ogni tuo colpo, sopporto le tue unghie che si conficcano nella mia pelle intimandomi a mollare la presa. Desideri che io ti lasci andare, per permetterti di ricongiungerti con il tuo amato Principe. Ma no, Touko, non posso concederti questa libertà. Non voglio che tu getti via ciò che hai di più prezioso solo per lui. Per quanto egoistico possa sembrare il mio pensiero, non tollero l'idea che tu ti sacrifichi per il nostro Rivale.

«Lasciami andare, Touya!» ringhi sommessamente, minacciandomi con occhi iniettati di sangue. Quasi fatico a  riconoscere in te la ragazza che amo, quella per la quale darei l'anima. Quasi stento ad associarti a questo mostro disperato e posseduto da un amore tossico. «È un ordine!» continui a strillare con una voce che non assomiglia quasi alla tua, facendomi rabbrividire per l'orrore.

«È davvero questo che vuoi? Vuoi mollare tutto?!» non riesco a trattenermi dall'urlare, sebbene ti stia implicitamente supplicando di tornare in te. Ti tengo convulsamente stretta a me, quasi temessi di perderti da un momento all'altro. «Non è così facendo che N tornerà indietro! Per lui non esisti affatto, Touko. Che senso ha buttare via tutto così?! Dimmelo!».

Non mi degni neppure di risposta. Trattengo il respiro per lo stupore improvviso, non appena volti leggermente il capo verso di me. I tuoi denti sono digrignati fino a stridere, le tue iridi sono accese dall'oscura luce dell'odio profondo.

Eppure, in quel bagliore malsano, possono scorgere amara e taciuta consapevolezza.

 

Non avrei voluto infliggerti un simile colpo mortale. Distruggere i tuoi sogni era l'ultima cosa che desideravo fare, ma anche l'unico modo per strapparti dalle braccia della follia. Se non ti avessi sbattuto crudelmente la verità in faccia, forse non ti saresti arresa e saresti arrivata a compiere quel gesto folle.

Non potrei mai vivere questa vita senza di te, Touko. Sono quasi certo che, se ti fossi suicidata, ti avrei seguito senza alcuna esitazione. Avrei perfino ignorato il possibile strazio che avrebbe provato nostra madre, né avrei pensato minimamente ai commenti acidi di cui saremmo diventati soggetti. Sì, se non ti avessi fermato, ti avrei seguito. Ben pochi avrebbero pianto la nostra mancanza.

Ricordo ancora la tua delusione nel vedere come la gente ignorava l'identità degli Eroi che avevano salvato il mondo. Rimembro i tuoi occhi stanchi e tristi, improvvisamente vuoti e privi di quella allegra luce che li caratterizzava. Chissà che cosa hai pensato in quel momento; forse nulla, forse tutto, oppure il niente pieno di ogni cosa. Ti eri limitata semplicemente a scuotere il capo e fuggire da quella maledizione, sconfitta e furibonda con il mondo intero.

Ed io, al tuo fianco, non sapevo come strapparti dall'orrendo incubo di cui eravamo diventati protagonisti.

 

Il nome di N è sulla bocca di tutti. Non c'è persona che non parli di ciò che è successo alla Lega Pokémon. Si odono voci che elogiano il coraggio dei Capipalestra, parole crudeli nei confronti di Ghecis e del Team Plasma, discorsi sul Drago Leggendario Zekrom e sul suo avvistamento in numerose Regioni del mondo.

Eppure, per quanto tenda le orecchie e mi faccia attento, non sento ancora alcun complimento nei nostri confronti. Affiancandoti, mi faccio largo nella folla di curiosi radunata sotto il mega schermo di un televisore – dove ora stanno trasmettendo un servizio sulla nostra Avventura -, nella trepidante attesa di sentirci riconosciuti come Eroi quali siamo veramente.

Volto leggermente il capo, quel poco che mi basta per scrutare con attenzione il tuo volto. C'è una certa tensione dipinta nel tuo sguardo. Trattieni il respiro per un istante che pare infinito, mentre i tuoi occhi saettano da una parte all'altra. Ci sono un sacco di persone che ci guardano incuriosite, quasi avessero riconosciuto in noi qualcuno. Nonostante ciò, nessuno ci rivolge parola. Forse la gente è ancora scossa per l'accaduto, magari devono ancora digerire l'idea di essere stati raggirati da un “bravo ragazzo” come N. O almeno, è quello che penso, nell'azzardato tentativo di giustificarli e sopire le nostre angosce.

Non mi sono mai interessato a fama e gloria. Mi basta vedere le persone felici e serene al fianco dei loro Pokémon. Tuttavia, Touko, so che a te dispiacerebbe alquanto se i tuoi meriti non venissero riconosciuti. Tu sei la persona che ci ha rimesso più di tutte in questa Avventura. Un briciolo di riconoscenza sarebbe un risarcimento fugace e ben poco appagante, ma sarebbe abbastanza per distrarti dal tuo attuale chiodo fisso. Se sto sperando che la gente ci noti, è solo e solamente per te.

Non voglio vederti ancora soffrire. Hai già fatto la martire abbastanza. Non ha senso che tu versi ancora delle lacrime inutilmente, né che tu abbia venduto l'anima senza ottenere nulla in cambio. Sarebbe troppo ingiusto nei tuoi confronti.

«I Capipalestra ci hanno salvato!» odo esultare poco distante da noi, con voce entusiasta e carica di felicità. In risposta a quella affermazione, un tuo gemito di stupore e dolore.

«Nardo, come sempre, si è rivelato un ottimo Campione» continua qualcun altro, provocando una fitta nel tuo petto. Ti porgo una mano, per permetterti di stringerla forte e di soffocare silenziosamente il tuo dolore; eppure tu la scansi in malo modo, per poi rivolgermi uno sguardo rassegnato e implorante aiuto.

Ti volti di scatto e fuggi, correndo perdifiato per scampare all'orrido incubo nel quale sei imprigionata. Dietro di te lasci una scia di perle salate, versate ingiustamente per queste persone irrispettose e insensibili.

La mia mano giace ancora sospesa nel vuoto. Rimango immobile, quasi ti avessi ancora dinnanzi, nell'inutile attesa che le mie dita si intreccino con le tue. Provo il bisogno impellente di urlare. Vorrei gridare al mondo intero quanto è devastante essere un Eroe, per giunta dimenticato da tutto e tutti.

Eppure, ciò che riesco a fare è solamente piangere osservarti fuggire lontano.

 

Ti ricordi, Touko? Solo nostra madre ci accolse e ci riconobbe come dei veri e propri Eroi. Se chiudo gli occhi, posso ancora il suo viso addolorato, mentre ti accarezzava i capelli nel tentativo di farti smettere di piangere. A volte gettava uno sguardo in mia direzione, contemplando per un breve istante il mio tormento interiore. Avrebbe tanto voluto confortare anche me, ma non esistevano parole in grado di farlo. Solo vedendoti felice, sarei riuscito a placare la mia agonia.

Dal giorno in cui il mondo intero si dimenticò di noi, non vidi mai più un sorriso dipinto sulle sue labbra. Sembri indifferente a tutto ciò che ti circonda, quasi esistessi solamente tu stessa. Non ti importa che cosa sta accadendo a Unima, non sei incuriosita dalle persone che ti stanno accanto e di ciò che pensano. Ora che senti di aver fallito su ogni fronte, ora che ti sei accorta di essere stata sfruttata biecamente da questa gente malvagia e corrotta, che ha avuto perfino il coraggio di scordarti, non fai altro che concentrarti solamente sull'ultima cosa che può consolarti: l'unica speranza che hai di sopravvivere risiede in N.

Per quanto detesti ammetterlo, anche io attendo impaziente il suo ritorno. Sarei disposto a sopportare la visione di te al suo fianco, pur di ammirare ancora il tuo viso gioioso e sereno. No, non importa quanto possa soffrire, quanto possa stare male: mi interessa solamente che tu ritorni a vivere.

Non mi interessa quale sia il prezzo da pagare.

 

Mi svegli nel cuore della notte, quando ancora tutto è avvolto nelle tenebre. Mi osservi con i tuoi zaffiri lucenti, in modo serioso e quasi drammatico. Inespressiva, mi fai cenno di alzarmi e di vestirmi in fretta, per poi indicare la nostra finestra spalancata. Tu sei già pronta: indossi le tue vesti di Allenatrice, hai la borsa a tracolla e tutte le Poké Ball sono appese alla cintola.

Non oso proferir parola, né domando alcunché. In questi frangenti, parlare non serve a nulla. Mi limito solamente ad obbedire senza obiettare; forse è per questo che confidi così tanto in me, altrimenti non mi avresti neppure destato dal sonno.

Come balziamo fuori dalla finestra e cadiamo a terra, tu mi porgi la mano, per aiutarmi a rialzarmi. Come sempre, hai la fronte corrugata e il tuo viso non tradisce alcuna emozione. Ormai penso di essermi abituato a questo tuo insolito comportamento, per quanto sia doloroso per me.

«Alcune voci dicono che N sia tornato ad Unima» esordisci nel silenzio notturno, spezzando la quiete asfissiante che aleggia attorno a noi. «Ho intenzione di tornare al Castello, Touya. Qualcosa mi dice che, prima o poi, lui tornerà!».

Non osi guardarmi negli occhi, mentre proferisci queste parole. Piuttosto, preferisci posare lo sguardo altrove.

Ti senti in colpa, Touko? Temi di sfruttarmi, hai forse paura della mia reazione? Non sei una ragazza stupida, di questo ne sono sempre stato certo. Hai intuito alla perfezione che cosa nutro nei tuoi confronti, non è vero? Eppure non hai mai avuto pietà di me, né hai mai esitato a sbattermi in faccia quanto fosse importante N per te, molto più di quanto lo sia io.

Nonostante tutto, io sono sempre rimasto al tuo fianco. L'ho fatto per amor tuo, perché tengo a te più di ogni cosa al mondo, e un po' per vendetta personale. Volevo dimostrarti di essere la persona perfetta per te e di essere nettamente superiore a quel dannato Principe, che ancora insegui e brami alla follia. Però non ci sono riuscito e ho miseramente fallito nel mio intento. L'unica cosa che posso fare, ora, è assecondarti e soddisfare i tuoi voleri.

«Quindi che intenzioni hai?» ti domando, sicuro di conoscere già la risposta. Che tu lo voglia aspettare là è chiaro, anche a costo di marcire in quelle Rovine. Se proprio devi morire, però, voglio almeno essere al tuo fianco.

«Voglio aspettarlo laggiù. Come ti ho già detto, so che prima o poi arriverà. Deve farlo per forza!» confermi il mio timore, mentre stringi i pugni fino a far divenire le nocche bianche. Ti mordi convulsamente il labbro inferiore fino a farlo sanguinare, mentre dai tuoi occhi cominciano a sgorgare piccole perle salate. «Ci ha detto di realizzare i nostri sogni e di inseguirli. Ebbene, io voglio farlo! Perdonami, Touya. So che posso sembrare capricciosa e che ti sto facendo soffrire, ma...».

Improvvisamente ti zittisci, non appena poggio un dito sulle tue labbra e ti obbligo a stare in silenzio. Abbozzo un mesto sorriso, sperando di infonderti in qualche modo tranquillità e di placare il tuo animo in burrasca. Non importa quanto io debba sopportare, né quanto debba soffrire. Non mi interessa neppure a che caro prezzo devo pagare la tua felicità.

«Va tutto bene. Stai tranquilla» mormoro con calma e gentilezza, asciugando le tue lacrime. «Adesso la priorità sei tu. Del resto non ce ne deve importare affatto».

Strofini il dorso della mano sulle tue palpebre, asciugando il pianto e scacciando la malinconia. Per la prima volta dopo mesi, esibisci un sorriso radioso e grato. Ti getti tra le mie braccia e mi stringi possessivamente a te, quasi come se ti fossi mancato per un arco di tempo pari all'infinito.

Siamo solo vittime di un destino crudele, Touko. Nessuno di noi ha colpa di quanto è successo. Non dovresti preoccuparti di come sto, né di come mi sento. L'importante, in questo istante, è solamente sopravvivere a questa vita ingiusta. Non importa quanto siano sbagliate le nostre azioni, non mi interessa quanto tu mi stia ferendo. Dobbiamo sopportare ed essere forti, perché solo così potremo prenderci la rivincita su questo mondo infame.

«Sai, Touya... un po' invidio la tua futura ragazza» sussurri all'improvviso, cogliendomi in fallo e destandomi improvvisamente dai miei pensieri. Non posso fare a meno di nascondere il mio stupore, di fronte ad una simile affermazione. «Un bravo ragazzo come te si merita una persona meravigliosa. Mi auguro davvero che tu possa trovare quella giusta per te, quella che ti sappia amare con tutto il cuore!».

Ricordi, Touko? N disse ad entrambi di inseguire i nostri sogni e di realizzarli, perché noi siamo gli artefici del nostro destino e possiamo permetterci di manovrare la nostra vita come più ci aggrada.

Anche io ho un sogno, che covo da anni e che custodisco gelosamente – un sogno un po' prevedibile, ma per me importante e vitale.

Avrei tanto voluto che quella ragazza di cui parli fossi tu. Avrei tanto desiderato che tu potessi voltarti verso di me e ricambiassi il mio amore, invece di lasciarti uccidere da un affetto peccaminoso e mortale.

Ma, si sa, è un sogno che non potrà mai realizzarsi. E i sogni irrealizzabili sono i migliori.

Giusto, Touko?

  
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