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Autore: angelikakiki    14/07/2013    2 recensioni
Dopo la battaglia di Howgwarts c'erano morti, desolazione e lacrime. Alla fine la vera forza è sapersi riprendere e andare avanti, guardando il futuro. Non è sempre facile. Ma con l'aiuto delle persone che ti vogliono bene, tutto è possibile. La Tana era diventata un posto silenzioso e triste. Harry stava sempre chiuso in camera, stretto dai sensi di colpa. Ginny cerca di risollevare a tutti il morale. Ron è perennemente afflitto e Hermione è più silenziosa del solito. Quattro ragazzi che impareranno ad andare avanti, grazie all'aiuto di una forza inspiegabile: l'AMORE
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Pov Ron

“ OH MISERIACCIA!” urlai aprendo la busta. Harry emise un mugugno dal letto.

“ Ron… che ore…

“ Harry, ci sarà un Ballo!!!

“ Un Ballo dove… perché? Ron, sono le cinque di mattina, che cosa…?” mormorò stropicciandosi gli occhi .

“ A Hogwarts! Un Ballo! È la mia occasione, capisci???

“ No…” replicò il mio migliore amico inforcando gli occhiali. Come faceva a non capire? Accesi la luce.

“ Ron… Ti prego… oggi ho pure il colloquio con gli Auror…

“ Sì, lo so, ma ti prego! Leggi!” esclamai porgendogli il biglietto.

“ ‘ Per il Signor Ronald Bilius Weasley:

La informiamo che è stato formalmente invitato al ‘Ricevimento in Onore dei Caduti’ che si terrà il giorno 4 ottobre presso la Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Si richiede un abito formale. Con i dovuti ossequi

                                     La Preside:    Minerva McGranitt’” lesse assonnato.

Mi guardò con fare interrogativo.

“ Mi hai svegliato a quest’ora per un Ricevimento? Se vuoi sapere se verrò penso proprio di sì, immagino che la McGranitt l’abbia inviato anche a me…” osservò.

“ Non è per questo! È un Ballo!

“ No, è un Ricevimento…

“ Stessa cosa! Devo invitare Hermione!” affermai deciso.

“ Ron, non penso che sia necessario, non…

“ Sì che lo è! È la mia occasione! Insomma, potrebbe invitarla qualcun altro al posto mio! E lei me lo potrebbe rinfacciare per tutta la vita! Così mi perdonerà! Hai capito ora?

“ Non molto veramente… ti dispiace se torno a dormire?” chiese con uno sbadiglio.

“ Oh, io… no, vai, tranquillo” dissi un po’ più calmo. Ecco qua, la soluzione… dovevo arrivare ad Hogwarts il prima possibile. Ma come fare? Il Nottetempo! Sì, potevo fare così! Scrissi velocemente una lettera alla professoressa McGranitt. Avrei aspettato la sera, dopo le lezioni per precipitarmi nella Sala Comune di Grifondoro, pregando di non trovare Hermione nelle braccia di qualcun altro. Mi misi a letto, fantasticando sulle parole che potevo scegliere per invitare Hermione al Ricevimento. Mi appisolai per quelli che mi parvero istanti e fui svegliato da mia madre che mi diceva di alzarmi. Harry stava andando al colloquio. Mi precipitai per le scale ancora in pigiama e lo trovai lì, con i capelli reduci da un mancato tentativo di mia madre di pettinarli.

“ Ehi… buona fortuna” dissi stringendogli la mano. Mi rispose con un sorriso nervoso, prima di sussurrare : “ Anche a te”. Dopo che Harry varcò la porta accompagnato da Percy e papà, informai mamma del mio proposito di andare ad Hogwarts. Proprio in quel momento un gufo entrò dalla finestra della cucina. Teneva nel becco una lettera proveniente da Hogwarts.

“ Caro Signor Weasley,

la tua proposta è legittima, e sincermente non avrei motivi per dirti di no. Il punto è che avrei alcune notizie da dare alla tua famiglia. Volevo aspettare il giorno del Ricevimento, ma dopo un’attenta riflessione ho capito di non poter più rimandare. Vi aspetto tutti alle nove di questa sera. Quasi dimenticavo: se vuoi venire prima delle nove, non incorrerai in nessun dissenso. Ho vaghi di ricordi di alcuni tuoi apprezzamenti sulla cucina di Hogwarts e immagino che a nessuno dispiacerà avere un posto in più a cena. Cordiali saluti,

                              La Preside, Minerva McGranitt”

Il contenuto della lettera era alquanto bizzarro.

“ Oh, non sarà niente di importante… spero” affermò mamma mentre ripuliva il lavandino.

“ Io ovviamente andrò prima. Ma non capisco perché dovreste venire anche voi…”

“ Non lo so, caro. Mi fai un favore? Avverti con delle lettere papà e gli altri, vorranno anche loro fare un salto ad Hogwarts” disse. Acconsentii scrivendo le lettere.

 

Mi ero appena Smaterializzato a Londra. Troppa confusione. Mi allontanai dalla strada principale, dentro un vicolo. Sfoderai la bacchetta. Aspettai pochissimi minuti prima di vedere il Nottetempo venirmi incontro. La porta del bus si aprì e vidi…

“ Stan! Allora sei stato rilasciato!

“ Benvenuto al Nottetempo… ma ci conosciamo, roscio?” mi chiese. Azkaban non aveva giovato a Stan: era ancora più magro di come me lo ricordavo, il suo volto sembrava un teschio ricoperto di pelle.

“ Sono l’amico di Harry Potter…” dissi tra i denti, quasi dispiaciuto.

“ Ehi, Ernie, hai sentito questo qui? Dice di essere amico di Harry Potter! Due volte è salito qui sopra, eh? Gli affari vanno a gonfie vele…” rispose un po’ confuso. Mi aiutò a salire portandomi la valigia.

“ Ti hanno fatto il processo, quindi?” chiesi mente mi accomodavo e gli porgevo i falci.

“ Eh? Da dove?… non capisco…” disse confuso. Ernie tossì rumorosamente. Forse un po’ troppo. Gli altri passeggeri mi scoccarono un’occhiata piena di spiegazioni silenziose. Guardai gli occhi di Stan. Erano sinceramente curiosi e confusi. Decisi di lasciar perdere.

“ Dovrei andare ad Hogwarts… quante fermate mancano?” chiesi.

“ Due fermate. Per quanto riguarda i soldi…

“ Sì, me le ricordo le tariffe!” disse porgendeogli i falci. Le porte si chiusero e il bus scatto in avanti con tale velocità da farmi cadere sul sedere.

“ Non si può rallentare questo coso?

“ Prova a dirlo a Ernie! Da quando sono tornato dalla vacanza in Romania guida ancora peggio! Sai, roscio che ho conosciuto le mogli di Dracula? Che storia…” affermò sorridendo. L’autobus si fermò di colpo. Eravamo arrivati in un boschetto rigoglioso e una vecchia fattucchiera aveva proprio la bacchetta tesa davanti a lei. Stan si allontanò per andarla ad aiutare a portare le valigie sopra il bus. Un mago barbuto che prima era affacciato al finestrino mi si avvicinò.

“ Stan non si ricorda niente della sua permanenza ad Azkaban. Alla fine si è scoperto che era solo il frutto di un Imperio mal assestato. Ma la sua mente era stravolta. L’unico modo per farlo riprendere era quello di cancellare i suoi ricordi. E così, il vecchio Ernie ci ha avvisato… di insomma… non ricordargli tutto e subito!” concluse.

“ Capisco… bhè, poco male per lui direi! Insomma… sarebbe bello poter cancellare i brutti ricordi…” commentai pensando a Fred. Scacciai immediatamente quel brutto pensiero. Intravidi Hogwarts dal finestrino. Casa. Ancora mezza scassata dopo la Battaglia, ma integra del suo vecchio splendore. Scesi dall’autobus e mi avviai.

 

“ Professoressa McGranitt!

“ Signor Weasley… lieta di vederti… Tutti i ragazzi stanno a cena, ti consiglierei di andarci anche tu, oggi servono il budino” dichiarò sbrigativa. L’avevo appena incrociata nel corridoio.

“ Sì, ma non mi doveva dire una cosa importante? Ho chiesto a Gazza dove avrei potuto incontrarla. Lei si fermò e mi guardò con fare quasi amorevole.

“ Aspetterò Molly per comunicarvi… l’accaduto. Niente di grave, comunque!” aggiunse rincuorandomi. “ Perdonami Weasley, ma ho dei compiti del terzo anno da correggere… con permesso!” disse andandosene. Mi avviai verso la Sala Grande.

 

Spalancai le porte della Sala. La metà delle teste si girarono ad osservarmi. Poco importava. Sentii dei sussurri. Non mi importava neanche di questo. Hermione. I miei occhi percorsero il tavolo dei Grifondoro. Eccola lì: seduta accanto a Ginny e a Neville, intenta nel correggere a Neville una pergamena. Probabilmente erano i compiti di Pozioni. Non mi avevano notato. Avanzai lentamente per la Sala Grande. Sapevo quello che dovevo fare. E nonostante fosse imbarazzante… dovevo farlo comunque. Hermione se lo meritava. Ed io ero stato uno stupido. Ormai sentivo sulla mia nuca tutti gli sguardi della Sala Grande. Con la coda dell’occhio vidi Malfoy seduto al tavolo dei Serpeverde sussurrare qualcosa all’orecchio del suo amico. Ma io ero concentrato su Hermione. Le arrivai alle spalle. Neville fu più veloce ad accorgersi di me.

“ Ron!” gridò. La Sala Grande si ammutolì. Hermione volse letamente la testa. Mi guardò come se avesse visto un fantasma, sorpresa e incapace di aprire bocca. Mi inginocchiai.

“ Hermione, vuoi venire al Ballo con me?” chiesi. Hermione mi guardò spaesata.

“ Ron, che cosa…

“ Vuoi venire o no?

“ Al Ricevimento, vuoi dire?

“ Sì.

“ Ma … non bisogna andarci accompagnati…

“ Fa lo stesso. Vuoi venire con me?” domandai. Ginny nel frattempo mi fissava allibita, ma terribilmente soddisfatta.

“ Io… certo che vengo con te!” disse Hermione con un sorriso gigante. Mi alzai in piedi.

“ Oh, em… bene!

Silenzio. Neville si alzò in piedi, battendo le mani.

“ Bravo!” cominciò a urlare. In un batter d’occhio tutti lo stavano imitando. Abbracciai Hermione. Ne era proprio valsa la pena.

  
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