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Autore: xlouisfreehugs    14/07/2013    1 recensioni
Salve ragazze, avviso che in questa storia ci sono accenni a personaggi sovrannaturali come vampiri, licantropi etc..
Altro non vi dico se no vi rovinerei la sorpresa quindi vi dico che si tratta di una storia insolita e strana, scoprite se vi piace ;)
Buona lettura...
Genere: Fantasy, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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SALVE RAGAZZE, 
PREMETTO CHE LA STORIA L' HA SCRITTA UNA MIA AMICA MOLTO STRETTA, CHE CONOSCO DALL' ASILO.
QUESTA STORIA E' TRATTA DA UN SOGNO DI ALICE (SE VOLETE SEGUIRLA @) CHE PER RACCONTARMELO MI HA SCRITTO, E NON STO SCHERZANDO, 58 MESSAGGI AHAHAH STRAMBA VERO?
LA STO SCRIVENDO QUI A SUA INSAPUTA PERCHE' CREDE NON SIA BRAVA A SCRIVERE MA IO VOGLIO FARLE CAPIRE CHE E' TUTTO IL CONTRARIO, QUINDI SPERO DI AVERE MOLTE RECENSIONI E VISUALIZZAZIONI.
GRAZIE MILLE 
 
BUONA LETTURA
 
 
Accompagnata da mia mamma e Nicolò, stavo andando allo Scalcerle, scuola che aveva frequentato anche mia madre e nella quale veniva addestrati i più grandi cacciatori.
Avendo i genitori cacciatori, sapevo già tutto riguardo a quel mondo, ma i miei avevano deciso di farmi entrare nell' istituto solo ora.
L' edificio non era come i mondani lo vedevano, aveva lunghi corridoi in pietra, le stanze erano in una zona riservata e invisibile a loro, l' aria era più rarefatta; era come se scavalcata la porta di fine liceo, si aprisse un altro mondo.
Lì l' istituto sembrava più antico, forse per le pareti di pietra, forse per l' età del suo uso.
mamma si diresse verso la segretaria, io la seguivo, non sapendo ancora come muovermi; mentre lei firmava le carte, scorsi una luce più pungente provenire da un' ampia apertura nella pietra: era il passaggio per il giardino.
Mamma ci permise di allontanarci, così io e Nicolò procedemmo verso l' uscita.
Il giardino non era un giardino, o meglio, per quanto venisse chiamato così, non ne avevo l' aspetto; sembrava un sito archeologico, la pietra dominava il luogo, ne faceva sia da pavimento che da ornamento.
C' erano anche antiche colonne, greche per la precisione, sparse per il campo ed enormi massi di pietra facevano da divisori tra una zona e l' altra del giardino, data la sua vastità.
I ragazzi stavano seduti su di questi, intenti a parlare; mi stupì del fatto che numerosi erano anche bambini , alcuni anche dell' età di mio fratello, io, avevo sempre pensato che si dovesse avere una certa età per entrare nell' istituto: mi sbagliavo.
Mi guardai attorno, nessuno viso consociuto; 'wow' pensai 'i primi giorni saranno una merda'.
Sentì qualcuno chiamare il mio nome più volt, appena riconobbi il timbro mi si bloccò per un attimo il respiro: era lui.
Non mi voltai, anzi, cominciai a camminare alla parte opposta.
'Alice' e mi bloccò il polso; sentivo il suo respiro affannato sulla spalla: aveva corso per raggiungermi.
'Finalmente direi, no?'
'cosa? Finalmente cosa?' Risposi irritata
'Beh sei una delle poche cacciatrici che si iscrive a età inoltrata, io sono qui da una vita'
'Sono sicura di essere molto piùà esperta di te, senza aver fatto nessun corso, in questi anni, ho letto molti libri'
'Si... libri...'
'Già, libri' risposi secca e mi rivoltai per prendere mio fratello e portarlo dalla mamma, più lontano da lui, da Horan.
Un improvviso senos di angoscia mi si rivoltò contro, Nicolò era sparito; gridai il suo nome, mentre i miei occhi cominciavano a correre in cerca del suo viso familiare.
Passati alcuni minuti non l' avevo ancora trovato, mi spaventai a morte; il campus era grande e ai suoi margini si estendevano i boschi, terra dei vampiri; cominciai ad allarmarmi sempre di più correndo tra i ragazzi, il volto in fiamme e il fiato sgozzato, infine sentì di nuovo la sua voce 'Alice', ero talmente preoccupata che mi girai verso di lui sperando in un qualche aiuto.
E infatti fu così: col suo temperamento calmo, Horan mi indicò un punto a qualche ventina di metri da me; Nicolò era seduto su un masso con cinque bambini attorno, intenti a guardare una lucertola insinuarsi tra le fessure della pietra.
Tirai un sospiro di sollievo e gli corsi incontro; gli dissi di non allontanarsi più da me senza avermelo prima detto, dalla sua espressione capii che aveva afferrato.
'Tua mamma ha finito di firmare i documenti, se n' è tornata a casa ma ha lasciato olly, così ha detto' Horan era di nuovo in piedi dietro di me, possibile che non lo sentissi mai arrivare? Poi mi ricordai Nulla è più silenzioso di un cacciatore addestrato, così diceva mia madre, pesnai avesse ragione.
'Vieni nico ti porco a casa'
'Così presto?' mi rivolse uno sguardo triste
'si nico, tra qualche anno potrai venire anche tu qui, per ora non è ancora il momento'.
Fortunatamente non protestò ma si limitò a salutare gli altri bambini e a darmi la mano.
Olly era una specie di carrozza in stile moderno nera e non troppo grande , che andava a energia magica; per la mia famiglia era come un' amica e ci rivolgevamo a lei con fare gentile 'portalo a casa, non ascoltare le sue controvoglie e non comprargli ciuccetti demoniaci, mamma lo starà già aspettando, va' Olly partì spedita, con nico che si giò a salutarmi con la manina.
Avevo il viso rilassato, la preoccupazione ormai attutita.
'grazie' dissi, era rivolto al ragazzo alle mie spalle, che si era appena preoccupato della mia situazione familiare.
'Figurati, ora dovresti andare da Lily, la segretaria, lei ti indicherà la tua stanza e i tuoi orari di corsi, spera bene che ti capiti Imogeon come educatore'
'Ok, ora puoi anche trnare a fare le tue cose, conosco la strada'
Sorrise e prese il primo corridoio a sinistra diretto nella sua stanza, mentre io continuavo verso la segreteria.
'Oh eccoti qui, piacere lily, spero ti troverai bene qui, ma sono sicura che non avrai problemi, soprattutto essendo figlia di Ivan e Alessandra, ci aspettiamo molto da una come te'
'Oh beh grazie, vedrò di non deludervi' le abbozzai un sorriso
Mi diede un cartellino 'la tua stanza è la H73, sarai in compagnia di Elisabeth Stray..questi sono i tuoi bagagli giusto? beh ora ti lascio libera, ricordati solo che ci si trova tutti alle 19.45 nella sala grande per la cena' detto questo Lily scomparì all' istante, magia? Nel cartellino che mi aveva dato era segnata una piantina, non mi ci volle molto a capire che dovevo svoltare due volte a destra e una a sinistra ma il vero problema si presentò quando arrivai davanti alla porta H73.
La luce del corridoio era quasi assente, dalle camere non si sentiva alcun rumore, sarebbe stato tranquillo e piacevole se non per certi versi provenienti dalla mia stanza.
Non erano versi animali, provenivano palesemente da uomini, cacciatori in questo caso.
I peli delle braccia si rizzarono e assunsi un pallore in viso; sentivo urla, sogghigni, strepiti, repsiri pesanti, boccheggi...
Pensai all' unica cosa che potesse provocare quei suoni: sesso.
Cercai di scacciare quei pensieri, perchè in un istituto di cacciatori di dovrebbe essere due che lo fanno? insomma, se fossi la preside non lo permetterei, è una cosa disgustosa, soprattutto se hai una compagna di stanza.
Scacciai via quell' idea, magari Elisabeth stava guardando solo un porno.
Aprì la porta: tutto quello che vidi era Elisabeth distesa sul letto a pancia in su, le mani fortemente attaccate allo schienale del letto per tenersi dalla forza delle spinte; sopra di lei un ragazzo era impegnato a farla godere; entrambi nudi e sudati stavano continuando con le loro cose come se non fosse successo nulla,come se non fossi entrata, lui continuava a spingere e a sentirla urlare di piacere.
Non si sarebbero fermati se non avessi detto 'Elisabeth!! che cazzo state facendo?!'
Finalmente il viso di Elisabeth si alzò sul mio, i nostri sguardi a contatto 'e tu chi saresti?' fece lei seccata, mentre il tipo era ancora dentro di lei
'sono Alice, Alice Colak, la tua nuova compagna di stanza'
'compagna di stanza? com'è possibile?' era furibonda
'Che cazzo ne so io, mi hanno detto di venire qui..'
'Evidentemente non ci sono altre stanze libere da condividere con una ragazza.. beh qui non puoi stare'
'Dovrei andare con un ragazzo?!'
'In questo caso, si. Senti ti dirò come stanno le cose: io non condivido stanze con nessuno, io devo avere tutta la stanza per me, per portarci i ragazzi'
'saresti la troia dell' istituto tu?'
'Non una troia, non sono io che struscio sui ragazzi, sono loro che vengono da me.. sappi che me ne faccio 5 al giorno di solito e se non vuoi avere un letto pieno di sboro o ti unisci a noi e facciamo un' orgia a tre ogni volta o ti trovi un' altra stanza sono stata chiara?' la guardai schifata
'ma non ti dicono niente? cazzo mi fai schifo, quello che fai non è da scuola per cacciatori'
'Non abbiamo regole riguardanti  questo, non c'è scritto da nessuna parte che nel tempo libero non possiamo fare sesso, di conseguenza..'
'mi fate schifo'
'sarà.. ora potresti essere così gentile da lasciarci continuare?' guardò il ragazzo  sopra di eli con occhi persuasivi e il ragazzo ricominciò le spinte.
Elisabeth si er dimenticata di me, ricomicniando a imprecare con me ins tanza, come se non le importasse.
Il ragazzo le teneva il sedere con le mani e portava sempre di più ardentemente il suo corpo contro il suo; era una scena orripilante, non potevo rimanere in quella stanza dovevo trovarmi un altro posto.
Chiusi la porta e portai i bagagli fino in cortile, lì mi sedetti su un masso di pietra e chiusi gli occhi, cercando di non pensare a quello che avevo appena visto.
Ero schifata, ma non tanto dal fatto che la troia se ne portase a letto 5 al giorno, ma perchè tutto questo era possibile, i professori lo sapevano e non facevano nulla; avevo sempre pensato ai cacciatori come persone civili... mi sbagliavo.
'Ancora qui? e i bagagli?' Horan mi si avvicinò, stavolta era davanti a me, perciò non mi colse di sorpresa.
'Non ne voglio parlare'
'E' successo qualcosa?'
'mmh'
'Le tue risposte sono molto d' aiuto' ironizzò 'chi hai come compagna di stanza?'
'Elisabeth Stray'
'Ah.. ora capisco' sul suo votlo c' era un che di delusione 'perciò non...'
'beh certo  che non resterò in stanza con lei, mi sembra più che ovvio!' stavo urlando, ero incazzata
'ehi non urlare' mi avvicinò, prendendomi la mano.
cercai di ritrarmi ma la sua presa era troppo potente, riuscii ad avere la meglio.
'io non sto urlando' cercaid i calmarmi 'ok scusa stavo urlando' lui rise, io lo guardai male
'non c'è bisongno di chiedere scusa a me, sei solo incazzata perchè non hai una stanza giusto? beh se vuoi puoi stare da me', spalancai gli occhi
'che hai detto?'
'che puoi stare da me.. non credo ci siano altre stanze libere..'
'non lo so... non mi fido di te' mi rivolse uno dei suoi sorrisi più belli
'avanti, cosa potrei mai farti? tranquilla non ho intenzione di stuprarti, starai traqnuilla, giuro sull' angelo' lo fissai negli occhi, era bello, molto bello, era sempre stata una sua dote naturale, non aveva bisogno di farsi piacere agli altri perchè la sua bellezza lo faceva automaticamente accettare, era questo quello che più mi disturbava di lui: lui era bello, per lui era tutto semplice.. pensai che però era anche l' unica persona che conoscevo dell' istituto perciò sarebbe stato un bene avercelo come collaboratore, in fin dei conti.
Mi prese la mano, una scarica di energia mi riportò in vita, come se il suo tocco mi riportasse in vita, come se mi desse forza.
'seguimi' disse e prese uno dei miei bagagli con la mano libera, dirigendosi nell' area dormitorio.
prima che passasse il portone di pietra sentì una voce alle sue spalle 'ue Horan, hai intenzione di aggiungerne un' altra alla tua lista?'
Horan si irrigidì, potevo sentire il suo repsiro spezzarsi.
'prova a ripeterlo jake.' Horan si girò verso il ragazzo e lo guardò con occhi di sfida, ma jake non sembrava preoccuparsene 'mi sembra svantaggioso sfruttare la nuova arrivata non trovi? jennifer non fa più per te?' un ghigno si riversò sul suo volto
'taci, Idiota, non ho intenzione di sprecare fiato per te, lei è una mia vecchia amica, punto'
'peccato che tutte le nuove arrivate siano per te vecchie amiche, eri così sprovveduto anche da piccolo, Nialler?'
'Horan, che cazzo sta dicendo?' stavo pensando male, ma stavo anche cercando di non dare sfogo al mio lato pessimista
'già, cosa sto dicendo? tu sei Alice Colak giusto? La figlia di Ivan se non erro, bene, io ti ho avvertita'
'Chi mai andrebbe a letto con lui?' indicai Horan e mi stupì delle parole che uscirono dalla mia bocca; Horan si girò verso di me, la presa ancora salda sulla mia mano 'che.. stai dicendo?! non mi conosci nemmeno'
'se è per questo neanche tu e ti sei preso la briga di prendermi per mano e portarmi in camera tua'
'Se non fosse stato per quell' imbecille saresti già sotto me ad imprecare come una porca' che aveva detto? che cazzo aveva detto? Non lo avevo mai odiato tanto, i miei occhi si tinsero di nero e lo guardai furiosa.
Con uno strattone cercai di liberarmi la mani 'lasciami' urlai ma era come se non mi sentisse ' stronzo lasciami, ho detto di lasciarmi cazzo' Horan mi stava fissando e come se fosse stato colpito da un incantesimo di rianimò e lasciò la presa.
Presi veloce la mia valigia dalle sue mani e mi allontanai da lui, nera di rabbia
'Alice, stavo scherzando' aveva fatto un passo verso di me
'non.. ti avvicinare, non voglio vederti'
'ero incazzato con lui perchè deve sempre mettersi in mezzo alle mie faccende, non l' avrei fatto sul serio, non ti avrei mai toccata...'
'bene perchè non mi toccherai mai più' mi voltai alla ricerca di... cosa? di cosa? non avevo nulla lì, non sapevo cosa fare, rimasi immobile.
'No! non puoi essere arrabbiata con me per quello, era uno stupido scherzo, alice' non risposi, non sapevo cosa pensare
'non hai nessuno qui, a parte me, lascia che ti aiuti' mi voltai, aveva gli occhi rossi e il viso pallido.
cercava di mettermi a suo agio, composto, impassibile, evidentemente non pensava mi sarei giarata in quel momento.
Dissi solo 'non so dove andare' lui sorrise, sorrise e mi si avvicinò nuovamente, non ebbi il tempo di allontanarmi o girarmi altrove che mi abbracciò, il suo corpo caldo a riscaldare il mio 'non dirlo più, non dire che non potrò ritoccarti' 
'hia astinenza di ragazza in generale, dato che nessuno ti caga?' lo sentì ridere, mentre mi tevena ancora stretta a lui
'no stupida, mi manchi tu... non ci vediamo mai e quelle rare volte che stiamo insieme c'è sempre qualcosa o qualcuno che ci disturba..'
'ah ah certo.. sono belli i discorsi fatti non trovi?'
'non sai cosa rispondere vero? Rispondi così perchè non vuoi toglierti che la tua maschera'
'maschera??'
'tu sei sempre stata innamorata di me, ma ti rifiuti di ammetterlo, non c'è cosa che mi faccia più male, lo capisci?'
'si si certo..'
'dico sul serio, ora muovi il culo e vieni da me..'
'modera i termini'
'come vuole lei, miss'
La sua camera era la L609 e anche in quest' area dell' istituto la luce dei corridoi era debole.
'poi ti dico tutti gli orari della scuola e...' aprì la porta '...Claire??' Entrambi ci immobilizzammo.
la ragazza era sopra uno dei due letti, vestita solo di intimo 'finalmente sei arrivato nialler, ti aspetto da mezz' ora ormai' 
La mia mano scivolò via dalla sua presa, speravo di non capire.
Horan cercava di tenera un tono controllato 'che...che ci fai qua?!'
'come che fìci faccio qua? è giovedì pomeriggio, stupido' un lampo di comprensione e di sbalordimento attraversò lo sguardo di Horan, mentre il mio si riempiva di orrore.
dovevo avere un motivo per cui insultarlo perciò 'quindi...Claire.. tu e Niall cosa siete?
'oh nulla di che, solo scopa amici, aprofittiamo uno dell' altra, ci troviamo ogni giovedì pomeriggio in camera sua a scopare, dato che lui ha la camera tutta sua'
Horan era rimasto spiazzato, la mia vendetta non sarebbe finita lì
'ah... quindi non c'è nulla tra di voi?'
'nono nulla, solo piacere fisico'
'sono contenta per voi.. te lo lascio ok?' 
'oh te ne sarei grata... è una settimana che aspetto'
'ma... non potreste trovarvi anche in altre occasioni? voglio dire, perchè solo il giovedì'
'ne avevamo già parlato... era perchè così ci mettavamo più impegno in una volta, è una specie di sesso selvaggio il nostro'
'ue che figata... e lui com' è?'
'non dovrei dirlo davanti a lui ma... è un animale cazzo, sa come prendermi, mi fa urlare come una porca e godere come solo Dio sa'
Il mio interrogatorio sarebbe finito lì, avevo ottenuto ciò che volevo: un Horan disorientato, spiazzato, non sapeva come intervenire; in compenso io ero distrutta, il cuore a pezzi.. Jake aveva dannatamente ragione, non dovevo fidarmi di lui, fanculo a me e alla sua dannata bellezza.
Le lacrime stavano cominciando a farsi spazio sul mio viso, mi affrettai a girarmi nella sua direzione per dirgli 'beh congratulazioni, non penso ci rivedremo ancora, perciò grazie di tutto Horan' lasciai le valigie a terra e mi misi a correre; non avevo mai corso così veloce ma una cosa era certa: dovevo allontanarmi da lui il più possibile, non doveva vedermi così, non doveva vedermi debole e in lacrime per lui.
Le gambe si muovevano da sole, non riuscivo a trovare l' uscita, una qualunque uscita mi sarebbe bastata, non sarei rimasta in quell' istituto un minuto di più.
Riuscii ad arrivare al corridoio principale, perciò mi orientai facilmente verso il cortile; tanti ragazzi erano ancora fuori, ma non me ne fregava, le mie lacrime non erano nulla in confronto a quello che tenevo dentro.
Molti di loro si girarono nella mia direzione solo dopo aver sentito qualcuno gridare il mio nome.
Era lui.Ancora dietro di me, ma sta volta non mi sarei fatta prendere e così fu, nessuno mi prese il polso quella volta; vidi Jake che mi indicava una via, seguii il suo dito, indicava il bosco.
'bravo jake' pensai; dietro di me la voce imprecava e diceva su a Jake, quanto avrei voluto che una delle colonne di pietra gli fosse piombata addosso a dividermi dallo scopo di addentrarmi nei boschi, c' era una grande ringhiera, non troppo alta, ma certamente non abbastanza bassa da venire scavalcata. Che fare? La compagnia di Jake aveva bloccato Horan impedendogli di raggiungermi, mentre jake mi si avvicinava di corsa 'ascoltami bene, non so cosa sia successo tra te e Niall , ma di scene come questa ne ho già viste e tutte lo hanno sempre perdonato, tu non devi farlo... ti guarda in modo diverso dalle altre, perdere te sarà più doloroso delle altre, ma meglio così no? lui è uno stronzo e non sarai mai quello che vuoi essere per lui'
'fermati un attimo, io non voglio essere niente per lui, cosa te lo fa pensare?'
'le tue lacrime'
'sono lacrime di frustazione, non sono innamorata di lui'
'... fai come credi, vuoi che faccia qualcosa per te?'
'non permettergli di raggiungermi, non voglio vederlo'
'farò il possibile bellezza... hai intenzione di scappare nei boschi? sai, non mi sembra una buona idea'
'perchè?'
'i vampiri e i licantropi non aspettano altro che sangue e carne freschi'
'dovrei rimanere nell' istituto?' stavo ricominciando a urlare, non poteov rimanre lì cazzo
'dovrsti rimanere qui, fargli vedere che non te ne frega niente di lui, starai con me e la mia compagnia, di solito lui ci sta alla larga, nessuno vuole attaccare briga con nessuno qui'
'lo fai per farlo imbestialire di più? così che veda che tu sei più forte di lui? '
'lo faccio perchè sono stufo di vedere ragazze in lacrime' sembrava sincero, così risposi 'ok, ci sto' ' perfetto' 
Un enorme sorriso gli creò deu adorabili fossette ai lati della bocca.
Pensai 'ho trovato un amico'; sentivo horan imprecare davanti agli altri, ma erano esattamente una muraglia, non era in grado di passare dall' altro lato, non sarebbe riuscito ad avvicinarmisi.
jake mi teneva sotto braccio, Horan ci aveva visti da dietro la folla e rosso di rabbia, stava per esplodere.
'non guardarlo' fu quello che mi disse jake ma non risucii a farlo, incrociai i suoi occhi neri, io avevo ancora gli occhi lucidi di lacrime, se n' era accorto credo.
Ero divisa in due, una parte di me era incazzata con lui, l' altra voleva correre ad abbracciarlo; i suoi occhi fissarono i miei, il riflesso della disperazione, non credevo fosse così tanto affezzionato a me ma forse non lo era neanche e tutta quella scenata era programmata per farmi riavvicinare a lui.
Jake mi fece girare dall' altra parte, in modo da farmi perdere il controllo visivo che avevo su di lui, quando, inaspettatamente parlò
'alice, sai, ho sempre sperato che per una volta mi chiamassi Niall e non Horan, ma questo, non è ancora mai successo,... mi chiedo perchè e penso di starti perennemente in culo, poi ti guardo negli occhi e cambio idea, il tuo sguardo mi dice che non vedi altro che me, che vorresti abbracciarmi da un momento all' altro, che non vedi l' ora di sentire la mia voce chiamarti... eppure, il tuo comportamento è l' esatto opposto e io non so a che cazzo pensare. Vedi, io vorrei che me lo dicessi una volta per tutte, così saprei cosa fare, saprei come prendere in mano la situazione..' mentre parlava cercava il mio sguardo ma io ero voltata e le lacrime cominciavano a corrodermi il vis, quando jake lo interruppe 'lei non ti vuole, soprattutto da come la tratti'
'jake non ti intromettere cazzo, chiariamo la faccenda. Quando sei arrivata qui non riuscivo a tenere a freno la felicità, ti aspettavo da una vita, ho apsettato ogni santo giorno all' istituto immaginando che arrivassi'
'...e intanto di facevi Claire' jake lo interruppe nuovamente, ma Horan non sembrò curarsene perchè ripartì spedito col suo discorso
'non pensavo che vederti mi avrebbe colpito così...non so mai come comportarmi quando ci sei, non so cosa pensi, non so cosa vorresti, io volevo solo te e ti ho persa... ho pensato che la cos apiù bella fosse averti in stanza, vicino a me'
'quindi ammetti che la tua intenzone era di stuprarla, wow' anche sta volta Horan si fermò un attimo prima di ripartire dopo l' interruzione
'non ti avrei mai stuprata, mai, tu sei una persona speciale, perchè farti qualcosa di così meschino e volgare? ti voelvo in camera per tenerti con me, sapere che tu eri lì e non altrove, tenerti stretta tra le braccia e baciarti di tanto in tanto il collo' a quest' idea arrossii e smisi di piangere, mi immaginai la scena, perfetta, era quello che volevo, ma riuscii ad ammetterlo solo a me stessa.
'Claire era uno stupido passatempo, quando ho visto la tua reazione, le tue domande vendicative, mi sono sentito una merda, una vera merda. Le ho detto che il nostrog iochetto era finito, ci siamo salutati normalmente, tra noi non c'è nulla Ali... non volevo farti piangere, perdonami... so che non vorrai farlo e anzi vorrai stare con la compagnia di jake, era prevedibile ma... posso avvicinarmi?'
'non la toccare' jake mi si parò davanti, Horan guardò altre lui, cercando i miei occhi,li trovò 'alice, posso avvicinarmi?' sentì un brontolio allo stomaco, mi faecva quasi pena.
L' odio per lui era quasi svanito avrei voluto solo sentirmi tra le sue braccia, ma sapevo quant' era sbagliato 'si' fu la mia risposta.
Jake non potè far altro che scostarsi, appena gili fu possibile Horan ci mise qualche millesimo di secondo prima di avvicnarsi e prendermi il viso tra le mani 'vuoi dormire con me sta notte?'
'io... non posso' le lacrime rigarono nuovamente i miei zigomi
'no.. io  ti ho chiesto se vuoi, e tu vuoi, non è così?' ci pensai, aveva ragione lui 
'Horan ... io... okok va bene hai vinto, io vorrei dormire con te, correi fare tutte quelle cose che fanno due perfetti fidanzati ma non posso, tu tieni fede a qualcos' altro rispetto al vero amore, tu tieni fede alla gloria e al potere sugli altri. Non cambierebbe niente, rimani lo stesso stronzo di sempre'
'no' era arrabbiato, lo sguardo accigliato, le mani ancora sul mio viso 'tu...tu... non capisci...' aveva iniziato a tremare, non l'a vevo mai visto così, mi stavo preoccupando 'non capsici che non riesco a starti lontano, sei la mia droga e allo stesso tmepo la mia debolezza.. se qualcuno ti tocca, anche solo sfiora, divento nero di rabbia, il senos di spaccare tutto invade il mio corpo, non posso permettere che qualcuno oltre a me ti tocchi'
'che stai...?'
'avevo detto che non avresti capito, qui nessuno mi capisce... io credo.. di essermi innamorato..'
'mi sembra normale a quest' età ' cercavo di ironizzare, non sapevo come prendere la queestione
'no...no...io sono sempre stato innamorato di te, ma sai... non credo di essere semplicemente innamorato... io penso di...' avvicinò il suo viso al mio orecchio 'io ti amo Alice Colak, penso, no, credo, no... so di amarti' si rialzò dal mio viso mentre io gli rispondevo 'dovrei baciarti?' rise
'metti sempre tutto nello scherzo...'
'è perchè non so cosa dirti, idiota'
'allora, fai qualcosa, cosa vorresti fare?'
'vorrei baciarti'
'sono qui per te'
'ma...'
'cosa c'è?'
'ho paura che dopo averti baciato svanirà tutto... ho paura di quello che mi passerà poi in mente, per non parlare della tua'
'credo che non smetterei mai di baciarti, credo che non riuscirei a staccarmi da te, non ti libererai di me tanto facilmente, se è quello che volevi...'
Le nostre fronti si toccarono, le bocche si sfiorarono, stavamo per coronare il momento più bello degli ultimi sedici anni quando suonò la campanella.
Horan si staccò e fece una faccia shcifata 'è ora di andare a cena, hai fame?'
'no'
'allora vieni con me' mentre tutti andavano noi andammo nel dormitorio.

Fra baci e carezze calde riuscivo a pensare solo a una cosa:
IN QUESTO MOMENTO, NE SONO SCIURA, NOI SIAMO INFINITO

The end
 
 
  
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