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Autore: Francine_92    14/07/2013    5 recensioni
[Questa storia fa riferimento a "il principe mezzosangue" ed a "i doni della morte" interpretati in modo molto differente dagli originali.]
“Guardami.” Hermione, che stava con la testa china e continuava a piangere, sollevò il viso specchiandosi negli occhi di Draco. “Sopravvivremo a tutto questo.” allungò la mano destra per stringere il braccio di Hermione, portandoselo vicino alle labbra e posando poi quest'ultime sulla cicatrice che Bellatrix le aveva inciso. Hermione a quel gesto parve calmarsi e smise di piangere. Draco le lasciò il braccio e lei ne approfittò per fare lo stesso; usò entrambe le mani per sollevare la manica della camicia di Draco, scoprendone il Marchio Nero e si chinò a baciarlo. Poi si allontanò e tornò a guardare il giovane serpeverde negli occhi color ghiaccio, che già avvertiva il cuore più leggero e colmo di una gioia mai provata. “Ci prenderemo cura l'uno dell'altra e saremo sempre pronti a sanare le nostre cicatrici, me lo prometti?”
“Te lo prometto, Hermione.”
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley, Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione
Note: Movieverse, Otherverse, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Era l'unico che la conoscesse veramente

e potesse fecondarla con lo sguardo, con la sua sola esistenza.

 Senza di lui lei semplicemente non esisteva,

non aveva vita, quindi era sua, di diritto.

-Grossman.


Epilogo.

 

Era il 1° settembre 2010; Hermione partorì verso la metà di giugno del 1999, esattamente un anno dopo la sconfitta di Lord Voldemort. Quel giorno si era svegliata verso le sette del mattino solo per preparare una buona colazione alla sua famiglia e dare un’ultima sistemata ai bauli. La settimana prima era andata a comprare tutto il materiale necessario per frequentare la scuola di magia e stregoneria di Hogwarts e quella mattina niente doveva andare storto. Era un giorno speciale, così come lo era stato vent’anni prima per lei, per Draco e per i suoi due migliori amici.

“Mamma, mamma! La colazione è pronta?” una ragazzina bionda di appena undici anni scese di corsa le scale, reggendo la gabbia con la sua civetta bianca tra le mani. Posò la gabbia sul mobile in corridoio ed entrò velocemente in cucina, dove Hermione aveva appena terminato di cuocere il pane tostato e l’aveva portato a tavola insieme ad un paio di barattoli di marmellata, tazze di latte e varie scatole di cereali. “Sì, tesoro.”

“Papà ha detto che dovrò essere brava come te a scuola.” “Ah sì?” Hermione soffiò una mezza risata e si sedette al tavolo insieme alla figlia che aveva già preso il suo posto; la piccola Eltanin aveva optato per mangiare una fetta di pane tostato con la marmellata di lamponi e una tazza di latte e cereali al cacao. La madre le versò con premura un po’ di succo di zucca in un bicchiere. “Mi raccomando, bevi anche questo.” le disse dolcemente e le avvicinò il bicchiere in modo che potesse prenderlo.

“Lo sai che tuo figlio è ancora in bagno e non vuole degnarsi di aprire la porta?” Draco fece il suo ingresso in cucina; era vestito in maniera molto elegante, portava dei pantaloni neri ed una camicia bianca accompagnata da una cravatta altrettanto nera; reggeva in mano ‘La Gazzetta del Profeta’, ma non l’aprì nemmeno quando si decise a sedersi a tavola insieme alla figlia e ad Hermione; era troppo irritato per riuscire a leggere il giornale. Appoggiò quest’ultimo sulla superficie in legno di quell’enorme tavolo e prese un paio di fette di pane tostato. “Dai, se non esce avrà i suoi motivi.” gli rispose Hermione porgendogli una tazza di caffè, mentre Draco spalmava un po’ di marmellata d’albicocche sul pane e si riempiva un bicchiere di succo di zucca. “Ha la stessa età di Eltanin, ma sembra molto più piccolo quando si comporta così. Sa che potremmo fare ritardo se non si sbriga.” Draco sbuffò e diede un morso alla fetta di pane proprio quando suo figlio fece il proprio ingresso in cucina, raggiungendo il posto accanto a sua sorella. “Sono qui, papà! Non ti arrabbiare!”

Rastaban era tutto il contrario della propria sorella gemella; aveva i capelli castani come quelli della madre, ma gli occhi color ghiaccio del padre. Eltanin invece aveva sì ereditato i capelli biondi di Draco, ma i suoi occhi erano color nocciola con sfumature dorate come il miele, proprio come quelli di Hermione. Undici anni fa, quest’ultima non si sarebbe mai aspettata che avrebbe dato alla luce due gemelli ed invece lei e Draco si trovarono a doversi occupare di ben due figli in una sola volta invece di averne a carico solo uno.

“Tesoro, mangia. Lascia stare tuo padre, lo sai che è un po’ scorbutico.” Draco sollevò gli occhi dal piatto e rivolse ad Hermione un’occhiata di sfida senza dire niente e poi terminò il proprio pane tostato, dedicandosi successivamente al bicchiere di succo di zucca fresco. Eltanin aveva già terminato la propria colazione nel momento in cui Rastaban iniziò a bere la propria tazza di latte priva di cereali, mentre Hermione gli preparava due fette di pane tostato con la marmellata di more mettendogliele successivamente nel piatto.

“Sei sicuro di non volere un animale anche tu? Tua sorella ha preso la civetta, ma tu non hai voluto nulla.” “Gli animali sono per le femminucce!” “Ma senti qua, qualcuno ha preso dal padre o mi sbaglio?” Malfoy scoppiò a ridere e diede una scompigliata ai capelli del figlio. “Papà!” Rastaban fece una smorfia di disappunto ed anche la sua sorellina si mise a ridere una volta appurato che sua madre stava ridendo di gusto. Hermione e Draco in quel frangente si scambiarono un’occhiata e si sorrisero dolcemente. Era passato tanto tempo, ma i due si amavano come la prima volta e si sarebbero sicuramente amati per sempre. Il loro era un amore nato in un periodo difficile e che era sopravvissuto a tante difficoltà e non poteva che essere un amore forte proprio come loro. Mentre questi pensieri si facevano strada nelle loro menti, Draco si limitò a bere il proprio caffè senza aggiungere altro e nel frattempo i loro figli terminarono la colazione in un batter d’occhio, eccitati perché a breve sarebbero partiti per Hogwarts ed avrebbero visto per la prima volta la scuola tanto amata dai loro genitori.

*

“Forza o finisce che perdete il treno!” sia Eltanin che Rastaban stavano trasportando i loro carrelli con i loro rispettivi bagagli lungo la corsia tra i binari nove e dieci. Draco si accertò che non passasse nessun babbano e fece cenno ai suoi figli di passare attraverso la barriera, non prima che Hermione li ebbe rassicurati che sarebbe stato semplicissimo attraversarla. Infatti subito dopo tutti e quattro si ritrovarono sulla piattaforma del binario nove e tre quarti ed una rombante locomotiva scarlatta pronta a partire, che lasciava fuoriuscire il fumo dalla parte superiore, si parò davanti i loro occhi. I due piccoli Malfoy erano ammaliati da quella visione e rimasero a bocca aperta per almeno due minuti, quando furono interrotti da Ginny ed Harry che correvano nella loro direzione. I due si sposarono due mesi dopo Draco ed Hermione (la vigilia di Natale) ed ebbero Albus Severus Potter nel mese di luglio, dato che Ginny era rimasta incinta un po’ prima del matrimonio. Dunque il giovane Albus era più piccolo dei figli di Draco ed Hermione di solo un mese.

“Ciao, Harry!” Hermione gli corse incontro ed abbracciò il suo migliore amico con forza per poi salutare anche Ginny con una stretta di mano. Draco fece un cenno con il capo ad entrambi; non era il tipo da smancerie. “Vostro figlio Albus è già a bordo?” chiese. “Esattamente!” rispose Ginny, sorridendo. “Allora è meglio che andiate.” mormorò Hermione e diede una lieve spinta ai suoi figli che si avviarono verso il treno.

“Vi rendete conto di quanto siano cresciuti in fretta quei monelli?” “Sì, Hermione, però così mi ricordi anche che ci stiamo facendo decisamente vecchi.” rispose Harry. “Parla per te, Potter. Io sono sempre giovane e bellissimo.” Hermione accennò una risata divertita e scosse la testa; Draco era sempre il solito, ma non aveva nemmeno tutti i torti. Suo marito si era trasformato in un uomo meraviglioso, bello forse più di quanto lo fosse da giovane. “E Ron?” “E’ di là. Mi ha detto che si sente un po’ sfigato, perché è l’unico a non avere ancora una moglie e dei figli.” “Ma quanto può essere idiota? Tu cosa gli hai detto, Harry?” “Che è idiota, per l’appunto.” scoppiò a ridere ed Hermione e Ginny fecero lo stesso, mentre Draco fu l’unico che si trattenne, anche se a fatica. I quattro si avviarono infine verso il treno, dato che ormai mancavano solo dieci minuti alla partenza e avevano intenzione di salutare meglio i loro figli, visto e considerato che li avrebbero rivisti solo la prossima estate; sicuramente non sarebbero tornati a casa per Natale e per Pasqua una volta viste le meraviglie di Hogwarts. Raggiunto il vagone sul quale erano saliti Eltanin, Rastaban ed Albus, incontrarono finalmente Ron ed Hermione corse ad abbracciare anche lui come aveva fatto in precedenza con Harry. “Ciao.” sussurrò. “Ehi.” rispose lui e le diede un delicato bacio sulla guancia, per poi sciogliere l’abbraccio e sorriderle. “E comunque ci vediamo quasi tutti i fine settimana ed oggi te ne esci fuori con quella storia?” “Quale storia?” chiese Ron. “Che ti vergogni perché sei l’unico a non avere una famiglia!” Hermione gli diede la borsa in testa e Ron si massaggiò quest’ultima, guardandola in malo modo. “Certo che non sei cambiata proprio!” tuonò e poi si rivolse agli altri tre, salutandoli con una stretta di mano, eccetto per la pacca sulla spalla che riservò solo ad Harry. Hermione non rispose, ma sorrise al ricordo dei loro sette anni trascorsi ad Hogwarts.

Ormai mancavano solo due minuti alla partenza; i loro figli si trovavano proprio davanti ai loro occhi. Eltanin mosse la mano per salutare i genitori e Rastaban si limitò a guardare fuori dal finestrino, mentre Albus gli faceva le corna dietro la nuca, facendo sorridere Harry. Quest’ultimo strinse a sé Ginny e le diede un bacio sulla tempia, mentre il treno fischiò per avvisare tutti i passeggeri che stava per mettersi in marcia verso Hogwarts. Draco piegò la testa da un lato ed osservò Hermione con la coda dell’occhio. Era sempre bellissima e terribilmente sensuale in ogni occasione; allungò la mano verso la sua e gliela strinse, facendo incastrare alla perfezione le dita con le sue. Era incredibile come anche un semplice gesto lo faceva sentire così legato a lei. Hermione sorrise ed avvertì il proprio cuore battere all’impazzata, proprio come accadde la prima volta che baciò Draco nel bagno della scuola e quando fece l’amore con lui per la prima volta. In quell’attimo in cui le loro dita si incrociarono insieme, scoccarono le undici ed il treno prese a partire dal binario nove e tre quarti. Hermione e Draco fissarono i loro figli allontanarsi ed i loro cuori si colmarono di gioia al solo pensiero che avrebbero frequentato quella scuola che tanto avevano amato e protetto. E mentre Harry, Ginny e Ron si avviavano nuovamente verso il muro che li avrebbe riportarti nella stazione di King’s Cross, Hermione Jean Granger e Draco Lucius Malfoy, con un impeto di passione che li colse all’improvviso, si voltarono e si trovarono faccia a faccia; si guardarono negli occhi per un attimo e poi unirono le loro labbra in un bacio passionale. Draco le tenne la nuca con la mano destra, intrecciando le dita tra i capelli di lei ed Hermione gli prese il viso tra le mani, spingendosi contro il suo corpo come a voler creare un unico essere, rendendo quel bacio ancora più impetuoso. E proprio quando il treno svoltò l’angolo e sparì all’orizzonte, i due interruppero quel contatto e come se anche l’ambiente circostante avesse voluto omaggiare il loro amore, le nuvole che fino a poco prima avevano reso il cielo di Londra scuro e privo di luce si sparpagliarono, dando modo ai raggi del sole di illuminarli. Hermione sorrise felice, si specchiò negli occhi di Draco e lui le accarezzò la guancia; successivamente la prese per mano e la guidò verso la barriera che attraversarono subito dopo raggiungendo Ron ed i coniugi Potter. Quel giorno, mentre i loro figli avrebbero scoperto con gioia quanto fosse fantastica Hogwarts, loro avrebbero passato la giornata insieme ai loro amici e la sera magari sarebbero tornati a casa ed avrebbero fatto l’amore ancora e ancora e così il giorno dopo e il giorno dopo ancora, perché ora sì, andava tutto bene e la vita non poteva essere migliore di così.

_____

Ed eccoci giunti alla fine. Questa storia è stata veramente complicata da scrivere per me, ma mi sono impegnata più che potevo per renderla più bella possibile. Ringrazio tutti quelli che mi hanno fatto compagnia in questo viaggio che è durato da aprile fino a luglio; quelli che hanno letto e recensito, ma anche quelli che sono rimasti in silenzio. Ringrazio chiunque abbia messo questa storia tra le preferite/ricordate/seguite perché per me conta molto sapere che qualcuno gradisce la mia storia ed apprezza il mio modo di scrivere. Non sono esperta, non ho mai scritto qualcosa di così lungo prima d'ora, ma sono comunque fiera di come è venuta fuori questa mia fan fiction. Per quanto riguarda quest'epilogo, ho scelto di far nascere due gemelli, perché è un'idea che mi è venuta molto ma molto prima che scrivessi la fine. Il nome della bambina mi è stato suggerito dalla mia amica Martina e come regalo per lei ho voluto scrivere di un altro figlio, Rastaban; questo nome però l'ho trovato io e con molta fatica aggiungerei. Sia Rastaban (Beta Draconis) che Eltanin (Gamma Draconis) sono i nomi di due stelle che fanno parte della costellazione del Dragone (quella da cui deriva il nome di Draco), ragion per cui ho deciso che stavano più che bene come nomi per i figli di Draco ed Hermione. Grazie ancora a tutti; ci risentiremo quando avrò una nuova idea. Vi auguro di passare una bellissima estate! :)

  
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