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Autore: Armelle    14/07/2013    1 recensioni
Convinta di vivere una fiaba, la piccola principessa cremisi è stata d'un tratto catapultata nella vita reale, dove i buoni non vincono sempre e dove i cattivi spesso trionfano, spezzando delle vite innocenti come la sua.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I fiocchi di neve cadono leggeri volteggiando, guidati dal vento gelido dell'inverno. Le nuvole nascondono il sole e tutto intorno è grigio e buio. Foglie di un verde sgargiante pendono luminose dagli alberi sempreverdi, raccogliendo in esse, come calici invitanti, alcuni fiocchi di quella neve fredda e incastonandoli come gemme. Un attimo il sole fa capolino tra le nuvole di quella grigia mattina ed i raggi, posandosi sui rami, l'illuminano.

Il bosco è tutto tinto di bianco e vi regna il silenzio. Gli animali dormono rannicchiati nelle loro tane in attesa dello sciogliersi della neve e della stagione gentile. Soltanto il vento sussurra nel bosco, cullando i rami di quegli alberi che circondano con le loro figure possenti il paesaggio, altrimenti simile ad un foglio vuoto.

Il tempo scorre inesorabile e con il passare dei minuti sul foglio, prima immacolato, compare una grossa macchia: è di un rosso acceso e spicca ben visibile anche dall'alto, mutando così drasticamente l'aspetto del candido scenario come un segnale.

La macchia si muove, striscia a fatica sul manto innevato tendendo la mano in avanti, ma soltanto i rami la circondano ed essi rimangono impassibili, ignorando i suoi spasimi di dolore e i suoi richiami soffocati.

Il respiro si fa sempre più debole e faticoso e presto l'abbandonerà. Le mani si chiudono decise, aggrappandosi con forza alla neve, come se essa potesse realmente risparmiarla alla morte. Non vuole lasciare la vita, ancora troppo brevemente vissuta.

Soltanto un'ora prima rideva beata ed il pensiero della morte era troppo lontano perché potesse sfiorarla; ma è stata Lei a trovarla, tramite gli artefici della malvagità umana che non si fa remore nel dispensare giudizio e morte, avvicinando così un destino ancora troppo lontano.

La sua pelle è bianca come la neve e con il passare dei minuti il suo pallore aumenta; le ciglia lunghe e nere incorniciano due occhi sofferenti, le labbra, che erano rosse come il sangue, ora paiono soltanto di un pallido rosa e i capelli, neri come l'ala di un corvo, come sua madre li aveva tanto desiderati, si spargono disordinatamente sul suolo, imbiancandosi e scomparendo sotto di esso.

Presto della sua bellezza non rimarrà che il ricordo di coloro che l'hanno amata. Gli animali suoi amici, al loro risveglio, scopriranno che il corpo della loro padrona ormai appartiene alla terra e forse al cielo. E la sua bellezza infine sfiorirà, come colei che le ha dato la morte ha tanto agognato.

Il suo corpo non sanguina, ma la sua gola arde come avvolta dalle fiamme togliendole il respiro, il sangue piano piano le si gela nelle vene ed il battito rallenta con il mutare dei secondi. Il suo vestito però è rosso come il sangue e in quello scenario della natura, quasi etereo, spicca come un monito di morte.

Adesso è stanca la piccola principessa, vuole soltanto dormire. Le mani fiduciose hanno accolto la mela che l'ha condannata, rossa come il sangue, ma ingenuità e candore non le hanno consentito di cogliere quel segnale, ed incoraggiata dallo sguardo bonario della sua assassina la sua bocca ha morso il frutto che ora la uccide.

Mentre ormai troppo stanca per combattere si abbandona finalmente a quel torpore così dolce, pensa a tutto quello che le è stato negato, alla sua vita sparita in un soffio.

E se ne domanda il motivo.

Convinta di vivere una fiaba, la piccola principessa cremisi è stata d'un tratto catapultata nella vita reale, dove i buoni non vincono sempre e dove i cattivi spesso trionfano, spezzando delle vite innocenti come la sua.

Sorride per l'ultima volta, mentre i suoi occhi si chiudono per sempre; ancora una volta se ne domanda il motivo, ma la domanda rimane in sospeso, perché la morte immediatamente la coglie, portandola lontano dove forse potrà trovare la risposta.

Il suo corpo, ormai privo di vita, viene ricoperto da un soffice telo di neve ed i rami degli alberi spogli la salutano, lanciando un'ultima preghiera verso il cielo.

  
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