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Autore: nexxtoned    14/07/2013    2 recensioni
TI SEI MAI SENTITA AL DI FUORI DEL MONDO?
TI SEI MAI SENTITA ODIATA?
HAI MAI QUELLA VOGLIA DI PRENDERE TUTTO E SCAPPARE?
Questo è ciò che Lilith Casper sente ogni giorno.Forse però la sua vita è destinata a cambiare.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1 - Lilith Casper

Perché sono così incasinata?

Di solito delle adolescenti,delle semplici ragazze o come cazzo volete chiamarle si trovano ad affrontare problemi quali:

il rossetto da scegliere

le scarpe da indossare

i vestiti da comprare

Insomma problemi risolvibili in un batter d’occhio, con l’aiuto della tua mamma amica che magicamente ti comprende  o del tuo migliore amico che casualmente è un figone della madonna e casualmente è tuo amico e ti ama come più non mai.

Se invece ti ritrovi ad essere Lilith Casper hai ben altro a cui pensare.

Cominciando dal nome. QUALE RAZZA UMANA PUO’ ASSEGNARTI UN NOME COSI’ RIDICOLO E FAMILIARE SOLO AD UNO DI QUEI CAGNOLINI ODIOSI CAPACI SOLO DI URLARE E AD APPARTENERE AD UNA DI QUELLE RAGAZZE CHE VIVONO IN UN ATTICO MEGA ENORME E SONO SFONDATE DI SOLDI?

Ovvio, i genitori di Lilith, sebbene non l’avessero mai accettata, che scelsero quel nome perché ricordava loro una discoteca in cui andavano spesso. Folli. Due genitori che si ritrovano davanti ad un giudice,dopo diciotto anni dalla nascita della loro bambina e dopo diciannove anni di matrimonio,  perché stanchi di vivere la loro storia d’amore durata ormai troppo.

Certo, sono dovuti crescere in fretta, perché i genitori di questa ragazza erano dei ragazzini. Erano due liceali i genitori di Lil.

Rose Edwards, ragazza ben voluta da tutti, di fama media e con i voti più alti tra i compagni della sua classe.

James Casper,  il solito spaccone dedito solo al basket e ai suoi pettorali, che riusciva a superare l’anno solo grazie alla sua compagna di ripetizioni, appunto la nostra Rose.

Si sa quando si è giovani,si pensa a tutto tranne che alla scuola. Ed è esattamente ciò che Rose e James fanno.

Serate con gli amici,discoteche,scappatelle e ovviamente SESSO.

Perché quando sei uno di quei spacconi forti non ti rimane altro che diventare ancor più popolare vantandoti,  peggio di una ragazza, circa le tue abilità sessuali e l’ultima che ti sei portata a letto.

Peccato che in quel letto,quella notte,vi fosse proprio Rose.

Peccato che quella notte entrambi i nostri genitori fossero ubriachi e non poco.

Peccato che proprio in quel letto, chissà per quale fantasia, quei due ci stessero dando alla grande.

Direi quasi alla grandissima dato che Rose, settimane dopo, scoprì di essere incinta.

Come lo dico ai miei? Che ne sarà della mia vita? Come potrò studiare? Cosa diventerò? Cosa sarò?

Si chiedeva Rose.

Come cazzo ho fatto a portarmi una secchiona a letto?

Pensava James.

Totalmente differenti, accomunati solo da quell’esserino incapace di capire cosa volesse dire essere degli adolescenti spensierati che tutt’ad un tratto si erano ritrovati ad essere genitori per colpa di preservativi non usati e bibite troppo alcolizzate.

Ormai era fatta. Che volessero o no erano genitori. Ora dovevano solo convivere.

La  gravidanza infatti fu portata avanti, non potevano certo mostrare alla scuola di essere deboli e incapaci di prendersi cura di uno stupido bambino.

Pensarono male, perché furono semplicemente i nove mesi più brutti della loro esistenza. Furono appunto quei nove mesi a portare via la loro adolescenza, le loro feste, i loro amici, la loro fama. Eppure quei due non si erano mai amati, o perlomeno non si amavano come tutti fanno.

“ E’ solo una scopata e via, me la porto a letto, così mi guadagno le ripetizioni gratuite “

Era così che James Casper si presentava e voleva presentarsi agli occhi degli amici.

“ E’ un bel ragazzo, e poi cazzo ragazze è James Casper. Ci sono andata a letto, è successo, niente di più “

Era così che Rose raccontava il suo stravagante pomeriggio di passione, così lo chiamava, alle sue amiche.
Nessuno dei due però raccontava che stare insieme li eccitava parecchio.

Un giocatore di basket. Una ragazza che da ripetizioni.

In un certo senso, il loro, era un amore strano. Non tipico degli adolescenti della loro età. Si lasciavano, si ignoravano, non erano gelosi al contrario quando erano insieme erano appiccicati come calamite, i loro sguardi, i loro occhi, le loro mani legate da quella passione infernale che ti attorciglia lo stomaco e che non ti lascia.

Tutto spezzato per colpa dell’arrivo di quello stupido errore, commesso quella stupida notte.

Il loro amore passionale invece di crescere si era spezzato, era crollato, aveva lasciato spazio all’odio, al rancore, a quella convivenza obbligata.

FU SEMPLICEMENTE PURO INFERNO.

Così come i successivi diciotto anni dall’arrivo del loro piccolo disastro.

Così la chiamavano. E Lil ormai si era abituata.

Così come si era abituata ai continui litigi dei suoi, alle urla, all’odore di alcool, all’odore dell’odio, dell’abbandono, della solitudine.

Ed eccola qui la nostra Lil. Statura normale, occhi castani, capelli lunghi, mori e terribilmente arruffati.
Non sapeva amare, semplicemente perché non aveva mai amato e non sapeva cosa volesse dire sentirsi accolte, benvenute. Nonostante la sua situazione, era una ragazza timida, chiusa in se stessa ma con buoni voti a scuola. Voleva fuggire, fuggire da quella realtà che l’aveva fatta crescere troppo in fretta, che le aveva portato via i suoi anni migliori. E odiava a morte i suoi. Un aborto sarebbe stato meglio. Le avevano fatto soffrire l’inferno. La avevano così tanto odiata da non risparmiarle nemmeno l’onore di scegliere con chi sarebbe stata. Era usata come ripicca dai suoi genitori. Era come un premio, chi l’avrebbe portata a casa sarebbe diventato il più forte. Ma nessuno la ascoltava, nessuno chiedeva a Lil cosa volesse.

Lil era sola, completamente sola. I suoi genitori non avevano fatto altro che complicargli la vita, mai un regalo, mai una gita insieme, perché

Lei era il loro problema.

Lei non era degna di portare il cognome dei Casper.

Lei era il motivo per cui,ora,adesso,si trovavano davanti a quel giudice.

Ora parlavano della loro figlia ed entrambi se la contendevano come un premio.

Diciotto anni. Sola. Terribilmente incasinata. Con una voglia di libertà. Con una voglia di scappare.

Ecco a voi la protagonista, la nostra protagonista. Semplicemente Lilith Casper.









 
Salve a tutti !
Mi presento,mi chiamo Francesca e ho sedici anni e questa è la mia prima ff.
Sono molto emozionata a dire il vero,non so se ho commesso un'errore madonnale o se sto facendo la cosa giusta.
*incrocia le dita sperando che stia facendo la cosa giusta* 
Non vorrei dilungarmi troppo,anche se molto probabilmente lo sto già facendo.BENE.
L'idea è nata all'improvviso e BASTA.
Spero che vi piaccia,anche se ripeto è solo l'inizio.
Datemi un parere con una recensione,se volete! Grazie mille(?)
Un bacio,fra.x


 
  
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