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Autore: Lelahel    14/07/2013    2 recensioni
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“Sono le tre del mattino, Jer. Perché mi hai svegliata?”
“Ho appena avuto un incubo Elena.”
Genere: Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Elena Gilbert, Jeremy Gilbert
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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http://www.youtube.com/watch?v=KhhBFGcxt8w

-And i watched you, my brother, making a fool of the moon tonight-

Elena? Elena!”

Elena sentì la vocina stridula e fastidiosa di Jeremy farsi largo nel buio della notte. Credendo che facesse parte del sogno in cui era piacevolmente sprofondata, la bambina si ritrovò a muovere le mani per scacciarla, quasi avesse a che fare con una immaginaria e fastidiosa mosca.

Lasciami in pace.” mugugnò.

Jeremy però parve non voler demordere; con l'ostinazione tipica dei Gilbert, il bambino si inginocchiò al lato destro del letto di sua sorella, esercitandovi sopra una pressione tale da muovere il materasso.

Elena, ti prego, svegliati!” la implorò. “È importante.”

A quel punto, la piccola Elena si ritrovò costretta ad aprire gli occhi. La prima cosa che fece fu guardare la sveglia sul comodino alla sua sinistra, per poi voltarsi incredula verso Jeremy.

Sono le tre del mattino, Jer. Perché mi hai svegliata?” domandò, con voce ancora impastata dal sonno e stropicciandosi assiduamente gli occhi.

Cercò di non risultare né in collera né infastidita con il suo fratellino; il piccolo infatti doveva avere una buona ragione per averla svegliata nel cuore della notte e i suoi grandi e innocenti occhi scuri ne erano la prova.

Ho appena avuto un incubo, Elena.”

* * * * * * * * * * * * * *

Mi avvicino lentamente al tuo corpo privo di vita e quello che provo dentro di me sembra essere peggio del nulla.

Mi sembra come di trovarmi in un tunnel infinito e oscuro, ma di cui riesco a individuarne l'uscita, in una luce dorata e accecante. Quella luce un po' mi attrae, mi incanta, ma so che è tutto un inganno.

L'umanità.

Ecco cosa scorgo alla fine di quel tunnel.

E tu sei morto.

Il che vuol dire che quella luce, quell'umanità, nel caso io provi di nuovo a raggiungerla, mi condurrà verso una strada a senso unico e senza sbocco, dove l'unica cosa che mi troverò a fronteggiare è un dolore immane, che potrebbe persino farmi desiderare di morire nel momento in cui coglierò quella luce.

E perché dovrei farlo, Jeremy?

Tu non ci sei più e io mi sono stancata di soffrire.

Fisso il fiammifero, ancora spento, tra l'indice e il pollice e, quando finalmente riesco ad arrestare tutti i miei pensieri, lo accendo con un colpo secco.

* * * * * * * * * *** **** * *

I due bambini si nascosero sotto le lenzuola del letto di lei, come facevano quasi tutte le sere, quando la mamma ordinava loro di andare a letto, ma Jeremy decideva di non obbedire, dirigendosi dalla sorella di nascosto per farsi raccontare una favola della buonanotte.

Anche se quella circostanza era prettamente diversa: Jeremy l'aveva svegliata nel cuore della notte con un barlume di tristezza nei suoi grandi occhi innocenti e sembrava fosse lui quello in possesso di una storia da raccontare.

Allora, Jer? Che cosa è successo per costringerti a svegliarmi a quest'ora della notte?”

Elena puntò la torcia contro l'esile visino di suo fratello. Il piccolo aveva i corti capelli castani scompigliati ai lati del viso, gli occhi solitamente vispi e furbi erano spenti e lucidi, le labbra distorte in un piccolo broncio.

Oggi la maestra ci ha dato un compito da svolgere: scrivere della nostra paura più grande.”

Elena non riusciva proprio a collegare cosa quello potesse c'entrare con l'averla svegliata. “E quindi?”

Jeremy restò in silenzio per qualche secondo, umettandosi le labbra mentre Elena teneva tra loro accesa la torcia, creando giochi di luci e ombre sotto il lenzuolo che copriva i loro corpicini seduti.

Ho fatto un sogno brutto al riguardo. Ho sognato che ero nel buio, ed ero solo; faceva freddo e io chiamavo tanti nomi, nomi di persone che sapevo non avrebbero potuto rispondermi, perché non erano più con me.”

Jeremy parlò con fermezza, ma con una luce di malinconia imprigionata nelle sue iridi scure. “Mamma, papà, zia Jenna. E chiamo anche altre persone che però non conosco. Ma nessuno di loro mi rispondeva. Non c'era più nessuno di loro, Elena.”

* * * * * * * * * * * * * * * * * * *

Guardo la fiamma accesa sulla punta del fiammifero, e il bisogno di bruciare tutto-quella casa, e i ricordi racchiusi al suo interno-si fa sempre più pressante.

In fondo perché non farlo, Jer? Elena se ne sta andando e tu sei morto.

Morto.

Come mamma e papà, che abbiamo perduto drammaticamente in quel maledetto incidente stradale.

Come la tua Vicky, che tu hai perso per colpa della maledetta trasformazione a cui è stata soggetta.

Come Jenna, che abbiamo perso per colpa del maledetto rituale di Klaus.

E come Alaric, che abbiamo perso per colpa del mio maledettissimo incidente.

Quello che mi ha reso una vampira, un essere che tu avresti dovuto uccidere con le tue stesse mani.

Quindi perché non farlo, Jer? Perché non bruciare tutto?

Perché rischiare di ritrovare di nuovo la luce alla fine del tunnel, per poi stare di nuovo così male, come è stata la vecchia Elena?

Non ho più l'umanità, Jeremy.

Non sento più nulla.

E quindi non so che farmene del tuo ricordo. Voglio solo vederlo bruciare insieme a tutti gli altri, voglio solo cancellare ogni possibile rimembranza che posso possedere di te, di voi, di quella che è stata la mia famiglia.

Voglio solo essere libera.

Essere me stessa.

Essere la vampira che ti ha distrutto la vita e che tu avresti voluto distruggere a tua volta.

No emozioni. No sentimenti. E niente te, fratello.

È il momento di lasciarti andare.

* * * * * * * * * * * * * * * * * * * *

Ma è solo stato un incubo, Jer!”

Elena quasi ridacchiò, per il modo in cui il fratellino sembrava essersi spaventato a morte per via di quel sogno. Era una cosa che lei aveva superato da un pezzo: quella di svegliarsi nel cuore della notte e di necessitare di qualcuno per superare il terrore degli incubi. E Jeremy era abbastanza grande e forte per imparare a sua volta.

Strinse la mano del fratellino, accarezzandone il palmo con delicatezza e regalandogli un dolce sorriso.

Non succederà mai una cosa simile, non devi aver paura.”

Detto ciò, successe qualcosa di insolito: Jeremy guardò la sorellina dritto negli occhi e uno strano inaspettato sorriso si delineò sulle sue piccole labbra.

Ma questo non è tutto, Elena.” le disse, cogliendola di sorpresa. “L'incubo poi si è destato.”

Che vuoi dire?” domandò Elena, confusa.

Jeremy ci mise un poco per rispondere, quasi stesse metabolizzando le parole più giuste con cui esprimere quel concetto. Come se i suoi giovanissimi sei anni non bastassero per esprimere quanto quel sogno gli avesse concesso.

Alla fine dell'incubo, nel sogno, mi sei apparsa tu.”

Elena sbatté più volte le ciglia, continuando a non capire. “Io?” ripeté.

Non aveva fatto caso che, nell'elenco di persone che Jeremy sosteneva di aver perduto nel sogno, non fosse comparso il suo nome.

Jeremy annuì, sorridente. “Solo che eri diversa, eri più grande e più bella.” Il bambino le indicò i capelli. “Avevi i capelli lunghi e lisci.”

Elena si portò le mani tra i corti capelli castani, spalancando la bocca come sorpresa. “Io odio i capelli lunghi! Sono troppo da femminuccia!” esclamò, facendo scoppiare il fratellino in una sincera risata.

Jeremy si riprese poi subito, troppo desideroso di portare a termine il suo racconto.

Mi hai detto di non avere paura, che saresti rimasta con me per sempre e che non mi avresti mai abbandonato. Mai.”

Jeremy concluse il riepilogo del suo sogno, abbozzando un sorrisetto gioioso nei confronti della sorellina.

Elena, però, continuava a non capire. Forse per il sonno, forse per l'ora tarda, ma non riusciva proprio a focalizzare la ragione per cui Jeremy l'avesse svegliata, se alla fine riteneva che quel sogno non fosse stato un vero e proprio incubo.

E quindi...non ti ha spaventato fortunatamente?” gli domandò, scuotendo lievemente la testa.

Jeremy scosse la testa. “No.” rispose, abbassando gli occhietti sul cuscino di Elena che egli teneva stretto al petto.

E alla fine della fiera, volevi solo raccontarmi il tuo sogno? Non potevi aspettarmi domani?” Elena ridacchiò, divertita da tutta quella situazione.

Vedeva in Jeremy un fratellino alquanto strano, e si chiese se con il tempo non sarebbe diventato ancora più strano. Delle volte sembrava proprio che seguisse una logica chiara solo a se stesso.

Non ebbe il tempo di pensare altro, perché, improvvisamente, Jeremy le gettò le braccia al collo e la strinse in un caldo abbraccio. Era così piccolo, che le sue ginocchia arrivarono a cingere i fianchi della sorellina, mentre le sue braccia le stringevano attorno al collo. Jeremy affondava il viso tra i suoi capelli color cioccolato, inebriandola con il suo dolcissimo profumo di cannella e cioccolata.

Volevo solo dirti che anche io non ti abbandonerò mai, sorellina. Ti voglio bene.”

* * * * * * * * * * * * * * * * * *

Oh, ma quanto siamo stati bugiardi da piccoli, vero Jer?

Ci siamo promessi di proteggerci a vicenda, e poi siamo giunti a questo punto.

Io non ti ho salvato come avrei dovuto, né dai tanti dolori che ti sono stati arrecati e nemmeno dalla morte che è sopraggiunta a prenderti.

E tu non sei stato da meno. Hai abbandonato me, o meglio la vecchia Elena, spingendola in quel vortice oscuro e madido di dolore lasciandoti uccidere.

È ora che il fiammifero cada e il fuoco divampi.

Stefan e Damon pensano che lo faccia solo per assicurarci una copertura nei confronti di quell'ennesima morte avvenuta in città, ma probabilmente sanno entrambi che non è solo per questo.

Loro lo sanno, sono fratelli. Come lo siamo stati io e te.

Io voglio liberarmi di ogni possibile appiglio a cui la vecchia Elena possa aggrapparsi, ferendosi nella carne con talmente tanta forza da scuoiarsi quasi le mani pur di rimanere aggrappata a quei ricordi che la portano a te.

Voglio impedire di arrecarmi qualsiasi tipo di dolore.

Voglio impedire che la vecchia Elena possa trovare un motivo per cui tornare.

E se un giorno, quando tutto questo sarà finito, tu vorrai tornare a casa?”

Guardo Stefan rivolgermi quella domanda, e leggo nelle sue iridi scure la speranza che quelle parole mi facciano tentennare.

Ma la risposta arriva chiara, netta, coincisa.

Non lo farò.”

E dopo aver detto queste parole, tutto brucia.

Le fiamme iniziano a prendere vita, circondando tutto quello che noi abbiamo vissuto.

E di te, Jeremy, non rimarrà che cenere.

* * * * * * * * * * * * * *

Oddio Jer, ma tu sei pazzo!”

Elena esclama allibita quella parole, senza però impedirsi di ridacchiare di fronte alla manifestazione d'affetto del fratellino, mentre dolcemente lo culla tra le sue braccia, come fosse un peluche di pezza.

Jeremy continua a restarle incollato, accarezzandole i capelli con una mano e soffiando sull'incavo del suo collo, dove aveva nascosto il suo viso.

Elena continuò a sorridere, cingendo i fianchi del fratello.

Sì, in fondo lo avrebbe sempre protetto perché era il suo piccolo fratellino combina guai.

Perché era sangue del suo sangue.

Perché era parte di lei.

E si promise che quel sogno, almeno in parte, sarebbe rimasto realtà: lei non lo avrebbe mai davvero abbandonato.

Mai.

* * * * * * * * * * * * * * * * *

Mi dirigo fuori dalla nostra vecchia casa ormai data alle fiamme, affiancata da Damon e da Stefan.

Sento che tutti e due, di tanto in tanto, si voltano a guardare quello spettacolo di fuoco, come se stessero rivivendo anche loro i ricordi che ci hanno legato

Io, d'altro canto, non mi volto mai a guardarla.

Questo è il primo passo per buttarsi tutto alle spalle.

Mi sembra di vedere le vecchie foto di famiglia bruciare, insieme al ricordo che ad esse sono legate.

Mi sembra di vedere bruciare ogni singolo oggetto che ci è appartenuto.

Mi sembra di vedere te, Jeremy, bruciare insieme a tutto questo.

E mi sembra di vedere insieme a te bruciare anche una parte della vecchia Elena, la parte debole e umana che troppo spesso si è lasciata abbattere e che molto facilmente si è fatta portare via tutto.

Ma c'è una cosa che so non brucerà mai, Jer, ed è il fatto che tu sei parte di me.

E, mentre cammino lungo quel marciapiede, so di aver abbandonato il tuo corpo ma che mai abbandonerò mai il tuo ricordo, qualsiasi cosa provi a fare.

Perché tu sei parte non solo della mia umanità ma anche del mio cuore.

E malgrado questo sia spento da tempo, esso risiede ancora nel mio petto.

E tu con lui.


Ciao a tout le monde! :D

Spero che questa mia piccola, folle, insensata OS sia stata di vostro gradimento.

In questa OS ho provato a introdurre un piccolo momento tra Elena e Jeremy in versione bambini, collegandolo alla morte di Jeremy avvenuta nella 4x15. Non so se per voi è lo stesso, ma io ho sofferto per la sua morte, malgrado il suo personaggio non mi facesse impazzire. Però ho trovato come una presa in giro l'espediente per farlo tornare in vita. La sua morte ha arrecato tante emozioni negli spettatori, che sono poi andate perdute con la “resurrezione” avvenuta successivamente.

Sinceramente, un personaggio preferisco piangerlo e non buttare lacrime al vento in questo modo che vederlo poi tornare a questa maniera.

Ovviamente è un mio punto di vista che può essere condiviso o meno.

Ringrazio chiunque leggerà questa storia, e mi farebbe molto piacere ricevere commenti al riguardo, positivi o negativi che siano.

Anche due paroline per dire se la storia vi ha fatto piacere oppure vomitare! XD

Alla prossima, e vi auguro buona giornata!

Ciaoooooo :*


Lelahel


   
 
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