'Non ti è mai capitato di ripensare a noi?' dissi fermandola per il braccio.
'No, perchè avrei dovuto?' scostai lo sguardo verso terra, dopo tutto quello che le avevo fatto aveva ragione. Mollai la presa dal suo braccio e andò via.
'Aspetta... quando ti rivedrò?' urlai. 
Si voltò sorridendomi malizionsamente.
'Chiedilo al destino.' detto questo svanì nella fitta nebbia di Londra.
 
14 giorni dopo.

'Mi scusi?' chiesi alla commessa che mi dava le spalle.
'Si?' si voltò.
'Ellie!'
'Conor, tu cosa ci fai qui?' sorrise.
'Il destino mi diceva di cercarti, ed eccomi qui.' 
Rise. 'Tu sei pazzo.'
'Di te, da sempre.'
'Le cose cambiano, le persone cambiano Con.' Amavo quando mi chiamava Con, mi faceva ritornare indietro nel tempo.
'Tu non sei cambiata.' dissi.
'Invece si Maynard, invece si.' ripetè.
'Bhè allora dammi l'opportunità di conoscere la nuova Ellie.' dissi.
'Tanto non mi riconquisterai.' rise.
'Eh invece scommetti che entro la fine dell'appuntamento ti bacio?' dissi.
'Bene, allora questa sera alle 20.00  qui. Ti porto in un posto!' sorrise.
'Perfetto, allora a stasera.'

3 ore dopo, 19.58.

Come sempre sono in anticipo, non amo far aspettare le persone. Ma la maggior parte delle volte sono loro a far aspettare me.

La vidi scendere da un taxi.

'Maynard.' disse.
'Smith.' replicai.
'Vieni, andiamo.' mi prese la mano e mi portò con se. 

Camminammo per circa 10 isolati, poi arrivammo difronte ad un grande parco. Il parco del nostro primo appuntamento.

'Perchè mi hai portato qui?' 
'Perchè è qui che è iniziato tutto.' disse.

Intrecciò le dita alle mie e mi portò dentro il parco, mi portò alla nostra panchina dove c'erano ancora scritte le nostre iniziali.

'Guarda,  ci sono ancora le nostre iniziali.' 
'Le avevano cancellate, ma io le ho riscritte.' mi voltai verso di lei.
'Perchè?'
'Perchè è qui che è iniziato tutto, no?' il suo sguardo penetrò nei miei occhi come un uragano. Non riuscì più a trattenermi, presi il suo viso fra le mani e la baciai. 

'Ti ho sempre amato, El.'
'Anch'io Con, anch'io.'