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Autore: Kisa_    13/07/2013    0 recensioni
[...]Tony si girò verso Bruce, seduto qualche posto più indietro e fece un mezzo sorriso e scrollò le spalle, quasi sapendo che l’altro avrebbe voluto essere lui in prima fila.
Steve diede una pacca sulla spalla all’amico, il quale contraccambiò con un occhiolino.[...]
[...]-Ciao Bruce. Non farti strane idee, è Clint che mi ha convinta a venire da te.-
-E qual buon vento?- domandò insicuro il ragazzo, facendo cadere lo sguardo sulla scollatura della rossa, che nonostante non fosse vertiginosa, attirò la sua attenzione.
-Farò finta di nulla, ma i tuoi occhietti tienili a posto. Ero venuta per sapere se verrai alla festa organizzata da Clint. [...]
Genere: Comico, Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Slash | Personaggi: Bruce Banner/Hulk, Loki, Thor, Tony Stark/Iron Man, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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                                     TIME I

 

Non aveva mai avuto problemi con lo studio, e tantomeno nel seguire le lezioni.
Ormai aveva finalmente raggiunto l’ultimo anno di college e questo per lui significava libertà. Libertà di poter finalmente fare quello che voleva.
Tony era un tipo ambiguo agli occhi di molti, ma non per questo era odiato, anzi, la maggior parte dei suoi compagni lo amava o comunque lo ammirava e lo vedeva come un esempio da seguire.
Ogni mattina che si recava in aula per seguire le lezioni, riusciva sempre ad entrare con qualche minuto di ritardo, attirando l’attenzione del professore, intento a continuare la sua lezione appena iniziata, ma rendendolo quasi vulnerabile alla sua presenza, facendogli rallentare leggermente la sua parlantina, normalmente molto veloce, difficile da seguire per prendere degli appunti decenti.
Ma di questi Tony non ne aveva bisogno. Rimaneva tutto nella sua testa, a meno che gli argomenti trattati non vi erano già presenti.
Soltanto un ragazzo teneva testa al moro in quanto memoria e genialità.
Il suo nome era Bruce, ragazzo apparentemente timido e impacciato, ma che nascondeva qualcosa dentro di lui.
Si diceva che le poche volte che aveva perso le staffe, avesse sempre distrutto a mani nude qualche cosa. Ma si trattavano di dicerie, o comunque era quello che pensavano gran parte degli studenti.
Tutte le volte che vedeva entrare Tony in ritardo lo guardava con aria sprezzante.
Non sopportava la sua arroganza, i suoi modi di fare.
Certo, a lui personalmente non aveva fatto niente, ma trovava altamente irrispettoso ogni suo gesto nei confronti di tutti. O nei suoi.
Non voleva ammetterlo ma sotto sotto lo vedeva come un rivale.
Tony si sedette nell’unico posto rimasto in prima fila, anche se questo in realtà era stato tenuto dal suo compare Steve.
Tony si girò verso Bruce, seduto qualche posto più indietro e fece un mezzo sorriso e scrollò le spalle, quasi sapendo che l’altro avrebbe voluto essere lui in prima fila.
Steve diede una pacca sulla spalla all’amico, il quale contraccambiò con un occhiolino.
Avevano un rapporto particolare quei due.
Qualche volta sembravano ottimi amici, come in quel momento in aula, ma passavano la maggior parte del tempo a litigare pesantemente, su argomenti banali, e ogni tanto su argomenti seri.
La lezione durò più del solito e Tony si lasciò scappare un enorme e sonoro sbadiglio, scatenando il disappunto di Bruce e una risatina da parte di Steve.
Come se fosse stato influenzato dalla reazione del genio, il professore terminò la lezione, augurando un buon proseguimento di giornata, non scollando gli occhi dalla figura che aveva poco prima sbadigliato.
Per fortuna le altre lezioni passarono più in fretta.
Una volta usciti dall’edificio, i due compari Tony e Steve decisero di andare a fare un giro in centro per cercare di fare conquiste.
-Sarebbe troppo facile, ormai non c’è più gusto, ormai nemmeno lo schiocco delle dita basta a farle ronzare tutte attorno a me, basta una semplice occhiata- puntualizzò Tony, con tono spavaldo e divertito.
Steve mise il broncio - e come al solito io rimango a bocca asciutta!-
-Ehi ehi- continuò il moro - questo non è vero, qualche bocconcino te lo lascio sempre-. Tony mise un braccio intorno al collo del biondo, il quale lo guardò con uno sguardo tra l’arrabbiato e il confuso.
- Se ti riferisci a quelle ragazze che ti rifiuti di filare perché per il signorino non sono nello standard di bellezza ideale… bhè … dovrei considerarmi fortunato?-
-Vedila così- continuò Tony - almeno è meglio di niente.
E con questa affermazione, si infilò i suoi occhiali da sole e si diresse verso il grande cancello dell’entrata.
Steve intanto era rimasto in mezzo al giardino a fissare l’amico che si stava allontanando.
 
Il suo appartamento è sempre stato lo stesso da quando aveva iniziato a frequentare il college. Non gli sembrava vero che era all’ultimo anno.
Tutto quello che aveva davanti agli occhi nel suo monolocale era il divanoletto che gli avevano regalato i suoi genitori al secondo anno, qualche mobile e la sua amata scrivania.
Adorava quella scrivania. Sempre sommersa di libri e appunti.
Anche lui, come Tony, non aveva bisogno degli appunti, ma amava prenderli. Nemmeno lui sapeva il perché. Era solo uno spreco di inchiostro e carta, che avrebbe potuto e dovuto evitare per poter risparmiare un po’, ma era un sacrificio che faceva volentieri.
Bruce abitava da solo e non era propenso a invitare amici o compagni di studio nel suo appartamento.
Era il suo rifugio e non l’avrebbe mai e poi mai diviso con qualcuno.
Guardò la sua scrivania e stava per sedersi sulla sedia per entrare nel suo magico mondo dello studio, quando qualcuno bussò alla porta.
-Adesso chi è?- pensò Bruce, molto seccato, mentre si avviò alla porta.
Aprì di colpo la porta, assumendo in volto un’espressione scocciata, la quale si trasformo in una smorfia di sorpresa e agitazione.
Una ragazza dai capelli rosso fuoco e gli occhi ipnotici era davanti a lui a pochi centimetri con le braccia incrociate.
-Na-Natasha… che sorpresa! Non immaginavo che potessi essere te!-
-Ciao Bruce. Non farti strane idee, è Clint che mi ha convinta a venire da te.-
-E qual buon vento?- domandò insicuro il ragazzo, facendo cadere lo sguardo sulla scollatura della rossa, che nonostante non fosse vertiginosa, attirò la sua attenzione.
-Farò finta di nulla, ma i tuoi occhietti tienili a posto. Ero venuta per sapere se verrai alla festa organizzata da Clint. Lui ci terrebbe se tu venissi visto che anche per te è l’ultimo anno…-
-Ci penserò. Sai, non sono tipo da feste, soprattutto dopo l’ultimo casino che ho combinato per colpa di quel cretino di Loki…-
Natasha si lascio scappare un sorrisetto al ricordo dell’ultima festa a cui aveva partecipato Bruce.
-Tranquillo, questa volta ci sarà anche suo fratello maggiore, tu non lo conosci ma è un caro amico mio e di Clint. E’ un orso bruno ma è un bravo ragazzo. Al contrario del fratellino che è una faina isterica -
Bruce non era comunque tanto convito. Sperava che con la scusa della presenza di Loki avesse trovato una scappatoia per non andare.
Ma dallo sguardo della ragazza, capì che non aveva altra scelta.
- Allora… quando sarebbe questa festa?-
- Alle otto e mezzo venerdì sera!-
- Ci sarò - ormai era rassegnato.
La ragazza gli fece cenno con la testa per salutarlo e fece per andarsene, ma venne subito fermata da una frase del ragazzo.
-Ehi Nat… ora che ci penso… da quando fai dei favori a Clint?-
Natasha contrasse tutti i muscoli e si voltò lentamente. Il suo sguardo era malvagio, molto probabilmente Bruce aveva toccato un tasto dolente.
-Non sono affari tuoi, e ora torna nella tua tana!-
Bruce non se lo fece ripetere due volte e rientrò velocemente dentro, chiudendosi la porta alle spalle.
 
 
-Se provi solo a seguirmi giuro che ti denuncio per stalking!-
-E dai fratellino, non fare il difficile, poi è colpa tua, non avresti dovuto fare lo scemo a quella festa!-
Il ragazzo dai capelli neri ormai aveva perso le staffe. Non sopportava che suo fratello maggiore volesse accompagnarlo alla festa che Clint aveva organizzato, neanche avesse avuto dieci anni.
-Senti Loki, ho promesso a Clint che sarei venuto per poter far venire in tutta tranquillità quel suo amico con cui hai fatto casino! Non ti starò intorno, basta che stai tranquillo e io mi farò i cavoli miei!-
Loki era sempre più furioso.
Non voleva essere controllato. E’ nella sua natura fare dispetti e voler attaccar briga e se c’era qualcuno ad impedirglielo allora tanto valeva starsene a casa a guardare un film.
-Thor, devi capire che ormai sono cresciuto! Non sono più quel bambino dispettoso che deve essere sempre seguito perché altrimenti combinerebbe qualche guaio! Sono un adulto! Non faccio più queste cose!-
Il biondo guardò il fratello negli occhi e gli si avvicinò lentamente.
Mise le sue enormi mani sulle gracili spalle dell’altro e sospirò.
-Fratellino… adesso sei mille volte peggio!-
E con questa frase, capì che il maggiore non aveva alcuna intenzione di mollare e non l’avrebbe mai e poi mai lasciato da solo.
Entrambi abitavano nella stessa casa, grazie ai loro genitori, molto ricchi generosi nei confronti dei figli.
I due fratelli erano sempre andati d’amore e d’accordo fino a quando Loki si stufò di essere trattato da persona debole e di essere sempre e costantemente protetto dal maggiore.
Thor provava un amore fraterno molto morboso.
Loki provava un amore fraterno molto glaciale.
Il biondo aveva finito gli studi da qualche anno e si era ritrovato a fare qualche lavoretto qua e là tanto per non annoiarsi, dato che erano pieni dei soldi che i genitori gli mandavano ogni mese.
Ormai era mezzanotte passata ed entrambi erano a letto.
Il moro, una volta constatato che il fratello fosse nel mondo dei sogni, sgusciò via dal letto e uscì di casa.
La notte era splendida. L’aria era fresca e rilassante.
Loki tirò un enorme respiro per riempire i suoi polmoni di quell’aria.
Dopo di che, estrasse dalla tasca dei suoi jeans un bigliettino con su scritto un indirizzo.
-Molto bene… adesso so come sbarazzarmi di quel rompi scatole-
 
Bruce stava sognando.
Un sogno bellissimo.
Era in un mondo fatto interamente di appunti e tutti scritti da lui. Il suo corpo era invaso da una bellissima sensazione di piena soddisfazione.
Spalanco le braccia e una brezza leggera lo accarezzò.
Era rilassatissimo.
Ma improvvisamente cadde a terra sulla schiena. Non capì e si preoccupò.
Non riusciva più ad alzarsi e si sentiva addosso un peso che lo teneva bloccato.
Tento in tutti i modi di muoversi ma fu tutto inutile.
A interrompere i suoi tentativi, fu una voce che gli sussurrò all’orecchio.
-Svegliati mostro verde!-
-Chi seiiiiiiii???- Bruce finalmente si svegliò e cercò di divincolarsi, ma come nel sogno, qualcosa lo teneva incollato al letto.
Si accorse di avere qualcuno sopra di lui.
Con una rapida mossa, accese la lampadina sul comodino, e con grande stupore, riconobbe all’istante il misterioso peso che lo stava schiacciando.
-L…Loki?!-
-Oh… ti ricordi il mio nome? Ti sono mancato… Bruce?-

 

 

 

Angolini Autrice: Tadaaaaaaannnnn!!! E dopo tantissimo tempo eccomi tornataaaaaaa!!!

Questa fanfiction sui miei amati Avengers è stata partorita dalla mia testolina dopo la mezzanotte, unico momento che posso scrivere tranquillamente!

Purtroppo con l’Università e gli impegni sportivi sono stata assentissima come scrittrice!

Mi dispiace di non aver completato diverse fanfictions, ma anche se mi ci rimettessi non sarebbe la stessa cosa, perché le idee che avevo in mente sono andate a farsi benedire XD

Comunque… parlando del capitolo spero proprio che vi sia piaciuto!

Molt caratteri sicuramente sono e saranno un po’ diversi da quelli originali! Forse questo capitolo può risultare un po’ noioso, ma è diciamo una specie di introduzione, le parti comiche ed estremamente demenziali (è il mio forte u.u) arriveranno!

Ovviamente anche le romanticherie appariranno u.u

Spero proprio che vi sia piaciuto e aspetto con ansia le vostre recensioni e consigli, soprattutto perché è un po’ che non scrivo e ho paura di averci perso un po’la mano ^^’

Grazie di cuore a tutti coloro che leggeranno, recensiranno, seguiranno e metteranno tra i preferiti.

Baci :3

-Kisa

 

 

 

CAP 2

 

   
 
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